Conversazioni in Villa: La coerenza nell’arte di Gino Terreni, note a margine di una mostra

29 settembre 2017
ore 17
@ Villa Medicea di Cerreto Guidi – Sala dei Cavalieri (via Ponti Medicei, 12)

 

In occasione del finissage della mostra retrospettiva La tradizione nell’arte di Gino Terreni: la caccia e la vita dei campi in Toscana, i curatori della mostra Cristina Gnoni Mavarelli, direttrice della Villa Medicea di Cerreto Guidi e Leonardo Giovanni Terreni, presidente dell’Archivio Gino Terreni, vi invitano presso la Sala dei Cavalieri della Villa Medicea di Cerreto Guidi, alla serata:

Conversazioni in Villa: La coerenza nell’arte di Gino Terreni, note a margine di una mostra

Saranno presenti, oltre ai curatori dell’esposizione, il soprintendente del Polo Museale della Toscana, dott. Stefano Casciu, la presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, dott.sa Cristina Acidini, la dott.sa Gabriella Gentilini, studiosa di Gino Terreni, la sindaco di Cerreto Guidi, dott.sa Simona Rossetti.
Saranno ripercorse le fasi salienti della vita artistica di Gino Terreni, con particolare attenzione alle opere esposte in Villa.

ALLE ORE 16 I CURATORI ACCOMPAGNERANNO I PRESENTI ALLA VISITA GUIDATA DELLA MOSTRA.




1 ottobre – Visita guidata al campo e al Museo Monumento al Deportato di Carpi

1 ottobre 2017
ore 8:30
@ Partenza dal negozio Coop di Barberino di Mugello (via Aldo Moro 6/8)

 

La giornata prevede la visita guidata al campo e al Museo Monumento al Deportato di Carpi (Mo).
Durante la giornata  la compagnia teatrale Diremare Teatro rappresenterà, nella suggestiva cornice dell’ex campo, lo spettacolo teatrale La mia vita prigioniera – Il diario di Elio Bartolozzi.

L’iniziativa ha il patrocinio della Fondazione Fossoli, del Consiglio regionale della Toscana e dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea.

​Programma

ore 8.30: Partenza con il pullman dal negozio Coop di Barberino di Mugello;
ore 10: arrivo a Carpi e visita al Museo e al Monumento al Deportato;
ore 12: pranzo;
0re 14.30: visita all’ex Campo di Concentramento di Fossoli​;
ore 16: spettacolo teatrale
ore 17.30: partenza per il ritorno.

Si ricorda che è gradita la conferma della presenza.
Contattare
Francesca Uguzzoni
3883754873
diremare@gmail.com

 




I comunisti e la cultura giovanile durante il miracolo economico

Per tracciare una breve riflessione sul legame tra cultura giovanile e case del popolo nel corso della seconda metà del ‘900, dobbiamo partire dal grande cambiamento economico-sociale di cui fu portatore, in Italia e anche a Pistoia, il cosiddetto miracolo economico. Esso, infatti, fu il vettore che permise la nascita di una cultura giovanile ancora inedita all’epoca, fatta di cinema, TV, musica, riviste e fotoromanzi.

 

Nella provincia di Pistoia, le case del popolo furono uno dei luoghi dove le nuove generazioni entrarono in contatto con questa cultura – così pop, così statunitense. A prima vista potrebbe sembrare una contraddizione (siamo negli anni della guerra fredda), ma il fascino che esercitò sulla popolazione fu tale da non lasciare indifferenti nemmeno i militanti del Pci.

 

Per evidenziare il rapporto che si creò allora tra la cultura giovanile e le case del popolo, prenderò a esempio la casa del popolo di Tobbiana (un paese di circa 1.000 abitanti in provincia di Pistoia, nel comune di Montale), di cui mi sono ampiamente occupata per la mia tesi di laurea.

 

Fondata dai militanti del Pci nel secondo dopoguerra, questa casa del popolo non era mai rimasta indifferente al fascino di quelle “invenzioni” che diverranno poi alcuni dei simboli della civiltà dei consumi, catalizzatrici di sogni e di nuovi stili di vita mai visti prima. Lì era infatti arrivata, nei primi anni ’50, la TV; dopo qualche anno, sarebbe stato il turno del juke-box. Nel 1965, infine, lì nei pressi venne edificata anche una grande sala da ballo (il Dancing la Roccia), per la gioia delle allora nuove generazioni.

 

Quei giovani nati negli anni ’40, non a caso, furono la prima generazione italiana omogenea in termini di lingua, gusti e riferimenti culturali. La TV e gli altri media (riviste, radio, cinema) avevano infatti contribuito fortemente a formarne i gusti: insomma, da Milano a Roma, passando per Tobbiana, i divertimenti e gli idoli di questi ragazzi erano pressoché gli stessi.

 

Allora il Pci non vedeva di buon grado la “permeabilità” di questa generazione alla nuova cultura giovanile, così intrisa di americanismo. Posso citare, a titolo di esempio, un articolo del 1960 de «La Voce» (il settimanale della federazione del Pci di Pistoia), intitolato «Troppi fumetti anche a Pistoia». Rifacendosi all’opuscolo di Maria Antonietta Macciocchi pubblicato nello stesso anno da «Noi Donne», nell’articolo si condannavano «la stampa a fumetti, le riviste di “vicende vissute” romanzi semipornografici, oroscopi, e “piccola posta”, le riviste di “sesso”, i giornali di “cinema”», la musica e il ballo, colpevoli di distrarre i giovani militanti dai loro compiti di lotta politica. Ma, nelle zone dove le strutture del Partito erano più profondamente integrate nella vita della comunità (e questo è il caso di Tobbiana), queste stesse strutture offrivano ai ragazzi degli spazi che avrebbero finito per favorire proprio la formazione e la diffusione dei nuovi interessi culturali.

 

Se dal centro le direttive ufficiali erano quelle di una condanna delle riviste, della musica e del ballo, in periferia i dirigenti delle sezioni del Partito si comportavano in maniera molto più elastica e, in fin dei conti, al di là dei proclami ufficiali, non erano poi così ostacolati dalla stessa dirigenza del Partito. Nel caso della costruzione del Dancing la Roccia, infatti, gli attivisti tobbianesi furono sostenuti dalla Federazione del Pci di Pistoia, senza che dai “piani alti” giungessero proteste di sorta.

 

Per questi adolescenti comunisti, la casa del popolo significava quindi musica, balli e corteggiamenti. Certamente, per i giovani era il divertimento a prevalere sull’impegno politico, al contrario di quanto accadeva per la generazione dei loro genitori. Ma sarebbe sbagliato credere che le “nuove leve” si disinteressassero della dimensione politica: infatti, anche l’organizzazione di eventi a prima vista ricreativi era un modo di fare politica.  C’era infatti chi si offriva volontario come barista o guardarobiere durante le feste al Dancing la Roccia; inoltre, i ragazzi si occupavano anche della distribuzione della stampa di partito e dell’affissione dei manifesti elettorali, scongiurando così le paure della dirigenza. Insomma, pur non rinnegando la loro fede politica “rossa”, i giovani militanti tobbianesi amavano il ballo, le canzonette e le riviste di fotoromanzi: li avevano conosciuti proprio lì, in paese, alla casa del popolo. La casa del popolo di Tobbiana era dunque finita per diventare (analogamente a tante altre realtà simili in provincia) il centro della propagazione della nuova cultura giovanile locale.

Daniela Faralli si è laureata all’Università di Firenze in storia contemporanea, con una tesi sulle case del popolo negli anni ’50 e ’60.

Articolo pubblicato nel settembre del 2017.




“Tesori in guerra, l’arte di Pistoia tra salvezza e distruzioni”

Il 14 dicembre alle 17 alla Biblioteca Forteguerriana di Pistoia sarà presentato il volume “Tesori in guerra, l’arte a Pistoia tra salvezza e distruzioni” scritto a quattro mani da Matteo Grasso (direttore ISRPt) e Alessia Cecconi (direttrice Fondazione CDSE)




“Tesori in guerra, l’arte di Pistoia tra salvezza e distruzioni”

IL 3 novembre alle 17 nella Sala Maggiore del Palazzo comunale di Pistoia sarà presentato il volume “Tesori in guerra, l’arte a Pistoia tra salvezza e distruzioni” scritto a quattro mani da Matteo Grasso (direttore ISRPt) e Alessia Cecconi (direttrice Fondazione CDSE).




Tra psicoanalisi e Shoah: il progetto Devoto

Al via dal 18 settembre il progetto di alternanza scuola lavoro per gli studenti del Liceo classico “N. Forteguerri” di Pistoia, che quest’anno studieranno il lavoro dello psicanalista Andrea Devoto e il suo contributo alla conoscenza dei drammatici effetti della Shoah sul vissuto esistenziale dei sopravvissuti ai campi di sterminio.

Questo il calendario dei lavori:

– dal 18 al 22 settembre, presentazione del progetto ai docenti a cura di R. Barontini, P. L. Guastini, F. Mazzoni e G. Devoto

– 2 ottobre: Presentazione del lavoro di A. Devoto e inquadramento teorico delle testimonianze (S. Bartolini); inquadramento teorico del problema (D. Belliti);

– 3 ottobre: Inquadramento del tema nel contesto geo-politico del tempo (S. di Palma e R. Barontini); proeizioni di documentari (F. Mazzoni)

– 4 ottobre: Visita guidata al Museo della Deportazione di Prato;

– 5 ottobre: Il ritorno dei deportati (M. Mirandi); “Deportazione e scrittura” (D. Belliti);

– 6 ottobre: Visita all’Archivio Devoto;

– 7 ottobre: Le responsabilità della deportazione (F. Bracci); Valutazione del percorso realizzato con gli studenti.

Il progetto si concluderà con l’allestimento di uno spettacolo teatrale

 

 




Lungo i boschi della letteratura resistenziale: pedinando gli antieroi di Fenoglio

Alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia l’Associazione Amici della San Giorgio e l’ISRPt organizzano un incontro su Beppe Fenoglio e il suo capolavoro: “Il partigiano Johnny”.

I partecipanti ne discuteranno con Tommaso Cheli (ISRPt), che terrà un intervento sugli antieroi di Fenoglio.




Presentazione del libro “Meccanoscritto”

Il 25 settembre alle 9.30, allo stabilimento Tettuccio, presentazione del libro “Meccanoscritto” del collettivo Metamente, un volume sperimentale che raccoglie racconti scritti da operai partecipanti al concorso di narrativa indetto dalla FIOM a Milano nel 1963 e, dall’altra, racconti scritti da lavoratori dei giorni nostri.

Presente all’incontro Wu Ming 2, che ha collaborato alla stesura del romanzo.