Presentazione del libro: Invito all’azionismo. Scritti storico-critici sul Partito d’Azione: idee e uomini

23 ottobre 2017
ore 17
@ Sala dell’Accademia “La Colombaria”, via Sant’Egidio 23, Firenze

 

Accademia di Scienze e Lettere “La Colombaria”, Fondazione Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini, Fondazione Circolo Fratelli Rosselli invitano alla presentazione del libro di Paolo Bagnoli edito da Biblion edizioni nel 2016

Invito all’azionismo. Scritti storico-critici sul Partito d’Azione: idee e uomini

 

Ne parlano con l’autore: Andrea Becherucci, Sandro Rogari, Marcello Rossi, Valdo Spini.

 

Invito in pdf in allegato.




Nella sabbia del Brandeburgo

Locandina DEF 24.10.17_Sabbia di BrandeburgoL’ANEI (Associazione Nazionale Ex Internati) di Livorno in collaborazione con le altre associazioni della Resistenza, l’ISTORECO e con il partenariato del Comune di Livorno organizza martedì 24 ottobre una giornata dal titolo Nella sabbia di Brandeburgo. L’incontro è rivolto agli studenti del Liceo classico ma aperto anche alla cittadinanza, si svolgerà nell’Aula Magna dell’Isis Niccolini Palli, dalle 9.30 alle 12.00 e prevederà la proiezione di estratti video, interviste e materiali tratti dal web documentario Nella sabbia del Brandeburgo, un progetto italo-tedesco, bilingue e di tipo cross mediale/interattivo incentrato sulla storia degli oltre 650.000 Internati Militari Italiani deportati in Germania e costretti a lavorare nelle fabbriche e nei campi di lavoro a partire dall’armistizio dell’8 settembre. Nel documentario viene raccontata la loro storia e in particolare quella dei 127 IMI fucilati dalla Wehrmacht tedesca a Treuenbrietzen (Brandeburgo) in una cava di sabbia (tutto il progetto è accessibile al seguente link: www.imidoc.net ). All’incontro parteciperà la regista Nina Mair e il produttore Matthias Neuman.




Instabilità e Crisi. L’Istoreco organizza 6 lezioni a cura di Gian Carlo Falco

000450_38108636_1508226850L’Istoreco Livorno organizza un ciclo di sei lezioni rivolto alla cittadinanza (in particolare docenti, operatori economici, sindacalisti) per comprendere la crisi attuale e l’evoluzione del sistema globale dei pagamenti e dei mercati finanziari, dal secondo dopoguerra a oggi.

Il ciclo ha la durata di 18 ore complessive e per i docenti è valido come attività di formazione riconosciuta. Alla conclusione del  corso ci sarà una verifica finale; per chi ha frequentato almeno il 75% delle lezioni sarà rilasciato un attestato di frequenza valido come corso di aggiornamento.

Le iscrizioni sono aperte dal 16 ottobre al 5 novembre.
La quota di iscrizione è di 60€ (30€ per i soci Istoreco).
Le lezioni si terranno presso la sede dell’Istoreco (Palazzo della Gherardesca – via Galilei 40 – Livorno)

Di seguito il programma:

Corso di aggiornamento: Instabilità finanziaria e crisi: esperienze dopo la fine di Bretton Woods

Martedì 14/11/17 ore 15.30-18.30
Il tema dell’instabilità finanziaria nella Teoria generale sull’occupazione, l’interesse e la moneta di J. M. Keynes (1936) e nelle analisi di H. P. Minsky

Martedì 28/11/17 ore 15.30-18.30
La lunga crisi del sistema di Bretton Woods, 1961-1975: dalla rivalutazione del marco tedesco alla conferenza di Rambouillet

Martedì 12/12/17 ore 15.30-18.30
La riorganizzazione del sistema di pagamenti internazionali degli anni 1970-1980

Martedì 9/1/18 ore ore 15.30-18.30
Le trasformazioni strutturali dei mercati finanziari: debito pubblico, liberalizzazione, integrazione internazionale nei decenni 1980 e 1990

Martedì 23/1/18 ore 15.30-18.30
Crisi finanziarie: dalla crisi dei paesi debitori negli anni 1980 a quella del debito pubblico dei paesi UE nel 2011

Giovedì 8/2/18 ore 15.30-18.30
L’azione delle banche centrali e delle autorità finanziarie per uscire dalla crisi: scelte nazionali e collaborazione internazionale

Verifica finale




Presentazione pubblicazione – I giorni della Liberazione in Val di Pierle

20 ottobre 2017
ore 21
@ Sala civica Mercatale

Presentazione della pubblicazione:

I giorni della Liberazione in Val di Pierle
di Federico Giappichelli.

A cura di Mario Riuggiu e Claudio Lucheroni




Mostra On the road, Vaiano + eventi Montepiano, Montemurlo e Prato

20-21 ottobre 2017
@Vaiano; Montepiano; Montemurlo e Prato

Materiale e programmi in allegato

 

Sabato 21 ottobre ore 15.30 | Villa del Mulinaccio, Vaiano
Inaugurazione della mostra fotografica On the road – La via dell’Appennino. Storie di vita, di viaggi, di lavoro

promossa dal Comune di Vaiano e curata dal CDSE.
A seguire: presentazione del percorso trekking Prato-Bologna: La via della Lana e della Seta, a cura delle sez. CAI Prato e Bologna e visita guidata gratuita alla mostra.
http://www.fondazionecdse.it/wp/on-the-road-la-via-dellappennino-storie-di-vita-di-viaggi-di-lavoro-mostra-fotografica-vaiano-villa-del-mulinaccio/

 

Venerdì 20 ottobre ore 17,30 | Chalet del villeggiante, Montepiano

Primo incontro della ricerca partecipata dedicato al progetto di valorizzazione della storia della villeggiatura a Montepiano.
Se si è in possesso di foto, testimonianze e materiale inerente all’argomento, siete invitati a portarlo all’incontro.
http://www.fondazionecdse.it/wp/montepiano-la-storia-della-villeggiatura-ricerca-partecipata-20-ottobre-chalet-del-villeggiante/

 

21 ottobre 2017 – ore 10,30 Biblioteca B. della Fonte, piazza don Milani, Montemurlo
Ascolta la storia | Montemurlo, istantanee di memoria orale

Durante l’incontro sarà inaugurata la postazione “Ascolta la storia” di fruizione di fonti orali. Saranno proiettati video e audio interviste curate dalla Fondazione CDSE.
http://www.fondazionecdse.it/wp/ascolta-la-storia-montemurlo-istantanee-di-memoria-orale-sabato-21-ottobre-biblioteca-di-montemurlo/

 

21 ottobre ore 18,30 | Biblioteca Lazzerini, Prato
Inaugurazione TAI – Tuscan Art Industry / Grand Tour

SC17 presenta la mostra Grand Tour sul workshop di pittura open air negli spazi industriali del territorio. Tra i materiali esposti al polo Campolmi molte foto storiche e una video installazione appartenenti all’archivio della Fondazione CDSE.
Aperitivo a cura di Cibino – www.tuscanartindustry.com
http://www.fondazionecdse.it/wp/event/tai-tuscan-art-industry-2017-grand-tour-itinerari-del-contemporaneo-nellarcheologia-industriale/

 




Idalberto Targioni

Nato nel 1868 e morto nel 1930, Targioni fu contadino, poeta autodidatta, attivista sindacale, militante politico, sindaco, scrittore e studioso, uomo controverso e discusso, spesso al centro di polemiche, sempre in contatto e talvolta in contrasto con altri protagonisti del suo tempo, come il gran maestro del Grande Oriente d’Italia Domizio Torrigiani o come, per vie indirette, Benito Mussolini. Targioni svolse un ruolo rilevante non solo a Lamporecchio, il suo luogo di adozione, nei pressi di Pistoia, ma in tutta l’area del Montalbano e in parte della Toscana e anche altrove, animando la società  e i movimenti contadini prima come socialista e, all’indomani della Grande guerra, come fascista.

Targioni era nato a Firenze il 19 ottobre 1868 (forse «dall’unione clandestina di un principe con una governante della Casa Reale», avrebbe scritto nel 1912) e fu lasciato da ignoti all’Ospedale degli Innocenti di Piazza Santissima Annunziata. Aveva quattro anni quando venne adottato dai coniugi Domenico e Giuditta Capecchi, contadini senza figli residenti nella frazione rurale di San Baronto, a Lamporecchio. Qui, pur costretto alle fatiche dei campi, riuscì ad imparare a leggere grazie alle lezioni offertegli da un prete del luogo. Da autodidatta imparò anche a scrivere e tra gli otto e i dieci anni cominciò persino a improvvisare e abbozzare i primi versi. Coltivò la vena poetica tanto da divenire uno dei più apprezzati e abili stornellatori estemporanei del Pistoiese. Fu operaio ferroviere, poi militare per tre anni prima di tornare al lavoro contadino quando, nel 1895, aderì al partito socialista e avviò un’intensa attività  militante tra i territori di Pistoia, Empoli e la Valdelsa, mostrando una spiccata sensibilità  per le cause di mezzadri e pigionali. I suoi testi poetici intriganti, spesso anticlericali e piccanti lo fecero soprannominare «Diavolo rosso». A seguito dei disordini del 1898, conobbe anche il carcere.

Rimatore in ottava, fu consigliere socialista a Lamporecchio dal 1901 dove operò fianco a fianco col massone democratico Domizio Torrigiani (che nel 1919 avrebbe assunto la carica di Gran maestro del GOI). Eletto segretario della Camera del Lavoro di Pistoia nel 1903, proseguì l’attività poetica (nel 1912 aveva già pubblicato una ventina di opere), iniziò a dedicarsi al giornalismo politico (scrisse per «La Martinella» di Colle Valdelsa, «L’Avvenire» di Pistoia, «Via Nuova» di Empoli e nel 1908 fondò «Il Risveglio del Montalbano») e tenne numerose conferenze e accademie in versi in Toscana, in altre regioni e persino in Svizzera e Francia. Nel 1914 fu eletto sindaco di Lamporecchio, unica amministrazione socialista del circondario di Pistoia.

Lo scoppio della Grande Guerra travolse la vita di Targioni, come quella di milioni di altri uomini, e spezzò in due tronconi la sua vita. Dopo una iniziale fase di opposizione all’intervento nel conflitto, che nel maggio 1915 lo portò all’arresto per l’accusa di aver incitato le manifestazioni antibelliciste  nell’Empolese, dopo l’intervento italiano in guerra di spostò su posizioni interventiste, seguendo la strada percorsa dal suo amico Torrigiani e di molti quadri e dirigenti socialisti come il più celebre Mussolini, fino a giungere a un sostegno esplicito per la guerra, in contrapposizione col neutralismo mantenuto dai socialisti italiani e in stringente contrasto con i suoi scritti e la sua attività  prebellica: una contraddizione che fu segnata anche da interessanti elementi di continuità, mai risolti pienamente come testimoniano i suoi ricchi e generosi scritti pubblici e privati.

Dopo la dopoguerra aderì al fascismo, che in Toscana era particolarmente dinamico e irriducibilmente violento; nel 1921 fondò e divenne segretario del Fascio di Lamporecchio. Trasferì le sue competenze e capacità sulla stampa fascista (scrisse per «Giovinezza», «La Riscossa», «L’Azione fascista», «Battaglia fascista»; fondò «L’Alleanza» e «L’Ordine»); nel 1923 fu nominato segretario dei sindacati fascisti dell’agricoltura della Provincia di Firenze e nel 1924 fu eletto consigliere provinciale fascista. Abbandonata ormai del tutto l’attività  poetica e ritiratosi quasi completamente a vita privata, Targioni morì a Lamporecchio il 25 maggio 1930, lasciando un vuoto che da allora non è mai stato colmato da nessun biografo e depositando una eredità  intellettuale e umana che è in attesa di essere compresa, interrogata, valorizzata.

Articolo pubblicato nell’ottobre del 2017.




“Don Lorenzo Milani e la Costituzione” Su iniziativa dell’ISRA, gli studenti si confrontano con l’opera del priore di Barbiana

“Don Lorenzo Milani e la Costituzione” è il titolo del convegno in programma venerdì 27 ottobre a partire dalle 9,45 nel Cinema Teatro Manzoni di Pontremoli e organizzato dall’Istituto Storico della Resistenza Apuana nell’ambito delle iniziative regionale per la Settimana della Costituzione promossa dalla Regione Toscana con la Rete degli Istituti Storici della Resistenza e dell’età  Contemporanea toscani.

L’appuntamento è solo una delle tappe che vedono impegnati gli studenti di alcune classi degli Istituti Scolastici cittadini Belmesseri e Malaspina e che al Manzoni si confronteranno con Emanuele Rossi (costituzionalista e prorettore della Scuola Superiore S. Anna di Pisa), con Mario Lancisi (giornalista e scrittore che ha dedicato molti studi al priore di Barbiana) e con Davide Filippelli (Fondazione Don Lorenzo Milani).

Sono infatti un centinaio gli studenti che stanno lavorando da alcune settimane sulla figura e l’opera di donMilani: un percorso iniziato partecipando ad una impegnativa lezione tenuta da Emanuele Rossi nei due Istituti e che proseguirà  nel corso dell’anno per approfondire singoli aspetti o partecipare ad iniziative, il tutto legato dai due anniversari: i 50 anni dalla morte di don Milani e i 70 anni dall’entrata in vigore della nostra Costituzione.

Inoltre, sempre all’interno di questo percorso, l’ISRA ha favorito la proiezione in due serate del documentario Barbiana 65, presentato nel corso dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia e che propone le interviste inedite (e le uniche mai filmate) al priore di Barbiana; il documentario sarà  proiettato al Cinema Manzoni di Pontremoli mercoledì 25 e giovedì 26 ottobre, la mattina per gli studenti delle scuole e la sera per tutto il pubblico.

Intanto l’11 ottobre sono state le classi 3a cat, 3a afm/sia, 3a tur e 5a sia dell’Istituto d’Istruzione Superiore Belmesseri a recarsi a Barbiana il giorno 11 ottobre 2017, accompagnate dalle insegnanti Bertocchi, Felini, Garofalo e Pelliccia. L’incontro e la lunga chiacchierata con  Piero Cantini, uno dei ragazzi di don Milani è stato molto significativo: con le sue semplici parole è riuscito a trasmettere a tutti la grandezza e la forza del priore: per i ragazzi vedere un uomo che dopo cinquant’anni ancora si commuove a raccontare episodi lontani nel tempo è stata una lezione di vita, come avrebbe voluto e insegnato don Milani. Lasciato il pullman, per raggiungere Barbiana il folto gruppo ha percorso il sentiero della Costituzione organizzato lungo la  vecchia strada che sale al piccolo nucleo con la chiesa, la canonica, la scuola, il cimitero; studenti e insegnanti hanno potuto leggere pannelli illustrativi deglia articoli della Costituzione, tanto cara a don Lorenzo. È stata per tutti una esperienza emozionante e formativa.




Presentazione del volume di Vanessa Roghi “La lettera sovversiva”

Sabato 21 Ottobre 2017 | ore 18

Sala del Museo di Storia Naturale della Maremma

(strada Corsini, 5 – ex P.za della Palma)

 

libro roghiÈ il maggio 1967 quando esce, per una piccola casa editrice fiorentina, un libro dal titolo Lettera a una professoressa. L’hanno scritto don Lorenzo Milani e gli alunni della scuola di Barbiana, una canonica del Mugello a pochi chilometri da Firenze. Il libro viene subito accolto dai linguisti come un manuale di pedagogia democratica, dai professori come un prontuario per una scuola alternativa, dagli studenti come il libretto rosso per la rivoluzione.
Lettera a una professoressa è stato un autentico livre de chevet di una generazione, vademecum di ogni insegnante democratico per lunghi, lunghissimi anni. Visto, ancora oggi, come anello centrale se non vero e proprio punto di partenza di ogni riflessione sulla necessità di riformare la scuola. Ma anche come inizio della crisi della scuola. Un libro-manifesto, suo malgrado.
Ma com’è stato possibile che l’esperimento pedagogico di una scuoletta di montagna e la pubblicazione di poche pagine siano diventati la scintilla di una rivoluzione? Perché ancora oggi questa Lettera mobilita il ricordo, innesca passioni, divide e fa litigare? Perché si è fissato nella memoria collettiva come un punto di passaggio epocale non solo quando si parla di scuola ma anche di giovani, generazioni, movimenti?

 

Coordina:

Luca Verzichelli | Università di Siena, Presidente Isgrec

 

Ne discutono con l’autrice:

Simone Giusti | Insegnante, Presidente L’Altra Città

Luciana Rocchi | Comitato Scientifico Isgrec

 

Info: ISGREC | Via De’ Barberi, 61 | 58100 Grosseto | tel/fax 0564415219 | segreteria@isgrec.it | www.isgrec.it