73° anniversario della Liberazione di Lastra a Signa

Venerdì 4 agosto Lastra a Signa celebrerà il 73° anniversario della Liberazione dal nazifascismo con una serata di iniziative che partirà alle 20:30. Alle 21:30, presso la sala consiliare, in piazza del Comune, avrà luogo una seduta straordinaria del consiglio comunale. La seduta si aprirà con gli interventi del sindaco Angela Bagni e dei sindaci dei Comuni di Scandicci, Signa e Campi Bisenzio. Interverranno inoltre Guido Zini, della sezione Anpi di Lastra a Signa, e Pier Damiano Marini, che racconterà le vicende del Convento di Santa Lucia avvenute dal settembre del ’43 fino all’agosto del ’44. Nel corso dell’iniziativa saranno lette alcune poesie a cura della sezione Anpi di Lastra a Signa.

Programma completo

♦ ore 20.30 @ piazza del Comune
Partenza della sfilata dell’Associazione Filarmonica “G.Verdi” di Signa con arrivo in Piazza Pertini e deposizione di una corona al monumento ai Caduti.

ore 21.30 @ piazza del Comune
Consiglio comunale aperto: intervengono il sindaco Angela Bagni e Daniele Sterrantino per la segreteria della sezione Anpi “Bruno Terzani”
***Gli interventi saranno intervallati da brani musicali interpretati da Selene Samà (Anpi Signa).

♦ ore 22 @ piazza del Comune
Rievocazione storica. A cura dell’Associazione Storico Museale Linea Gotica Pistoiese Onlus.

♦ ore 22:30 @ piazza del Comune
i GrippoMisto – Acoustic Paranza concludono la serata con un concerto.




Formare le élite: il liceo “N. Forteguerri” di Pistoia in età giolittiana

Le classi liceali,

Le nostre care scuole,

Son umidi locali

Ove non entra il sole,

Ma tutta l’aria è pregna,

In queste tre cantine,

Del fumo della legna,

E odor delle latrine.

 

Così nel 1914 un anonimo – ma certo creativo – studente del “Forteguerri” ricordava la sua scuola, allora ospitata nel palazzo della biblioteca Forteguerriana, ne «L’Assillo», giornaletto goliardico soppresso dopo pochi mesi per gli sberleffi puntualmente destinati a professori e compagni di classe – da M. Rampini a cui si chiedeva di «non assumere pose tragiche quando ripete la lezione» a un certo Tosi di cui era decantata «l’aria a pipistrello».

Fondate nel 1475 sotto l’egida testamentaria del cardinal Niccolò Forteguerri, la Pia Casa della Sapienza e la sua annessa biblioteca – quella che poi sarebbe stata, più tardi, conosciuta con il nome di Forteguerriana – non tardarono ad assumere un ruolo di primo piano nel panorama culturale ed educativo pistoiese. Lo conservarono nei secoli successivi, dedicandosi alla formazione della classe dirigente locale a livello secondario e universitario – le cattedre di Diritto e Medicina sopravvissero fino al 1867, quando il Consiglio comunale fu costretto ad abolirle sotto pressione del Ministro della Pubblica Istruzione. Sussisteva ancora ai primi del Novecento, quando il ginnasio-liceo era ancora l’unica scuola secondaria presente sul territorio: la scuola industriale maschile (l’attuale IPSIA Pacinotti) sarebbe stato fondata nel 1907, l’istituto magistrale nel 1912, l’istituto tecnico industriale e commerciale durante il primo conflitto mondiale, nel 1917. Più che un segnale di disinteresse delle classi governative locali e nazionali per un’istruzione secondaria diversa da quella tradizionalmente largita all’élite, era la constatazione dell’assenza di interesse per un ogni altro tipo di istruzione. Sfavorevoli erano le condizioni sociali, culturali ed economiche del territorio e del panorama lavorativo, caratterizzato da piccole imprese a conduzione familiare dove la specializzazione della manodopera era affidata ai tradizionali canali dell’apprendistato: il deludente risultato raggiunto nei suoi primi decenni di vita dalla Scuola industriale – che, contrastando le iniziali aspettative dei suoi fautori, accolse figli di industriali e non futuri tecnici ed operai – ne era la testimonianza più concreta.

Accessibile dopo il completamento delle scuole elementari e divisa in due corsi – il ginnasio, quinquennale, fondato soprattutto sull’insegnamento della grammatica italiana, latina e greca (quest’ultima però solo nei due anni finali); e il liceo, triennale, focalizzato invece sullo studio della letteratura italiana e classica, la scuola era destinata non solo a chi intendeva proseguire verso l’istruzione universitaria, ma anche verso chi, dotato di più modeste risorse, ambiva dopo la licenza ginnasiale (o liceale) a un impiego nell’amministrazione.

Nemmeno il liceo tuttavia godette di buona salute nei primi anni del Novecento. Dal 1900 al 1915 le iscrizioni passarono da 125 a 91, e fu soprattutto il ginnasio – ovvero il ramo tradizionalmente più frequentato – a soffrirne. Non fu una peculiarità cittadina: la sua crisi di iscrizioni s’inserì in un più vasto moto di stagnazione nazionale, che, contemporaneo all’espansione dell’istruzione post-elementare e soprattutto di quella tecnica, evidenzia come la medio-bassa borghesia, incline fino alla fine del secolo a inviare i propri figli al ginnasio, nel secolo successivo intravvedesse nelle scuole tecniche e negli istituti tecnici una più redditizia opportunità di formazione. A Pistoia, dove l’istituto tecnico sarebbe comparso solo verso la fine della prima guerra mondiale, questa funzione fu probabilmente rivestita dalla Regia Scuola industriale.

Il declino quantitativo non significò tuttavia un ridimensionamento culturale del liceo. Diversi suoi docenti ricoprirono posizioni di un certo rilievo in età liberale e negli anni a venire: Alfredo Chiti, docente del ginnasio e segretario dal 1899 della neonata “Deputazione di storia patria”, divenne un importante studioso del Risorgimento pistoiese e curò fino alla morte la rivista «Bullettino storico pistoiese»; Michele Losacco, professore di lettere al liceo, era un collaboratore di “Nuovi Doveri”, rivista di pedagogia fondata da Gentile e Lombardo-Radice; Carlo Villani, insegnante di latino e greco, durante il ventennio sarebbe diventato localmente famoso per la direzione del settimanale clerical-fascista «L’Alfiere».

Articolo pubblicato nel luglio del 2017.




Ciclo d’iniziative per il 73° Anniversario della morte di don Aldo Mei

Il fitto programma d’iniziative in memoria di don Aldo Mei prenderà avvio a Fiano di Pescaglia il pomeriggio del prossimo 3 agosto 2017, per concludersi la sera del 6 a Ruota di Capannori.

Il fitto programma d’iniziative in memoria di don Aldo Mei prenderà avvio a Fiano di Pescaglia il pomeriggio del prossimo 3 agosto 2017, per concludersi la sera del 6 a Ruota di Capannori. Tutti gli eventi saranno ad ingresso gratuito.

La sera del 4 agosto 1944, dopo alcuni giorni di internamento nella Pia Casa di via Santa Chiara a Lucca ed un processo sommario che lo aveva condannato a morte per aver offerto aiuto a partigiani, disertori ed ebrei, don Aldo Mei venne condotto fuori Porta Elisa da un plotone della Wehrmacht: costretto a scavarsi la fossa con le sue stesse mani, fu giustiziato alle ore 22:00. Alcuni attimi prima della fine, il giovane parroco di Fiano di Pescaglia, nato a Ruota di Capannori nel 1912, era riuscito ad appuntare a lapis, sulle pagine bianche della copertina del breviario che portava sempre con sé, le sue ultime parole da pastore su questa terra: ancora una volta, per l’ultima volta, parole di amore e di perdono universale.

Muoio travolto dalla tenebrosa bufera dell’odio, io che non ho voluto vivere che per l’amore! Deus Charitas est e Dio non muore. Non muore l’amore! Muoio pregando per coloro stessi che mi uccidono. Ho già sofferto un poco per loro… È l’ora del grande perdono di Dio! Desidero aver misericordia: per questo abbraccio l’intero mondo rovinato dal peccato – in uno spirituale abbraccio di misericordia. Che il Signore accetti il sacrificio di questa piccola insignificante vita di riparazione di tanti peccati.

Nel 73° Anniversario della morte di don Aldo Mei, i Comuni di Lucca, Capannori, Pescaglia, l’Unione dei Comuni Media Valle del Serchio, la Provincia di Lucca, l’Arcidiocesi di Lucca e l’ISREC Lucca si fanno promotori di un fitto ciclo di iniziative pubbliche in memoria del religioso capannorese, per conoscerne meglio figura ed operato, tratteggiarne contesto e motivazioni, delinearne il messaggio, sforzo tanto più auspicabile in un’epoca come quella che viviamo, non certo esente da rischi di intolleranza, sopraffazione e violenza.

Gli eventi, tutti ad ingresso gratuito, prenderanno avvio il prossimo 3 agosto 2017, a Fiano di Pescaglia, dove, alle ore 17:00, sarà possibile prendere parte al “Sentiero della pace e della memoria”, una passeggiata storica che dal centro del paese condurrà alla vetta del Monte Acuto.

Il 3 agosto 2017, presso la Chiesa Parrocchiale di Fiano di Pescaglia, verrà poi inaugurata la mostra documentaria “Don Aldo Mei e gli altri, il sacrificio del clero lucchese nella Resistenza”, esposizione a cura del Comune di Pescaglia realizzata in collaborazione con Pier Paolo Filippini e Maria Elena Moriconi. La mostra, con orari di visita 16:00-19:00, resterà aperta fino al 6 agosto 2017.

Sempre il 3 agosto 2017, nella Sala Parrocchiale di Ruota di Capannori, frazione nativa del sacerdote, alle ore 21:00 si terrà un’interessante serata di letture del dialogo fra don Aldo Mei e don Arturo Paoli (1912-2015), altro generoso profilo del clero lucchese in tempo di guerra, che prese parte attiva alla Resistenza ed offrì assistenza a non pochi civili ebrei ricercati dai nazifascisti. Iniziativa a cura di Emmanuel Pesi e Silvia Pettiti. Oltre allo stesso Pesi, storico, interverrà Mario Barsocchi, ricercatore di storia e tradizioni locali, mentre l’accompagnamento musicale sarà offerto dalla Civica Scuola di Musica di Capannori.

Presso la stessa Sala Parrocchiale di Ruota di Capannori, il 3 agosto 2017 avrà luogo l’inaugurazione dell’interessante mostra documentaria e fotografica “L’amore non muore. Don Aldo Mei martire della carità”, esposizione curata da Emmanuel Pesi ed ISREC Lucca, contenente anche immagini di famiglia del religioso fucilato il 4 agosto 1944. Anche questa mostra rimarrà visitabile fino al 6 agosto 2017, con orario però 19:00-22:00.

Ancora il 3 agosto 2017, nella bella cornice di Villa Bottini in via Elisa a Lucca, alle ore 21:30 si terrà la proiezione del film “Roma città aperta”, celebre pellicola di Roberto Rossellini, che, per l’occasione, sarà introdotta a cura dell’ISREC Lucca. Per aver reso possibile l’evento, si ringrazia pure la Cooperativa Cinematografica Alfea di Pisa.

La mattina del giorno successivo, 4 agosto 2017, alle ore 10:00, presso la Chiesa della Santissima Trinità in via Elisa a Lucca, verrà celebrata una Santa Messa in suffragio di don Aldo Mei, e subito dopo avrà luogo la deposizione di una corona al Cippo commemorativo fuori Porta Elisa, dove il parroco capannorese fu giustiziato la sera del 4 agosto di 73 anni prima.

Alle ore 18:00 dello stesso giorno, 4 agosto 2017, una Santa Messa in memoria di don Mei sarà officiata anche presso la Chiesa Parrocchiale di Fiano di Pescaglia.

Sempre il 4 agosto 2017, alle ore 21:00, alla Pia Casa in via Santa Chiara a Lucca, ove il sacerdote capannorese fu tenuto rinchiuso a seguito della cattura a Fiano e ricevette la propria condanna a morte, avrà luogo la rappresentazione di “Margherita, la suora del brodo”, monologo teatrale a cura di Luciano Luciani (ISREC Lucca) tratto dalla testimonianza di Margherita, suora vincenziana che prestò conforto a don Aldo nelle sue ultime ore di vita, interpretato dall’attrice Simona Generali. Accompagnamento musicale offerto da Cristina Papini, dell’Associazione Musicale Lucchese. A seguire, presso il Cippo commemorativo di Porta Elisa, si terrà l’intervento conclusivo della bella iniziativa culturale, cui prenderanno parte anche i “Camminatori di Ruota”, che, partiti dal paesino natale di don Mei nel pomeriggio, giungeranno alla Pia Casa in serata.

Il 5 agosto 2017, alle ore 21:00, il monologo a cura di Luciano Luciani (ISREC Lucca) “Margherita, la suora del brodo”, interpretato da Simona Generali, sarà riproposto presso il piazzale della Chiesa Parrocchiale di Fiano di Pescaglia.

Il ciclo di eventi in memoria di don Aldo Mei si concluderà la sera del 6 agosto 2017, presso la Chiesa Parrocchiale di Ruota di Capannori. Alle ore 18:30, infatti, verrà celebrata una Santa Messa in suffragio del religioso, alle 19:30 Simona Generali rappresenterà in replica il monologo “Margherita, la suora del brodo” di Luciano Luciani (ISREC Lucca), mentre alle ore 20:00 i partecipanti saranno invitati ad un piacevole momento di ritrovo conviviale.

Le manifestazioni sono realizzate in collaborazione con Associazione Musicale Lucchese O.N.L.U.S., Associazione Presepe Vivente di Ruota 1990, Civica Scuola di Musica di Capannori, Fondo Documentazione Arturo Paoli, Opera delle Mura di Lucca, Parrocchia di Fiano, Parrocchia di Ruota e Scuola della Pace della Provincia di Lucca.

In allegato, la locandina dettagliata con tutti gli eventi.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Provincia di Lucca (tel.: 0583/417481, email: scuolapace@provincia.lucca.it)




Commemorazione strage del Padule. Le iniziative a Cerreto Guidi

In occasione del 73° Anniversario dell’Eccidio del Padule di Fucecchio, avvenuto il 23 agosto 1944, si terranno a Cerreto Guidi le seguenti celebrazioni:
Mercoledì 23 agosto 2017
ore 21,30 Stabbia, Giardino della Meditazione “Livio Lensi”: “Fiori di sangue” spettacolo sullamemoria e sulle radici, ideazione e regia di Firenza Guidi
Sabato 26 agosto 2017
ore 9,30   Piazza XXIII Agosto, Stabbia: deposizione di una corona d’alloro i memoria dei caduti
ore 10,00 Stabbia, Giardino della Memoria “Livio Lensi” – Intervento del Sindaco Simona Rossetti e Santa Messa
La comunità cerretese commemora i caduti dell’Eccidio compiuto nel Padule di Fucecchio, per mano nazista, insieme agli altri comuni limitrofi che sono stati anch’essi colpiti dalla tragedia. I programmi sopraesposti, infatti, fanno parte di un programma più ampio che riguarda anche i comuni di Monsummano Terme, Larciano, Ponte Buggianese e Fucecchio.




Commemorazione della strade di Castello

Sabato 5 agosto il Quartiere 5 e il Comune di Firenze ricordano il 73° anniversario dell’eccidio dell’Istituto farmaceutico militare.

Ore 9.00 Raduno in Piazza del Sodo

Ore 9.30 S. Messa officiata dal Cappellano militare

Ore 10.15 Deposizione della corona con la partecipazione dei Gonfaloni dei Comuni di Firenze, Campi Bisenzio e Sesto fiorentino

Ore 10.30 Commemorazione istituzionale.




73° Anniversario della Liberazione di Firenze

Programma delle cerimonie ufficiali del Comune di Firenze:

ore 07:00 – Palazzo Vecchio
Il Suono della campana “La Martinella” annuncia la liberazione di Firenze.
ore 09:00 – Palazzo Vecchio
Deposizione di una corona di alloro alla lapide, dettata da Piero Calamandrei a ricordo della Liberazione di Firenze, murata sulla facciata di Palazzo Vecchio.
ore 10:00 – Piazza dell’Unità Italiana
Cerimonia solenne e deposizione di una corona di alloro all’Obelisco che ricorda i Caduti di tutte le guerre, in occasione dell’anniversario della Liberazione di Firenze.
ore 10:30 – Piazza della Signoria – Arengario di Palazzo Vecchio
Discorsi celebrativi in occasione dell’anniversario della Liberazione di Firenze.
ore 21:00 – Arengario – Palazzo Vecchio
Concerto per la cittadinanza nell’ambito delle iniziative in occasione dell’anniversario della Liberazione di Firenze.




Per ricordare Aligi Barducci, “Potente”

Martedì 8 agosto ore 17:30 – Circolo Ricreativo Rondinella – Lungarno Soderini
Cerimonia d’intitolazione del giardino in memoria del Partigiano Aligi Barducci, nome di battaglia “Potente”, promossa dall’Assessorato alla Toponomastica del Comune di Firenze.

Alle ore 19:30 – Piazza Santo Spirito
Celebrazione commemorativa della Liberazione dell’Oltrarno e della morte del comandante partigiano “Potente” promossa dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Sezione Oltrarno Firenze.




Inaugurazione del Centro Franco Zeffirelli a Firenze

Settant’anni di tesori, tra bozzetti, costumi, accurati dipinti di mille messe in scena, fotografie con grandi attori, modelli in scala di palcoscenici e soprattutto, il cartone animato, in alta definizione, che sintetizza e raccoglie tutti i disegni e le idee di Franco Zeffirelli per il suo, mai realizzato, Inferno dantesco in versione cinematografica. Questo il contenuto dello scrigno costituito dal museo dedicato all’immenso patrimonio teatrale e culturale del regista ultranovantenne: lo spazio, nato nel cuore di Firenze, città di Zeffirelli, sarà solo una parte del centro multifunzionale che porterà il suo nome e avrà al suo interno, nei locali dell’ex tribunale del capoluogo toscano, anche un archivio documentario e, soprattutto una scuola teatrale, le cui attività partiranno tra alcuni mesi.
Il 25 luglio – nel corso di una speciale anteprima a cui hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco Dario Nardella, il vicepresidente esecutivo della fondazione Zeffirelli, il figlio adottivo del regista Pippo, l’attore Franco Nero, amico di lunghissima data del ‘padre’ di Fratello Sole, sorella Luna -, il nuovo museo ha aperto per la prima volta le sue porte alle visite. Una lussuosa galleria traboccante di cimeli, abiti, scatti con protagonisti i grandi del cinema, del teatro e della lirica (tra questi, Maria Callas, Eduardo De Filippo, solo per citarne alcuni); con vere e proprie sale tematiche dedicate agli allestimenti ed alle raffigurazioni delle innumerevoli opere dirette da Zeffirelli. Certo, la “chicca” è senza dubbio il filmato, in alta definizione, dell’Inferno di Dante che il regista fiorentino avrebbe voluto portare sullo schermo, all’inizio degli anni ’70, con un giovane Dustin Hoffman nei panni dell’Alighieri. Un progetto ambiziosissimo di cui, com’è noto, alla fine non si fece di nulla, e del quale il cartone assemblato per il museo resta la più preziosa ed esaustiva testimonianza.

Il 31 luglio, nuovo appuntamento al centro: in scena, ci sarà l’inaugurazione ufficiale, con tanto di red carpet e personaggi celebri, come Andrea Bocelli e il compositore Nicola Piovani.