Presentazione del libro di Paolo Malaguti “Prima dell’Alba”

Sabato 2 dicembre 2017 | ore 17
@ ex Macelli di Montepulciano

 

PRESENTAZIONE DI “PRIMA DELL’ALBA”

La Biblioteca Archivio Storico “Piero Calamandrei” e l’Istituzione del Comune di Montepulciano promuovono la presentazione del libro di Paolo Malaguti Prima dell’Alba (Vicenza, Neri Pozza, 2017).

L’iniziativa a cura della Biblioteca Archivio “Piero Calamandrei”  si inquadra nel programma promosso dal Comitato di Coordinamento delle Iniziative per il Centenario della Prima Guerra Mondiale del Comune di Montepulciano, in associazione con il Progetto europeo Erasmus+ “Cantate de la Paix” degli Istituti Comprensivi “Virgilio” di Acquaviva di Montepulciano e “Iris Origo” di Montepulciano Capoluogo, nonché con gli Istituti d’Istruzione Superiore di Montepulciano, Licei Poliziani ed Istituto Redi Caselli.

 Nel centenario di Caporetto il romanzo noir di Malaguti alterna la tragedia dello sbandamento-ripiegamento fino al Piave e delle fucilazioni esemplari, con l’indagine sulla morte del generale Andrea Graziani, noto come il “boia” di Caporetto per aver gestito col pugno di ferro le punizioni dei soldati al minimo segno di indisciplina.

 

Biblioteca Comunale e Archivio Storico “Piero Calamandrei”,
Istituzione del Comune di Montepulciano
Via Ricci, Montepulciano (SI) | 0578.716935 | bibliocom@hotmail.com | www.biblioteca.montepulciano. si.it




Per riflettere su Calamandrei. Intervento su “Il Ponte” dell’avv. G. Conticelli curatore sulla mostra su Pietro Calamandrei a cura di ISRT e Comune di Firenze

Al termine del sessantesimo anno dalla scomparsa di Piero Calamandrei e all’approssimarsi del settantesimo dell’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, la Commissione cultura del Consiglio comunale di Firenze e l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea (Isrt) hanno promosso nell’Archivio storico comunale di Firenze la mostra Piero Calamandrei intellettuale democratico nella Firenze del dopoguerra, che rimane aperta sino al 13 dicembre 2017.

Per riflettere sul significato e le finalità della mostra, segnaliamo questo articolo pubblicato dal suo curatore, avv. Giulio Conticelli, sulla rivista “Il Ponte”:

Tre cerchi e un segmento: una mostra fiorentina per Piero Calamandrei

 




Presentazione del V Quaderno ISGREC: “Storie di indesiderabili e di confini”

storie-di-indesiderabili-e-di-confini4 dicembre 2017 | ore 17.30 | Museo di storia naturale di Grosseto

Presentazione del V Quaderno della collana Isgrec

Storie di indesiderabili e di confini.

I reduci antifascisti di Spagna nei campi francesi (1939-1941)

di Enrico Acciai e Ilaria Cansella (Effigi/Isgrec, 2017)

Ne discutono con gli autori Alfonso Botti (Università di Modena-Reggio Emilia) e Luciana Rocchi (Isgrec)

 

Gli autori di questo volume hanno alle spalle un lungo cammino di studio in parte comune, in parte personale, sulla storia degli italiani antifascisti volontari in Spagna tra la guerra civile ed i suoi esiti. La meno nota, in Italia quasi mai raccontata, è la storia dei campi della Francia del Sud. Lì furono rinchiusi, passato il confine dei Pirenei, alcuni di loro, accanto ad altri reduci dalla guerra e a popolazione civile spagnola, in fuga dopo la vittoria franchista. Vi rimasero per tempi più o meno lunghi, dopo il 1940 mescolati ad ebrei o perseguitati dalla Francia del Governo di Vichy. Per una parte dei prigionieri i campi furono apprendistato politico e preludio di nuove lotte contro il nazi-fascismo.

Sono fatti di quasi ottant’anni fa, senza alcuna relazione diretta con la difficile congiuntura della Spagna di oggi, ma utili a fare luce sulla “diversità” della cronologia e delle forme di costruzione della democrazia spagnola, rispetto alla nostra. A queste vicende si può guardare anche per interpretare le ragioni della generale crisi del progetto di unione europea.

Accompagna la discussione sul volume un ispanista tra i più esperti della Spagna attuale, Alfonso Botti, docente dell’Università di Modena-Reggio e direttore della rivista “Spagna contemporanea”.




RAM: Rifugio Antiaereo della Martana – Massa Carrara

RAM – Rifugio Antiaereo della Martana

Che cos’è il RAM?

Il RAM è un rifugio antiaereo recuperato e riaperto dal Comune di Massa nel 2006, con la volontà di preservare un luogo di memoria legato alla Seconda guerra mondiale. Il rifugio antiaereo della Martana è uno dei rifugi pubblici costruiti durante la seconda guerra mondiale nella città di Massa con lo scopo di dare riparo alla popolazione durante gli attacchi aerei alleati. Situato in una delle zone più popolose del centro storico, il rione della Martana, a poca distanza dalla vecchia sede del municipio e dalla piazza del mercato cittadino, venne costruito a partire dalla metà del 1942 e completato poco più di un anno dopo.

Dov’è?
Il rifugio si sviluppa per circa 350 metri a partire da metà di via Bigini fino a metà di via Prado, è costituito da una galleria scavata nella roccia ed in parte rivestita di calcestruzzo. All’interno del rifugio sono esposti manifesti e bandi del ventennio fascista relativi ai comportamenti da tenere in caso di attacco aereo, e foto della città di Massa dopo i bombardamenti angloamericani.

È inoltre possibile vedere il dvd Di Terre Ferite realizzato dall’associazione culturale Sancio Pancia nell’ambito del progetto del Comune di Massa “Per non dimenticare – un ponte sulla memoria fra Italia e Polonia”, cofinanziato dall’Unione Europea. Il dvd raccoglie le interviste di quattordici testimoni dei bombardamenti avvenuti sulla città di Massa nel corso della II Guerra Mondiale.

 Orari di apertura:

Fino al 14 settembre 2019:
tutti i venerdì e sabato sera dalle ore 21 alle ore 24.
Dal 21 settembre al 28 dicembre 2019:
tutti i sabato pomeriggio dalle ore 16 alle ore 18.

Ingresso gratuito.

Info:
Comune di Massa
Ufficio della Memoria, Palazzo comunale via Porta Fabbrica, 1 – 54100 Massa
Telefono: 0585.490467 – fax 0585.45603   URP: numero verde 800 013846

Oppure:
Associazione Culturale Sancio Pancia
sanciop.ms@gmail.com
Cellulare: 329.0227861




Presentazione del volume di Acciai “Una città in fuga”

Una città in fuga_AcciaiMercoledì 6 dicembre a Rosignano Solvay, presso la Sala Conferenze del Centro Culturale “Le Creste” (Via della Costituzione), Emanuela Minuto (Università di Pisa-Istoreco) e Francesco Giuntini (Presidente ANPI Rosignano Marittimo) discutono insieme all’autore il libro di Enrico Acciai, Una città in fuga. I livornesi tra sfollamento, deportazione razziale e guerra civile (1943-1944).

Nel corso della seconda guerra mondiale, e in particolare nei mesi a cavallo tra il 1943 e il 1944, Livorno conobbe un vero e proprio esodo della sua popolazione civile. A causa degli intensi bombardamenti alleati circa 90.000 cittadini labronici furono costretti a riversarsi nelle campagne, in un’area molto vasta che andava dalla provincia di Lucca a quella di Grosseto, passando da quella di Pisa. Lo sfollamento, che cominciò nella sua forma più radicale dopo i bombardamenti del maggio 1943, fu un fenomeno di massa, che andò a coinvolgere una parte sostanziale del territorio toscano.
In una realtà di per sé già molto difficile si andarono a inserire anche le vicende e le frizioni che scossero, dopo il settembre del 1943, l’Italia rimasta sotto l’autorità della Repubblica Sociale Italiana. Fu quindi tra gli sfollati che i membri della comunità ebraica labronica provarono a nascondersi, con alterni successi, e fu sempre tra gli sfollati che nacque e si sviluppò la resistenza in armi. L’obiettivo di questo saggio è quello di ricostruire la complessità di un’esperienza, quella dello sfollamento, ancora troppo spesso ignorata dalla storiografia italiana sulla seconda guerra mondiale.

Enrico Acciai (Firenze, 1980), dottore di ricerca in Storia dell’Europa Contemporanea presso l’Università degli studi della Tuscia, è ricercatore post-doc presso la School of History della Leeds University (UK). Dal 2013 collabora con la rete toscana degli istituti storici della Resistenza; in particolare con l’ISTORECO di Livorno. Esperto di storia dell’antifascismo europeo, dell’anarchismo e del volontariato di guerra, nel 2012 ha curato il volume Un conflitto che non passa: storia, memoria e rimozioni della guerra civile spagnola (ISRPt, Pistoia) e nel 2016 è uscito il suo volume Antifascismo, volontariato e guerra civile in Spagna (Unicopli, Milano).




Arte in tempo di guerra a Livorno

000455_65894567_1511871939Martedì 5 dicembre 2017 alle ore 15.30, presso la Sala Conferenze BCC Castagneto Carducci (Via Rossini 2a, Livorno) si terrà l’incontro “Arte in tempo di guerra: salvare il patrimonio”, con Alessia Cecconi, Direttrice Fondazione CDSE (Centro di documentazione storico etnografica, Vaiano, Prato) e Catia Sonetti, Direttrice Istoreco (Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno). Apre l’incontro il responsabile marketing della BCC Castagneto Carducci, Angelo Scuri.

Alessia Cecconi (Prato, 1981), storica dell’arte, è la coordinatrice del progetto regionale ”Resistere per l’arte: guerra e patrimonio artistico in Toscana”. Ha curato tra il 2014 e il 2015 le mostre Bombing Art 1940-1945 (Vaiano, Villa del Mulinaccio e Prato, Palazzo Banci Buonamici) e Giorgio Castelfranco. Un monument man poco conosciuto (Firenze, Museo Casa Siviero). È l’autrice del libro Resistere per l’arte. Guerra e patrimonio artistico in Toscana. Dieci storie di uomini e opere salvate (Firenze 2015).




Il convegno dell’Istoreco “Politica e disastri ambientali”

vfNel 2016 Istoreco chiese al MIBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) un finanziamento per organizzare un’iniziativa sui disastri naturali, nella convinzione fosse importante ed urgente affrontare l’argomento.

A distanza di un anno, ottenuto lo stanziamento, e soprattutto alla luce dei recentissimi eventi che hanno colpito duramente Livorno, appare oggi ancora più urgente riflettere sull’importanza di valorizzare la capacità delle comunità di ridurre l’impatto delle catastrofi naturali e diffondere conoscenze e consapevolezza riguardo alla necessità di serie politiche di prevenzione. Dove termina l’imponderabilità di tali fenomeni, e con essa le responsabilità della natura, e dove cominciano invece quella delle istituzioni, della politica e dei cittadini, chiamati molto spesso ad affrontare oggi la continua emergenza in una situazione di crescente crisi degli Stati e della finanza pubblica?

Lunedì 4 dicembre, presso la Sala Convegni SVS (Via delle Corallaie 10), a partire dalle ore 9.00 si terrà una giornata di dibattiti e incontri dal titolo “Politica e disastri naturali fra passato e presente. Fra logica dell’emergenza e cultura della prevenzione”.

Discuteranno sul problema politici e responsabili governativi come Paolo Fontanelli, deputato e Commissario straordinario dell’alluvione del 1996 in Versilia, Mauro Grassi, ex Assessore all’Urbanistica e all’Ambiente del Comune di Livorno e Direttore di ItaliaSicura, struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche, ed Erasmo D’Angelis, Responsabile della stessa struttura di missione ItaliaSicura presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Insieme a loro studiosi come Renzo Rosso, ordinario di Costruzioni Idrauliche e Marittime e Idrologia nel Politecnico di Milano, Sonia Paone, ricercatrice di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio presso l’Università di Pisa, e lo storico Salvatore Botta dell’Università di Bologna, autore del libro Politica e calamità. Il governo dell’emergenza naturale e sanitaria nell’Italia liberale (Rubettino 2013).




Reading di Ezio Mauro: I due treni

venerdì 1 dicembre | ore 21
@ Teatro Metastasio (via Benedetto Cairoli, 59, Prato)

I due treni, Lenin e lo Zar. Cronache di una rivoluzione

Cento anni fa la rivoluzione che ha segnato indelebilmente la storia del Novecento.
Ezio Mauro, corrispondente da Mosca per La Repubblica negli anni della Perestrojka e profondo conoscitore della Russia, narra la Rivoluzione d’ottobre. Il racconto punta l’attenzione su due treni che, a distanza di un mese, attraversano la Russia. Sul primo treno viaggia Nikolaj Aleksandrovic Romanov, ultimo Zar in cammino verso il suo inesorabile destino. Sull’altro viaggia Vladimir Ilic Ulianov, conosciuto come Lenin, che sta per prendere le redini della Rivoluzione.

Il reading I due treni, Lenin e lo Zar. Cronache di una Rivoluzione è in tour da ottobre nei principali teatri italiani.

Ingresso libero.