Presentazione del libro: “Carmen. Una donna nella Resistenza”

Venerdì 8 settembre
Ore 21:00
@ Circolo ricreativo culturale di Antella (via Pulicciano 58, Bagno a Ripoli, Firenze)
Con il patrocinio dell’Anpi, sezione “Pietro Ferruzzi” di Bagno a Ripoli.

Presentazione del libro su Noris Guizzo “Carmen”:

Carmen. Una donna nella Resistenza.

“Ovunque sia, sono e sarò sempre una compagna”. – Carmen

♦ Sarà presente l’autore Federico Maistrello.
♦ Letture a cura di Francesca Graziati.
♦ Accompagnerà la serata il Coro Novecento di Fiesole.




73° anniversario della Liberazione di Dicomano

Domenica 10 settembre
Ore 21:00-23:30
@Comune di Dicomano, Piazza della Repubblica 3

In occasione delle celebrazioni per la Liberazione di Dicomano, alle ore 21, nella sala del Consiglio Comunale di Dicomano, sarà proiettato il documentario di Stefano Ballini La Brezza degli Angeli, vincitore del Premio ANPI al Festival Nazionale Valdarno Cinemafedic edizione 2015. Oltre all’autore Stefano Ballini sarà presente il sindaco di Dicomano Stefano Passiatore.




Mostra: 30 anni Prato-Ebensee, condividere memorie per la pace

Giovedì 7 settembre 2017
Ore 10:00
Biblioteca Lazzerini, via Puccetti, 3 Prato

Inaugurazione della mostra 30 anni: Prato-Ebensee. Condividere memorie per la pace.

La mostra è realizzata per ricordare e ripercorrere i 30 anni di gemellaggio tra Prato ed Ebensee ed è fatta di volti, quelli degli ex deportarti e dei loro familiari che decisero all’epoca di ritornare nei luoghi di quella tragedia ad Ebensee, e dei tanti volti di coloro che negli anni hanno affrontato questo viaggio all’insegna del ricordo.

La mostra resterà aperta fino al 30 settembre 2017.




Abbasso la guerra, viva la rivoluzione!

Questa breve nota storica comincia da venticinque anni dopo i fatti che ne sono l’oggetto. Frugando fra i documenti del Casellario Politico Centrale del periodo fascista mi capitò di incontrare, ormai diverso tempo fa, il nome di Natalina Barbieri, arrestata a Siena nel 1942 perché in una salumeria, mentre “la proprietaria del negozio affettava il salame, si permise di fare delle odiose e sboccate allusioni dicendo: vorrei affettare la fava di Mussolini”. Frase che – forse la spia fu la salumiera, forse un’altra cliente – le costò la condanna al confino. Nella sua scheda, oltre alle consuete, nelle relazioni del Casellario, notizie denigratorie – vedova di guerra unita more uxorio con un sovversivo, dedita al vino, sboccata – lessi anche che nel 1917, poco prima di venire a trovarsi in stato di vedovanza – il marito sarebbe morto in Albania nel 1918 –, aveva partecipato, a Sinalunga dove era nata nel 1889 e dove allora risiedeva, ad una manifestazione piuttosto burrascosa. Era un indizio che confermava che alcune proteste contro la guerra, di cui si aveva, fino ad allora, soltanto vaga e frammentaria memoria, si arano verificate anche nel territorio senese. Magari in forma meno estesa ed eclatante che in altre zone della Toscana, ma pur sempre significativa.

In seguito, grazie agli studi preparatori della mostra “Fotografi in trincea. La Grande Guerra negli occhi dei soldati senesi” (2016), curata da Gabriele Maccianti, venne individuato, all’Archivio Centrale dello Stato, un fascicolo che ha consentito una ricostruzione finalmente più puntuale e ha innescato la possibilità di altre ricerche negli archivi comunali e giudiziari.

Oggi è dunque possibile raccontare, anche con una certa dovizia di particolari, le manifestazioni che si verificarono in due distinte zone della provincia di Siena, il Chianti (Radda 7 maggio; Gaiole 8 maggio) e la Val di Chiana (Sinalunga 6 gennaio; Montepulciano e Chiusi 6 agosto), nel contesto più ampio di gesti individuali e di parole contro la guerra il cui moltiplicarsi, proprio nel corso del 1917, è attestato dal notevole aumento delle denunce e dei processi contro chi si comportava in modo tale da “deprimere lo spirito pubblico e altrimenti diminuire la resistenza del paese o recar pregiudizio agli interessi connessi con la guerra e con la situazione interna internazionale dello Stato”.

A Sinalunga furono circa trecento le donne e i ragazzi che, dalle campagna circostanti, si diressero in paese aggregando man mano una folla di un migliaio di persone. I carabinieri chiesero rinforzi, ma sorpresi dall’evento di cui non avevano avuto sentore, furono nell’impossibilità di disperdere la manifestazione, durante la quale vennero lanciati sassi che infransero i vetri di alcuni uffici pubblici e delle case del sindaco e di altri amministratori comunali. Meno violenta, ma comunque intensa risultò la protesta di fronte al municipio di Chiusi durante la quale fu deciso di rifiutare il sussidio statale spettante ai parenti dei richiamati, come atto di insubordinazione verso uno strumento che sembrava voler favorire la prosecuzione del conflitto. Alla periferia del centro abitato di Montepulciano furono invece fermate, ma non senza tafferugli, le donne provenienti da Acquaviva e da Abbadia, quest’ultima località già teatro, nell’agosto del 1916, di un assembramento di fronte alla villa di un possidente per chiedere che il prezzo del grano non venisse aumentato, assembramento conclusosi in una sassaiola per l’intervento troppo rude di un fattore verso le manifestanti. Sempre nella zona fra Acquaviva e Abbadia di Montepulciano, nel medesimo periodo venne lanciato un appello clandestino alle famiglie mezzadrili affinché si rifiutassero di seminare il tabacco perché sottraeva terreno e forza lavoro alle colture alimentari tanto più indispensabili nella penuria del tempo di guerra, iniziativa che, accompagnata da due incendi dolosi, preoccupò molto i grandi proprietari terrieri e le autorità.

Chiara è la matrice sociale e di genere di questi sommovimenti, così come confermato anche dagli elenchi degli arrestati, composti per la stragrande maggioranza da nomi di donne, quasi tutte salariate agricole, qualcuna mezzadra, qualche altra “dedita alla casa”. Più difficile dirimere il rapporto fra spontaneità e organizzazione. Indubbiamente i disagi e i lutti causati da un conflitto di cui, nonostante le offerte dei pace degli Imperi Centrali di fine 1916, non si intravedeva il termine, la certezza che ogni giorno in più di combattimenti avrebbe causato chi sa quanti ulteriori morti e feriti, i vuoti affettivi delle assenze, i racconti delle sofferenze, dei rischi, delle insensatezze di tante azioni militari al fronte fatti da quanti tornavano in licenza, ne costituirono la base materiale e psicologica. La sola richiesta di riavere vivi ed integri i mariti, figli, fratelli era di per sé un possente elemento di comunità di intento avverso al conflitto e al suo perdurare, senza il bisogno di troppi indirizzi e indottrinamenti politici. Ma almeno in Val di Chiana – più incerta è la valutazione nel Chianti, dove forse andrebbe studiata con molta attenzione la presenza di un clero orientato dal vescovo di Arezzo che fu, in Toscana, fra i più ostili al conflitto – traspare una regia di matrice socialista.

Traspare nelle convocazioni effettuate non solo con il passaparola, ma anche con i manifesti, traspare nel fatto che l’epicentro del movimento furono le località in cui il socialismo, con le sue strutture organizzate e le sue sedi, era più radicato, traspare in obiettivi quali il rifiuto del sussidio o in parole d’ordine esplicite come quella annotata nella sentenza che condannò le donne di Abbadia di Montepulciano per i fatti del 1916, e cioè “abbasso la guerra, vogliamo la pace, viva la rivoluzione”.

Articolo pubblicato nel settembre del 2017.




“La Battaglia di Piombino. Luoghi, persone e percorsi della Resistenza”

Piombino7410 settembre 1943, a Piombino inizia la Resistenza… La battaglia di Piombino è un evento cruciale per la storia dell’antifascismo nella provincia livornese.
Per il 74º anniversario l’Amministrazione piombinese promuove un progetto dal titolo “La Battaglia di Piombino. Luoghi, persone e percorsi della Resistenza”, con un fitto calendario di eventi che potete scaricare nei “materiali correlati.




Giornata di premiazione e discussione sulla storia del lavoro in occasione della consegna del Premio “Simonetta Ortaggi”

ortaggi4_04La SISLAV (Società Italiana di Storia del Lavoro) e ISTORECO Livorno presentano in occasione della 1a edizione Premio “Simonetta Ortaggi” per tesi di dottorato in storia del lavoro, una Giornata di premiazione e discussione sulla storia del lavoro. L’iniziativa si terrà il 12 settembre 2017 presso il Salone CNA – Via Martin Luther King, 15 a LIVORNO

Questo il programma:

ore 10.30
Saluti
Cristina Grieco (Assessore Istruzione, formazione e lavoro Regione Toscana)
Carla Roncaglia (presidente Istoreco Livorno)
Andrea Caracausi (presidente SISLav)
Paolo Cammarosano (Università di Trieste)

La storia del lavoro fra nuove ricerche e progetti editoriali: la letteratura per i lavoratori nella Germania nazista
coordina: Catia Sonetti (direttrice Istoreco Livorno)

Stefano Musso (Università di Torino – Commissione Premio Ortaggi)
Andrea D’Onofrio (Università Federico II di Napoli – presidente Società Italiana per la Storia Contemporanea dell’Area di Lingua Tedesca)

Vanessa Ferrari (Scuola Normale Superiore – vincitrice Premio Ortaggi)

Discussione

ore 13.00
Buffet

ore 15.00
Tavola rotonda : Le trasformazioni del lavoro tra passato e presente
coordina: Maurizio Serini (presidente Cna Livorno)

Paolo Passaniti (Università di Siena)
Alessandra Pescarolo (Società Italiana delle Storiche)
Catia Sonetti (direttrice Istoreco)
Andrea Caracausi (presidente SISLav)
Gianfranco Simoncini (consigliere per il lavoro del governatore della Regione Toscana)
Fabrizio Zannotti (segretario provinciale CGIL Livorno)




Schiavi di Hitler. L’altra Resistenza. Disegni, documenti e immagini dei deportati italiani, 1943-1945

schiaviIl 6 settembre 2017 alle ore 17.00 presso l’Auditorium del Museo di Storia Naturale di Livorno si terrà la conferenza di apertura della mostra “Schiavi di Hitler”, sulla Resistenza dei deportati italiani in Germania. Interverranno l’assessore Francesco Belais, il professor Valter Merazzi, l’avvocato Joachim Lau, coordina il dottor Marcello Marinari. La mostra resterà aperta fino al 17/9. Nella locandina tutte le informazioni.




73° Anniversario della Liberazione di Calenzano

Comune di Calenzano e ANPI, in collaborazione con le associazioni del territorio, celebrano il 73° anniversario della Liberazione di Calenzano il 6 settembre 2017.

Mercoledì 6 settembre 2017 sarà celebrato il 73° anniversario della Liberazione di Calenzano dal nazifascismo con un programma che coinvolgerà tutta la cittadinanza:
Ore 17 – Sala Consiliare – Festa della Cittadinanza: il Sindaco Alessio Biagioli consegna la Costituzione ai diciottenni e ai nuovi cittadini italiani
Ore 17/23 – Centro Cittadino
– mercatino di libri, dischi, filiera corta e arte e ingegno a cura ATC
– mangiari di strada a cura di Pubblica Assistenza di Calenzano e Misericordia di Carraia
– “pompieropoli” a cura del distaccamento Volontario dei Vigili del Fuoco
– dimostrazione volontari VAB
– laboratori per bambini:
— la fabbrica delle esperienze a cura Coop Convoi
— la fabbrica degli strumenti musicali a cura della Scuola di Musica di Calenzano
Ore 18 – piazza del Sapere – Piccola passeggiata del piedibus a cura di Ass. Sale in Zucca
Ore 18.30 – piazza Vittorio Veneto – Corteo Istituzionale e deposizione delle corone.
Segue passeggiata nei dintorni a cura del gruppo “Corriamo Calenzano”
Ore 19.30 – piazza Vittorio Veneto – Concerto pop della Scuola di Musica Calenzano

Ore 20 – piazza Antonio Gramsci
12^ edizione Cena della Liberazione
Menù: crostini, tortellini al ragù, grigliata mista, fagioli, crostata e vin santo, acqua e vino locale.
(menu vegetariano su prenotazione) €10 bambini fino a 12 anni / €20 adulti
il ricavato sarà devoluto al fondo “Riccardo Bordoni” per il sostegno alla famiglie con emergenze socio-sanitarie.
Prenotazioni fino al 3 settembre presso le Associazioni organizzatrici: Casa del Popolo di Calenzano, Ass. Assieme, Parrocchia di Sommaia, Misericordia di Calenzano, Ass. Old River oppure presso ATC – Ass. Turistica Calenzano Tel. 055.0502161 – segreteria@atccalenzano.it
In caso di pioggia la cena si terrà allo St-Art Eventi, via Garibaldi, 7 – Calenzano.
Ore 21 – piazza Vittorio Veneto
– Ballo liscio con Extramusic Band
– dimostrazione a cura del Centro Cinofili dell’Arma dei Carabinieri