«Scrittura Resistente»

È cosa nota come nel senso comune la parola storia sia associata più all’attività del raccontare e dell’ascoltare vicende reali o fantastiche che non a quella dell’indagare e del ricostruire fatti del passato. Sulla questione ha scritto lo stesso Jacques Le Goff, facendo notare come il vocabolo si riferisca a ben tre concetti differenti: all’indagine sulle azioni degli uomini, all’oggetto stesso di quella ricerca e, infine, a un racconto che può essere vero o falso, ancorato a una base di realtà storica o puramente immaginario.

dimensione narrativa, nel suo duplice aspetto di scrittura e lettura, se collegata in modo corretto all’insegnamento del passato, può contribuire in modo efficace ad avvicinare gli studenti alla materia, dando loro la possibilità di accedere direttamente alle fonti. È proprio ciò che si è cercato di fare con «Scrittura Resistente».

L’idea del progetto, curato da Eugenia Corbino e Paolo Mencarelli e inserito ormai da qualche anno all’interno dell’offerta didattica dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea di Firenze, è nata in seguito alla pubblicazione nel 2013 di un romanzo storico contemporaneo, «In territorio nemico». Il volume ripercorre, attraverso le storie di tre personaggi, momenti e luoghi della guerra di Liberazione in Italia. Accanto alla tematica resistenziale, narrata con lo sguardo dell’oggi, ciò che ha suscitato interesse è stato, in particolare, il metodo di scrittura con cui è stato costruito il testo. I coordinatori -Vanni Santoni e Gregorio Magini- l’hanno definito «Scrittura industriale collettiva» (Sic), dal momento che si tratta di un romanzo storico a 230 mani (115 autori tra scrittori ed esperti a vario titolo). Esso si fonda essenzialmente sulla creazione di un sistema di fonti (letterarie) che porta tutti gli scrittori a produrre schede relative ai personaggi, ai luoghi e alle scene di cui si compone il romanzo (o il racconto), tramite un continuo rimando a quelle definitive, assemblate e composte da chi coordina (il così detto “Direttore artistico”). È così che, lavorando insieme ai vari “pezzi” e condividendo le fonti, gli scrittori si allineano tra loro al fine di giungere a una necessaria visione condivisa.

La particolarità di questo approccio alla scrittura sta anche nella sua adattabilità ai più vari contesti, compreso un suo possibile uso didattico. Esso offre infatti la possibilità di interagire con un’intera classe o gruppi più piccoli di studenti chiamati a collaborare alla scrittura di testi narrativi basati su una solida documentazione archivistica e bibliografica, in cui “micro” e “macro” storia, vicende individuali e collettive possono intrecciarsi e dar luogo a un racconto in cui non manchino però interpretazione e creatività. Si tratta di uno schema a “maglie aperte”, un modello modificabile a seconda delle circostanze, che permette, anzi punta a favorire, la collaborazione tra docenti delle diverse discipline al fine di affiancare all’attività di scrittura anche altre forme di produzione: una rappresentazione teatrale, una mostra, la realizzazione di un prodotto multimediale o la preparazione di un reading da presentare al pubblico (genitori, professori, compagni).

Mentre i ragazzi affrontano attraverso il programma scolastico tradizionale gli eventi più generali della Seconda guerra mondiale, un progetto come «Scrittura Resistente» permette loro di confrontarsi in prima persona e in modo concreto con la storia della comunità di appartenenza, rispetto a cui sono chiamati a “fare esperienza”.

L’impressione è che ricostruire vicende che hanno per teatro strade, piazze, luoghi familiari permetta di suscitare nei più giovani un interesse e una partecipazione che avvenimenti geograficamente più lontani e “astratti” non sono in grado di originare. La tematica resistenziale, inoltre, con i suoi mille episodi “avventurosi” ben si presta a una attività di produzione letteraria: i ragazzi riscrivono con gli occhi della contemporaneità una storia distante dal loro vissuto quotidiano attraverso un approccio che dimostra di essere certamente più empatico rispetto alla classica lezione frontale e che li incoraggia a dare a quegli eventi colore, forma calore.

Il progetto prevede che il momento della scrittura sia sempre preceduto da una fase di studio e documentazione. Occorre infatti dare agli studenti una formazione di contesto che permetta loro di lavorare in modo corretto sui documenti -carte d’Archivio, fogli di giornale, materiali audiovisivi e fotografie dell’epoca- che, nella fase successiva, sono poi chiamati ad analizzare e utilizzare in modo critico.

«Scrittura Resistente» nasce, in fondo, con l’obiettivo di offrire ai ragazzi l’opportunità di “uscire” dalle classi e di andare oltre i manuali, dando loro gli strumenti per confrontarsi in prima persona e in modo diretto con le fonti storiche, di cui possono fare esperienza diretta. È questo lo spirito con cui sono nati i due racconti prodotti, realizzati applicando una versione semplificata del metodo di scrittura collettiva e con alla base le riflessioni fin qui esposte.

reading presentato presso le Murate.

«Il ritorno della Primavera» è, invece, il titolo dello scritto prodotto da alcuni alunni del Liceo Artistico Leon Battista Alberti nel 2016. I ragazzi, insieme alla Professoressa Alessandra Vettori e al Professor Luca Romano, hanno studiato la questione del salvataggio delle opere d’arte a Firenze durante la Seconda guerra mondiale. Partendo da uno dei saggi contenuti nel volume della storica dell’arte Alessia Cecconi, «Resistere per l’arte», il testo prodotto ha ricostruito e romanzato l’esperienza di Cesare Fasola, Direttore della Biblioteca degli Uffizi, che nel 1944, su incarico del Soprintendente Giovanni Poggi, si impegnò con grande passione nella salvaguardia di una parte del patrimonio artistico pubblico e privato della città, adoperandosi, in particolare, nel proteggere la famosa Primavera del Botticelli. Il testo, assieme a un video-documentario realizzato dagli stessi ragazzi utilizzando suggestive fotografie d’epoca e documenti d’archivio, è stato presentato al pubblico presso la Biblioteca degli Uffizi.

I due racconti sono il risultato di un lavoro di squadra intenso e costruttivo. Una bella opportunità di riflessione e confronto che forse -questo è l’auspicio- ha permesso agli alunni che vi hanno preso parte di cambiare idea sul valore e la funzione della storia: non una disciplina inutile, polverosa, per “topi di biblioteca o d’archivio” -inutile negare il fatto che la maggior parte la pensa così-, ma uno strumento per conoscere noi stessi come umani abituati a vivere in società, con alle spalle un passato da cui abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere condizionamenti e con innanzi un futuro aperto su più prospettive.

Articolo pubblicato nel settembre del 2017.




73° anniversario della Liberazione di Barberino di Mugello

Si apre con il prologo di Domenica 10 Settembre, il programma di iniziative legate alla celebrazione per il 73esimo anniversario della Liberazione di Barberino di Mugello.
Domenica, alle ore 16.00, presso la Sala di Palazzo Pretorio in piazza Cavour, ci sarà dunque l’inaugurazione della Mostra “Liberazione e Ricostruzione di Barberino di Mugello. Attività del C.B.L.N. dal 1944 al 1946”, a cura dell’Amministrazione comunale di Barberino di Mugello e dell’A.N.P.I. Sezione di Barberino di Mugello, con la consulenza storica e la lettura critica del prof. Fabio Bertini, Coordinamento Toscano dei Comitati del Risorgimento. La mostra sarà visitabile fino al 16/09, negli orari di apertura della Biblioteca comunale.

Si porseguirà poi Lunedì 11, ore 21.00, sempre a Palazzo Pretorio , con lo Spettacolo itinerante a tappe “Barberino racconta: storie di liberazione per le vie del paese” a cura dell’Associazione Culturale Gatte da Pelare “…La Piazza, il Corso, Via XX Settembre, il Cantaccio. Il nostro paese parla. Le mura delle nostre case hanno visto e vissuto storie che non possono e non vogliono essere dimenticate…”.

La Domenica 17 Settembre sarà aperta dalle celebrazioni istituzionali per il 73esimo della Liberazione di Barberino con il ritrovo alle ore 9.30 davanti al Palazzo comunale e la partenza del corteo che alle 10 deporrà le corone al Monumento ai Caduti, con il saluto del Sindaco Giampiero Mongatti e delle autorità presenti. Il corteo ripartirà quindi per le vie del centro accompagnato dalle note della Filarmonica “Giuseppe Verdi” e si concluderà con la celebrazione della Santa Messa in suffragio dei caduti di tutte le guerre.




Un monumento per ricordare i partigiani Remo Scappini e Rina Chiarini

Sarà inaugurato sabato 16 settembre, alle 11.30, in piazza del Convento il monumento dedicato a Rina Chiarini (Clara) e a Remo Scappini, partigiani.

Troverà posto in piazza del Convento, al centro della frazione di Santa Maria, proprio davanti alla chiesa di Santa Maria a Ripa.

Un’iniziativa che l’amministrazione comunale ha voluto ascoltando anche i propositi del Comitato Santamariese, che raccoglie numerosi cittadini residenti, e dell’ANPI empolese.

Si tratta di una sorta di stele in acciaio corten in cui trovano spazio i nomi dei due partigiani e un simbolo a loro dedicato.

Alla memoria di Rina Chiarini e di Remo Scappini è intitolato anche il Centro di documentazione sull’antifascismo, la Resistenza e la storia contemporanea di Empoli, che si trova all’archivio storico comunale, in zona Carraia, e che raccoglie libri e a altri documenti legati alla storia della coppia.

Marito e moglie, entrambi empolesi , furono tra i principali protagonisti della lotta di Liberazione: per il suo contributo alla Resistenza Rina Chiarini, detta Clara, fu insignita della medaglia d’argento al valor militare.
Anche Remo Scappini pagò a caro prezzo il suo antifascismo, ma 12 anni di carcere duro non lo piegarono. Fu a capo della rivolta del popolo genovese contro i nazifascisti , e come presidente del Comitato di Liberazione della Liguria ricevette nelle sue mani la resa delle truppe tedesche comandate dal generale Meinhof .
L’installazione e l’inaugurazione del monumento in memoria della coppia partigiana avviene in occasione del 73° anniversario della Liberazione di Empoli, città che con i suoi 500 volontari nell’esercito di liberazione è stato uno dei punti nevralgici dell’antifascismo in Toscana.




73° anniversario dell’eccidio di Tenerano

Domenica 10 settembre, programma della commemorazione dell’eccidio:

ore 9.30 ricevimento e deposizione di una corona al cimitero

ore 10.00 Messa in suffragio dei caduti

ore 10.50 saluti del Sindaco di Fivizzano, Paolo Grassi

ore 11.00 commemorazione ufficiale tenuta da Giorgio Pagano, ex Sindaco di La Spezia, storico della Resistenza

 




La strage del Rapido 904

Alla biblioteca San Giorgio di Pistoia il 19 ottobre alle 11, proiezione del documentario di Martino Lombezzi sulla strage del treno Rapido 904, avvenuto il 24 dicembre 1984.

Insieme all’autore, interverranno Filippo Mazzoni (vicedirettore Isrpt), Rosaria Manzo (presidente associazione familiari vittime della strage sul treno Rapido 904), Andrea Biondi (Regione Toscana), Alessandra Pastore (Libera Pistoia) e Marco Leporatti (ANPI Pistoia).




Anniversario della strage di San Lorenzo – Pistoia

Programma della commemorazione:

Piazza San Lorenzo, ore 11 – Deposizione della corona sotto la lapide che ricorda le vittime civili uccise dalle truppe tedesche il 12 settembre 1943

Chiostro della Chiesa di San Lorenzo, ore 21:30 – rappresentazione teatrale e letture tratte da “Sangue sulle antiche pietre” di Giuseppe Bigoni




Gino Terreni: passione artistica e impegno civile. Testimonianze della sua attività a Cerreto Guidi e dintorni

Venerdì 15 settembre, alle ore 21.15, nei locali del Museo della Memoria Locale di Cerreto Guidi, si svolgerà l’iniziativa Gino Terreni: passione artistica e impegno civile. Testimonianze della sua attività a Cerreto Guidi e dintorni con Leonardo Giovanni Terreni, Presidente dell’Archivio Gino Terreni, organizzata nell’ambito della 13^ edizione della Giornata del Contemporaneo, a cura dell’Associazione AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, ed in occasione della mostra “La tradizione nell’arte di Gino Terreni: la caccia e la vita dei campi in Toscana”, allestita nella Villa medicea di Cerreto Guidi e prorogata fino al 30 settembre 2017 .
Sarà presente, per i saluti e l’introduzione, il Sindaco Simona Rossetti.
L’iniziativa è aperta a tutti i cittadini interessati; l’ingresso è gratuito.




Celebrazione del centenario della nascita di Carlo Cassola 1917-2017.

Il 15 settembre 2017 a Montecarlo di Lucca, si terrà una giornata per le celebrazioni del centenario della nascita di Carlo Cassola, a cura del Comitato Nazionale per le celebrazioni della nascita di Carlo Cassola.

Programma

• ore 10:45 @ Ex chiesa della Misericordia – Sconfinamenti. Le terre lontane di Cassola.
Mostra a cura di Alba Andreini. Inaugurazione e visita guidata.

• ore 14:30 @ Teatro de’ Rassicurati – Carlo Cassola, la conquista della semplicità.
Documentario inedito di Silvana Palumbieri, realizzato da Teche Rai.

• ore 15:30 – Carlo Cassola ieri e oggi: una storia da Oscar.
Introduzioni: di Gian Arturo Ferrari e Ernesto Ferrero
Tavola rotonda: con Anna Bravo, Matteo Marchesini, Laura Pariani, Massimo Raffaelli
Letture: di Marco Toloni