Giornata della Memoria 2018 | Eventi del Comune di Lucignano

27 gennaio 2018 | ore 16
@ Sala don Enrico Marini, piazza S. Francesco | Lucignano

 

Giornata della memoria 2018

Ecco le iniziative del comune di Lucignano:

Occhi di marrone
La Dott.ssa Renata Zucchetti ed il Prof. Claudio Santori presentano il libro di Iacopo Maccioni (Giovane Holden edizioni, 2018).

Vincitore del premio letterario Il giovane Holden 2017 il libro intreccia storie di donne e uomini uniti dall’essere ebrei e dalla musica come elemento di speranza e dignità. Una storia di resistenza all’orrore a Terezin-Theresiemsthadt nel periodo più oscuro della nostra storia recente.

Sarà presente l’autore.

Materiale informativo in allegato.

 

Info
Comune di Lucignano
Ufficio Cultura tel. 0575.838033




Giorno della Memoria 2018 – Iniziative del Comune di Livorno

Il Comune di Livorno in occasione del Giorno della Memoria 2018 organizza un denso calendario di eventi, conferenze, cortei, presentazioni di libri, proiezioni di film, mostre e momenti istituzionali in ricordo delle vittime dell’Olocausto.

Iniziative

Il calendario di iniziative legate al “Giorno della Memoria” avrà inizio già da lunedì 15 gennaio alle scuole elementari “Benci” con una lezione  ai ragazzi sulle leggi razziali a cura della Comunità di Sant’Egidio e di Catia Sonetti (direttrice Istoreco).

Il 17 gennaio Giornata del Dialogo ebraico-cristiano sarà dedicata al Genocidio Armeno con una mostra fotografica-documentaristica narrante le tragiche vicende del Metz Yeghern “Il Grande Male”.

La mattina (ore 9) al teatro 4 Mori è prevista la proiezione  del film “ La masseria delle allodole” dei fratelli Taviani tratto dal romanzo storico di Antonia Arslan (presente in sala). Nel pomeriggio (ore 17) nella sala Ablondi di via delle Galere, Giornata del Dialogo Ebraico Cristiano  con studenti, docenti e cittadini. Alle ore 19, inaugurazione della mostra fotografica del Genocidio Armeno nella Chiesa degli Armeni di via della Madonna (visitabile fino al 19 febbraio dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle 13).

Le iniziative sono curate dall’Associazione Culturale Cassiodoro.

Il 23 gennaio la Comunità di Sant’Egidio  terrà alle ore 10.15 una conferenza in via Montedoro (la strada a fianco della Camera di Commercio) con la partecipazione di Catia Sonetti (Istoreco) che terrà la relazione introduttiva e la testimonianza di Alberta di Rosa con “Nel lager ho scelto il Bene”: ricordo di Matilde Beniacar. A seguire (ore 11.15) la tradizionale Marcia in memoria della deportazione degli Ebrei di Livorno.  Il corteo prevede un percorso per le vie della città partendo da piazza del Municipio fino a piazza Benamozegh con una sosta  alla nuova stolpenstein, ovvero “le Pietre d’inciampo” realizzate dall’artista tedesco Gunter Demnig e collocate sui marciapiedi della città in ricordo delle vittime  della Shoah. Quest’anno la pietra è stata collocata in via Cassuto in memoria di Matilde Beniacar, dove già nel 2013 fu installata una pietra dedicata a Perla Beniacar. La marcia terminerà alle 12 con una cerimonia finale  in piazza Benamozegh, davanti alla Sinagoga, dove è previsto l’intervento del Rabbino Yair Didi. Accensione della Chanucchà, in ricordo delle vittime della Shoah.

Il 25 gennaio a cura di ISTORECO presso la Biblioteca Labronica di Villa Fabbricotti (ore 16) si terrà una conferenza sul tema della deportazione e delle leggi razziali con la presenza di Michele Sarfatti della Fondazione CEDEC, Ilaria Pavan, della scuola Normale Superiore di Pisa e Catia Sonetti, direttrice di ISTORECO.

Il 25 gennaio al “Centro Artistico Teatro il Grattacielo” ore 10,30. Proiezione film  “Il viaggio di Fanny”  di Lola Doillon, con   incontri e testimonianze sul tema, per insegnanti e studenti delle scuole Secondarie di 2° grado che hanno aderito al relativo progetto ANPPIA per la Giornata della Memoria. Il film fa parte della  Rassegna del  progetto “Lanterne Magiche – Lo Sguardo Narrante“, inserito nella  programmazione di Scuola e Città 2017/18 del  Comune di Livorno in collaborazione con Circolo del Cinema Kinoglaz,  Mediateca Regionale Toscana e sale cinematografiche d’essai “Centro Artistico il Grattacielo” e “4 Mori”.

Il 27 gennaio al Teatro Goldoni, dalle ore 20.30, trasmissione in diretta radiofonica  RAI-Radio 3 Senza ghetto, Storie tra libertà e persecuzione.

Una serata ricca di testimonianze e riflessioni con letture e momenti musicali. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. L’iniziativa è promossa da Radio3 in collaborazione con la Comunità Ebraica e il Comune di Livorno.

Il 30 gennaio (ore 17) nella sala conferenze dell’ISTORECO ( Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea) della provincia di Livorno ( via Galilei) sarà presentato il libro di Nicola Coccia “Le arse argille consolerai…”. Sarà presente l’autore.

Il 31 gennaio al Centro Donna di Largo Strozzi presentazione del libro di Pardo Fornaciari “L’Universo Minore – Confino, internamento, deportazione degli Ebrei, le responsabilità italiane”. A cura del Comune di Livorno e Associazione Ippogrifo- L’iniziativa è rivolta agli studenti delle scuole superiori ( ore 9.30).

Il 1 febbraio al Nuovo Teatro delle Commedie proiezione del film “Concorrenza sleale” di Ettore Scola (2001) con introduzione di Istoreco ed un rappresentante della Comunità Ebraica. La proiezione sarà alle ore 10 per le scuole e alle ore 21 per la cittadinanza.

 

Celebrazioni istituzionali

Il calendario delle iniziative legate al “Giorno della Memoria” 2018 prevede anche celebrazioni istituzionali con la deposizione della corona al cimitero Ebraico e la tradizionale cerimonia in Prefettura.

Le celebrazioni si terranno lunedì 29 gennaio ed inizieranno alle ore 9.30 al Cimitero Ebraico (via Don Aldo Mei) con la deposizione della corona e omaggio alle vittime della Shoa (l’iniziativa è promossa dal Comune di Livorno). Alle ore 10.30 si aprirà la cerimonia in Prefettura con i saluti delle autorità. A seguire il coro della Comunità Ebraica, interventi sul tema “L’Italia e le leggi razziali” a cura di Istoreco, esibizione degli studenti del Liceo Musicale ISIS “Niccolini Palli”, testimonianza dell’ing. Aldo Liscia , lettura di brani e riflessioni degli studenti della scuola Media “G.Mazzini”, coro della Comunità Ebraica, Consegna delle medaglie d’Onore conferite dal Capo dello Stato ai cittadini italiani deportati e internati.

22 febbraio – chiuderà il percorso sulla Memoria un incontro per le scuole livornesi a cura dell’associazione culturale Cassiodoro in collaborazione con il Comune di Livorno. Alle 9 al Teatro Goldoni  sarà portato in scena uno spettacolo allestito dagli studenti dell’ISIS Niccolini Palli  sul campo di concentramento di Terezin con accenni  all’opera  “Brundibar” ed alla figura di Ilse Weber di cui sono usciti gli scritti inediti.

Nel pomeriggio sarà presentato in anteprima a palazzo comunale il libro  su Ilse Weber con la presenza della prof.ssa Badaloni di Macerata la quale ha curato la traduzione dei testi dal tedesco.

Alcuni studenti delle scuole Mazzini  leggeranno alcuni brani del libro ed eseguiranno musiche inedite della Weber.




“Per non dimenticare… in memoria delle vittime di ogni guerra” – iniziative del Comune di Pontremoli (MS) per il Giorno della Memoria 2018

Il Comune di Pontremoli, in collaborazione con l’Associazione Centro Teatro Pontremoli, organizza, per il 25 gennaio 2018, in occasione della Giornata della memoria 2018 presso il Teatro della rosa di Pontremoli alle ore 9.30  il seguente evento:

“Per non dimenticare… in memoria delle vittime di ogni guerra”

Uno spettacolo teatrale dal titolo “Occhi tra le foglie”, tratto dall’omonimo romanzo di Giacome Pinelli. Lo spettacolo è frutto di un laboratorio per adolescenti che, insiemi ad alcuni membri della compagnia, porteranno in scena la riduzione teatrale del romanzo.

Inoltre, nella settimana stessa dello spettacolo, l’autore sarà presente nelle scuole di secondo grado, per incontrare i ragazzi e gli insegnanti e, attraverso la lettura di alcune pagine del romanzo, riflettere sul senso tragico degli eventi passati e sull’importanza e il valore del ricordo.

Ingresso gratuito e riservato agli studenti delle scuole superiori.




“La menzogna della razza” – Conferenza a Seravezza (LU) per il 70° Anniversario delle leggi razziali

Il Comune di Seravezza (LU) , in occasione del Giorno della Memoria 2018, organizza sabato 27 gennaio 2018 (ore 10:00-12:00) presso il Teatro Scuderie Granducali di Seravezza (LU),  la conferenza dal titolo:

 

La menzogna della razza. Genesi, emanazione ed applicazione delle leggi razziali. L’esclusione e l’educazione al razzismo nella scuola fascista

a cura della Prof.ssa Paola Lemmi (Istituto Comprensivo di Seravezza)

La conferenza, destinata principalmente agli studenti, è comunque aperta a tutta la cittadinanza

Info:

tel: 0584 757760

e-mail: segreteria.sindaco@comune.seravezza.lucca.it




“Bartali. Il campione e l’eroe” – Collesalvetti (LI)

Venerdì 26 gennaio 2018, in occasione del Giorno della Memoria 2018 alla Sala Spettacolo “Dino Formichini” di Collesalvetti (LI) si terrà alle ore 21:00 lo spettacolo teatrale:

 

BARTALI. Il campione e l’eroe

 monologo teatrale con Ubaldo Pantani

 testi di

Massimiliano Castellani, Ubaldo Pantani, Alessandro Salutini,  Adam Smulevich

 regia di Pablo Solari

 luci di Riccardo Tonelli

direzione tecnica Marco Cannistraro

 

 

Quanti uomini possono dire di aver conosciuto e stretto la mano a Mussolini e Togliatti?

Quanti durante il Ventennio hanno rifiutato doni da potenti fascisti o addirittura dal “Vate” D’Annunzio? Quanti possono vantarsi di essere stati amici con De Gasperi e Totò e avere avuto come ammiratrici Rita Hayworth e la Callas? Quanti campioni del ciclismo possono raccontare di avere avuto per gregario Coppi, essere stato ricevuti dal Papa – più volte – e aver lavorato con il Gabibbo? Gino Bartali avrebbe potuto dire e vantare tutto questo, e anche di più. Perché è stato un campione, un ciclista di fama mondiale ma soprattutto un uomo “giusto”, come il titolo postumo riconosciutogli dallo Yad Vaschem di Gerusalemme. 

Un protagonista del Novecento, che ha vissuto un’esistenza incredibile, con mille storie da raccontare, sopratutto una. Quella che lui non ha mai voluto mai rendere nota in vita fedele al suo motto “Il bene si fa ma non si dice”.

Ingresso: Euro 10,00/5,00

info e prenotazioni

info@modiglianiproduzioni.it

393 9397733




“Bartali. Il campione e l’eroe” – Castelfranco di Sotto (PI)

Sabato 27 gennaio 2018  alle ore 21:15, in occasione del Giorno della Memoria 2018, il Comune di Castelfranco di Sotto assieme a Modigliani Production e CN Community News organizza al Teatro della Compagnia di Castelfranco di Sotto (PI) lo spettacolo teatrale:

BARTALI. Il campione e l’eroe

 monologo teatrale con Ubaldo Pantani

 testi di

Massimiliano Castellani, Ubaldo Pantani, Alessandro Salutini,  Adam Smulevich

 regia di Pablo Solari

 luci di Riccardo Tonelli

direzione tecnica Marco Cannistraro

 

 

Quanti uomini possono dire di aver conosciuto e stretto la mano a Mussolini e Togliatti?

Quanti durante il Ventennio hanno rifiutato doni da potenti fascisti o addirittura dal “Vate” D’Annunzio? Quanti possono vantarsi di essere stati amici con De Gasperi e Totò e avere avuto come ammiratrici Rita Hayworth e la Callas? Quanti campioni del ciclismo possono raccontare di avere avuto per gregario Coppi, essere stato ricevuti dal Papa – più volte – e aver lavorato con il Gabibbo? Gino Bartali avrebbe potuto dire e vantare tutto questo, e anche di più. Perché è stato un campione, un ciclista di fama mondiale ma soprattutto un uomo “giusto”, come il titolo postumo riconosciutogli dallo Yad Vaschem di Gerusalemme. 

Un protagonista del Novecento, che ha vissuto un’esistenza incredibile, con mille storie da raccontare, sopratutto una. Quella che lui non ha mai voluto mai rendere nota in vita fedele al suo motto “Il bene si fa ma non si dice”.

Ingresso: Gratuito

info e prenotazioni

U.R.P. Piaza Bertoncini 1, tel. 0571 487250

urp@comune.caltelfranco.pi.it




“Lettere su legno” – Bagnone (MS)

In occasione del Giorno della Memoria 2018 il Comune di Bagnone (MS) con il Museo Archivio della Memoria e il Teatro Officine Karabosse invita la cittadinanza allo spettacolo teatrale “Lettere su legno” (testo di Elisabetta Dini, regia e interventi video di Ines Cattabriga, voce narrante Riccardo Monopoli, attori Matteo Taranto ed Elisabetta Dini)

Guido e Sara son due giovani ragazzi ebrei che s’innamorano durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale in una Firenze occupata dal fascismo e dalle leggi antisemite. Raccontano la loro storia attraverso lettere ricche di sentimenti per la vita, per il tempo che stavano vivendo e ricche di paure che stavano provando. Una storia struggente che parla di amore ma anche di speranza in un tempo che è nostro dovere non dimenticare mai.

L’appuntamento è per sabato 27 gennaio 2018 alle ore 10 presso il Teatro Comunale Quartieri, Piazza Europa 19, Bagnone (MS). Ingresso: 5,00 Euro.




Le falegnamerie nell’Alta Val d’Elsa del Secondo Dopoguerra

La zona nord del territorio senese uscì duramente provata dal Secondo Conflitto Mondiale: pesanti  bombardamenti raseso quasi a zero la città di Poggibonsi danneggiando gravemente le infrastrutture e buona parte delle attività produttive [1]. Proprio su quelle rovine, tuttavia, nascerà in tempi rapidissimi una vivace economia, per molti aspetti con caratteristiche del tutto nuove a quella prebellica che spesso, almeno nella zona, era in gran parte legata al mondo agricolo circostante.

È ipotizzabile che il vigoroso sviluppo della produzione del mobile in Valdelsa sia avvenuto grazie ad una serie di fattori già presenti che andarono a legarsi alla particolarissima congiuntura storica. Innanzitutto la diffusione di botteghe artigiane dedite alla lavorazione del legno (mobili, infissi e attrezzi prodotti per il comparto agricolo e viti-vinicolo) era piuttosto sviluppata nell’area, ma costituiva una realtà che operava su piccola scala, a causa della modestia delle commesse, e soddisfaceva soltanto la domanda locale. Tale presenza era stata favorita dalla facilità di reperire la materia prima a prezzi modesti (il pregiato legno di castagno proveniente dal Monte Amiata e il legname più scadente ricavato dai boschi delle colline circostanti) e dall’essenzialità degli strumenti di produzione che richiedeva investimenti molto modesti.

Un tale tessuto produttivo dovette, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, misurarsi con il fenomeno dell’abbandono di massa delle campagne che stavolse le strutture sociali ed economiche tradizionali. Per chiarire l’entità dell’esodo si tenga presente il caso della città di Poggibonsi, realtà che,  nel 1951, contava 14.387 abitanti (di cui 2278 lavoravano all’industria contro 3396 del comparto agricoltura e 1185 in altre attività); appena dieci anni dopo vivevano nel borgo valdelsano  18.634 persone di cui 8475 lavoratori (ben 4762 erano nel comparto industriale). Il decennio successivo vide un ulteriore incremento di questa tendenza con il definitivo crollo del settore produttivo agricolo (in cui rimasero soltanto 988 addetti su un totale di 10.137 lavoratori) ed il decollo dell’industria (con 6404 addetti) all’interno della quale il settore del mobile faceva la parte del leone (con circa tremila addetti più quelli dell’indotto): nel 1971 Poggibonsi era ormai divenuta una città di dimensioni rispettabili con 25386 abitanti.

images11L4BY0NL’incremento delle attività produttive e demografico della cittadina valdelsana è unico in tutta il territorio senese: la vicina Colle Val d’Elsa, una volta volano industriale dell’area, pur avendo un rilevante incremento demografico nel Secondo Dopoguerra (dai 12063 abitanti del 1951 si passò ai 14812 del 1971) rimase ben lontana dai numeri di Poggibonsi ed il suo sviluppo industriale rimase legato a filo doppio alle attività preesistenti come quella del vetro, del cristallo e dei relativi indotti[2].

Il successo del settore del legno era legato ad una forte domanda ma anche ai buoni profitti legati a vari fattori come le basse retribuzioni delle maestranze di cui una parte rilevante lavorava per ditte artigiane con meno di undici addetti. Nel 1950 un operaio specializzato guadagnava 63,95 lire all’ora, un operaio qualificato 49,75, un manovale specializzato 43,15 lire e un manovale comune 35,45 lire. La manodopera femminile aveva delle retribuzioni più basse mediamente del 20-25% (la parità salariale uomo-donna verrà raggiunta soltanto nel 1962)[3]; facendo un raffronto con i nostri giorni, tenuto conto della contingenza, è possibile calcore che mediamente un operaio valdelsano del comparto legno guadagnava meno degli attuali 500 euro al mese[4].

La contrattazione con gli imprenditori, a partire dagli anni Cinquanta, fu sempre più agguerrita e ben presto, tra le recriminazioni dei lavoratori fece la sua comparsa la richiesta di operare in ambienti più salubri e con idonei dispositivi di sicurezza. Ancora a metà degli anni Ottanta, quando ormai il settore era in piena ristrutturazione, l’83% delle aziende non aveva locali adatti per separare le parti verniciate sottoposte ad essiccazione dagli ambienti di lavoro; disastroso per lo stesso periodo il dato relativo allo smaltimento degli scarti della verniciatura (ritenuti generalmente tossici e nocivi in base al DPR 915 del 1982) in quanto ben l’86%  avveniva in modo incongruo[5]. Le malattie professionali più comuni tra i lavoratori del comparto erano quelle dell’apparato repiratorio e olfattivo (causate dalle polveri del taglio e dell’incisione del legno e dai vapori delle vernici) nonché uditivo (sordità da rumore), mentre gli infortuni (ben 244 nel 1983![6]) erano nella maggior parte dei casi ferite agli arti superiori causate dalla sega circolare e dal  toupie[7].

Il numero di aziende e di addetti salì in modo costante fino ai primi anni Settanta (rispetto a dieci anni prima si era avuto nella sola Poggibonsi un incremento di addetti alle industrie manifatturiere del 9,7% dato superato soltanto da Monteriggioni – 10,7% –   a cui si avvicinava Colle di Val d’Elsa con l’8,5%)[8], per iniziare poi lentamente a calare in seguito allo shock petrolifero del 1973.

La crisi degli anni Settanta mise a nudo le fragilità del comparto del mobile che subì nel primo trimestre del 1975 un calo della produzione del 10,20%, rispetto al periodo precedente, e del 12,80% rispetto allo stesso periodo del 1974. L’analista Giuseppe Tammaro individuava come ragioni della crisi una serie di fattori esterni come le politiche deflattive del biennio ’66-’67, la fine della domanda internazionale e la contrazione della domanda interna a cui il comparto non aveva saputo rispondere efficacemente per una serie di motivi endogeni; in primo luogo, come unico fattore distintivo del prodotto, era stato conservato il carattere artigianale e questo aveva tenuto alti i prezzi; non erano stati fatti studi di marketing per analizzare i gusti della clientela e per cercare nuovi mercati oltre a quelli tradizionali; inoltre il ricorso sempre più massiccio da parte delle (poche) medie industrie al decentramento per contenere i costi della manodopoera e della produzione aveva causato un abbassamento della qualificazione delle maestranze e nessun rinnovo dei macchinari[9].

Ormai il distretto aveva fatto il suo tempo: nel primo semestre del 1986 le industrie del mobile a Poggibonsi erano 36 e davano lavoro a 800 addetti, gli artigiani 280 con mille addetti; rispetto ai tempi d’oro della metà degli anni Sessanta si erano persi più di mille posti di lavoro senza contare l’indotto. La produzione si contrasse progressivamente a laboratori artigiani che producevano mobili e infissi su misura o piccole manifatture che realizzavano componentistica. Una boccata d’ossigeno al settore, ma solo alle industrie, arrivò a fine anni Ottanta con l’esplosione della camperistica, comparto per il quale un pool di aziende, dopo una serie di studi di mercato, iniziò a produrre mobili componibili per poi mettersi in proprio e creare il distretto del camper della Valdelsa[10].

Riccardo Bardotti è insegnante distaccato presso l’Istituto storico della Resistenza senese e dell’età contemporanea.

[1]ANTICHI COSTANTINO, Poggibonsi, Poggibonsi, Tipografia Artigiana, 1965, p.139.
[2]ISTAT,  Consistenza della popolazione residente e popolazione attiva distinta per settore di attività economica nei comuni della Provincia di Siena, in Toscana e in Italia al 1951, 1961 e 1971.
[3]AMOC, FILLEA a1, paghe in vigore nelle PAS del 01-11-1950.
[4]www.infodata.ilsole24ore.com/2015/04/14/se-potessi-avere-calcola-il-potere-dacquisto-in-lire-ed-euro-con-la-macchina-del-tempo/
[5]CUCINI EMANUELA, Indagine sulle condizioni di lavoro e di salute nelle aziende del legno della Val d’Elsa senese, Tesi di laurea discussa presso l’Università degli Studi di Siena, Facoltà di medicina e Choirurgia, a.a. 1987-88, pp.13-14.
[6]AMOC, Zona Valdelsa, VII b1, Unità Sanitaria Locale Alta Val d’Elsa.
[7]CUCINI E., Idem, p.31.
[8]Elaborazione Ufficio Studi dell’Amministrazione Provinciale di Siena su dati ISTAT realizzata nel 1976.
[9]TAMMARO GIUSEPPE, Alcune considerazioni su settore del mobile in Val d’Elsa, lineamenti per un programma di intervento di formazione professionale, Convegno del 28 maggio 1976 organizzato da CGIL CISL UIL.
[10]AISRSEC, Banca delle Memorie, 2017.

Articolo pubblicato nel gennaio del 2018.