Presentazione del volume “Miss Merrick. L’americana che visse a Papiano”

Presentazione del libro “Miss Merrick. L’americana che visse a Papiano”, di Stefania Corsini, a cura di Fabio Flego. Viareggio, Pezzini, 2017

Mercoledì 6 giugno 2018, ore 17.00 – Sala Bigongiari

Introduce Fabio Flego
Sarà presente l’autrice




Celebrazioni del 72° Anniversario della Fondazione della Repubblica @ FIRENZE

2 giugno 2018 | dalle ore 9:20

 

Celebrazioni del 72° Anniversario
della Fondazione della Repubblica

ore 9:20 Piazza Indipendenza
– Alzabandiera
– Deposizione della Corona in onore ai Caduti
ore 9.40
Il corteo dei presenti, accompagnato dalla Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri,
giungerà da Piazza Indipendenza a Piazza San Marco

 

ore 10 Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze (Piazza San Marco, 4)

Lectio magistralis del Professor Paolo Grossi,
Presidente Emerito della Corte Costituzionale

ore 10 Saluti istituzionali
ore 10:30 Lectio magistralis Una Costituzione da vivere
ore 11:30 Consegna delle Onorificenze dell’“Ordine al Merito della Repubblica Italiana”
ore 12 Consegna delle Medaglie d’Onore ai Deportati e Internati nei lager nazisti

PROGRAMMA IN ALLEGATO




Festa della Repubblica al Padule di Fucecchio

Sabato 2 giugno 2018, la lotta di liberazione nel Padule di Fucecchio raccontata da alcuni protagonisti.

ore 13 – pranzo nel Circolo XXIII Agosto, a Stabbia.

Prenotazioni entro il 31 maggio, telefonando a: 0571 586061

Alle ore 15:30, al Casotto Montanelli (vicino al Ponte dei Faini), con l’introduzione del Dott. Luca Baiada, i protagonisti della lotta di Liberazione nel Padule di Fucecchio ci racconteranno le loro storie su come si viveva nel Padule durante la guerra di Liberazione.

A seguire, Coro Garibaldini d’assalto, che intoneranno canzoni della Resistenza




CONVEGNO | Bandiere rosse sul Rettorato. Il maggio ’68 a Firenze

5 giugno 2018 | dalle ore 16
@ Aula del Cenacolo, Accademia delle Belle Arti (via Ricasoli 66, Firenze)

 

BANDIERE ROSSE SUL RETTORATO
Il maggio ’68 a Firenze

ore 16
Tommaso Tozzi, I luoghi del ’68 a Firenze
Antonio Benci, L’immaginario del maggio francese nella realtà italiana
Adriana Dadà, Il maggio ’68 fiorentino

ore 18
Testimonianze e dibattito

 

I luoghi del ’68 a Firenze
http://www.edueda.net/68/index.php?title=I_luoghi_del_68_a_Firenze

 

 




PROIEZIONE DEL FILM D’ARCHIVIO | Il ponte a Santa Trinita. Dov’era e com’era

31 maggio 2018 | ore 18
@ Institut français Firenze (piazza Ognissanti, 2 Firenze)

 

PROIEZIONE DEL FILM D’ARCHIVIO
IL PONTE A SANTA TRINITA, DOV’ERA E COM’ERA

Film d’archivio presentato da Andrea Greco, Ispettore Onorario della Sovrintendenza archivistica toscana

Era il 4 agosto 1944, quando i Tedeschi in ritirata misero degli ordigni e fecero saltare in aria i ponti e gran parte del centro storico di Firenze, ad eccezione del Ponte Vecchio che si salvò da quelle devastanti esplosioni. Tra i ponti storici ad essere distrutti il Ponte a Santa Trinita, che era stato progettato in epoca rinascimentale da Michelangelo Buonarroti e realizzato dall’Architetto Bartolomeo Ammannati.

Ma subito dopo la guerra i Fiorentini non si dettero per vinti e organizzarono il comitato Dov’era e Com’era per la ricostruzione del ponte. E’ proprio così che si chiama il documentario che ci restituisce oggi le fasi di quella preziosa ricostruzione. Un film quasi mai visto dalla maggior parte dei Fiorentini, realizzato dai registi Riccardo Melani e Bernardo Seeber, con il commento dello stesso architetto Riccardo Gizdulich, artefice della ricostruzione, letto dalla voce di Riccardo Cucciolla. Il film venne proiettato al cinema Odeon per l’intera giornata del 16 marzo 1958, in occasione dell’inaugurazione del ponte. La pellicola originale, della quale si erano negli anni perse le tracce, è stata rinvenuta all’interno dell’archivio Gizdulich, digitalizzata e restaurata.

LINK ALL’EVENTO
https://www.institutfrancais.it/firenze/il-ponte-santa-trinita-dovera-e-comera

 




PRESENTAZIONE DEI VOLUMI | 1968 Un anno spartiacque e Sessantotto. Due Generazioni

30 maggio 2018 | ore 17
@ Stanze della Memoria (via Malavolti, 9 Siena)

 

PRESENTAZIONE DEI VOLUMI
1968 Un anno spartiacque

il volume di Marcello Flores e Giovanni Gozzini, edito da Il Mulino (2018).

Sessantotto. Due generazioni.

il volume di Francesca Socrate, edito da Laterza (2018).

Introduce
Alessandro Orlandini

Saranno presenti gli autori.




I bombardamenti su Siena (1944)

La storiografia si è a lungo rivolta allo studio delle incursioni aeree sul territorio italiano da un punto di vista prettamente bellico, dedicando quindi grande attenzione alle operazioni militari e tralasciando spesso le conseguenze prodotte sul territorio e sulla popolazione civile. Tuttavia, come ha osservato Nicola Labanca, quella dei bombardamenti aerei non è storia militare ma è storia à part entière della guerra totale: è la storia non solo delle forze armate che la realizzano ma dei governi che ne decidono gli obiettivi come delle società civili che ne sopportano gli effetti.[i] Questo, peraltro, è ancor più vero per un territorio come quello senese, il quale visse in maniera assolutamente singolare l’esperienza della guerra aerea.[ii]

Come in molte altre città d’Italia, anche a Siena l’allestimento delle misure di difesa antiaerea in vista di futuri conflitti ebbe inizio a partire dagli anni Trenta. Nel 1936 si svolsero le prime prove di oscuramento in tutta la provincia senese,[iii] cui seguirono nel maggio del 1940 due giorni di esercitazioni per eventuali attacchi chimici.[iv] La mancanza assoluta di fondi rese tuttavia impossibile affrontare le spese necessarie alla costruzione di rifugi antiaerei, all’istallazione di un impianto di sirene di allarme e persino all’acquisto dell’equipaggiamento per le squadre di primo intervento. Di questi problemi si lamentò più volte l’Ispettore Provinciale di Protezione Anti Aerea, tenente colonnello Giuseppe Crocini, il quale denunciò inoltre la scarsa coscienza antiaerea dimostrata dagli enti e dalle istituzioni cittadine.[v]

A causa di tali carenze, Siena giunse al momento dell’ingresso in guerra dell’Italia, il 10 giugno 1940, totalmente sprovvista di qualsiasi struttura difensiva.

Inizialmente, le autorità affrontarono il problema realizzando alcuni ripari antischegge nei vicoli del centro storico,[vi] mentre i primi grandi ricoveri pubblici, capaci di ospitare alcune migliaia di individui e di resistere perlomeno all’impatto con ordigni da 100 kg,[vii] vennero completati soltanto nel corso del 1943.

Il primo bombardamento subito da Siena il 23 gennaio 1944, in cui persero la vita venticinque persone,[viii] arrivò in maniera del tutto inaspettata, dopo oltre tre anni di guerra durante i quali la città non era mai stata oggetto di attacchi e, proprio per questo, aveva rappresentato un riparo sicuro per chi fuggiva dal conflitto: basti pensare che le strutture ospedaliere senesi arrivarono a contare oltre 6.000 posti letto[ix] e che in tutta la provincia affluirono più di 18.000 sfollati[x], provenienti da ogni parte d’Italia; numeri enormi per il tempo, considerato anche il difficile contesto nel quale queste persone vennero accolte.

La città del Palio subì alla fine un numero piuttosto limitato di bombardamenti – i più rilevanti furono quelli del 23 e 29 gennaio, 8 e 16 febbraio, 11 e 14 aprile – i quali tuttavia causarono più di quaranta morti, assieme alla distruzione della stazione ferroviaria, della Basilica e del Convento dell’Osservanza e di numerose abitazioni private. A queste operazioni più note, si aggiunse inoltre una lunga serie di spezzonamenti e mitragliamenti, di molti dei quali è andata perduta nel tempo la memoria, ma che produssero comunque danni ed alcune vittime. Tra questi vale la pena ricordare lo spezzonamento avvenuto in Piazza San Francesco il 10 giugno 1944, il quale provocò la distruzione di tutte le vetrate della Basilica e l’uccisione di un soldato tedesco, oppure quello che si verificò in Piazza del Duomo e Via dei Pellegrini nella notte tra l’1 ed il 2 luglio 1944, del quale sono ancora visibili i segni sul Battistero e sulle  mura del Museo dell’Opera. Ma l’elenco comprende pure Via Roma e Fieravecchia, spezzonate il 16 maggio 1944, la Barriera di San Lorenzo, Porta Pispini, Via Pantaneto, Via Diacceto, Via San Pietro e molte altre.[xi]

Sebbene la posizione piuttosto defilata e l’assenza di obiettivi di particolare rilevanza militare – con l’unica eccezione della stazione ferroviaria – abbiano posto Siena al riparo da distruzioni particolarmente estese, la città subì comunque gli effetti della guerra aerea su tutto il proprio territorio, non soltanto nelle aree periferiche e di campagna, ma anche all’interno del centro storico, circostanza quest’ultima conosciuta prevalentemente dagli storici locali ed ignorata dai più.

Note:
[i]Labanca Nicola (a cura di). I bombardamenti aerei sull’Italia. Politica, stato e società (1939-1945). Il Mulino; Bologna, 2012, p. 8.
[ii]Questo breve contributo è tratto dalla tesi di laurea dell’autore: La guerra aerea su Siena. Misure difensive, bombardamenti, iniziative diplomatiche. Tesi di Laurea in Scienze Storiche e del Patrimonio Culturale, Università degli Studi di Siena, anno accademico 2016-2017. Per ulteriori informazioni sui bombardamenti aerei nella provincia senese durante il Secondo conflitto mondiale, si vedano Biscarini Claudio. Bombe su Siena. La città e la provincia nel 1944. Del Bucchia; Massarosa, 2008; e Luchini Luca. Siena 1940-1944. Il dramma della guerra e la liberazione. Il Leccio; Monteriggioni, 2008, pp. 93-112.
[iii]Archivio di Stato di Siena [d’ora in poi ASSI], Prefettura di Siena 1800-1978 (2004), b. 10M, f. 10. 8 settembre 1934 relazione dell’Ispettore Provinciale P.A.A. a Prefetto ed Ufficio dello Stato Maggiore di Firenze.
[iv]Il Telegrafo, 29 Maggio 1940. La perfetta riuscita degli esperimenti di protezione antiaerea.
[v]ASSI, Prefettura di Siena 1800-1978 (2004), b. 8M, f. 3. 28 settembre 1937, relazione dell’Ispettore Provinciale di P.A.A. al Comando del Distretto Militare di Siena.
[vi]ASSI, Prefettura di Siena 1800-1978 (2004), b. 6M, f. 15. 13 febbraio 1941, lettera dell’Ispettore Provinciale P.A.A. al Ministero dell’Interno, prot. 2445 P.A.
[vii]ASSI, Prefettura di Siena 1800-1978 (2004), b. 1M, f. 3. 16 novembre 1942, lettera del Podestà al Presidente del C.P.P.A.A., prot. 13290.
[viii]Questi i nomi delle vittime: Baccheschi Ada; Ridolfi Galeazzo; Carreri Vanda; Carreri Emma; Campolmi Natale; Franci Quirino; Borri Aldo; Saccardi Ubaldo; Centini Fortunato; Colicchi Giulio; Bartoli Elia; Mariti Ezio; Bartalini Giuliana; Pacini Maria; Anatrini Zaira; Anatrini Gino; Anatrini Mario; Del Lungo Primetta; Selvolini Tea; Maccari Santi; Veneri Ida; Maccari Maria; Marzucchi Azelio; Campolmi Duilia; Santi Dina. Cfr. ASSI, Prefettura. Ufficio Gabinetto (1935-1957) – III Versamento (2004), b. 77, f. 41. Elenco delle vittime dell’incursione aerea del 23 gennaio 1944.
[ix]Paoletti Paolo. La vicenda diplomatica del riconoscimento di Siena “città aperta”: tra il falso storico della “città ospedaliera” e la verità oggettiva del centro ospedaliero, in Biscarini Claudio, Meoni Vittorio, Paoletti Paolo. 1943-1944. Vicende belliche e resistenza in terra di Siena. Nuova Immagine; Siena, 1994, p. 44.
[x]La Nazione, 14 Marzo 1944. Relazione del Capo della Provincia sull’attività svolta dal Partito.
[xi]AS-SI, Prefettura di Siena 1800-1978 (2004), b. 17M, f. 4. Diari della P.A.A.; AS-SI, Prefettura di Siena 1800-1978 (2004), b. 17M, f. 5. 1940-1944, Quaderno degli allarmi.

Articolo pubblicato nel maggio del 2018.




Il valore attuale dell’eredità dei Rosselli

Sabato 9 giugno, data in cui ricorre l’anniversario dell’assassinio dei Rosselli, alle ore 16:30 si terrà presso lo Spazio QCR in Via degli Alfani 101/R un incontro con i Giovani Democratici (GD) con l’intervento di Valdo Spini, dal titolo “Il valore attuale dell’eredità dei Rosselli”, un’occasione per riflettere insieme sul valore del sacrificio di Carlo e Nello. L’incontro è aperto a tutti.