ULTIMI GIORNI DI APERTURA DELLA MOSTRA | Mi chiamo Rambaldo

Fino al 9 settembre p.v.
@ Auditorium del Museo Mine di Castelnuovo dei Sabbioni

 

MI CHIAMO RAMBALDO

L’esposizione allestita nell’Auditorium del Museo Mine dedicata a Rambaldo Macucci, l’ultimo abitante di Castelnuovo vecchio, si chiuderà il prossimo 9 settembre

Inaugurata nello scorso mese di maggio è ancora aperta, ad ingresso libero e gratuito, nell’Auditorium del Museo Mine di Castelnuovo de Sabbioni la mostra “Mi chiamo Rambaldo”. Tante le persone che in questa estate hanno visitato l’esposizione dedicata a Macucci, che ha attraversato la storia delle miniere e della trasformazione del paesaggio e proprio a lui si ispirò nel 1995 Alessandro Benvenuti quando trasformò il vecchio paese di Castelnuovo in un set cinematografico, girandovi il film Ivo il Tardivo. Nata dall’idea di Andrea Ermini, subito accolta dall’Amministrazione Comunale e dal Museo Mine, la mostra ricorda attraverso quadri, fotografie, scritti, minerali il mondo di Rambaldo Macucci.

Dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13
Sabato e domenica: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18
Chiuso il lunedì.

 




Gli archivi dello sport in Toscana: un patrimonio da salvare

Lo sport nasce subito visibile: foto, giornali, filmati, periodici e programmi tv, accompagnano le discipline e celebrano i campioni. Eppure questa visibilità non esaurisce la memoria dello sport, esiste una memoria ancora “oscura”, quella rappresentata dagli archivi delle società sportive che, così diffuse sul territorio toscano, come su quello nazionale, sono capaci di disegnare il sorgere e l’espandersi nel corso del Novecento di un fenomeno sociale che coinvolge, in modo diretto e indiretto, le nostre vite. La vigilanza messa in opera dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana nei confronti degli archivi dello sport in Toscana dal punto di vista cronologico comprende due fasi, la prima tra la fine degli anni ’50 e la metà degli anni ’80 del Novecento e la seconda apertasi con la metà degli anni Duemila. Dal punto di vista dell’oggetto di vigilanza un unicum è il rapporto costante con una società sportiva, la Mens Sana 1871 di Siena, attivo dalla fine degli anni ’50 del Novecento; legati a contingenze del momento sono stati, invece, i rapporti con altre società sportive.

I primi tentativi di censimento
Un primo tentativo di censimento di archivi dello sport, senza esito di rilievo, fu intrapreso a metà degli anni ’60. Il soprintendente pro tempore di allora, confidando nella collaborazione dei direttori degli archivi di stato di alcune province, chiese informazioni sulla presenza di archivi di società sportive anteriori al Novecento nelle rispettive città. Gli archivi di stato coinvolti furono i seguenti: Grosseto, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia. Le risposte inviate indicarono solo per Pisa e per Lucca la nascita di società sportive ante 1900 (nello specifico una a Lucca e tre a Pisa) ma segnalarono la assenza di documentazione d’archivio. Circa venti anni dopo, tra il 1984 e il 1987 la Soprintendenza si attivò nei confronti di alcune società come la Lega Navale Italiana e il Club Alpino, entrambi per la sola provincia di Firenze, la UISP sezione di Prato, i Canottieri Pisa, il Siena Calcio, senza però che fossero emanati singoli provvedimenti di tutela.

Archivio S.S. Mens Sana in Corpore Sano 1871

Archivio S.S. Mens Sana in Corpore Sano 1871

Il “modello” Mens Sana e l’A.C. Fiorentina
La Mens Sana 1871, che aveva ricevuto, nei confronti del proprio archivio, una nuova dichiarazione di “notevole interesse storico”, la n. 380 del 1981, accompagnata da un elenco di consistenza, che sostituiva quelle già precedentemente emesse nel 1959 e nel 1965, permaneva l’unica società la cui dirigenza teneva e – detto per inciso – ancora tiene rapporti aperti con la Soprintendenza Archivistica per migliorare conservazione e fruibilità del proprio archivio.
All’inizio degli anni 2000, nello specifico nell’anno 2002, fu effettuata una visita presso l’A.C. Fiorentina al momento del passaggio di proprietà dovuto al fallimento della precedente gestione ai fini di valutare la tipologia di documenti presenti e ribadire ai curatori la necessità di salvaguardare la conservazione dell’archivio nella sua integrità.

Il censimento del 2010
Si deve alla Regione Toscana, a partire dalla seconda metà degli anni 2000, la volontà di approfondire la conoscenza storica sulla pratica sportiva nel territorio regionale attraverso convegni specifici e il finanziamento, del censimento, pubblicato nel 2010, “delle fonti e degli archivi dello sport toscano” attuato dalla Società Italiana di Storia dello Sport con il coinvolgimento della Soprintendenza Archivistica. Diviso per province e ordinato cronologicamente per data di fondazione, ogni società sportiva che avesse compiuto al momento della pubblicazione almeno cinquanta anni dalla fondazione era presa in considerazione. Grazie al censimento è stato possibile conoscere numero e tipologia delle società sportive toscane ancora in attività e avere informazioni di base sugli archivi societari.

Il convegno Archivi dello sport a Siena
In occasione della giornata di studi Gli archivi dello sport: documenti per la storia di Siena nel Novecento (2 aprile 2014) la Soprintendenza Archivistica ha voluto effettuare un ulteriore censimento, attraverso l’invio di un questionario, sulla tipologia di documentazione archivistica presente negli archivi delle società sportive presenti in provincia di Siena, con l’esclusione di quelle oggetto di apposita comunicazione, usando proprio il suddetto censimento. Sui 27 questionari inviati, sono pervenute quattro risposte, quelle relative a due squadre di calcio: la Sinalunghese di Sinalunga e la Chiantigiana di Gaiole in Chianti, una relativa al gioco del tamburello, la polisportiva Turrita e l’Associazione dei Cronometristi Senesi, che ha sede a Siena.

Logo e foto d'epoca della Massese Calcio (Fonte: Censimento delle fonti dello sport Toscano, provincia di Massa)

Logo e foto d’epoca della Massese Calcio (Fonte: Censimento delle fonti dello sport Toscano, provincia di Massa-Carrara)

La situazione degli archivi dello sport nel 2014
Dalle risposte risalta l’assenza di conservazione di documentazione “antica” che non sia o iconografica o “museale” mentre i più antichi documenti d’archivio “cartacei” risalgono al massimo a venti anni indietro. Per specificare, le società non conservano nel tempo documentazione contabile o amministrativa in senso lato, compresi i carteggi dei dirigenti e i tesserini degli associati, ma quasi esclusivamente trofei e fotografie. Nessuna società è dotata di un locale dedicato ad archivio o a museo, possiede solo un armadio posto in sala riunioni o in sala di presidenza che ha funzione di contenitore di archivio e tanto meno è presente una persona che ha incarichi di conservatore/archivista. Il fatto che solo quattro società abbiano risposto all’indagine mostra anche la mancanza di interesse o di consapevolezza nei confronti della trasmissione della testimonianze della propria attività nel tempo.

Percorsi per il futuro: un patrimonio da salvare
Pur dallo scarso numero di archivi censiti è possibile, dare una idea di come possa essere composto un archivio di società sportiva nel 2014: presenza di trofei, raccolte di fotografie, presumibilmente non ordinate, assenza di documentazione cartacea “antica” ossia antecedente alla metà degli anni ’90 del Novecento. Di fronte a un risultato non incoraggiante ma non inaspettato, due possibili strade possono, allora, essere individuate per garantire la trasmissione della memoria dello sport a livello locale: il deposito dei documenti più antichi delle società sportive presso gli archivi comunali competenti per territorio, accogliendo una nuova serie di archivi dello sport come archivi aggregati; incontri con i presidenti di società provincia per provincia – organizzati in collaborazione con enti o istituzioni – al fine di chiarire ai responsabili la necessità e l’importanza di conservare la propria memoria ordinatamente oltre il ricordo “visibile” del trofeo o della foto, evitando scarti periodici e arbitrari giustificati solo con una “cronica mancanza di spazio” delle sedi.

Articolo pubblicato nel maggio del 2014.




Antiche villeggiature, la grande scoperta della Val di Bisenzio

Le Antiche villeggiature, un articolato progetto regionale di ricerca e memoria partecipata, condotto dalla Fondazione CDSE (Centro di documentazione storico etnografica) in Val di Bisenzio, ha portato alla luce un suggestivo racconto collettivo che ha come sfondo gli ultimi anni dell’Ottocento e i primi del Novecento e vede protagonisti, tra gli alti, Amelia e Joe Rosselli con i loro figli, Aldo, Carlo e Nello. La pubblicazione Antiche Villeggiature: Val di Bisenzio e Montepiano tra Ottocento e Novecento è curata da Annalisa Marchi, Alessia Cecconi, Luisa Ciardi e Cinzia Bartolozzi che hanno condotto una ricerca accurata e minuziosa.

Vacanze e vacanzieri della fine dell’Ottocento e dei primi decenni del Novecento vengono raccontati per la prima volta in una pubblicazione, stracolma di curiosità, luoghi, personaggi e fascinose foto d’antan (sono addirittura 254). Con dovizia di particolari vengono alla luce gli aspetti della svolta turistica che vede protagonisti gli Appennini, da Prato fino a Bologna.

La solida e curiosa borghesia della Belle Epoque – fiorentina ma non solo – elegge Montepiano a buen retiro estivo mentre la sezione del Club Alpino italiano contribuisce a promuovere la Vallata con iniziative, escursioni e pubblicazioni.

Incontriamo Amelia e Joe Rosselli, scrittori come Renato Fucini e poi musicisti, professionisti e industriali. Dall’Inghilterra, dalla Germania e dagli Stati Uniti, alla ricerca di esperienze originali, arrivano turisti dai gusti raffinati. Tutto verrà raccontato tra luglio e agosto attraverso un ricco calendario di iniziative pubbliche, presentazioni e spettacoli teatrali nei Comuni di Vernio, Cantagallo e Vaiano. Due le mostre documentarie e fotografiche in programma (a Migliana e all’Archivio di Stato di Prato).

Sorprendenti i legami tra l’ebraica e cosmopolita famiglia Rosselli (trasferitasi a Livorno da Roma nel Settecento) e Montepiano. Amelia Pincherle (è la zia di Alberto Moravia) e il marito Joe Rosselli scoprono Montepiano nel luglio 1896: Aldo, il loro primo figlio, ha soltanto un anno. Negli anni a venire trascorreranno qui molti periodi di vacanza e montepianine saranno le balie di Carlo e Nello Rosselli: Maria Morganti e Virginia Mazzetti. “Sai che qui in paese tutti si ricordano di voi quando eravate a Montepiano? C’è il padrone della mia pensione che si rammenta con molto affetto di voi, i Nathan…”, scrive da Montepiano Nello Rosselli alla madre Amelia nel 1919.

L’aria buona e la tranquillità che poteva offrire la villeggiatura a Montepiano era stata scelta proprio pensando al piccolo Aldo, nato nel luglio 1895 a Vienna, dove Amelia e Joe si stabilirono appena sposati. A Montepiano trascorreranno le loro vacanze per diversi anni sia i Rosselli che i Nathan. La madre di Joe, Henrietta Nathan era inglese e sorella di quell’Ernesto Nathan famoso per essere stato, prima l’erede testamentario di Mazzini, e poi per essere eletto, a inizio Novecento, sindaco di Roma con il blocco popolare. A Londra, dove Mazzini sopravvisse grazie agli aiuti delle famiglie Nathan-Rosselli, il padre di Joe, Sabatino Rosselli, aveva aperto un ufficio di cambio nella City. “Stando al corpus delle numerose lettere rinvenute presso il Fondo Rosselli (conservato all’Archivio di Stato di Firenze) Amelia inizia a frequentare Montepiano qualche anno prima di trasferirsi a Firenze.- si legge nel volume –  Le trame di intimità e le note di costume che affiorano nelle lettere aprono finestre luminose e contribuiscono a ricostruire un pezzo della storia della villeggiatura a Montepiano, nonché frammenti privati dell’epopea della famiglia Rosselli”.

La svolta turistica della Vallata e di Montepiano, quest’ultima già famosa a Firenze per il suo straordinario burro, è legata all’affermazione della nuova cultura della villeggiatura di fine Ottocento. Decisivo è il completamento, tra il 1885 e il 1892, della Strada Maestra che finalmente collega San Quirico a Montepiano. Non è davvero un caso che proprio nel 1892, a Montepiano, si registri un boom di 500 turisti.

Sono tre giovani della sezione fiorentina del Club Alpino italiano: Michele Gemmi, Giuseppe Ricci e Luigi Alessandri i promotori della stagione d’oro dell’Alta Valle. A far da pioniere alla svolta turistica è però Emilio Bertini che con la sua instancabile attività fa conoscere e amare la Val di Bisenzio di cui pubblica una guida che resta una pietra miliare del genere. Le iniziative di moltiplicano: nel 1879 la sezione del Cai di Firenze, insieme a quella di Bologna, organizza una doppia traversata Bologna – Prato. “Con l’arrivo dei villeggianti comparvero locande, trattorie e i primi affittacamere e furono pubblicate guide con itinerari e indicazioni – raccontano le autrici – Per i decenni a venire la Val di Bisenzio avrebbe richiamato italiani e stranieri, letterati ed artisti, industriali e scienziati, personaggi che spesso lasciarono nei loro scritti pubblici e privati ricordi e tracce affascinanti della loro villeggiatura. Montepiano, che si arricchì di ville e villini e ospitò anche numerose colonie terapeutiche”.

Articolo pubblicato nell’agosto del 2018.




Conoscere e insegnare il ’68. Ecco la nuova proposta di formazione che l’ISRT offre agli insegnanti

A 50 anni dal 1968, l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea ritiene importante offrire un’occasione di formazione agli insegnanti per contestualizzare e approfondire le dinamiche politiche, culturali e sociali di quell’anno così significativo a livello internazionale, delineandone in particolare la “lunga durata” nel caso italiano.

Per questo l’ISRT organizza un corso di formazione per docenti di scuola media inferiore e superiore nel mese di ottobre (10,17, 30) alle ore 15.00 presso il PAC Le Murate a Firenze.

Interverranno studiosi qualificati, quali Guido Crainz, Francesca Socrate, Nando Fasce.

Il costo sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di 25 iscrizioni.

Il costo di iscrizione è di 50,00 euro.

A partire dai primi di settembre sarà possibile avere dall’Istituto il programma dettagliato e ogni maggiore informazione.

 




“Il giorno di Nada” in occasione della commemorazione dell’eccidio dei 5 martiri di Artimino

In occasione della Commemorazione dei 5 Martiri uccisi per mano nazista il 6 agosto 1944 ad Artimino (Carmignano)

Il Sindaco Edoardo Prestanti, Anpi Carmignano e Comitato 11 Giugno Poggio alla Malva, invitano a partecipare.

Domenica 5 agosto 2018
-Artimino, piazza San Carlo-

ore 20.45 ritrovo in piazza San Carlo ad Artimino
con le autorità del Comune ed il Gonfalone Corteo verso il cippo dei 5 martiri Cerimonia civile con deposizione della corona di alloro

ore 21.30 piazza San Carlo
“Il giorno di Nada”
spettacolo musical-teatrale tratto dal libro di Massimo Biagioni “Nada, la ragazza di Bube”

Compagnia La Carovana della Memoria – Arezzo

Sono passati dieci anni dall’uscita del libro di Massimo Biagioni “Nada, la ragazza di Bube”, una rielaborazione appassionata delle testimonianze di Nada Giorgi, la donna toscana divenuta famosa con il marito Renato Ciandri attraverso i personaggi Mara e Bube del romanzo di Cassola prima e del film di Comencini poi.Il desiderio di Biagioni fu quello di raccontare la Verità che la letteratura e la cinematografia avevano stravolto, come spesso accade quando gli autori attingono da esperienze realmente vissute.
“Il giorno di Nada”, uno spettacolo musical-teatrale che, attraverso letture, interpretazioni e musiche dal vivo, oltre alla storia della vicenda umana e sociale della protagonista, punta direttamente ai grandi valori della vita: onestà, giustizia, verità, amore e libertà.

Uno spettacolo dove la vera storia di Nada e Renato continua.




PRESENTAZIONE DEL VOLUME | Orlando Baroncelli: Testimonianze della Resistenza toscana (1943-1945)

21 settembre 2018 / ore 17
@ Biblioteca Pietro Thouar

 

PRESENTAZIONE DEL VOLUME
Orlando Baroncelli:
Testimonianze della Resistenza toscana (1943-45)

Presentazione del libri insieme a
Moreno Biagioni, Presidente Archivio del Movimento di Quartiere di Firenze;
prof. Paolo Mencarelli, Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea;
Alessandro Pini, Presidente ANPI Oltrarno.
Letture tratte dal libro a cura dell’attrice Silva Giannini.

Su prenotazione:
tel. 055.2398740
email: bibliotecathouar@comune.fi.it




74° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE – di Bagno a Ripoli

4 agosto 2018 / dalle ore 8:30

 

74° anniversario della Liberazione
di Bagno a Ripoli

Il Comune di Bagno a Ripoli e l’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) Comunale, sez. Pietro Ferruzzi, ricordano il 74° anniversario della Liberazione di Bagno a Ripoli, avvenuta il 4 agosto 1944, con l’iniziativa 1944-2018: “Ora e sempre Resistenza”, che si svolgerà sabato 4 agosto.

ore 8:30
La giornata inizia al Palazzo Comunale, piazza della Vittoria, alle ore 8.30, con la deposizione Corone presso i Cippi del territorio (Porta della Memoria, I Ponti/Capoluogo; Doriano Galli, Grassina; Giardini della Resistenza, Antella).

ore 21:15
Alla Casa del Popolo di Grassina, ore 21.15 si terrà l’incontro: “Carlo Borrani: da Grassina a Dachau. Storia di un martire antifascista”. Intervengono il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini; Luigi Remaschi, Sez. Anpi Pietro Ferruzzi Bagno a Ripoli; Tania Borrani, nipote di Carlo Borrani. A seguire, proiezione del documentario “I partigiani del treno fantasma”, di Jorge Amat, nella versione italiana curata da Cristina Corti e Giacomo Quinti.
“Quest’anno la celebrazione della liberazione di Bagno a Ripoli dal nazifascismo – dichiara il sindaco Francesco Casini – porta con sé il valore aggiunto della narrazione della vicenda di Carlo Borrani, martire antifascista originario di Grassina, rimasta finora circoscritta alla conoscenza dei familiari, o poco più”. Continua il sindaco: “Il 4 agosto, grazie alle testimonianze di alcuni parenti e alla prima proiezione ripolese (e probabilmente anche italiana) del film ‘I partigiani del treno fantasma’, di Jorge Amat, potremo conoscere e rendere onore al sacrificio, lasciatemelo dire, di uno di noi, di un uomo che aveva idee e princìpi politici e morali improntati all’eguaglianza e alla libertà e che ha pagato la sua coerenza con il sacrificio della vita. È bene che non si disperda la memoria di persone come Borrani – prosegue Casini – portatrici di quel capitale umano che è la vera ricchezza della nostra storia e della nostra società. Esempi come il suo, martìri come il suo, possono oggi servire alle generazioni più giovani e a tutti gli antifascisti per interiorizzare ancor più nel profondo i valori della Resistenza e della Verità. Con questo spirito abbiamo impostato l’iniziativa del 4 agosto, anniversario della liberazione di Bagno a Ripoli”.




74° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE – di Scandicci

4 agosto 2018 / dalle ore 8:30

74° anniversario della Liberazione
di Scandicci

Programma ricco di iniziative sabato 4 agosto 2018 per celebrare il 74esimo anniversario della Liberazione di Scandicci. Il programma è organizzato dal Comune di Scandicci, dalla Presidenza del Consiglio Comunale, dalle associazioni Partigiane e Combattentistiche di Scandicci e dal Comitato permanente della Memoria.

Per informazioni e prenotazioni
055/7591459-326 – www.comune.scandicci.fi.it – sindaco@comune.scandicci.fi.it.

Programma completo
Alle 8:30 partenza dal Palazzo Comunale per il giro dei Cippi commemorativi al cimitero di San Martino alla Palma, a Capofico, Patoncioli, al cimitero di San Vincenzo a Torri, e ai cippi di Mosciano e di San Giusto; alle 18 ritrovo all’ingresso del Palazzo Comunale per l’Onore ai Caduti e la deposizione di una corona d’alloro; alle 18:30 l’Onore ai Caduti e la deposizione di una corona al cimitero di Badia a Settimo; alle 19 dalla chiesa di San Martino alla Palma, partenza del corteo con l’accompagnamento della filarmonica Vincenzo Bellini per la deposizione della corona alla lapide in onore ai 5 Martiri; alle 19:30 a San Michele a Torri Onore ai Caduti neozelandesi nella battaglia di San Michele e deposizione della corona di alloro; alle 20:30 Cena della Liberazione presso il Circolo di San Michele a Torri (prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti). Alle 21:30 al Circolo di San Michele a Torri i saluti, l’intervento dell’Anpi e la consegna al Sindaco delle firme raccolte dal Comitato Antifascista di Scandicci. Per le commemorazioni del pomeriggio è disponibile un bus gratuito e accessibile, con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti.