Archivio della Fondazione Giovanni Pascoli a Castelvecchio

Sede e contatti
Fondazione Giovanni Pascoli
Località Caprona, 6
55051 Castelvecchio Pascoli, Barga (LU)
Tel. 0583 766503
Fax: 0583 765207
E-mail: casapascoli@sistemamusealebarga.it
info@fondazionepascoli.it
Sito web: http://www.fondazionepascoli.it/
http://pascoli.archivi.beniculturali.it/index.php

Breve storia e finalità
Maria Pascoli, sopravvissuta a Giovanni per oltre un quarantennio, ne conservò amorosamente le carte, che riteneva non a torto preziose per la valorizzazione della personalità e dell’opera poetica del fratello, sovente intervenendo sul loro ordinamento ed integrandole tra l’altro con alcuni suoi documenti giovanili (carte Schinetti) e con le lettere da lui inviate all’altra sorella Ida. Alla sua morte (5 dicembre 1953) lasciò per testamento al Comune di Barga “La casa, la cappella, i libri, i manoscritti di Giovannino, i premi da lui ottenuti, i ricordi di famiglia e quant’altro nella casa è contenuto, con l’obbligo di provvedere alle spese della manutenzione”
Tra il 12 novembre e il 3 dicembre 1955 fu redatto un primo sommario elenco dei documenti per poi procedere ad in lavoro di inventariazione analitica, condotto a Firenze a cura della Soprintendenza bibliografica, diretta all’epoca da Giovanni Semerano, ed affidata ad un suo collaboratore, Mario Donadoni, studioso di Pascoli.
La documentazione, arrivata a Firenze in pacchi casualmente combinati, secondo quanto poi testimoniò Donadoni, venne stata esaminata e schedata foglio per foglio e suddivisa in base alla tipologia documentaria; l’inventariazione delle carte di Giovanni venne fatta in modo alquanto analitico, quella delle carte di Maria in maniera sommaria.
Terminato il lavoro, nel 1957 le carte tornarono a Barga; data la temporanea inagibilità della casa Pascoli di Castelvecchio, furono conservate presso il Comune fino al 1958, quando furono riportate nell’abitazione del poeta, finalmente restaurata.
Nella prima metà degli anni Settanta fu realizzata presso l’Archivio di Stato di Lucca una dettagliata microfilmatura di tutte le carte di Giovanni Pascoli. Negli anni seguenti vi furono nuove acquisizioni documentarie: furono acquistate 23 lettere di Pascoli a Pilade Mascelli, datate tra il 1887 e il 1895. Negli anni Novanta furono portati avanti alcuni interventi di restauro dei documenti più danneggiati e di revisione di una parte dell’inventario. Essendo però evidente l’opportunità di procedere ad un nuovo e più analitico lavoro di inventariazione analitica, che approfondisse e rivedesse il lavoro di Donadoni, pur lasciandone intatta la struttura organizzativa, fu richiesto ed alla fine ottenuto un consistente finanziamento alla Presidenza del Consiglio dei ministri sul capitolo otto per mille, che ha permesso di portare avanti il lavoro di inventariazione e digitalizzazione delle carte.

Patrimonio
L’Archivio Pascoli conservato a Castelvecchio conserva:
– Le carte di Giovanni Pascoli (circa 36.000 documenti), contenenti tutti gli autografi della produzione poetica e letteraria del poeta, i carteggi con i familiari e gli amici e con i più importanti intellettuali e letterati del suo tempo;
– Le carte della sorella Maria (circa 24.000 documenti), di grande rilevanza per la ricostruzione della fortuna critica e della biografia del Poeta. Sia durante la vita di Giovanni, che dopo la sua morte, Maria ha infatti avuto un ruolo determinante nella conservazione e nell’ordinamento della documentazione, della quale ben comprendeva l’importanza e che costituì anche la fonte dell’opera biografica da lei intrapresa, “Lungo la vita di Giovanni Pascoli”;
– Circa 1600 fotografie molte delle quali scattate dallo stesso Pascoli;
– Una raccolta di circa 6.000 giornali, contenenti articoli di Pascoli o a lui dedicati, spesso con commenti e sottolineature autografe di Pascoli e, soprattutto, della sorella Maria, che continuo la raccolta durante tutta la sua vita.




Fonderia del Pignone

Sede e contatti
Via Matteucci, 2 – 50127, Firenze
Tel. 055 423211
Sito web: http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=40490

Breve storia
Il Nuovo Pignone trae origine dal vecchio stabilimento Pignone esistente a Firenze già alla fine dell’800 e che fin dalle origini orientò la produzione prevalentemente all’industria meccanica media e pesante. Nacque nel 1841 con il nome di “Fonderia di ferro di seconda fusione fuori la porta San Frediano” per iniziativa di due tecnici abili nel campo della siderurgia e della meccanica. Dopo dieci anni la Pignone aveva un ruolo di primo piano nell’economia toscana e assumeva la denominazione “Pignone” dal borgo in cui avevano sede gli stabilimenti.
La maggior parte della produzione era costituita da fusioni artistiche e commerciali, in un connubio tra arte e industria che si giovava della meccanizzazione nel campo dell’ornamento e dell’arredo. Altro ramo di produzione era quello dei frantoi, strettoi, macchine a vapore per battere il grano o i prodotti per l’industria olearia, vinicola e agricola. Nel 1853 fu il Piagnone a realizzare alcune parti del primo motore a scoppio Barsanti e Matteucci. Una parte della produzione era anche riservata alla fabbricazione di strumenti meccanici e di precisione. Nel 1874 si trasformò in “Società anonima Fonderia del Pignone”: fino al 1915 è rimasta la prima fonderia toscana per importanza e una delle prime in Italia; da quello stesso anno tutta la produzione fu orientata a articoli utili a “soddisfare i bisogni dell’esercito”, finché alla fine della guerra tornò agli antichi settori, rinforzando la produzione di compressori, motori a olio pesante, macchine olearie. L’attività produttiva di carattere militare fu conservata e potenziata con la costruzione di un torpedificio, previ accordi con la Marina. Nel dopoguerra entrò a far parte del gruppo Snia e nel 1953-54, dopo una gravissima crisi, fu costretto a chiudere. Nello stesso periodo fu costituita una nuova società per azioni con intervento di capitale pubblico, attraverso l’Eni, società con il nome di “Nuovo Pignone” che rilevò l’attività.

Patrimonio
Il fondo è stato individuato e sottoposto alla prima dichiarazione nel 1979, aveva subito pesanti riduzioni a causa di scarti antecedenti agli anni Settanta e da quelli interne al gruppo Eni. Erano stati esclusi dalla eliminazione solo i libri societari (dal 1954) e i fascicoli del personale in servizio. Di un fondo fotografico di cui si conosceva l’esistenza fin dal censimento, ma non la consistenza, si sa che in parte è stato distrutto, perché il materiale era inconsultabile, mentre una parte venne trasferito a Firenze in occasione della mostra presso le sale della mensa aziendale della Società del 1982, intitolata “Immagini di una fabbrica fiorentina” e promossa dal Cral.
Dall’archivio sussidiario di Massa Marittima provengono le foto costituenti un piccolo fondo fotografico degli anni 1920-1930. Per quanto riguarda l’archivio aziendale in senso proprio si segnala che gli atti societari, la documentazione amministrativo contabile, le carte prodotte dal settore produttivo, con una piccola raccolta di disegni e lastre fotografiche sono tutti rappresentati; della documentazione prodotta dalla vecchia società Pignone esistono solo i bilanci a stampa dei primi sei anni della società (1842-1847). Delle carte degli anni Trenta e Quaranta del Novecento si tratta quasi esclusivamente di libri obbligatori e poco carteggio con i rapporti con la Marina. Sono conservati gli atti della società in liquidazione fino al 1974.




Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana

Sede e contatti
Palazzo Ducale
Cortile Carrara, 1 – 55100 Lucca
Tel. 0583 417483/4; Fax. 0583 417770
E-mail: info@fondazionepaolocresci.it
Sito web: http://www.fondazionepaolocresci.it/
Orari: 1 ott. – 30 apr.: 9.30-12.30; 14.30-17.30
1 mag. – 30 set.: 10.00-12.30; 15.00-18.30
Chiuso il lunedì
Accesso all’archivio e alla biblioteca su appuntamento

Organi direttivi
Direttore: Arch. Pietro Luigi Biagioni
Responsabile scientifico: Dott.ssa Maria Rosaria Ostuni
Ricercatrice: Dott.ssa Marinella Mazzanti

Breve storia e finalità
L’Archivio della Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana, dal nome dello studioso fiorentino che ne ha curato la raccolta, comprende una miscellanea di materiale documentario relativo all’emigrazione italiana tra Ottocento e Novecento.
Nel 1998, l’archivio è stato acquisito dalla Provincia di Lucca nel 1998 ed è stato inaugurato il 31 marzo 2001 nella Cappella di Santa Maria della Rotonda, all’interno di Palazzo Ducale.
Nel maggio 2002 è stata costituita la Fondazione che si propone la realizzazione di varie iniziative volte ad allargare e approfondire le ricerche sulla storia dell’emigrazione italiana e degli emigranti e la conservazione e arricchimento del proprio patrimonio. Annarita Rossi e Marinella Mazzanti curano la catalogazione informatica degli innumerevoli documenti (siamo nell’ordine di alcune decine di migliaia di pezzi). Le schede, realizzate con un database, contengono informazioni sulla tipologia e cronologia del documento, dati anagrafici dell’emigrante, luogo di partenza, di arrivo e lavoro svolto. Ogni scheda segue una numerazione progressiva secondo i criteri adottati da Paolo Cresci nella prima catalogazione, interrotta dalla sua prematura scomparsa.
La collezione di documenti, riviste, oggetti e quant’altro è possibile vedere oggi, sono il frutto di un paziente e meticoloso lavoro di ricerca e d’accumulo di Paolo Cresci, iniziato a partire dalle vicende dei parenti della moglie Silvana, nativa di Fosciandora (Lucca).
Paolo Cresci stabilì successivamente rapporti con antiquari, frequentando mercatini dell’usato, librerie antiche, case abbandonate, amministrazioni comunali della Garfagnana, nonché gli stessi emigranti rientrati in patria o i loro parenti. Gran parte del materiale riguarda, infatti, le zone garfagnine e lucchesi, ma non mancano i documenti provenienti da altre regioni. La raccolta si caratterizza pertanto per l’eterogeneità, essendo composta da epistolari, cartoline, fotografie originali e non, riviste, quotidiani, libri e vari oggetti personali, testimonianza di una molteplicità di persone che tra il XIX e XX secolo abbandonarono l’Italia in cerca di fortuna.
L’obiettivo prioritario della Fondazione Paolo Cresci è rivolto alla valorizzazione sistematica della raccolta, in modo da rendere il materiale dell’archivio fruibile a tutti, tecnici e non, con un occhio di riguardo specialmente verso i non addetti ai lavori; questo per consentire, a quanti lo visiteranno, una comprensione immediata e completa, rendendoli partecipi di una storia che, probabilmente, è anche quella dei loro avi e, di rimando, la propria. Qualsiasi intervento relativo all’archivio presupponeva una catalogazione sistematica del materiale documentario; infatti é ormai completato il lavoro di riordino della raccolta, realizzato su supporto informatico.
Paolo Cresci aveva intrapreso una catalogazione di massima, usando però criteri rispondenti più a esigenze personali che a principi universalmente condivisi di sistematicità e scientificità. D’altronde questo è comprensibile, per chi, come lui, è stato combattuto, da una parte, da un’ardente passione che lo ha spinto ad accumulare, talvolta in modo quasi maniacale, una varietà smisurata di materiale disomogeneo, e dall’altra, ha però anche avvertito la necessità di una sistemazione organica, di difficile attuazione proprio in ragione della mole dei pezzi raccolti.
Al fine di preservare l’impronta data da Cresci alla raccolta, si è pensato di seguire l’ordine da lui stesso adottato, utilizzando però principi uniformi e analitici rispetto alle nuove esigenze venutesi a creare riguardo alla divulgazione e all’immediatezza della fruibilità dell’intera raccolta. Il lavoro di schedatura non ha la pretesa di essere esaustivo e definitivo, ma vuole solo fornire una mappa del reale valore qualitativo e quantitativo della collezione.
A tal fine è stato approntato un database, dove ogni singolo pezzo è stato schedato in base a precise categorie e può essere continuamente richiamato e visualizzato tramite particolari funzioni del programma.




Fondazione Luciano Bianciardi

Sede e contatti
Via De Petris, 32/34 – 58100, Grosseto
Tel. 0564 412732
E-mail: info@fondazionebianciardi.it
Sito web: http://www.fondazionebianciardi.it/

Organi direttivi
Consiglio d’amministrazione: Massimiliano Marcucci, Roberta Giorgi, Luciana Bianciardi, Cristina Citerni, Tiberio Gazzei, Fabrizio Guasconi, Rossano Marzocchi, Paola Mauri, Paola Vaselli
Comitato scientifico: Lucia Matergi, David La Mantia, Laura Ciampini, Sacha Naspini , Stefano Adami, Luciana Bianciardi, Arnaldo Bruni, Fabio Canessa, Giuseppe Corlito, Massimiliano Marcucci, Giuseppe Orfino
Collegio dei sindaci revisori: Marianna Festeggiato, Lucio Moroni

Breve storia, finalità e patrimonio
La Biblioteca e l’Archivio sono frutto di un’opera di costruzione progressiva. Soprattutto per la parte relativa alle carte di Luciano Bianciardi, il compito procede lentamente, perché la sofferta biografia dello scrittore ha portato alla dispersione dei materiali che vanno ora rintracciati uno ad uno.
Attualmente, per la sezione bianciardiana, sono stati raccolti carteggi, foto ed altro materiale per circa 250 documenti, il cui lavoro di ricerca e di raccolta ha fino ad ora costretto al rinvio di quello di schedatura.
Particolarmente importante, in tale condizione, risulta la collaborazione degli amici di Bianciardi o dei loro familiari e la Fondazione fa appello a quanti, non ancora contattati, possano fornire documentazione o indizi, testimonianze.
Accanto al lavoro di raccolta delle carte di Luciano Bianciardi, è stata avviata la costruzione di una biblioteca specializzata, primo passo necessario per fare della Fondazione, com’è del resto nei suoi intenti programmatici, il centro più attrezzato, per studiare al meglio lo scrittore grossetano.
Ad oggi il catalogo contiene 1200 schede bibliografiche, relative soprattutto ad opere di e su Bianciardi, sue traduzioni e testi in originale, antologie a cui ha collaborato, opere in cui è citato come personaggio, estratti vari.
Le opere in periodici (in prevalenza ritagli e fotocopie) sono, invece, oltre ottocento quelle di Bianciardi e circa millecento quelle su Bianciardi.
Sono state poi raccolte, grazie anche allo specifico Premio bandito per la prima volta nel 1997, 24 tesi di laurea su Luciano Bianciardi, provenienti da ogni parte d’Italia. Sono poi conservate nella Biblioteca della Fondazione anche tesi sulla letteratura italiana del Novecento e sulla storia locale.
Un’altra importante serie di volumi è quella sulla storia locale del Novecento, che permette di far luce, in particolare, sui decenni in cui Bianciardi si è formato ed ha operato. A questo scopo, risultano utilissimi anche i fondi di due intellettuali grossetani: Tullio Mazzoncini e Mario Terrosi. Il primo, donato in fotocopia dalla figlia Marta, è costituito da una serie di articoli, usciti per lo più su “La Nazione”, che coprono un periodo che va dal 1961 al 1977. Il secondo, fatto gentilmente fotocopiare da Terrosi, comprende i materiali più svariati (ritagli di giornale, fotografie, disegni, annunci pubblicitari, ecc.), riguardanti tutto il suo percorso culturale.
Non mancano, poi, raccolte di testi che documentano, in qualche modo, gli interessi, le attività e i percorsi di ricerca della Fondazione: le più significative, anche perché continuamente aggiornate, sono quelle sulle tematiche dell’istruzione e dell’aggiornamento degli insegnanti e quella sui fenomeni della globalizzazione, della crisi dello Stato nazionale e della trasformazione del sapere.
Il settore della biblioteca che, in quest’ultimo periodo, ha conosciuto l’incremento più consistente è quello legato alla costruzione del Fondo Autori Contemporanei, curato da Giovanna Leoni e Tiziana De Rosa. Grazie al diretto coinvolgimento di poeti e scrittori contemporanei, si è già potuto acquisire una discreta quantità di materiali, anche qualitativamente rilevanti. Gli autori hanno collaborato al progetto inviando materiale edito, anche di difficile reperibilità (edizioni esaurite, edizioni d’arte, plaquettes), materiale inedito e una notevole quantità di articoli, recensioni, saggi, note critiche sia di loro stessi che di altri autori sulla loro opera. Molto consistente l’area dedicata alla poesia contemporanea, con particolare riguardo alla poesia italiana; interessanti le sezioni di letteratura al femminile, di produzione dialettale e di narrativa.
Di più recente costituzione è il “Fondo Riviste Contemporanee”, che raccoglie le riviste di cultura inviate alla Fondazione.
Nell’Archivio sonoro risultano disponibili alcuni filmati di repertorio, della RAI e della Televisione Svizzera Italiana, con e su Bianciardi, nonché programmi radiofonici e servizi più recenti sullo scrittore e sulle varie iniziative che lo riguardano. Vi si trovano, poi, le registrazioni che documentano le varie attività della Fondazione nel corso del tempo (convegni, presentazioni, seminari, ecc.) e una serie di testimonianze orali raccolte prevalentemente tra gli amici e i conoscenti del Bianciardi del periodo grossetano: 27 interviste in tutto, di cui 12 in video.




Fondazione Lavoratori Officine Galileo

Sede e contatti
Via Michele Mercati, 24/b – 50139 Firenze
Tel. 055 477978
Fax. 055 486953
E-mail. info@flog-online.com
Sito web: http://www.flog.it/archivio.htm

Breve storia e finalità
Il Centro Flog Tradizioni Popolari è la sezione culturale della F.L.O.G. (Fondazione Lavoratori Officine Galileo), costituita nel 1945 a Firenze.
Nel 1975, la Gestione Culturale della F.L.O.G. decise di fondare, in collaborazione con la Regione Toscana ed alcuni esperti, il Centro Flog per la Documentazione e la Diffusione delle Tradizioni Popolari.
La nascita del Centro Flog Tradizioni Popolari è stata la naturale conseguenza del lavoro culturale della F.L.O.G., orientato fino a quel momento alla ricerca e documentazione audiovisiva degli antichi mestieri e del canto popolare delle varie regioni d’Italia e della Toscana in particolare.

Patrimonio
La Mediateca possiede un ARCHIVIO SONORO e AUDIOVISIVO (dischi, nastri, film e video), un ARCHIVIO FOTOGRAFICO (foto e dia) e un ARCHIVIO BIBLIOGRAFICO (libri e riviste).

Archivio sonoro e audiovisivo
Materiali sonori:
– Registrazione su nastro magnetico di tutti i concerti della ‘Rassegna Internazionale Musica dei Popoli’ dal 1979 al 1995;
– Registrazione su nastro magnetico di novelle e canti tradizionali della Toscana (Collezione Caterina Bueno, Collezione De Simonis e Fondo Giuntini);
– 51 dischi a 33 giri e 105 dischi a 45 giri sulla musica folklorica italiana e 29 dischi a 33 giri sulla musica etnica extra-europea.

Materiali audiovisivi:
– Registrazione audiovisiva in formato Umatic e VHS di quasi tutti i concerti della rassegna ‘Musica dei Popoli’ dal 1981 al 1995, nonché dei gruppi italiani presenti nella rassegna del 1980.
– Copie d’archivio in VHS di alcuni dei film proiettati nelle edizioni della ‘Rassegna del Film Etnomusicale’ dal 1983 al 1995.
– Documentazione in Umatic e VHS delle ricerche sul campo sulle feste popolari e i mestieri artigianali in Toscana.

Fondi sonori e audiovisivi:
– Collezione Paolo De Simonis: Tipologia: materiale orale formalizzato (cantato)Argomento: tradizioni popolari. Area geografica: Mugello (Toscana). Supporto: magnetico (12 audiocassette per un totale di 18 ore).
– Collezione Ferrari: Tipologia: materiale orale formalizzato (cantato). Argomento: tradizioni popolari. Area geografica: Toscana (Filattiera). Supporto: magnetico (3 audiocassette per un totale di 3 ore).
– Collezione Caterina Bueno: Tipologia: materiale orale formalizzato (cantato). Argomento: tradizioni popolari. Area geografica: Toscana. Supporto: magnetico (10 bobine per un totale di 10 ore).
– Collezione Giovanni Contini: Tipologia: testimonianze. Argomento: mondo operaio e cultura di fabbrica. Area geografica: Toscana (S. Croce sull’Arno – Industria del Cuoio Firenze – Officine Galileo). Supporto: magnetico (43 24? audiocassette per un totale di 65 ore).
– Collezione Nunzi Gioseffi: Tipologia: materiale orale formalizzato non cantato. Argomento: leggende, fiabe, novelle popolari. Area geografica: Toscana: Castel Berardenga (Siena). Supporto: magnetico (17 bobine per un totale di 26 ore).
– Collezione Gilberto Giuntini: Tipologia: materiale orale formalizzato (cantato). Argomento: tradizioni popolari. Area geografica: Toscana. Supporto: magnetico (15 audiocassette per un totale di 15 ore).
– Collezione Carpitella – De Martino: Tipologia: materiale orale formalizzato (cantato). Argomento: tradizioni popolari. Area geografica: Sicilia e Calabria. Supporto: magnetico (10 bobine per un totale di 10 ore).
– Fondo “La vita, le lotte, la cultura degli operai delle Officine Galileo”: Tipologia: testimonianze e storie di vita. Argomento: mondo operaio e cultura di fabbrica, memorie su fascismo e antifascismo, movimento operaio e sindacale. Area geografica: Firenze- Officine Galileo. Supporto: magnetico (148 bobine per un totale di 331 ore; 75cassette per un tot. di 112 ore).
– Fondo “Musica dei Popoli”: Tipologia: manifestazioni concertistiche. Argomento: tradizioni popolari (musicali). Area geografica: tutti i continenti. Supporto: magnetico (71 bobine per un totale di 103 ore; 147 U-Matic n.ore 95) Registrazioni conservate: dal 1979 al 1991 audio; dal 1984 al 1997 video (esc.1992).
– Fondo “Cinesica V: Il Palio di Siena”: Tipologia: manifestazione. Argomento: tradizioni popolari. Area geografica: Toscana: Siena. Supporto: videonastri (31 U-Matic per un totale di 10 ore).
– Fondo “Comunità Albanese in Calabria”: Tipologia: materiale orale formalizzato (cantato). Argomento: tradizioni popolari. Area geografica: Calabria. Supporto: magnetico (2 bobine per un totale di 6 ore).
– Fondo “Convegno: Informazione e qualità nei concerti/spettacoli di musica extraeuropea”: Tipologia: materiale orale formalizzato non cantato. Argomento: convegno. Supporto: magnetico (7 bobine per un totale di 14 ore)
– Fondo “Repertorio delle tradizioni popolari toscane: mestieri artigianali tradizionali in via d’estinzione”: Tipologia: testimonianze. Argomento: lavoro – artigianato. Area geografica: Toscana. Supporto: magnetico (28 videonastri – 25 Umatic: 25 ore e 3 VHS: 6 ore – per un totale di 31 ore).
– Fondo “Repertorio delle tradizioni popolari toscane: le feste”: Tipologia: testimonianze e manifestazioni. Argomento: feste tradizionali.. Area geografica: Toscana. Supporto: magnetico (44 bobine per n. ore 44; 79 videonastri – 75 Umatic: 25 ore e 4 VHS: 7 ore – per un totale di 32 ore).

Archivio fotografico
– Ca. 6.000 negativi di fotografie e 1.400 diapositive di musicisti e strumenti tradizionali;
– Documentazione dell’ex Area Galileo di Rifredi (ca. 5.000 tra foto e dia);
– Ca. 2.000 diapositive sulle feste popolari toscane.

Archivio bibliografico
– 18 libri di Scienze Storiche e Sociali;
– 36 libri di Tradizioni Popolari (Italia e Toscana);
– 45 libri di Etnomusicologia (Generale e Italia);
– 35 tra riviste musicologiche nazionali ed estere.




74° ANNIVERSARIO LIBERAZIONE – Barberino di Mugello

16 settembre 2018 dalle ore 9
@ Palazzo Comunale

 

74° ANNIVERSARIO LIBERAZIONE
di Barberino di Mugello

Comune di Barberino di Mugello, Associazione A.N.P.I. Sezione di Barberino di Mugello, Associazione Culturale Liberamente di Barberino di Mugello, Circolo Arci “Bruno Baldini” di Barberino di Mugello, Gruppo Alpini “Aroldo Zeppi” Sezione di Barberino di Mugello.

ore 9
ritrovo dei partecipanti davanti al Palazzo comunale
ore 9.30
Alzabandiera, deposizione della corona al Monumento ai Caduti, saluto del Sindaco e del Presidente della Sez. A.N.P.I. di Barberino di Mugello
ore 10
Corteo fino al Cimitero del capoluogo con la Filarmonica “Giuseppe Verdi”
ore 10.30
deposizione di una corona sulle tombe dei partigiani caduti
ore 11
celebrazione della Santa Messa in suffragio dei Caduti di tutte le guerre alla Chiesa di S. Silvestro
ore 22
presso il Circolo Arci “Bruno Baldini” di Barberino di Mugello, all’interno della IV edizione del Liberamente Festival
Spettacolo teatrale
“Conosci i Fratelli Cervi?”, a cura di Blanca Teatro (ingresso libero con tessera ARCI)




Centro documentazione don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana

Sede e contatti
Piazza don Lorenzo Milani, 6 – 50039 Vicchio (FI)
Tel. 055 8439269
E-mail info@istituzionedonmilani.org
Sito web: www.istituzionedonmilani.org

Organi direttivi
Amministrazione: Marco Bontempi, Giovanna Del Gobbo, Rossella Mori, Simone Provenzano, Matteo Tagliaferri
Direttore pro-tempore: Bianca Zanieri

Breve storia e finalità
L’Istituzione culturale “Centro documentazione don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana” nasce, nel 2001, per provvedere all’organizzazione e alla gestione di iniziative sociali e culturali che mirino alla divulgazione e all’approfondimento scientifico del pensiero e delle opere di don Lorenzo Milani, con particolare riferimento all’esperienza della Scuola di Barbiana, e con l’obiettivo di tutelare e accrescere il patrimonio documentario. Infine l’Istituzione si pone come punto di riferimento per associazioni, gruppi, scuole, istituzioni al fine di diffondere la conoscenza dell’insegnamento della scuola di Barbiana.

Patrimonio
Si tratta di un fondo documentario all’interno del quale troviamo l’intera bibliografia di Don Milani, articoli, inediti, lettere e registrazioni audio; i sono stati pubblicati in raccolte di lettere, saggi monografici, antologie, biografie ad opera di autori vari; inoltre abbiamo un’importate filmografia.




74° ANNIVERSARIO LIBERAZIONE – Pistoia

 

 

Dal 7 al 10 settembre 2018
@ Pistoia

74° ANNIVERSARIO LIBERAZIONE
di Pistoia

Venerdì 7 settembre.
Alle 21 in piazza del Duomo

Si terrà la tradizionale luminaria con il Concerto delle due bande musicali cittadine, la banda comunale e la filarmonica Borgognoni. Per l’occasione tutti i palazzi che si affacciano sulla piazza saranno illuminati con ceri. L’iniziativa è realizzata grazie alla collaborazione con Unicoop Firenze – Sezione Soci Coop di Pistoia.

Sabato 8 settembre. Nel giorno dell’anniversario della Liberazione di Pistoia
Alle 11 in piazza della Resistenza

Si terrà L’omaggio della città alla Resistenza con la deposizione di una corona di alloro al monumento ai caduti. Vi parteciperanno il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, il presidente della Provincia Rinaldo Vanni il prefetto Emilia Zarrilli. In seguito il corteo si sposterà alla stazione ferroviaria per la deposizione di una corona alla lapide degli ex internati, che ricorda i pistoiesi deportati nei campi di concentramento. In caso di maltempo le iniziative si svolgeranno nella Sala Maggiore del Palazzo comunale.
Alle 17 nella sede della Cgil in via Puccini (sala Luciano Lama)
Si terrà la presentazione del libro “Il cobra sta fumando” di Rinaldo Falcioni e Matteo Matteucci. Si tratta di un un racconto che ripercorre per immagini, le tappe della Forza di Spedizione Brasiliana che operò a fianco degli Alleati nel secondo conflitto mondiale. Saranno presenti gli autori.

Lunedì 10 settembre. Alle 11 nel cortile del Palazzo comunale
Sarà deposta una corona in ricordo di Jone Pacini, la bimba di soli cinque anni che rimase uccisa dallo spezzone di una granata nel cortile del Palazzo comunale.

Mercoledì 12 settembre. Alle 11 in piazza San Lorenzo
Sarà deposta una corona alla lapide per l’Anniversario della strage nazista avvenuta in piazza San Lorenzo il 12 settembre 1943.