Archivio delle Acciaierie di Piombino

Sede e Contatti
Via Ferruccio, 18 – 57025 Piombino (LI)
Tel. 0565.63361
Email: archiviostorico@comune.piombino.li.it
Sito: https://www.comune.piombino.li.it/pagina18171_archivio-storico-ivan-tognarini.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Stabilimento_siderurgico_di_Piombino

Breve storia
L’archivio delle Acciaierie di Piombino è stato dichiarato di notevole interesse storico per la prima volta dalla Soprintendenza Archivistica della Toscana nel 1979, con provvedimento n. 248 del 29 giugno. In questa prima ispezione fu rilevato che l’archivio, anteriore al 1971, era stato trasferito presso l’Italsider in via Corsica al civico n. 4 a Genova mentre, l’archivio generale e una copiosa raccolta fotografica rimanevano conservati a Piombino in località Cotone all’interno di una palazzina dentro il perimetro industriale. Tra il 1984 e il 1985 furono effettuate due visite della Soprintendenza, la seconda per accertare il passaggio societario da Acciaierie di Piombino a Deltasider S.p.A.
Nel 1986 si prese atto dell’esistenza di un inventario della sezione storica della Nuova Italsider compilato da Luciano Segreto.

Una 2ª dichiarazione fu notificata alla società Deltasider; nel giugno 1988 la Deltasider in liquidazione propose di depositare le carte presso l’Archivio di Stato di Livorno e a luglio la Soprintendenza informava che il Comune di Piombino si stava organizzando per accogliere la documentazione.
Nel gennaio 1989 la Nuova Deltasider in liquidazione veniva incorporata nella Stet di Torino e conferiva alla società Ilva lo stabilimento di Piombino e l’archivio. La documentazione societaria e civilistica di competenza della nuova proprietà (atti 1978-1987) veniva richiesta presso la sede torinese; il 1° ottobre 1990 l’Ilva trasmetteva l’elenco degli atti da trasferire alla Stet di Torino e la Soprintendenza dava parere favorevole.

La 3ª dichiarazione rilasciata alla società Ilva (dicembre 1989) fu seguita da ispezioni mirate a redigere un elenco di atti da allegare al provvedimento: a questo punto la vicenda dell’archivio di Piombino si intreccia con quella della società Deltavaldarno (succeduta all’Italsider nello stabilimento di San Giovanni Valdarno), dalla quale provenivano 2200 unità di conservazione relative allo stabilimento di San Giovanni, dopo la vendita alla Ferriera del Valdarno del Gruppo Regis; risulta che parte delle carte sia andata perduta nel corso del trasferimento.
Nel giugno 1993 fu redatto un primo censimento sommario delle carte conservate a Piombino, ad opera di una collaboratrice della Soprintendenza, Angela Quattrucci, per conto del Centro Studi per la Documentazione Storica ed Economica dell’Impresa.

La 4ª dichiarazione fu emanata nell’ottobre 1990 e fu sempre notificata alla società Ilva, relativa a tutti i documenti fino al 1969 e settori essenziali della documentazione successiva, compreso un campione per anno per ogni quinquennio. Il 20 dicembre 1992 l’archivio Ilva fu conferito alle Acciaierie e Ferriere di Piombino, con comunicazione del notaio garante.

La 5ª dichiarazione, identica alla precedente, è stata notificata alla società Acciaierie e Ferriere di Piombino. Una lettera del 15 dicembre 1992 delle Acciaierie e Ferriere di Piombino informa la Soprintendenza che l’archivio sarebbe stato portato nei locali di proprietà Ilva e che dal 1° gennaio 1993 la stessa società avrebbe ripreso la proprietà dell’archivio, in base ad accordi successivi al precedente contratto.

La 6ª dichiarazione è notificata sempre all’Ilva nel febbraio 1993. Nel novembre 1993 le Acciaierie e Ferriere di Piombino informano del ri-trasferimento dell’archivio in località Cotone e richiedono la modifica del decreto perché l’Ilva avrebbe cessato di avere la proprietà sull’archivio.

La 7ª dichiarazione dell’aprile 1994 è notificata alle Acciaierie e Ferriere di Piombino per l’archivio conservato al Cotone.
Nel frattempo, nel 1995, il Comune di Piombino provvedeva ad effettuare a proprie spese la riproduzione di microfilm di una trentina di libri matricola (1897-1995) nell’ipotesi di una concentrazione dell’archivio a Genova.

L’8ª dichiarazione del maggio 1997 è notificata alla Lucchini Siderurgica S.p.A. come l’ultima la n. 733 del 19 febbraio1999.

Nel corso degli anni, tutto il materiale presente negli uffici è confluito nello stabile numero 131 situato in località Cotone, dove si aggiunsero, a partire dagli anni Ottanta del Novecento i documenti degli stabilimenti di Marghera e San Giovanni Valdarno (prevalentemente contabilità, ordini, fatture, approvvigionamenti, rapporti con le banche e clienti, bolle di accompagnamento, vendite). Negli anni Novanta fu trasferita anche la documentazione di Scafati e Torre Annunziata.
È doveroso ricordare che una parte del complesso archivio dello stabilimento siderurgico è conservata presso la Fondazione Ansaldo, all’interno dell’archivio dell’Ilva nella partizione archivi delle società capofila Altiforni, Fonderie e Acciaierie di Piombino, Ilva Altiforni e Acciaierie d’Italia, Italsider che comprende gli anni dal 1897 al 1987.

A partire dagli anni Duemila, il ruolo svolto dalla Soprintendenza e dall’amministrazione del Comune di Piombino è stato determinante per le sorti dell’Archivio delle Acciaierie.
Nel giugno 2017 una visita della Soprintendenza ha accertato la consistenza dell’archivio nella disponibilità della società AFerPI S.p.A., proprietaria del sito industriale e in sinergia con il Comune di Piombino ha iniziato un’attività di valutazione, selezione e scarto della documentazione in vista di un imminente trasferimento.

Il 18 novembre 2018 è stato stipulato e sottoscritto il contratto di deposito del fondo archivistico tra il proprietario AFerPI S.p.A. e il Comune di Piombino.

Poiché il fondo ha subito nei decenni l’aggressione delle polveri sottili prodotte dalla lavorazione dell’acciaio, si è reso necessario anche un ulteriore intervento, ovvero quello della spolveratura, i cui costi sono stati sostenuti dal Comune di Piombino, ed eseguita dalla ditta Sima-Tec, la quale ha concluso i lavori nel novembre del 2019.

Nell’ambito del progetto triennale 2019-2021 “Da documento a rete di memorie del territorio, del lavoro e dell’impresa toscana” finanziato dalla Regione Toscana in accordo con la Soprintendenza è stata svolta un’attività di studio sul fondo divisa in due fasi:

– la prima ha interessato l’elaborazione di un censimento relativo all’archivio disegni, nucleo documentario conservato presso la Direzione aziendale che non è stato incluso nel materiale trasferito perché correntemente usato dall’azienda per la gestione delle proprie attività;
– la seconda fase del progetto ha portato alla realizzazione di un mezzo di corredo primario, sotto forma di guida, rendendo accessibile alla consultazione il fondo archivistico.

Patrimonio
L’archivio delle Acciaierie insiste su un arco cronologico che corre dal 1918 al 2014 e si estende per 1204 ml.
La documentazione al momento presenta questa distinzione in serie:

– Ufficio Affari Generali;
– Ufficio Immobiliare;
– Ufficio Affari Legali;
– Ufficio Pubbliche Relazioni,
– Ufficio Assicurazioni;
– Ufficio Direzione Sviluppo Impianti;
– Ufficio Direzione Stabilimento/Direzione Commerciale;
– Ufficio Segreteria Generale;
– Ufficio Segreteria di Azienda e di affari societari;
– Ufficio Segreteria Direzione Impianti;
– Ufficio Posta;
– Ufficio Fatture Fornitori;
– Ufficio Fornitori;
– Ufficio Coordinamento Amministrativo;
– Ufficio Relazioni con il Personale;
– Ufficio Personale/Amministrazione del Personale/Rapporti di Lavoro;
– Ufficio Servizi Sanitari;
– Ufficio Sicurezza Ambiente di Lavoro;
– Ufficio Direzione Magazzini Movimentazioni Spedizioni;
– Ufficio Sicurezza sul Lavoro;
– Ufficio Studio Programmazione Realizzazione Impianti;
– Ufficio Magazzino;
– Ufficio Direzione Lavori;
– Ufficio Gestioni Varie;
– Ufficio Dogana;
– Ufficio Fatture attive;
– Ufficio Finanziario;
– Ufficio Amministrativo;
– Ufficio Contabilità Generale;
– Ufficio Fiscale;
– Ufficio Approvvigionamenti;
– Ufficio Gestione Fornitori;
– Ufficio Contabilità Industriale;
– Ufficio Contabilità Generale;
– Ufficio Cicli di produzione;
– Ufficio Direzione Logistica Materiali;
– Ufficio Ilva Forcing.

Alcuni nuclei documentari per mancanza di riferimenti dell’Ufficio competente sono stati mantenuti separati e descritti singolarmente: Programmazione/Spedizione, Vendite, Progetti, Codiser, Ditta S.I.S. Servizi Industriali Siderurgici S.r.l.
Inoltre si mette in risalto come la descrizione di una parte dell’archivio è risultata piuttosto complessa. Da un lato perché era assente qualsiasi riferimento riguardo all’Ufficio produttore, e dall’altro perché si tratta di documentazione versata, nel corso del tempo, alla proprietà dello stabilimento di Piombino, dalle altre divisioni in cui era ramificata la società. Su questa documentazione per dinamiche diverse descritte all’interno delle introduzioni della guida, non è stato possibile effettuare una descrizione in serie.
Le unità di conservazione sono state comunque registrate singolarmente, seguendo la sequenzialità degli scaffali e dei palchetti su cui sono posizionate. Segue l’elenco dei raggruppamenti:
– Acciaierie di Piombino – Deltasider- Nuova Deltasider – Ilva;
– Deltavaldarno;
– Deltasider/Scafati.
– Deltasider – Nuova Deltasider – Acciaierie di Piombino – Ilva.

All’interno del fondo sono presenti 10 cassettiere elencate sommariamente alla fine della guida e 3,5 ml di biblioteca tecnica.




74° ANNIVERSARIO LIBERAZIONE – Pescia

Dal 4 all’8 settembre 2018

 

74° ANNIVERSARIO LIBERAZIONE
di Pescia

La celebrazione dell’Anniversario si svolgerà secondo il seguente programma:

Martedì 4 Settembre, ore 11:30
Sala Consiliare, inaugurazione mostra di Diorami “La lunga Liberazione: miniature di episodi della storia del comune di Pescia Agosto-Ottobre 1944 (curatore Cesare Bocci).

Mercoledì 5 settembre
Ore 17:15
Ritrovo presso la Pietra commemorativa del Patto di Amicizia con il Comune di Stazzema, Viale Forti. Intervento dei Sindaci di Stazzema e di Pescia. Sergio Tintori dell’ Anpi Pescia-Uzzano leggerà il testo del patto di amicizia fra i due comuni.
Ore 18
Formazione del corteo preceduto dalla Reverse Band per raggiungere Viale Buozzi e successivamente Viale Garibaldi dove, nel 2014, sono state apposte due pietre commemorative in occasione del 70° anniversario della Liberazione: deposizione corone esecuzione musicale “il Silenzio”.

Venerdì 7 Settembre
Ore 17

Ritrovo davanti la Chiesa di San Lorenzo per Deposizione corona di alloro alla lapide in memoria di Miriam Cardini e Iris Stiavelli ed esecuzione musicale “il Silenzio”. A seguire Pietrabuona, Piazza della Croce per deposizione di una corona di alloro alla lapide in memoria delle due ragazze, esecuzione musicale “il Silenzio”.
Ore 18
Circolo Agorà incontro con gli storici locali: Cutsodontis , Bocci e un rappresentante della Curia; presentazione del libretto “Pescia contro la Violenza dalla Liberazione ai giorni nostri”.

Sabato 8 settembre

Suono a distesa di tutte le campane della città
Ore 17
Ritrovo presso Piazza San Francesco: raduno delle Autorità e dei partecipanti.
Ore 17:15
Chiesa di S. Francesco, celebrazione SS. Messa in suffragio delle vittime. Deposizione corona di alloro alla cappella dedicata ai Caduti nella chiesa di S. Francesco ed esecuzione musicale “Il silenzio”
Ore 17:45
Formazione del corteo preceduto dalla Banda cittadina “Gialdino Gialdini”, Deposizione corona di alloro alla Stele, posta sul Viale Garibaldi ed esecuzione musicale “Il silenzio”.
Ore 18:30
Commemorazione ufficiale davanti al Sacrario dei caduti in Piazza Mazzini . Deposizione corona di alloro ed esecuzione musicale “il Silenzio”. Intervento del Sindaco . Suono a distesa della campana civica.

Esibizione musicale della Banda Cittadina “Gialdino Gialdini”.

Ore 20:30
Accensione della fiaccolata sulla passerella “Sforzini” in collaborazione con A.N.P.I. (sez. Pescia – Uzzano)




Presentazione “MOMMIO Paese Martire della Resistenza” alle “Notti d’estate” della Mostra della Resistenza di Massa

Si terrà alla Mostra della Resistenza “Città di Massa 1943-1945” Piazzale Partigiani di Massa,(ex Deposito del CAT) venerdì’ 7 settembre alle ore 21,00la presentazione della pubblicazione “MOMMIO Paese Martire della Resistenza” di Lido Lazzerini, superstite dell’eccidio del 4-5 Maggio 1944; interverranno, con l’Autore, Massimo Michelucci e il Giudice della corte militare d’appello di Roma Luca Baiada.




“Any battle and bombardment against the town is nonsense”.

Dopo la liberazione di Pisa le truppe americane procedono verso Lucca, attraverso la bassa valle del Serchio. Il 2 settembre infatti il 3° battaglione della 92° Divisione “Buffalo”, dopo aver superato l’Arno, nei pressi di Cascina, costeggia il versante occidentale del Monte Pisano e giunge, prima a Pappiana poi a Ripafratta, dove si scontra con le truppe tedesche.

Le retroguardie tedesche della 65° divisione e della 16° divisione SS arretrano nel settore costiero e nei dintorni meridionali di Lucca. Anche i distaccamenti e i presidi della 36° Brigata nera Mussolini, dopo essere stati fatti convergere su Lucca a partire dal 31 agosto, nelle prime ore del 2 settembre, lasciano la città e si trasferiscono a Bagni di Lucca. Nonostante il ripiegamento nazista e fascista repubblicano però, proprio in questi giorni concitati, si consuma nel territorio lucchese un grave rastrellamento, quello dei monaci della Certosa di Farneta. Nella notte tra il 1 e il 2 settembre infatti un gruppo di soldati della 16° Divisione SS irrompe nel convento, dove, da diversi mesi, i monaci, con il sostegno dell’arcivescovo di Lucca Antonio Torrini, offrono assistenza e ospitalità a ebrei, partigiani e perseguitati politici. La guerra messa in atto dai nazisti, non si rivolge dunque solo ai civili e agli oppositori politici, ma anche al clero. Il rastrellamento conferma i sospetti tedeschi, e dunque sia i civili accolti nella Cerosa, sia i monaci, vengono catturati e trasferiti a Nocchi, dove vengono sottoposti a torture e sevizie. Il primo massacro dei rastrellati a Farneta si consuma il 4 settembre, a Pioppeti, dove vengono fucilati 21 civili. Il 6 settembre invece due certosini, mentre vengono trasferiti al carcere di Massa, per avere lamentato di non riuscire a proseguire nel percorso, vengono freddati. Infine il 10 settembre vengono uccise a colpi di arma da fuoco 37 persone, tra cui 10 certosini e 7 civili rastrellati a Farneta.

Nonostante la presenza tedesca si faccia ancora sentire attraverso la politica del terrore, l’impossibilità di una seria difesa di Lucca e il ripiegamento verso le prime alture della città e la Linea Verde, allontanano lo spettro di consistenti combattimenti intorno al capoluogo. Gli alleati continuano ad avvicinarsi e, conquistato il Monte Pisano, si appostano intorno a Vorno, poco distante dalla linea difensiva tedesca sull’Ozzeri, a pochi chilometri a sud di Lucca, e dispongono per il cannoneggiamento della città.

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Il ponte a Monte S. Quirico approntato dagli alleati (Fonte Archivio ISREC Lucca)

La sera del 3 settembre i partigiani della formazione “Bonacchi” approntano dunque un piano d’azione: circa duecento uomini sono mobilitati e, mentre alcuni sono impegnati a piegare gli ultimi baluardi nazisti, anche nel centro storico, altri stabiliscono un contatto con i reparti alleati. Il commissario del Cln Vannuccio Vanni e il comandante della brigata Mario Bonacchi decidono di inviare una squadra di uomini con un messaggio che invita a non bombardare la città. All’alba del 4 settembre i partigiani avviano uno scontro a fuoco con i nazisti, asseragliati sull’Ozzeri, e presso il ponte di Frati, riescono a piegare l’ultimo baluardo tedesco e a passare. Raggiunto il comando alleato, consegnano il messaggio di Vanni al colonnello J.R. Schermann, che decide di inviare un gruppo di soldati alleati in esplorazione l’indomani mattina presto, assieme ad alcuni partigiani, per verificare la situazione in città.

La Relazione sull’attività svolta dalle squadre d’azione patriottica appartenenti alla formazione “M. Bonacchi” riporta che “le squadre che avevano operato sull’Ozzeri, inquadrate e con bandiera in testa, alle 8 del 5 settembre entrarono per Porta S. Pietro e, tra le acclamazioni della folla, si portarono al Palazzo del Governo, già occupato e presidiato dalle squadre rimaste in città”. Appurata quindi la veridicità del messaggio di Vanni, le truppe americane possono avanzare liberamente e alle 11.45 del 5 settembre, la prima pattuglia americana del 370° Combat team, al comando del capitando C.F. Gandy, entra in città da Porta S. Pietro. I tedeschi si ritirano definitivamente verso la Garfagnana, spinti anche dalle truppe alleate e partigiane che utilizzano un ponte provvisorio sul Serchio a Monte San Quirico.

In città il Cln tiene la sua prima assemblea libera, alla presenza di Renato Bitossi e Giuseppe De Gennaro per il Pci, Aldo Muston per il Pda, Ferdinando Martini per la Dc, Frediano Francesconi e Giulio Mandoli per il Pri, e Enea Melosi per il Pli e in quell’occasione il socialista Gino Baldassari viene nominato sindaco di Lucca. Inizia così una nuova fase della storia della città: quella della pacificazione e della ricostruzione.

Articolo pubblicato nel settembre del 2014.




Oltre la memoria. Gli istituti storici della Resistenza, Manrico Ducceschi e l’XI zona.

Il 3 settembre 2018 alle 17.30, presso l’auditorium del Centro culturale Agorà di Lucca in via delle trombe, si terrà il seminario di studi sulla Resistenza nel segno della figura di Manrico Ducceschi “Pippo”, campano di origini ma protagonista della lotta partigiana in Toscana, comandante dell’XI zona militare decorato con la “Bronze star” americana. Un incontro che si propone già dal titolo di andare “oltre la memoria”, ripartendo dalle carte, dal dato archivistico, per inaugurare una “nuova stagione di studi” sulla Resistenza stessa.

Interverranno: Matteo Mazzoni (Ist. Storico Toscano della Resistenza), Carlo Giuntoli e Andrea Ventura (ISREC Lucca), Filippo Mazzoni (Ist. Storico della Resistenza di Pistoia); il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini e il presidente della provincia Luca Menesini porteranno il saluto delle istituzioni.




A Rufina presentazione dell’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia

Martedì 11 settembre alle ore 21.00, nella Sala del Consiglio comunale di Rufina, in occasione del 74° anniversario della liberazione del Comune, presentazione dell’Atlante delle stragi nazi-fasciste in Italia.

Intervengono:

Francesco Fusi, collaboratore della ricerca, Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea

Mauro Pinzani, Sindaco di Rufina

I familiari delle vittime di Berceto e Capraia

Enrico Pieri e Adele Pardini superstitit e Graziano Lazzeri dell’Associazione delle vittime della strage di Sant’Anna di Stazzema

Letture a cura di Ilaria Danti




Celebrazioni 75° Anniversario della Battaglia di Piombino

dal 7 al 16 settembre 2018
@ Città di Piombino

 

75° ANNIVERSARIO
della Battaglia di Piombino

La Città di Piombino Medaglia d’Oro al Valor Militare celebra con un ricco calendario di eventi il 75° anniversario della Battaglia del 10 settembre 1943.

In allegato il programma completo.




74° anniversario dell’inizio della lotta di Liberazione a Carraia

Sabato 8 settembre alle ore 10.00 in località Foce, cerimonia in occasione del 74° anniversario dell’inizio della lotta di Liberazione a Carrara.

Onori ai Gonfaloni  del Comune di Carrara e della provincia di Massa Carrara

Deposizione delle corone

Saluti delle autorità

Interventi del presidente della provincia di Massa Carrara, Gianni Lorenzetti, del presidente ANPI di Massa Carrara Alessandro Conti e del presidente ANA sezione Alpi Apuane Gianni Romanelli.