75° anniversario della Liberazione di Empoli

Un momento di riflessione, di approfondimento e di ricordo giovedì 5 settembre, alle 21, al Convento degli Agostiniani, di Via dei Neri 15.

In occasione del 75° anniversario della Liberazione della città di Empoli’ dai nazifascisti è stato convocato un Consiglio Comunale aperto a tutta la cittadinanza.

Durante la serata sono previsti gli interventi del presidente del Consiglio Comunale Alessio Mantellassi, con delega alla cultura della memoria, del sindaco di Empoli Brenda Barnini, degli ex partigiani Rolando Fontanelli e Dario Del Sordo, a Ferdinando Ciampi e Vittorio Nencioni, familiari di due deportati.

Spazio anche a un approfondimento storico grazie a Giuseppe Matulli, presidente dell’istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea.




Il Razzismo e il Rinascimento. “La Difesa della Razza” interpretazioni fasciste di Leonardo da Vinci

Venerdì 13 settembre alle ore 21.00 presso il Giardino di Casa Siviero (Lungarno Serristori 1), ISRT e Fondazione CDSE vi invitano all’incontro su Il Razzismo e il Rinascimento. “La Difesa della Razza”: interpretazioni fasciste di Leonardo da Vinci.

Interventi di Alessia Cecconi (Fondazione CDSE) e Marta Baiardi (ISRT).

Al termine dell’incontro, visita guidata alla mostra allestita al Museo di Casa Siviero dalla Fondazione CDSE: “Il Leonardo di Giorgio Castelfranco e il culto del genio nel Novecento”.




75° anniversario della Liberazione di Lucca: gli appuntamenti della settimana dell’ISREC

Giovedì 5 settembre alle 17.30 presso Palazzo Santini (sala consiliare), nel quadro delle commemorazioni ufficiali della liberazione di Lucca, si terrà un evento dedicato alla formazione partigiana “Bonacchi” con la partecipazione di Andrea Ventura, direttore dell’ISREC: per l’occasione verranno presentati alcuni documenti inediti riguardanti la brigata comandata da Mario Bonacchi. Porteranno il saluto istituzionale Francesco Battistini (presidente del consiglio comunale) e Alessandro Profeti (consigliere comunale). Introduce Ilaria Vietina, assessora alla continuità della memoria storica.

Programma dell’iniziativa

 

Venerdì 6 settembre alle 21.00 a Piazzano (Lucca), sul piazzale della chiesa si terranno le celebrazioni in ricordo del giovane partigiano versiliese Aldo Mazza; porterà il saluto istituzionale Roberto Guidotti (consigliere comunale di Lucca), mentre interverranno per l’ISREC Francesco Lucarini e Moreno Bertolozzi.

Programma dell’iniziativa




Proiezione film “Pistoia 1944. Una storia partigiana”

Domenica 8 Settembre alle 21 presso il Teatro Mauro Bolognini di Pistoia sarà presentato il film “Pistoia 1944. Una storia partigiana”.

Il film, patrocinato dall’I.S.R.Pt e girato dalla giovane regista Gaia Cappelli, è una ricostruzione storica della Resistenza pistoiese e della figura di Silvano Fedi.




Medici e medicina durante il fascismo

Venerdì 20 settembre ore 17.00 – presentazione del libro “Medici e medicina durante il fascismo” di Giorgio Cosmacini presso l’Aula Magna della Scuola di Scienze della Salute Umana, Padiglione 6 AUO Careggi – Largo Brambilla 3, Firenze

Iniziativa a cura della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli.




Presìdi di MEMORIA CREATIVA. 75° della Liberazione Valdibisenzio e Montemurlo.

1943-1944: mentre imperversa il secondo conflitto mondiale, la Val di Bisenzio, il Monteferrato e il territorio di Montemurlo sono un aspro teatro di guerra.

Nelle alture appenniniche si nascondono gli ex prigionieri alleati e i giovani renitenti alla leva; nella Valle e sui Faggi di Javello agiscono le brigate partigiane Storai e Buricchi, mentre continuano i bombardamenti volti a colpire la linea ferroviaria Direttissima; nell’Alta Valle viene costruita la ‘Linea Gotica’, la cui presenza comporta accesi scontri tra gli eserciti (la battaglia di quota 810 – Poggio della Torricella) e la distruzione di interi borghi appenninici (come Cantagallo). Tutto il territorio è liberato tra il settembre e l’ottobre del 1944.

Questa storia compie oggi 75 anni.

La Regione Toscana, i Comuni di Cantagallo, Montemurlo, Vaiano e Vernio, con il coordinamento scientifico della Fondazione CDSE e insieme ad ANPI, Legambiente e il tessuto associativo del territorio, celebrano questo anniversario con Presìdi di memoria creativa. Un progetto in rete che parte dai segni lasciati nel territorio dal passaggio della guerra e dalle ricerche storiche del CDSE, per dare vita a un festival di iniziative artistiche: dai concerti alle performance teatrali, dalle passeggiate letterarie alle escursioni poetiche in notturna.

Nel segno di una memoria che è viva e creativa, di una comunità accogliente e solidale, di scenari naturalistici ricchi di storia e di grande bellezza.

 

programma

5 settembre

Vaiano, sala del Consiglio Comunale

21.15  Presentazione del libro “L’Agguato” di Ciro Becchimanzi

1944, la storia vera dei 29 partigiani impiccati a Figline di Prato.

Partecipano l’Assessore alla Cultura Fabiana Fioravanti e la Direttrice del CDSE Alessia Cecconi.

A cura di: Comune di Vaiano, Fondazione CDSE, ANPI.

10 settembre

Vaiano, piazza Galilei (davanti alla Casa del Popolo)

19.00  Apericena in piazza con il circolo Arci di Vaiano

Prenotazione obbligatoria (€10,00) entro il 9 settembre presso la Casa del Popolo o chiamando lo 0574 989136.

21.00  Dove sono finiti i fiori: canti di pace, resistenza e libertà

Concerto con Daniele Poli, Federica Rapezzi, Ugo Galasso e la partecipazione del coro delle donne dell’Associazione Sartoria di Vaiano, diretto da Fabio Cavaciocchi. Saluti del Sindaco Primo Bosi e di Luciana Brandi Presidente ANPI Vaiano.

A cura di: Comune di Vaiano, Fondazione CDSE, ANPI.

In caso di pioggia apericena e spettacolo si svolgeranno nei locali della Casa del Popolo di Vaiano.

11 settembre

Montemurlo, giardino di Villa Giamari

21.15  La vita è oltre il ponte. Memorie e canti della Resistenza

Spettacolo teatrale e concerto con Altroteatro-associazione culturale Firenze e il Coro Novecento di Fiesole.

Scrittura scenica a cura di Altroteatro e Fondazione CDSE.

Saluti del Sindaco Simone Calamai, dell’Assessore alle Politiche della Memoria Valentina Vespi e di Angela Riviello Presidente ANPI Prato.

A cura di: Comune di Montemurlo, Fondazione CDSE, ANPI.

L’evento è in collegamento con la Cerimonia della Liberazione di Montemurlo in piazza Donatori del Sangue l’11 settembre alle 10.30.

14 settembre

Cantagallo, Centro Visite (luogo di ritrovo)

17.00  Le voci del bosco: caccia poetica di memoria

Trekking Cantagallo-Rifugio “Le Cave” nella Riserva naturale Acquerino-Cantagallo. Lungo il percorso nel bosco frammenti di testimonianze e poesie ci racconteranno, insieme a Nello Santini, Alessia Cecconi e Giacomo Agabio, le storie custodite da questi boschi, dal lavoro dei carbonai alla costruzione delle trincee della Linea Gotica. All’arrivo al rifugio (19.00 circa) apericena facoltativo. Ritorno in notturna, al chiarore della luna piena, ascoltando l’ultima voce del bosco: il bramito dei cervi in amore.

Il numero dei posti è limitato: prenotazione obbligatoria per escursione guidata (gratuita) e apericena (contributo di €12,00):

info@fondazionecdse.it – 0574 942476 (lun-ven 9-13).

A cura di: Comune di Cantagallo, Fondazione CDSE, Legambiente Prato.

20 settembre

Mercatale di Vernio, Ex Meucci-MuMat

21.15 Di guerra e di campi

Spettacolo teatrale tratto dal diario di guerra di Nello Santini (Fondazione CDSE), con Altroteatro-associazione culturale Firenze. Scrittura scenica a cura di Altroteatro e Fondazione CDSE.

Ingresso libero.

A cura di: Comune di Vernio, Fondazione CDSE, ANPI. L’evento è in collegamento con la Cerimonia della Liberazione di Vernio presso il Parco Memoriale della Torricella il 29 settembre alle ore 11.00.

21 settembre

San Quirico di Vernio, Palazzo comunale

16.00 Amare in guerra. La storia di Oliver e Tosca

La vicenda del sergente gallese Oliver Davis, giunto in Valdibisenzio con l’esercito alleato, e di Tosca Lucarini di Mercatale, rivissuta  con i figli della coppia venuti per l’occasione dall’Inghilterra.

Partecipano il Sindaco Giovanni Morganti, l’Assessore alla Cultura

Maria Lucarini e la Direttrice del CDSE Alessia Cecconi.

A cura di: Comune di Vernio e Fondazione CDSE.

5 ottobre

Luicciana (Cantagallo), spazio polivalente Don Balleri

15.30 Io so che un giorno.

Un canzoniere e memorie dalla Resistenza alla Ricostruzione

Concerto spettacolo a cura di Altroteatro-associazione culturale Firenze e del Coro Novecento di Fiesole. Scrittura scenica a cura di: Altroteatro e Fondazione CDSE. Saluti del Sindaco Guglielmo Bongiorno, dell’Assessore alla Cultura Maila Grazzini e di Mauro Bolognesi Presidente ANPI Cantagallo. Ingresso libero.

A cura di: Comune di Cantagallo, Fondazione CDSE, ANPI.

19 ottobre

Luicciana (Cantagallo), Palazzo Comunale (luogo di ritrovo)

15.30 Passeggiata letteraria

tra il borgo artistico di Luicciana e i suoi mulini

Camminata tra il bosco e il borgo di Luicciana, distrutto dalla guerra e ricostruito con opere d’arte appese ai muri delle case, e i mulini limitrofi. Con Giacomo Agabio e Alessia Cecconi.

Prenotazione obbligatoria (numero posti limitato):

info@fondazionecdse.it – 0574 942476 (lun-ven 9-13). Ingresso libero.

A cura di: Comune di Cantagallo, Fondazione CDSE, Legambiente Prato.

 

Fondazione CDSE

Centro di Documentazione Storico Etnografica
Vaiano (PO) – 59021 via Mazzini, 21
www.fondazionecdse.it – info@fondazionecdse.it




Al tempo di Pistoia capitale della cultura: quale ruolo per la Public History?

25000 turisti nel 2017, il 20% in più rispetto al 2016, 7 milioni circa di ricavi dalle attività turistiche e culturali. E il risultato non si è disperso nel tempo, non è diventato, come direbbero i grecisti, un hapax legomena: anche nel 2018, questo trend si è rafforzato, lasciando la ragionevole speranza che Pistoia possa affermarsi nel panorama turistico-culturale italiano come una delle città d’arte di provincia dove cultura, arte, natura e buon cibo si uniscono e si fondano. Non male per una piccola città di provincia, da sempre poco visibile perché vicinissima a grandi città d’arte come Firenze, Pisa e Lucca. Questi infatti sono stati alcuni dei risultati ottenuti da Pistoia nell’anno della nomina di “Capitale Italiana della cultura” nel 2017.

Che ruolo hanno avuto, in questo successo, la Public History e le numerose mostre storiche organizzate in quest’anno? È un’esperienza di cui, proprio per le sue ricadute, diventa necessario parlare per capire come il connubio tra iniziative culturali, risorse economiche e coinvolgimento istituzionale possa suscitare non solo nuove sinergie tra tessuto sociale, urbano e culturale, ma possa essere la base da cui instaurare un fruttuoso circolo virtuoso tra impegno culturale, esigenze economiche e ricadute sociali. Un impegno che non si esaurisca nell’anno di capitale per la cultura, ma che sia radicato nelle iniziative passate e protenda verso quelle future, dimostrandosi capace di utilizzare tutte le potenzialità di cui dispone una disciplina – quella della Public History – relativamente giovane in Italia e in Europa, ma dotata di un più ampio e riconosciuto pedigree in America e in Gran Bretagna, dove già dalla metà degli anni Settanta si sentiva l’urgenza di rispondere a una domanda di passato con strumenti rigorosi e metodi scientifici.

Una genuina Public History, infatti, è quella che promuove pratiche di cittadinanza attiva e di consapevolezza civica: stimolare una conoscenza del passato non mnemonica ed episodica, ma organica e problematica, che consideri i suoi processi e le sue ricadute sui problemi del tempo presente, permette al visitatore e al cittadino di riappropriarsi in maniera attiva di tutti quegli strumenti critici ed epistemologici che gli consentiranno, quando sarà messo di fronte all’attualità, di analizzare criticamente le posizioni in gioco e di scegliere razionalmente il proprio punto di vista. E questo fine non è in contraddizione con il coinvolgimento emotivo che la scoperta e il racconto di esperienze personali e familiari può indurre; che anzi, proprio il conflitto socio-cognitivo che può scaturire dalla curiosità per le proprie radici può stimolare una maggiore attenzione per quegli accadimenti storici che alle vicende personali hanno fatto da cornice.

Senza andare troppo lontano nel tempo e nello spazio, possiamo ricordare come esempio di Public History la mostra che il nostro Istituto, nell’autunno 2013, allestì per ricostruire i bombardamenti alleati che nella notte del 24 ottobre 1943 devastarono il centro storico della città di Pistoia. Quell’iniziativa, che si avvalse degli strumenti e delle pratiche della mostra diffusa, fu riproposta con successo quando, il 31 luglio 2016, il disinnesco di una bomba inesplosa condusse all’evacuazione per otto ore di più di metà dei residenti nel centro cittadino: l’operazione fu seguita da una diretta TV locale che per l’occasione si avvalse della consulenza di uno storico del nostro Istituto (Stefano Bartolini), mentre la Mostra, allestita nuovamente nei locali della San Giorgio, contribuì ad accrescere la consapevolezza della cittadinanza verso eventi bellici che improvvisamente non apparivano più tanto lontani. E del resto gli Istituti Storici della Resistenza, come ha giustamente sottolineato Claudio Silingardi nel 2017 a Ravenna, non sono nuovi a pratiche di Public History; attività di divulgazione, mostre e iniziative progettate per un pubblico non iniziato agli studi storici esistevano già decenni prima che gli accademici “scoprissero” la storia pubblica come disciplina e pongono i nostri Istituti come gli antesignani della Public History “prima” della Public History.

Quello che però è nuovo e inedito è la consapevolezza epistemologica sottesa all’impegno di ricerca, sistematizzazione e condivisione delle proprie scoperte, nella stringente consapevolezza che la conoscenza di queste ultime non può più limitarsi agli angusti limiti del ristretto esoterico dibattito tra studiosi, ma che deve pervenire anche a chi accademico non è. E inoltre, ma, sarebbe forse meglio dire, e soprattutto: la condivisione non deve, non può riguardare soltanto i risultati della ricerca, ma deve investire anche il processo stesso che ha portato a quei risultati e a quelle conclusioni. Comprendere quali fonti il ricercatore ha vagliato, quali ha deciso di usare e come ha prospettato di analizzarle rende visitatori e cittadini partecipi del processo storico, essi stessi capaci, quando posti di fronte alle sfide dell’attualità, di cercare i documenti più appropriati e di esaminarli per formarsi con cura e coscienza una propria ponderata opinione. Ma l’arricchimento è tutto fuorché unilaterale; è stato messo talvolta in luce come la collaborazione con le comunità conduca a un processo di mutuo arricchimento e crescita, sia personale sia professionale. Apprendistato di cittadinanza attiva, pratica di indipendenza mentale e critica; «uscita dallo stato di minorità»; questo è dunque il fine a cui deve puntare, in misura costante e sistematica, l’insieme delle pratiche di Public History.

Questo è stato lo scopo del nostro panel Fare storia a Pistoia capitale della cultura: esperienze e progetti: raccontare esperienze, mostrare che tutto sono state tranne che chiuse e impermeabili alla cittadinanza. Mostrarne le ricadute, culturali mentali e sociali prima che economiche. Coesione sociale, partecipazione, consapevole appropriazione della propria identità procedono, per una volta, in parallelo con la valorizzazione di un patrimonio artistico e culturale poco considerato e con un aumento dei ricavi economici, a dimostrazione che con la cultura non solo ci si mangia, ma ci si mangia proprio bene. Questo fu il caso di Mantova, capitale italiana della cultura nel 2016, e tale è stato anche il caso di Pistoia, che dalla città lombarda ha ereditato il titolo nel 2017.

Chiara Martinelli ha ottenuto all’Università di Firenze nel 2015 il dottorato in storia contemporanea. Nel 2015 ha lavorato al Council for the European Union come redattrice e bibliotecaria. Dal 2017 è membro del Consiglio direttivo dell’Istituto storico della Resistenza di Pistoia, istituto ai cui corsi di formazione docenti collabora.  E’ membro della redazione della rivista “Farestoria”. Nel 2019 ha pubblicato il volume “Fare i lavoratori? Le scuole industriali e artistico-industriali italiane in età liberale” nella collana scientifica del Cirse (Centro Italiano per la ricerca storico-educativa). 

Articolo pubblicato nel settembre del 2019.




76° anniversario – Inizio della lotta di Liberazione a Carrara

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