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Celebrazioni del 25 aprile a Siena.

Di seguito le iniziative proposte dall’Istituto storico della Resistenza senese e dell’età contemporanea in occasione del 25 aprile 2022:

21 aprile ore 17, Stanze della Memoria (via Malavolti 9, Siena):

Presentazione del libro Michelangelo Borri, “Quante cose avrei da dirti, ma ora non si può”. La censura postale a Siena durante la Seconda guerra mondiale. Intervengono Pietro Clemente (Presidente ISRSEC), Alessandro Orlandini (Direttore ISRSEC). Sarà presente l’autore.

22 aprile ore 16, Stanze della Memoria:

Presentazione del percorso museale in lingua spagnola, realizzato con la collaborazione degli studenti della classe V B del I.I.S. Monna Agnese di Siena.

22 aprile ore 19, Stanze della Memoria:

Spettacolo teatrale Lezioni partigiane, a cura di Nonunadimeno Siena e Circolo Anpi Atenei Senesi.

23 aprile ore 18:30, Limonaia del Tribunale Civile (via del Romitorio 4, Siena):

Spettacolo teatrale Nel bosco da sempre. Poesie, racconti, canzoni e immagini sulla Resistenza senese. Con Francesco Burroni, Marta Mancini, Marco Iacoboni, Francesco Del Casino.

25 aprile ore 10-16, Stanze della Memoria:

Apertura del percorso museale e visite guidate. Nell’occasione, sarà possibile depositare la propria memoria sulla Resistenza e la liberazione depositanto presso l’archivio dell’ISRSEC documenti, testimonianze, fotografie.

 

Per info e prenotazioni, stanzedellamemoria@gmail.com




77° anniversario della Liberazione: iniziative della sezione ANPI “Gino Lombardi” di Pietrasanta

ANPI 25 Aprile 2022 Programma




77° Anniversario della Liberazione Nazionale a Firenze

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16 aprile, ore 15 | Biblioteca di Massa M.ma: “La Resistenza in Toscana e in Maremma da una prospettiva di genere”

Sabato 16 aprile | ore 15 | Biblioteca Comunale G. Badii di Massa M.ma

Secondo incontro del ciclo “Maremma Novecento”

La Resistenza in Toscana e in Maremma

da una prospettiva di genere

con Ilaria Cansella (ISGREC) e Caterina Di Pasquale (Università di Pisa)

A seguire: spettacolo teatrale itinerante “La ragazza con i pantaloni” di Chiara Migliorini

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Il ciclo di eventi “Maremma Novecento”, incentrato sul periodo resistenziale e il lavoro nelle miniere nel territorio delle Colline Metallifere, con un particolare focus sulla storia di genere, nasce dalla collaborazione tra il Comune di Massa Marittima e i suoi Musei e la Cooperativa Sociale Zoe, con l’intento di mettere in contatto il mondo della ricerca con i soggetti preposti alla valorizzazione del territorio e l’associazionismo locale, per stimolare e rigenerare il dibattito.

 Prenotazione obbligatoria per gli eventi: 0566906525 – accoglienzamuseimassa@gmail.com

 




Buon compleanno Museo della deportazione e della Resistenza!!!

Domenica 10 Aprile ricorre il ventesimo anniversario dell’inaugurazione, a Figline di Prato, del Museo della Deportazione e Resistenza.

L’inaugurazione, tanto voluta da Roberto Castellani -la cui figlia, nipote e bisnipote sono presenti in sala- e da tutta l’ANED ebbe luogo il 10 Aprile del 2002 alla presenza del Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi di cui Aurora Castellani, Presidente della Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato, ha ricordato le parole “ quella di oggi […] è una giornata della memoria, ricca di emozioni. L’evento che mi ha condotto da voi, l’inaugurazione di questo Museo e Centro di documentazione sulla Deportazione e Resistenza, ricorda momenti particolarmente struggenti della nostra storia; più che mai vivi nell’anima di un uomo della mia generazione. È stata un’iniziativa illuminata dar vita, a distanza di più di mezzo secolo da quelle tragiche giornate, a questo Museo, che ne conserva il ricordo. Visitandolo, i giovani d’oggi, italiani, europei, saranno indotti a riflettere sul lungo cammino che l’Italia, e l’Europa, hanno compiuto da allora ad oggi.

Il percorso che ha portato alla nascita del Museo è iniziato 25 anni prima, quando, il 27 settembre 1987, su proposta del Presidente dell’ANED di Prato, Roberto Castellani, e di Dorval Vannini, entrambi ex deportati ad Ebensee, fu siglato un gemellaggio – precursore di altre iniziative del genere in Europa-tra i comuni di Prato ed Ebensee , un atto concreto per impegnare le due comunità in un percorso di memoria, compiuto insieme in nome della pace, della fratellanza tra i popoli, del rispetto dei diritti dell’uomo, della giustizia e della solidarietà.

Perché proprio Ebensee? Perché in quel lager in Austria, uno dei peggiori sottocampi di Mauthausen, morì un numero molto elevato di deportati pratesi, arrestati da nazisti e fascisti dopo lo sciopero generale del marzo 1944. Degli oltre 130 pratesi deportati solo 18 sono tornati.

Conoscere questa storia è segno della civiltà, della civiltà che vogliamo“, ha detto il Presidente dell’ANED di Prato, mentre la Presidente provinciale di ANPI parla di “diritto e dovere della memoria“. Su questa scia, Camilla Brunelli, Direttrice del Museo, afferma che “coltivare la memoria della deportazione e della Resistenza è un dovere civico di forte valore educativo e culturale“, ed è questo lo scopo con cui il Museo è stato fondato.

Il museo è un lavoro profetico” afferma il Presidente della provincia di Prato, e Matteo Biffoni, Sindaco di Prato, aggiunge che il lavoro di questo Museo è ancora più importante ora “anche per questa città sfregiata il 23 marzo 2019 dalla manifestazione di Forza Nuova per celebrare la costituzione dei Fasci di combattimento“.

Sono passati venti anni dall’inaugurazione del museo, nel frattempo, il 26 gennaio 2007, è stata costituita una Fondazione grazie alla quale il Museo e il Centro di documentazione si sono sviluppati fino a diventare un polo regionale di notevole importanza: l’affluenza è cresciuta di anno in anno portando a Figline decine di migliaia di visitatori, soprattutto studenti, provenienti da ogni parte della Toscana ma non solo, sono stati pubblicati 13 libri, realizzati 3 film, organizzato numerosissimi corsi di formazione e viaggi della memoria, sia ad Auschiwitz (con il contributo della Regione Toscana attraverso il “Treno della Memoria“) sia a Mauthausen (insieme all’ANED). Un nuovo progetto è curare, insieme all’ANED, l’allestimento del Memoriale italiano di Auschwitz, inaugurato l’8 maggio, a Firenze, al Centro Ex3 di Gavinana, dopo lo “sfratto” da Auschwitz.

Marco Palla, Presidente del comitato scientifico, già ordinario di Storia all’università di Firenze, descrive questo Museo come “presidio di cultura, di ricerca storica“. “Anche presidio di democrazia” aggiunge Paolo Pezzino, Presidente dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, rete di 66 istituti storici della Resistenza e dell’Età contemporanea – realtà unica in Italia e in Europa-, a cui il Museo si è associato a pieno titolo l’anno scorso.

La ricerca della deportazione è fondamentale“, continua Pezzino, “oltre che a quello di Prato, fanno parte della Rete il Memoriale della Shoah di Milano e il Museo al deportato di Carpi“. “In un contesto storico come quello attuale, dove dilaga la banalizzazione di quella che è stata la dittatura fascista, assistiamo ad ripresa virulenta di nazionalismi in Europa e a deriva sovranista nel nostro paese, preservare la memoria e studiare la storia è fondamentale“. Anche l’Assessora alla Cultura della Memoria della Regione Toscana, Alessandra Nardini, ricorda “il dovere di tramandare e far vivere la memoria. Non ha caso la Toscana ha nel suo stendardo il Pegaso alato, simbolo del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale“.

I festeggiamenti di questo ventesimo compleanno sono iniziati alle 15.30 presso i Giardini del Piazzale Leonetto Tintori a Figline con la dedica di una panchina, dipinta dal suo pronipote Niccolò Gualtieri, a Gino Signori, pittore pratese, IMI e Giusto fra le nazioni, in occasione dei 110 anni dalla sua nascita. Si sono conclusi alle 17.00 con la proiezione di un filmato sui venti anni di attività del Museo della Deportazione con il commento della Direttrice Camilla Brunelli.

Auguri al Museo! E lunga vita! Il lavoro è ancora in itinere e lo attendono nuove sfide, e il pensiero va a ciò che sta succedendo in Ucraina.




Mostra fotografica “Resistenza operaia a Berlino 1942-1945”

Dal 14 al 30 aprile 2022, nei locali della Casa della Memoria di Lucca – Castello di Porta San Donato sulle Mura Urbane  – si terrà l’esposizione della Mostra fotografica “Resistenza operaia a Berlino 1942-1945”.

 

La mostra ripropone il contenuto dell’esposizione “Weg mit Hitler – Schluss mit dem Krieg! Die Saefkow-Jacob-Bästlein-Organisation” (“Basta con Hitler – Mettere fine alla guerra! L’Organizzazione Saefkow-Jacob-Bästlein”), realizzata nel 2009 da Die Berliner Vereinigung der Verfolgten des Naziregimes – Bund der Antifaschistinnen und Antifaschisten e. V. (VVN-BdA), l’Associazione degli Antifascisti e dei Perseguitati dal Nazismo di Berlino, che era stata presentata a Milano nel 2015, in occasione del 70° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo nella versione originaria in lingua tedesca.

La nuova edizione in lingua italiana, arrivata alla trentacinquesima esposizione in tutta Italia, è accompagnata da un catalogo che si attiene fedelmente ai testi originari ed è arricchita da ulteriore materiale documentario.

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25 aprile 2022: le iniziative di Barberino Tavarnelle

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Il Comune di Rufina ricorda la strage di Berceto

Ricordare un tragico evento in un momento davvero difficile per la comunità internazionale. Sarà celebrata mercoledì prossimo 13 aprile a partire dalle 10 la commemorazione della strage di Berceto. Ricordiamo che la strage è avvenuta il 17 aprile 1944 a Berceto, località non lontana da Pomino, dove trovarono la morte ben 11 persone per mano nazifascista. Quest’anno la celebrazione si svolgerà in anticipo perché la data coincide con la Pasqua ed anche perché l’amministrazione comunale ha deciso di coinvolgere i ragazzi delle scuole.

Il programma della giornata prevede alle ore 10 il ritrovo da Casa Fonte e da qui la partenza del corteo una volta arrivati a destinazione sarà deposta la corona commemorativa. Interverranno il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il Sindaco di Rufina Vito Maida, Barbara Vangelisti nipote di Lazzaro Vangelisti unico rimasto in vita e testimone della strage, un rappresentante di Anpi e la Dottoressa Paola Gallo dirigente dell’Istituto Comprensivo di Rufina.
Subito dopo gli interventi istituzionali i ragazzi delle classi terze della scuola media di Rufina leggeranno alcune letture sul tema.