A 50 anni dal golpe… una ferita ancora aperta!

In occasione del 50° anniversario del colpo di stato in Cile contro il governo di Unidad popular democraticamente eletto e guidato da Salvador Allende, Fondazione Valore Lavoro torna a parlare di quei fatti ma anche di quel che è avvenuto in Cile negli ultimi anni, dalle rivolte popolari fino ai risultati delle combattute ultime elezioni, con Enrico Padoan delle università di Siena e della Tuscia. A seguire musiche cilene con Il canzoniere minimo.




Ciclo di presentazioni per l’80° anniversario dell’inizio della Resistenza

Quattro appuntamenti nell’80.mo dell’inizio della Resistenza Settembre 1943 – Settembre 2023: 80 anni fa iniziavano i mesi più drammatici della Seconda Guerra Mondiale ed entrava nel vivo la lotta di Resistenza all’occupazione nazifascista. Anche a Pontremoli rifletteremo su fatti e protagonisti con quattro incontri (tutti i venerdì di settembre, alle ore 16, negli spazi della Biblioteca Civica in piazza della Repubblica). Ogni settimana un libro, pubblicato di recente, che coinvolge la Lunigiana o su persone che la Resistenza l’hanno fatta davvero.
– venerdì 8 settembre: con Matteo Manzin racconteremo la lotta al fascismo e la Resistenza con il romanzo “La cascina delle Piane” (2023)- venerdì 15 settembre: Luigi Leonardi presenterà il suo saggio “Apua Madre” (2022) sulle stragi nezifasciste
– venerdì 22 settembre: con Francesco Fantoni e il suo “Lalla, maestra partigiana” (2023)
ricorderemo Graziella Tassi
– venerdì 29 settembre: Piermichele Pollutri ci farà scoprire il partigiano pontremolese Luciano Gianello con il libro “Ferro” (2023). Con lui anche la nipote di “Mirko”, Giovanna Gianello e, e Brunella Manotti (Anpi Parma).




“L’Italia nell’Unione europea” il Quaderno del Circolo Rosselli: presentazione

Venerdì 22 settembre
nel complesso monumentale delle Murate a Firenze La VII edizione di Firenze
RiVista, biennale della rivista e dell’editoria indipendente

Presentazione del Quaderno del Circolo Rosselli n. 3/2023
“L’Italia nell’Unione europea” a cura di Andrea Puccetti

Interventi di:
On. Simona Bonafè, già deputato europeo
Valdo Spini, Direttore dei Quaderni del Circolo Rosselli

Sarà presente e prenderà la parola il curatore




Un’altra idea di scuola fra Rodari e Barbiana


In occasione del centenario della nascita di Don Milani, Comune di Vaiano, Fondazione CDSE,Associazione Don Milani Vaiano e Altroteatro promuovono
per MARTEDI 12 SETTEMBRE, alle ore 21.00 sul prato antistante la canonica, località Fabio (La Briglia – Vaiano)
lo spettacolo teatral-musicale
Un’altra idea di scuola. Fra Rodari e Barbiana a cura di Altroteatro e Fondazione CDSE
Partecipazione gratuita senza prenotazione



“La Resistenza delle donne” per la liberazione di Montemurlo

In occasione del 79° anniversario della Liberazione di Montemurlo, l’Amministrazione comunale, Fondazione CDSE e ANPI promuovono per
lunedì 11 settembre alle ore 21.15 nel parco di Villa Giamari (piazza Don Milani 1, Montemurlo), la presentazione del libro “La Resistenza delle donne” di Benedetta Tobagi (Einaudi, 2022),
finalista al premio Campiello 2023.
Sarà presente l’Autrice, a dialogo con Alessia Cecconi (Fondazione CDSE).




La svastica sul Giglio.

La mattina dell’11 settembre 1943 le truppe naziste entrano a Firenze. La città viene occupata senza colpo ferire. Il generale Chiappi Armellini, responsabile della sua difesa, si arrende mentre le truppe dell’ex alleato circondano e occupano le caserme fiorentine, arrestando i militari. Rapido e tragico epilogo delle ore convulse successive alla diffusione del messaggio del capo del governo, generale Badoglio, la sera dell’8 settembre. Appena avuto notizia dell’armistizio il Comitato interpartito delle forze antifasciste aveva richiesto al generale Chiappi Armellini di distribuire le armi alle forze antifasciste, ma questi si era rifiutato, ligio alle direttive militari, assicurando al tempo stesso la difesa della città. Ma i deboli tentativi di resistenza si erano immediatamente spenti, sia al passo dell’Abetone dove era stata inviata una batteria priva di armamenti adeguati, sia al passo della Futa dove si verifica l’unico scontro fra militari italiani e tedeschi in provincia di Firenze e dove era presente il capitano Carlo Nannoni che avrebbe poi assunto il comando della terza Brigata Rosselli e sarebbe morto combattendo per la liberazione di Firenze. Subito dopo la resa il Comando militare italiano, mentre i nazisti prendono possesso del Comando di Corpo d’Armata in piazza San Marco dove stabiliranno il proprio comando, ordina a ufficiali e soldati di restare o presentarsi alle rispettive caserme; ma molti erano già riusciti a fuggire, sottraendosi alla cattura, potendo contare sul sostegno della popolazione civile che li nasconde e protegge, realizzando così la prima forma di resistenza civile contro l’occupazione. Particolarmente facilitati sono i militari presenti nella caserma della Zecca sul lungarno grazie a un condotto sotterraneo che consente a molti di scappare sul greto del fiume. Oltre alle caserme sono immediatamente occupati due importanti realtà militari quali l’Istituto farmaceutico militare a Castello e l’Istituto geografico militare. Secondo i rapporti tedeschi sono circa 20.0008 settembre 1943: il disarmo e la deportazione degli Internati militari italiani.

La rapida occupazione di Firenze a parte delle forze germaniche si inserisce all’interno della più ampia strategia con cui assumono queste il controllo di tutta la regione all’indomani dell’8 settembre, all’interno delle strategie generali delle forze del Reich e in relazione alla peculiare rilevanza del nostro territorio. La Toscana ha infatti una specifica importanza nello schieramento delle forze naziste come snodo strategico nei collegamenti infrastrutturali fra le regioni del nord e Roma con tutta l’area centro-meridionale; ruolo che manterrà fino all’estate del 1944. Inoltre, dal settembre del ’43, la costa tirrenica assume una centralità assoluta dopo la perdita da parte dei nazisti delle principali grandi isole (Corsica e Sardegna), a fronte dei rischi di sbarchi e attacchi nemici. Una rilevanza che, peraltro, spiega l’intensa successione di attacchi aerei da parte anglo-americana sulle province toscane, in particolare sui sistemi stradali, ferroviari, oltre che sui principali nuclei industriali, accentuando le dinamiche che già avevano interessato in particolare Livorno nei mesi precedenti.
La presenza tedesca si struttura quindi, nelle settimane successive, parallelamente al costituirsi del governo della Repubblica sociale da parte dei fascisti nei vari territori, in due gruppi amministrativi: la Militarkommandantur 1003 con sede a Firenze – che interessa le province di Firenze, Siena, Arezzo e Forlì – e la 1015 di stanza a Lucca – comprendente le province di Lucca, Pistoia, Apuania, Pisa e Livorno – città quest’ultima presidiata dalla Wehrmacht e fatta evacuare fin dal mese di ottobre per la sua rilevanza strategica – (le cui relazioni sono fonti essenziali per lo studio di quei mesi); mentre la provincia di Grosseto viene posta sotto il controllo della M. di Viterbo.

Fin dalle prime settimane successive all’armistizio, le autorità naziste si pongono come la nuova autorità, riempiendo il palese vuoto di potere, come attestato dalle numerose direttive che sono emanate immediatamente e promosse dalla stampa, tutte legittimate da Le leggi di guerra germaniche in vigore nel territorio italiano emanate il 14 settembre. Il 17 il comando supremo nazista emana pene severissime, sino alla morte, per chi ruba o distrugge armi o strumenti bellici, così come per chi presta aiuto ai prigionieri di guerra anglo-americani fuggiti dagli ex campi di prigionia fascisti a seguito dell’8 settembre (minaccia che non limita un’azione solidale portata avanti dalla popolazione e che spesso si manifesta proprio come una delle prime forme di resistenza civile). Il 19 e 20 settembre lo stesso Comando nazista impone la presentazione di tutti gli appartenenti al disciolto regio esercito pena il trasferimento ai tribunali militari di guerra nazisti. Fra fine settembre e inizio ottobre le aree costiere sono segnate dalle ordinanze di evacuazione della popolazione civile, con conseguenze gravose per le vite delle persone, dalla costa grossetana (23 settembre) a Viareggio e Livorno (24 settembre), alla Versilia (ottobre). Centrale (e progressivamente crescente nel tempo) è poi la volontà di sfruttare le risorse economiche del territorio attraverso una diffusa politica di requisizioni di beni che troverà il suo culmine nella cattura degli uomini per il trasferimento coatto della manodopera nei territori del Reich, sancita anche dall’assegnazione a Firenze degli ufici dei comandi economici della Militarverwaltung dal novembre del ’43.
Come attestato dalla storiografia, anche nei mesi successivi e a dispetto delle volontà dei fascisti, questo dominio non verrà mai meno, rendendo evidente la subalternità della Repubblica sociale italiana nei confronti dell'”alleato occupante” secondo la nota e puntuale definizione coniata da Lutz Klinkhammer. Un rapporto ineguale che non elimina un ruolo politico esercitato da parte fascista (sia pure con pochi risultati, a partire dalla questione della leva militare), né l’insostituibile azione di governo amministrativo del territorio che viene affidato alla RSI, ma che certo non favorisce l’accreditamento e la legittimazione della repubblica fra una popolazione sempre più stanca e insofferente.

 




Commemorazione 80° anniversario dell’Armistizio

A Firenze, presso la sede del Memoriale delle deportazioni, alle ore 10.00:




Primetta Cipolli Marrucci: una militante comunista tra antifascismo e Repubblica

Lunedì 4 settembre, ore 17.00, presso la Sala Dante Alighieri della Biblioteca comunale di Cecina si terrà l’incontro: Primetta Cipolli Marrucci: una militante comunista tra antifascismo e Repubblica.

L’iniziativa, organizzata dall’Istoreco Livorno e dall’Anpi di Cecina col patrocinio del Comune di Cecina nell’ambito del progetto “La memoria del PCI in provincia di Livorno”, vedrà gli interventi della prof.ssa Renza Bendinelli (autrice del libro Primetta e Oreste, “fuoriusciti” antifascisti, ETS 2022) e del dott. Federico Creatini (Istoreco Livorno) e sarà moderata da Patrizia Cotta Ramusino (Anpi Cecina). La figura di Primetta Cipolli non porta con sé solo uno straordinario percorso biografico, ma ci spinge ad analizzare più a fondo il ruolo delle donne negli anni della clandestinità, della Resistenza e della costruzione dell’edificio repubblicano. Riflessioni che, in prossimità dell’ottantesimo anniversario dell’8 settembre 1943, acquistano ancora più importanza.