Grazie alla Fondazione C. Marchi, ISRT offre progetti didattici gratuiti per le scuole!

Con piacere l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea comunica che, grazie al contributo della Fondazione Carlo Marchi, offre nuove occasioni didattiche gratuite per la primavera del 2024.

Un’opportunità formativa per noi e per le nostre classi, interessante e piacevole al contempo.

Si tratta di percorsi dedicati alle classi IV e V delle scuole secondarie di II grado che prevedono trekking didattici urbani, lezioni in classe tra narrazioni e musica, visite al Museo della Deportazione (quest’ultime previste per ottobre).

In allegato trovate una scheda sintetica che vi consentirà di conoscere il progetto e scegliere se e a cosa aderire.

Progetto Conoscere la storia. Una bussola per la cittadinanza

Per prenotarsi i docenti possono scrivere a didattica@istoresistenzatoscana.it indicando nome, la scuola, la classe, il percorso scelto, la mail e il telefono; per il percorso al Museo di Prato invece possono scrivere direttamente al referente indicato nella scheda.

La scadenza per iscriversi è tra un mese, il 16 febbraio, ricordiamo che le adesioni verranno accolte in base all’ordine di arrivo della richiesta.




Giorno della Memoria 2024: le iniziative Isgrec per le scuole e la cittadinanza

Tutti gli eventi sono GRATUITI su prenotazione.

Per partecipare all’incontro on line 👉 mail a segreteria@isgrec.it

Per le proiezioni (fino a esaurimento posti) e le passeggiate 👉 0564 415219

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🟥 19 gennaio 2024, h. 18 (online)

LA SHOAH NEL CINEMA D’ANIMAZIONE

Con Christian Uva (Uni3 Roma)

Incontro online gratuito valido per l’aggiornamento docenti* (pari a 2 ore di crediti formativi)

 

🟥 25 gennaio 2024, h. 10 – Aurelia Antica Multisala

Proiezione per le classi V delle primarie e le scuole secondarie di I grado

Introduzione degli storici Isgrec

ANNA FRANK E IL DIARIO SEGRETO (2022) di Ari Folman

 

🟥 26 gennaio 2024, h. 10 – Aurelia Antica Multisala

Proiezione per le scuole secondarie di II grado

Introduzione degli storici Isgrec

ONE LIFE (2023) di James Hawes

 

🟥 Dal 22 al 27 gennaio – Centro storico di Grosseto

PASSEGGIATE DELLA MEMORIA

a cura di Elena Vellati




Convegno “Foibe e Esodo – Storia e Memoria” e presentazione del libro “In tempo di Pace”




Presentazione del libro: “Fascismo e democrazia al MOMA di New York nel 1940”




La scelta di vita di Guido Battista Galeotti

Quando salì sul treno per Firenze e, via Bologna, arrivò alla stazione centrale del Milano da poco più di un anno le armi avevano cessato di sparare nelle martoriate contrade del nord d’Italia. Nel capoluogo lombardo si respirava un’aria che già sapeva di rinascita e la politica la incontravi dietro a ogni angolo di strada. Nella piazza principale, sovrastata dall’imponenza del Duomo, ogni sera si formavano capannelli di persone, uomini di tutte le età che discutevano sulle novità della giornata. Mescolato tra la gente, qualcuno più avveduto provava a immaginare il domani, il futuro del paese. Un giovane, un ragazzone diciassettenne, alto e magro, ascoltava ogni parola e non perdeva una battuta. Arrivato dalla periferia toscana, ascoltava e apprendeva. Ascoltava e ricomponeva nella sua mente il complesso mosaico del dopoguerra italiano. Ma cosa ci faceva in piazza Duomo a Milano quel toscano ancora imberbe e un po’ spaesato? E soprattutto chi era?

Tre anni prima.
Per uno scherzo della storia ai primi del 1944 furono proprio i tedeschi a dare a Guido Battista Galeotti il suo primo lavoro quando lungo la costa tirrenica bisognava allestire fortificazioni d’ogni tipo in previsione di sbarchi del nemico. Un lavoro per i nazisti, proprio a lui che in casa, dallo zio Beppe e dal padre Giannino, aveva sempre sentito parlare di antifascismo e alle adunate della gioventù fascista mai aveva partecipato. Ben presto, però, ancora adolescente avrebbe conosciuto la durezza della guerra.
Dopo la liberazione di gran parte della Versilia e di Pietrasanta, sua città natale, dalla fine di settembre del ’44 l’abitazione dei Galeotti venne a trovarsi da un giorno all’altro a poche decine di metri da una batteria americana che sparava colpi verso le ultime propaggini delle Alpi Apuane dove terminava (o iniziava) la linea Gotica, la fortificazione tedesca che tagliava in due l’Italia e giungeva, attraverso tutto l’Appennino tosco-emiliano, fino alla costa adriatica. Guido Battista, con la curiosità dei ragazzi, si intrufolò subito nel campo allestito dai soldati alleati. A comandarli era un certo Peter, unico bianco del battaglione, che tutte le sere andava a dormire nella cucina dei Galeotti, ritenendola la stanza più sicura perché più a sud e, dunque, meno esposta ai tiri dei tedeschi. Una convivenza con i soldati americani che per la famiglia Galeotti e in particolare per Guido Battista significò razioni extra di pane, alimenti in scatola e cioccolate. Cosa non da poco per quei tempi.
Dalle stragi nazifasciste di Sant’Anna e di numerose altre località versiliesi i Galeotti ne restarono fuori avendo deciso di non allontanarsi dalla loro abitazione del Verzieri, poco fuori le mura di Pietrasanta. Subito dopo il 25 Aprile 1945 Guido Galeotti si avvicinò e poi si iscrisse al Partito Comunista Italiano. La voglia di gettarsi in prima persona nel gorgo della politica lo spinse alla militanza attiva. Un passo che gli avrebbe cambiato la vita. Ma questo ancora non poteva saperlo. In un primo momento si dedicò all’organizzazione del Fronte della Gioventù (così si chiamava allora quella che sarà la Federazione Giovanile Comunista Italiana). Poco tempo dopo il suo impegno lo rivolse al partito impegnandosi nel popolare quartiere di Porta a Lucca, a due passi dalla sua casa, dove partecipò al comitato per l’assistenza invernale ai disoccupati maggiormente bisognosi. Un organismo inizialmente formato da soli comunisti che, in accordo con la Cooperativa di Consumo di Pietrasanta, gestì la somministrazione giornaliera e gratuita di quattrocento minestre calde ad altrettante bocche da sfamare. La cellula comunista del quartiere, attraverso la capillare rete organizzativa del Pci, doveva redigere gli elenchi di chi aveva diritto a quel tipo di assistenza. Regole rigide e severi controlli incrociati supportavano il lavoro giornaliero dei militanti comunisti e chi rientrava nei requisiti richiesti riceveva il buono pasto col quale recarsi alla mensa della Cooperativa. Galeotti visse in prima persona quello straordinario immediato dopoguerra. E ne fece tesoro.

Con Togliatti alla scuola comunista.
L’attivismo di Guido Battista Galeotti fu notato da un operaio marmista, Dino Fracassini, dirigente della locale sezione del Pci. Fracassini frequentava la federazione di Lucca e segnalò al segretario Fulvio Zamponi quel giovane comunista di Pietrasanta che, tra tutti gli iscritti affluiti al partito dopo la liberazione, si stava distinguendo per passione e capacità. Non passò molto tempo e la federazione mandò a chiamare Galeotti.
Senza troppi giri di parole mi venne proposto di partecipare a un corso di formazione di cinque mesi che si sarebbe svolto alla scuola di partito a Milano” ricorda Guido Battista. Le lezioni stavano per iniziare e una risposta doveva essere data molto presto.
La famiglia non si oppose a questa opportunità e così, dopo qualche giorno, Guido Battista in piena notte si trovò a bussare al portone di una grande villa, forse requisita a qualche gerarca fascista, in piazzale Libia a Milano. Spaesato, un po’ confuso, timoroso per quello che l’attendeva aveva fatto la sua scelta di vita.
Il paese stava vivendo una formidabile stagione. A marzo era iniziata la più lunga tornata elettorale della storia d’Italia, conclusasi solo in autunno per via di una mobilità viaria ancora ridotta o resa impossibile dalla guerra in certi comuni della penisola. Pertanto, le elezioni amministrative slittarono in alcune parti del territorio nazionale. Le donne votarono per la prima volta e poterono anche essere elette. Una grande conquista. In giugno, col referendum istituzionale, l’elettorato fu chiamato a scegliere tra monarchia e repubblica e contemporaneamente a eleggere l’Assemblea costituente.
Con Galeotti partecipavano al corso una quarantina di allievi, di età diverse e provenienti da varie regioni. “Vi trovai compagni che avevano combattuto in Spagna contro i franchisti, nelle Brigate internazionali e da quella presenza, per me come per altri, partì lo sforzo per una più approfondita presa di coscienza. Ero il più giovane di tutti. In quelle stanze scoprì lo studio approfondito della storia, un modo nuovo di guardare agli uomini e ai fatti accaduti e a quelli in corso”.
Per Guido Battista la permanenza a Milano non significò soltanto studiare e seguire con atten-zione le lezioni alla scuola di partito. Appena ambientatosi prese a uscire ogni sera. Ai capannelli di gente in piazza Duomo lo accompagnava con la moto Giulio Seniga, un partigiano di diversi anni più grande di lui che poi diventerà segretario di Pietro Secchia, il numero due del Pci, e causa del suo allontanamento dai vertici del partito. Altre volte Guido Battista visitò alcune fabbriche nel vi-cino comune di Sesto San Giovanni. Durante la sua permanenza a Milano ebbe anche la possibilità di andare alla Scala, subito ricostruita dopo le distruzioni dei bombardamenti, e dal loggione vide la “Bohème” di Puccini. Così i cinque mesi trascorsi alla scuola comunista furono un tutt’uno con il contesto urbano e con la società milanese, in un orizzonte che generosamente si allargò alle conoscenze di quel giovanissimo allievo.
Nella villa di piazzale Libia una mattina arrivò, inatteso, Palmiro Togliatti. L’emozione di Galeotti e di tutti i presenti fu grande davanti al capo dei comunisti italiani, il leggendario Ercoli, l’uomo della “svolta di Salerno” nella primavera del ’44 appena giunto da Mosca.
Il caloroso ma breve saluto di Togliatti agli allievi della scuola di Milano non consentì approfondimenti né tantomeno di parlare della novità del “partito nuovo”, delle sue caratteristiche ideolo-giche, politiche e organizzative. Temi sui quali Togliatti tornerà qualche giorno dopo nella sede della federazione in un rapporto ai quadri dirigenti milanesi. Anche in quella occasione Galeotti fu presente. “Ascoltare Togliatti era un piacere” ricorda Guido Battista Galeotti.

A Lucca, al lavoro in federazione.
Rientrato dalla scuola comunista, Galeotti venne chiamato a lavorare in Federazione per saggiarne sul campo le qualità e il grado di maturazione raggiunta. L’operazione però si rivelò prematura. Fu un’esperienza breve e tutto sommato sofferta come ricorda lui stesso. Da quel momento avrà inizio un intermezzo lungo una decina di anni, con l’attività politica e sindacale portate avanti prevalentemente nella sua città e nell’ambito del suo primo vero lavoro, l’impiego nella Cooperativa di Pietrasanta, grande complesso commerciale che si collocava ai vertici nazionali nel ramo del consumo. La costituzione della federazione comunista della Versilia, a fine 1958, si presenterà per Galeotti come seconda occasione per iniziare la carriera di “rivoluzionario di professione”. E questa volta sarà colta senza ripensamenti.

* * *

Guido Battista Galeotti l’11 ottobre 2023 ha festeggiato il novantacinquesimo compleanno. Con una memoria e una lucidità non frequenti per quell’età è tornato di recente con una riflessione sui tempi lontani che segnarono la sua adolescenza e i primi anni della maturità. Lo ha fatto con un libro, pubblicato, in relazione alla sua scelta di vita, col titolo emblematico di “Un amore così grande”.

 




L’idea dentro di me. Matteotti per le giovani generazioni

Venerdì 6 febbraio 2024
Ore 17:00
SPAZIO ROSSELLI, Via degli Alfani 101/Rosso, FIRENZE
Presentazione del volume
“L’idea dentro di me. Matteotti per le giovani generazioni”




Presentazione del libro: “TORNERANNO I GIORNI NOSTRI” – Il diario ritrovato dell’I.M.I. Orazio Frilli




Giornata della Memoria 2024: le iniziative dell’ISTORECO e della provincia di Livorno

GIORNATA DELLA MEMORIA 2024

Tutte le iniziative di ISTORECO, dei Comuni della provincia e delle associazioni

Qui di seguito un breve elenco delle iniziative di ISTORECO rivolte agli studenti delle scuole e alla cittadinanza su Livorno e provincia:

23 gennaio, Livorno:  corteo silenzioso per le vie del centro cittadino organizzato dalla Comunità di S. Egidio di Livorno, con omaggio alle Pietre d’inciampo

26 gennaio, Campiglia Marittima:
mattina: incontro sul tema della memoria con la Direttrice ISTORECO Catia Sonetti e le classi della scuola media, e proiezione del film Concorrenza sleale di Ettore Scola (2001)
pomeriggio: con il Comune di Campiglia e l’Università Libera Val di Cornia, presentazione del libro di Catia Sonetti Attraversare il tempo con le parole. Lettere di una famiglia ebraica da Livorno per Asmara 1937-1947 

26 gennaio, Portoferraio: incontro sul tema della memoria con il collaboratore ISTORECO Giovanni Brunetti e le classi della scuole medie

26 gennaio, Castagneto Carducci: incontro con le classi sul tema della memoria con il collaboratore ISTORECO Federico Creatini che presenta il volume di Carlo Greppi Un uomo di poche parole. Storia di Lorenzo

27 gennaio, Livorno: incontro organizzato da Arcigay Storia delle minoranze deportatepresso la Bottega del Caffè, con Catia Sonetti, Sarah Rugiadi, Anthony Santilli, Sergio Bontempelli

29 gennaio, San Vincenzo:
mattina: incontro tra la Direttrice ISTORECO Catia Sonetti e le classi delle scuole, con la proiezione del docu-film Per un nuovo domani
pomeriggio: con il Comune di San Vincenzo, presentazione del libro di Catia Sonetti Attraversare il tempo con le parole. Lettere di una famiglia ebraica da Livorno per Asmara 1937-1947 

30 gennaio, Calci (Pisa): con il Comune di Calci e con ANPI, presentazione del libro di Catia Sonetti Attraversare il tempo con le parole. Lettere di una famiglia ebraica da Livorno per Asmara 1937-1947 con l’autrice e il prof. Fabrizio Franceschini (Università di Pisa)

31 gennaio, Castellina Marittima (Pisa):
mattina: incontro con le classi delle scuole medie sul tema della memoria
pomeriggio: presentazione del libro di Catia Sonetti Attraversare il tempo con le parole. Lettere di una famiglia ebraica da Livorno per Asmara 1937-1947 con l’autrice e la prof.ssa Laura Fedi

3 febbraio, Portoferraio:
mattina: con ANPI Portoferraio, incontro tra gli studenti della scuole medie e la Direttrice ISTORECO Catia Sonetti con una discussione sul tema della memoria a partire da una famiglia ebraica rappresentativa del periodo 1937 – 47: i Castelli di Livorno
pomeriggio: presentazione del libro di Catia Sonetti Attraversare il tempo con le parole. Lettere di una famiglia ebraica da Livorno per Asmara 1937-1947 alla presenza dell’autrice

6 febbraio, Livorno:
mattina: nella Sala del Consiglio Comunale, Lectio magistralis di Catia Sonetti sul tema La logica del capro espiatorio e la persecuzione delle minoranze. Dalle Leggi razziali del 1937 alla deportazione
pomeriggio: con la Comunità Ebraica di Livorno, presentazione del libro di Catia Sonetti Attraversare il tempo con le parole. Lettere di una famiglia ebraica da Livorno per Asmara 1937-1947 con l’autrice, Vittorio Mosseri e Liana Elda Funaro

9 febbraio, Livorno: con la Comunità ebraica di Livorno, incontro Scrivere dopo la persecuzione razziale e la guerra. Saluti della Comunità ebraica e interventi di Marcella Filippa (Associazione culturale Vera Nocentini), Marta Baiardi (Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea) e Catia Sonetti (Direttrice ISTORECO Livorno).