Anna Maria Enriques Agnoletti (1907-1944)

Anna Maria Enriques Agnoletti (©️Archivio ISRT, Fondo Leonardo Giorgi)

Anna Maria Enriques nasce a Bologna il 14 settembre 1907. Figlia del biologo Paolo Enriques, dovendone seguire gli spostamenti che la professione di docente universitario gli impone, trascorre l’infanzia in varie località della penisola. Stabilitasi a Firenze, si laurea in Lettere e filosofia e, nel 1933, ottiene il diploma in paleografia e archivistica presso la Scuola per bibliotecari ed archivisti paleografi, che dal giugno 2005 porta il suo nome.

Assunta presso l’Archivio di Stato di Firenze, nel 1936 diviene “primo archivista”, ma due anni dopo, a causa della promulgazione delle leggi razziali – il padre ha origini ebraiche – è costretta a lasciare l’impiego. Anna Maria già da tempo sta affrontando un personale, intenso percorso di fede che la porterà alla conversione al cattolicesimo, religione della madre Maria Clotilde. Il suo particolare caso, grazie all’interessamento di Giorgio La Pira e dell’arcivescovo di Firenze, il cardinale Elia Dalla Costa, giunge pertanto a conoscenza di monsignor Giovanni Battista Montini, allora sostituto alla Segreteria di Stato in Vaticano. Questi si adopera per farla assumere come paleografa presso la Biblioteca apostolica vaticana di Roma. Nella capitale, a partire dal 1939, Anna Maria frequenta gli ambienti cattolici ed entra in confidenza con Gerardo Bruni, anch’egli bibliotecario alla Apostolica, avvicinandosi al movimento cristiano-sociale.

Anna Maria Enriques Agnoletti

Dopo l’8 settembre, Anna Maria si impegna nella propaganda e nell’assistenza ai patrioti, ai prigionieri politici e agli ebrei. Rientrata a Firenze, contribuisce inoltre al mantenimento dei contatti tra il Partito d’Azione, in cui opera il fratello Enzo, e il movimento cristiano-sociale livornese, soprattutto tramite lo stretto legame con don Roberto Angeli, che per la sua attività antifascista finirà deportato a Dachau.

Nel maggio 1944 la sua identità viene scoperta. Arrestata assieme alla madre, tradotta in carcere, poi rinchiusa a Villa “Triste”, subisce atroci torture senza mai cedere e fornire informazioni che possano mettere in pericolo la vita delle compagne e dei compagni di lotta. Trasferita nel carcere femminile di Santa Verdiana, il 12 giugno 1944 viene prelevata da tedeschi e portata a Cercina, nella zona di Monte Morello; qui viene fucilata assieme ad altri cinque militari e ad un partigiano cecoslovacco.

Nel 1947 le viene conferita la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria, quale “indimenticabile esempio di valore e di sacrificio”.

Murales dedicato ad Anna Maria Enriques Agnoletti a Sesto Fiorentino

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🟪Isabella Insolvibile racconta la vita di Anna Maria Enriques Agnoletti per la trasmissione di Rai Radio3 ‘Belle storie. Donne e uomini nella Resistenza’.



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🟦Documentario realizzato dalla Rai in occasione del ventennale della Liberazione, e diretto da Liliana Cavani. Con storie e testimonianze di e su Germana Boldrini (Bologna), Norma Barbolini (Modena), Adriana Locatelli (Bergamo), Gilda Larocca (Firenze), Tosca Bucarelli (Firenze), Marcella Monaco (Roma), Maria Giraudo, Anna Maria Enriques Agnoletti e sua madre, Suor Gaetana del carcere di Santa Verdiana (Firenze), Maria Montuoro (Milano)

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🟩 Storia di Anna Maria Enriques Agnoletti – Video a cura dell’Università di Firenze