Angiola Crociani “Giangia” (1910-2006)


Angiola Crociani (©️Archivio familiare)
Nasce nel marzo 1910 in una famiglia contadina di Anghiari.
Nel 1930 sposa l’aretino Giuseppe Livi (Beppone), ambulante, noto anarchico già in contatto con Errico Malatesta e antifascista della prima ora, schedato nel Casellario politico dal 1923.

Angiola Crociani col marito Giuseppe Livi (©️Archivio familiare)
Dopo l’8 settembre 1943 Beppone è uno dei primi a prendere contatti con Arezzo e ad organizzare gruppi di resistenti in Valtiberina coinvolgendo anche la moglie. In particolare, dopo la fuga degli internati jugoslavi dal campo di Renicci (Anghiari), ai due è assegnato dal Comitato provinciale di concentrazione antifascista di Arezzo il compito di aiutare i fuggiaschi nascostisi nella zona di Caprese Michelangelo. Inizialmente sono circa 300, ma vanno via via scemando vista l’impossibilità di integrarli in una resistenza aretina ancora embrionale; alla fine ne rimangono una ventina, che costituiranno il “Distaccamento Lubiana”.
Beppone è arrestato ad Arezzo mentre carica farina per il loro approvvigionamento ed è Angela (che ha assunto il nome di battaglia “Giangia”) a sostituirlo nel collegamento con gli slavi fornendo cibo e armi, ma soprattutto informazioni e ordini da Arezzo. Per finanziare alcune importanti operazioni della Resistenza aretina la coppia prima utilizza i risparmi, poi vende la propria abitazione, successivamente si dedica al commercio di tabacco di contrabbando. Giangia si procura armi con coraggio ed astuzia, sottraendole da mezzi tedeschi lasciati incustoditi.

Angiola Crociani (©️Archivio familiare)
Nel dopoguerra è riconosciuta partigiana combattente della 23a Brigata garibaldina Pio Borri. Lavora per un periodo al magazzino tabacchi e poi, assieme al marito, come commerciante ambulante di generi vari. Muore ad Anghiari nel maggio 2006. Dal 2019 il suo nome, assieme a quello di Beppone, campeggia in una targa all’ingresso del Giardino della memoria di Renicci a ricordare l’ aiuto “indomito, altruista e solidale” ai prigionieri civili jugoslavi.

Tesserino di riconoscimento della partigiana Angiola Crociani