11 agosto 1944: insurrezione!

Nell’estate del 1943, lo sbarco degli anglo-americani e la caduta del fascismo fecero sperare nella imminente fine della guerra. La Toscana visse invece un anno di durissima occupazione nazifascista, colpita dai bombardamenti aerei degli Alleati, vessata da ruberie e deportazioni, martoriata da rappresaglie e stragi di civili.
Nell’estate seguente divenne teatro di aspri combattimenti tra l’esercito tedesco in ritirata verso le difese della linea Gotica, approntata sulla cresta appenninica, e gli Alleati che, conquistata Cassino a maggio erano giunti ai primi di luglio fino a Siena e alla Valdichiana. Da lì, fermati alle porte di Arezzo, mossero attraverso il Chianti direttamente verso Firenze.

Per otto mesi la città aveva assistito alla lotta impari quanto cruenta tra i gruppi armati della Resistenza e le forze, anzitutto la feroce banda guidata da Mario Carità, che davano la caccia ai cittadini ebrei, ai resistenti, ai renitenti, a quanti non sottostavano all’occupante tedesco e al governo fascista repubblicano. Anche nelle campagne, le formazioni partigiane si erano consolidate, passando all’offensiva.
In giugno, il Comitato toscano di liberazione nazionale, guida politica della Resistenza, chiamò per la prima volta in Italia all’insurrezione armata, che cacciasse i tedeschi dalla città già prima dell’arrivo degli Alleati, per affiancarne apertamente l’azione militare e così affermare la propria capacità di autogoverno. Un progetto tanto chiaro quanto difficile da realizzare.

I timori diffusi per i rischi notevoli, le preoccupazioni delle forze più moderate, le lusinghe di chi propugnava un ritiro concordato sotto le insegne della “città aperta”, guadagnarono campo con il forzato rallentare degli Alleati. Mentre i fascisti più compromessi abbandonavano la città, ma lasciandovi molte decine di “franchi tiratori” pronti a colpire nascostamente gli avversari e gli stessi civili, l’incertezza cresceva: i tedeschi si sarebbero ritirati o avrebbero atteso il nemico dentro la città d’arte? Gli Alleati avrebbero accettato lo scontro? E i partigiani, dotati di coraggio più che di uomini e armi, quale ruolo avrebbero potuto giocare?

Foto 1 fronteInterrogativi travolti infine dagli eventi. A fine luglio, sgomberate le rive dell’Arno, i tedeschi si attestarono su quella settentrionale e distrussero i ponti e una vasta area attorno al Ponte Vecchio, l’unico risparmiato, nella notte tra il 3 e il 4 agosto, giorno in cui gran parte delle forze partigiane e le prime pattuglie Alleate entrarono nei quartieri d’Oltrarno, subito aggredite dai “franchi tiratori”.

L’insurrezione fu proclamata soltanto l’11 agosto, quando i tedeschi lasciarono il centro cittadino e i partigiani poterono finalmente guadare il fiume. Dovettero subito impegnarsi in intensi combattimenti contro gli avversari, attestati da est a ovest lungo il passante ferroviario e il corso del Mugnone. Affiancati alcuni giorni dopo da pattuglie Alleate, ne contennero le controffensive e, attorno al 18 del mese, li respinsero sulle alture collinari. Ma solo alla fine di un lunghissimo agosto riuscirono a liberare i quartieri più settentrionali della città.
Foto 2 fronteOltre duecento morti e molte centinaia di feriti furono il prezzo pagato dagli uomini e dalle donne della Resistenza nella battaglia di Firenze. Un prezzo oltremodo elevato, giacché i partigiani giunti in città furono meno di millecinquecento e le squadre cittadine ne contavano pochi di più e nemmeno per metà armati. Ancor di più furono le vittime civili, notevolissimi i danni agli edifici e i disagi conseguenti per gli sfollati.

Eppure, l’insurrezione fu anche e soprattutto una festa, per la libertà riconquistata con le proprie forze e il proprio sacrificio e per la dimostrata capacità – legittimata anche dagli Alleati – di fondare sull’assunzione di responsabilità democraticamente condivise il diritto e il potere di governare la città e gli istituti della sua vita civile, economica e sociale.

Articolo pubblicato nell’agosto del 2014.




81° anniversario della Liberazione di Monterappoli




Trekking urbani “Passi di libertà. Fra guerra e Resistenza”

Iscrizioni aperte dal 1 settembre 2025 al 6 ottobre 2025




Mostra “Clero Guerra Resistenze in provincia di Lucca”




Convegno “Giustizia e transizione. Interpreti e pratiche nell’Italia del secondo dopoguerra”




I bunker di Cecina nella seconda guerra mondiale. Nuovo percorso storico-turistico.

L’ultima volta che la guerra ha attraversato le nostre strade. Scopri i bunker tedeschi di Cecina Mare e la storia che hanno da raccontare.
Grazie alla collaborazione tra Comune di Cecina, Toscana ’44, il Nucleo Biodiversità dei Carabinieri e la sezione Anpi Cecina, i bunker tedeschi che si trovano nella Pineta della Mazzanta sono stati recuperati e resi accessibili per conoscere da vicino ciò che accadde tra il 1943 e il 1944.
L’Istituto della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Livorno ha contribuito alla stesura della brochure informativa per pubblicizzare un’occasione volta a riscoprire la #memoria storica del nostro territorio.




Convegno Fondazione Cultura Camaldoli: “Le donne cattoliche dalla Resistenza alla Costituzione”

Segnaliamo con piacere il Convegno della Fondazione Camaldoli Cultura del prossimo 28 agosto presso la Foresteria del Monastero di Camaldoli, promosso in collaborazione con il nostro Istituto.

Sarà l’occasione per una riflessione sul tema delle donne nella guerra partigiana, che ha visto l’Istituto impegnato nei mesi scorsi insieme alla rete toscana degli Istituti provinciali. L’intervento sarà a cura della consigliera prof.ssa Francesca Cavarocchi.




La battaglia di Firenze: itinerario sui luoghi della Resistenza nel centro della città

Una giornata a passeggio nella Storia della Resistenza fiorentina

Grazie al sostegno di Unicoop Firenze, il nostro Istituto vi invita a questa eccezionale esperienza di trekking nel passato.

Programma
Ore 9.30 tour Oltrarno partenza da Porta Romana
Ore 12-13 Conventino, Sala Masaccio: presentazione Sui loro passi. Alcuni itinerari di guerra e Resistenza a Firenze a cura di Giada Kogovsek e Letizia Fuochi. Saranno presenti le autrici che dialogheranno con Marco Carlone
Ore 13.30 Conventino sala Masolino: buffet a cura del Conventino Caffè Letterario al costo di 10€ a persona
Ore 15 tour dell’insurrezione attraverso il centro storico. Il percorso terminerà a Palazzo Medici Riccardi alle ore 17.30

Numero massimo partecipanti 25
Per partecipare è necessaria la prenotazione da effettuare tra il 1º e il 27 settembre scrivendo a: passeggiateliberazione@gmail.com
Ingresso libero esclusivamente per la presentazione Sui loro passi