La Chiesa fiorentina e il soccorso agli ebrei

L’attività di soccorso prestata agli ebrei presenti a Firenze dal settembre 1943 all’estate del 1944 fu gestita dalla Curia arcivescovile e mostra, a uno studio attento, caratteristiche del tutto peculiari nel contesto nazionale: l’immediato coinvolgimento del cardinale Dalla Costa permise di costruire una solida rete di assistenza e protezione composta da conventi, istituti religiosi ed esponenti della Chiesa fiorentina; decisiva fu anche l’interazione tra strutture ecclesiastiche e Delasem, l’organizzazione ebraica attiva a Firenze come altrove e entrata in clandestinità dopo l’8 settembre.

Particolare attenzione è dedicata ai processi memoriali che hanno dato forma al racconto delle persecuzioni antiebraiche e dei molteplici percorsi di sopravvivenza. La parte conclusiva del volume presenta infine 42 schede sui conventi, gli istituti e le parrocchie che ospitarono ebrei italiani e stranieri, contribuendo alla mappatura della mobilitazione ecclesiastica nell’attività di assistenza.

Indice

Presentazione di Giulio Conticelli
Francesca Cavarocchi, Elena Mazzini, Introduzione
Renato Moro, Ebraismo e Chiesa cattolica nel Novecento
Bruna Bocchini, Un profilo pastorale di Elia Dalla Costa
Ida Zatelli, Gli studi ebraici a Firenze durante il regime fascista: l’epilogo di una lunga e gloriosa tradizione
Gilberto Aranci, Le carte dell’Archivio Dalla Costa relative al periodo bellico
Liliana Picciotto, Reti di solidarietà verso gli ebrei in Italia
Francesca Cavarocchi, L’organizzazione dei soccorsi e la distribuzione dei finanziamenti: il quadro italiano ed il caso di Firenze
Elena Mazzini, L’attività della Delasem fiorentina nei primi anni del dopoguerra (1945-1948)
Marta Baiardi, Vite allo specchio. Memorie ebraiche a Firenze (e dintorni)
Anna Foa, Gli ebrei e la Chiesa sotto l’occupazione nazista: una riflessione
Appendice
I luoghi di rifugio
Bibliografia generale
Bibliografia della memorialistica ebraica fiorentina (1945-2018)
Indice dei nomi




Il fascismo a Grosseto.

In questo volume, curato da Valeria Galimi, si pubblicano i risultati di una ricerca promossa dall’Isgrec volta a ricostruire figure e articolazioni del potere fascista a Grosseto e in provincia, attraverso tre punti di osservazione: l’amministrazione della città e della sua provincia e gli attori sociali protagonisti, le politiche assistenziali come strumento di attivazione del consenso, nonché il sistema repressivo messo in atto dalla locale Questura contro l’attività antifascista, ma con un ampia funzione di controllo sociale. Tale indagine complessiva, adesso disponibile per quest’area, contribuisce a tracciare un quadro analitico di alcuni rilevanti aspetti della storia della società grossetana negli anni del fascismo. Con saggi di Valeria Galimi, Marco Grilli, Antonio Iannello, Luciana Rocchi, Roberta Vegni. Prefazione di P. R. Corner.




L’Archivio Gianfranco Bartolini

L’Archivio di Gianfranco Bartolini (1927-1992) è stato recentemente acquisito dall’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea grazie alla donazione degli eredi e alla particolare sensibilità del figlio Domenico Bartolini. Attraverso un lavoro archivistico di riordino e inventariazione delle carte è oggi possibile la consultazione del complesso documentale di questa straordinaria figura che, da operaio delle Officine Galileo, attraverso i movimenti sindacali e la partecipazione istituzionale nel suo comune di nascita (Fiesole), è giunto alla guida della Regione Toscana dal 1983 fino al 1990. Questo archivio ci offre lo spunto per riflettere su tale peculiare esperienza e sulle stagioni del Novecento che ha attraversato, spesso da protagonista, così da, come amava ripetere lui, approfondirle per comprendere meglio il presente e tentare di stare al passo con le trasformazioni, per evitare che siano esse a metterci da parte.




Archivio Tristano Codignola

Antifascista, membro dell’Assemblea costituente, dirigente del Partito d’azione, deputato e senatore, fautore instancabile di un rinnovamento del socialismo italiano quale forza riformista e di governo, pubblicista, editore, studioso attento del mondo della scuola e delle sue istanze di trasformazione, direttore della casa editrice La Nuova Italia e di numerose riviste: tutto questo e molto altro è stato nel corso della sua vita Tristano Codignola (1913-1981). Il volume presenta una ricognizione dei documenti del fondo archivistico a lui intitolato, conservato a Firenze presso l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea: corrispondenza, scritti, appunti, discorsi, circolari, atti parlamentari, volantini, opuscoli, ritagli di giornale e altro. Un archivio di straordinario interesse che permette di ricostruire e approfondire il profilo umano, le relazioni professionali e amicali, l’impegno intellettuale e la battaglia per un’Italia laica e democratica di questo esponente di spicco del panorama politico e culturale novecentesco.




La tela di Sonia

Pubblicazione a cura di Marta Baiardi, Alessia Cecconi, Silvia Sorri.

Realizzata da Fondazione CDSE e Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea con il contributo di Regione Toscana.

La memoria di Sonia Oberdorfer (1918), insegnante vissuta principalmente tra Firenze e Genova, si inserisce nel copioso filone autobiografico della generazione di ebrei che vissero guerra e persecuzioni ma riuscirono a sfuggire alla deportazione.
Sullo sfondo di un ampio affresco – lucido, doloroso e ironico allo stesso tempo – in cui si narrano usi e costumi di una famiglia della piccola borghesia ebraica nella prima metà del Novecento, la testimonianza di Sonia offre una prospettiva insolita e intima non solo sulla sua vita ma anche su una serie di noti personaggi del mondo culturale dell’epoca. Scorrendo l’autobiografia di Sonia incontriamo negli anni Venti a Ferrara Italo Balbo, Giorgio De Chirico e Rodolfo Siviero nel villino degli zii Castelfranco a Firenze (oggi Museo Casa Siviero), Carlo Sforza e Giorgio Nissim a Roma durante i mesi della Consulta Nazionale, Emanuele Luzzati e la sua arte nel secondo dopoguerra a Genova.
La “tela” di Sonia si dipana lungo una trama di ricordi che privilegiano soprattutto la narrazione dell’adolescenza e della giovinezza trascorse nella Firenze degli anni Trenta, illuminata dalla presenza della zia Matilde Forti, figlia di un colto industriale pratese, e dello zio Giorgio Castelfranco, storico dell’arte, mecenate, direttore della Galleria di Palazzo Pitti. Su questo mondo, frequentato e amato da Sonia, come un fulmine a ciel sereno piombarono nel 1938 le leggi razziali con la conseguenza che la vita di ciascuno ne risultò mutata in profondità per sempre.




Leto Fratini, scultore

Il volume ricostruisce il percorso biografico di Leto Fratini (1911-1943), giovane scultore della Val d’Elsa che, nella seconda metà degli anni Trenta, riesce ad affermarsi nel panorama artistico milanese. Entrato in rapporto con esponenti del movimento antifascista, viene arrestato per diffusione di stampa clandestina. Rinchiuso nel carcere delle Murate di Firenze, e successivamente trasferito a San Vittore a disposizione degli agenti della Ia zona Ovra, troverà la morte nell’ospedale psichiatrico di Mombello.

Attraverso lo scavo archivistico e l’incrocio di una molteplicità di fonti eterogenee, l’autore definisce con estrema chiarezza quadri generali e passaggi cruciali della vita dello scultore toscano, liberandola dalle fitte maglie di una narrazione memoriale intelaiata sui due poli della militanza antifascista e del martirio come sua tragica ed estrema conseguenza, entro cui era rimasta imprigionata.

Ricollocare Leto Fratini nel contesto del suo tempo quale emblema di una generazione che nasce, cresce e matura sotto la dittatura, consente all’autore di inoltrarsi nel vasto e sfaccettato mondo della cultura milanese di quegli anni, fatto di reti di relazione che si snodano tra spazi privati e ritrovi pubblici, e popolato da figure che, come scrive Simone Neri Serneri nella prefazione, “per inclinazione esistenziale, curiosità intellettuale e talento artistico si pongono ai margini se non in antitesi al conformismo cui chiama il regime”. A questi ambienti si rivolge ben presto l’attenzione del giovane Fratini, quando, nel pieno dispiegarsi di un processo di evoluzione umana e politica, le strutture del sistema repressivo fascista intervengono a segnare altrimenti la sua esistenza.




Sulla strada per Firenze

20 giugno 1944. A Pian d’Albero, nel casolare isolato fra i boschi del Chianti e del Valdarno della famiglia Cavicchi, hanno trovato rifugio per la nottata di piogge decine di ragazzi che hanno appena scelto di diventare partigiani. Pochissimo armati e colti di sorpresa, non possono reagire all’attacco tedesco di quel mattino. Molti riescono a fuggire, ma molti altri cadono uccisi sul posto; i restanti vengono presi prigionieri, insieme all’adolescente Aronne e al padre Norberto della famiglia contadina che li aveva ospitati, per essere poi impiccati a Sant’Andrea a Campiglia, vicino al comando tedesco. In seguito a questa strage la Brigata Sinigaglia, nonostante i successi delle settimane precedenti, rischia lo sbandamento, ma riuscirà a risollevarsi partecipando in prima linea alla liberazione di Firenze.

Voluto dal Comune di Figline e Incisa Valdarno e realizzato con la supervisione dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea, questo libro è il frutto del primo progetto di ricerca esaustivo su quegli eventi.




Quaderni di Farestoria (n. 3, 2017) Comunismi: a cento anni dalla Rivoluzione di Ottobre

Prefazione di Roberto Barontini – p. 5
Andrea Borelli – La storiografia delle rivoluzioni del 1917- p. 9
Francesco Cutolo – “Agire, agire, agire!”. La presenza socialista a Pistoia dalla mobilitazione neutralista alla scissione comunista di Livorno (1915-1921) – p. 19
Chiara Martinelli – “Lungo l’aspra via dell’idea”. L’Avvenire di Pistoia davanti al congresso di Livorno e alla fondazione del PCd’I – p. 33
Fabrizio Loreto – Giuseppe Di Vittorio, il sindacalista del “popolo lavoratore” – p. 39
Giulia Bassi – Compagni, cittadini, fratelli, partigiani…appelli e categorie identitarie del Partito Comunista Italiano – p. 45
Stefano Bartolini- Un socialismo diverso. L’Autogestione in Jugoslavia – p. 57
Filippo Frangioni – La questione coloniale e il comunismo come via alternativa alla modernizzazione – p. 69