Area Bombing.

La pubblicazione ricostruisce gli avvenimenti e le strategie utilizzate dagli anglo-americani nelle incursioni aeree sull’Italia durante la Seconda
guerra mondiale. Il materiale documentario utilizzato, in gran parte inedito, ha confermato che la Penisola, anche se non con lo stesso impeto ed effetti distruttivi, fu sottoposta alle medesime strategie di area bombing (bombardamento a tappeto) sperimentate dagli Alleati in Germania e in Giappone.
Grazie ai resoconti dei “Notiziari dell’Ufficio Contraerei”, viene delineato un primo quadro complessivo degli attacchi aerei avvenuti in Italia tra il giugno 1940 e il marzo 1945. Questi provocarono il tracollo del “fronte interno” e l’indebolimento del morale della popolazione civile. Le relazioni stilate dall’“Ufficio” e dall’“Unione Nazionale Protezione Antiaerea” hanno consentito anche di comprendere quale fosse la conoscenza che le autorità militari italiane avevano dei metodi utilizzati dagli Alleati nella guerra aerea, quale fosse la capacità difensiva
della contraerea e l’assistenza che le istituzioni italiane erano in grado di garantire ai sinistrati e agli sfollati.
Nel volume sono riportate cartine, schizzi delle rotte degli aerei che effettuarono le incursioni e in parte quali furono le distruzioni e le vittime causate da alcuni dei principali bombardamenti sulle città italiane. Come caso di studio, con un ricco apparato fotografico, sono riportate le azioni aeree avvenute in Toscana dal giugno 1940 al settembre 1944.




Il Centenario del Partito Comunista Italiano tra storia globale, locale e valorizzazione archivistica.

Il volume raccoglie gli interventi che hanno animato la tavola rotonda organizzata il 24 maggio 2021 dall’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia per riflettere sul Centenario della fondazione del Partito Comunista Italiano. In quella occasione l’Istituto ha puntato sulla valorizzazione delle differenze biografiche e anagrafiche degli invitati, cercando di dare conto degli approcci storiografici di più lunga data, ma anche di quelli maturati negli ultimi decenni. Il tentativo è quello di contribuire allo sviluppo di nuove linee di ricerca in campo storico-antropologico nello studio della storia del PCI. Quello che si propone è un proficuo intreccio tra punti di osservazione e metodologie differenti. È partendo da questo volume che l’Istituto spera di poter dare il suo apporto tanto per l’analisi delle vicende legate al più importante partito comunista dell’Europa occidentale, quanto per aprire spazi di confronto capaci di andare oltre specifiche ricorrenze.




Volontari della libertà.

Marco Manfredi indaga attraverso le tante biografie, battaglie, speranze, miti, parole d’ordine dei garibaldini livornesi con l’intento di approfondire che cosa significava abbracciare la camicia rossa nell’Italia monarchica liberale, ed in particolare quali ragioni spinsero uomini del popolo a diventare combattenti volontari per l’indipendenza e la libertà. Un legame tra Livorno e Garibaldi che non si è spezzato nemmeno con la morte. Proprio in nome di questo legame, afferma Giampaolo Berti, la So.crem ha sostenuto con entusiasmo il lavoro di Marco Manfredi, ricordando come molti garibaldini si iscrissero alla So.crem dopo quello che è stato definito il “tradimento a Garibaldi”.




FRANCO SERANTINI

Nel 50° anniversario della morte di Franco Serantini, giovane anarchico brutalmente picchiato dalla polizia durante una manifestazione antifascista e lasciato morire in carcere, ci domandiamo se verranno mai individuati i responsabili dei fatti accaduti tra il 5 e il 7 di maggio del 1972 e se questi non si sentiranno in dovere di fare ammenda e di riconoscere le proprie colpe, e se le istituzioni responsabili non riterranno che anche per questo caso, così come per altri avvenuti in quello stesso periodo, sia giunto il momento di fare giustizia. Ed è qui la ragione di questo libro, offrire ai cittadini e agli studiosi uno strumento di approfondimento, basato su documenti inediti, scritti e testimonianze disponibili, che la Biblioteca intitolata a Franco custodisce affinché siano trasmessi alle future generazioni. Contiene ricco apparato iconografico in bianco e nero e a colori.




GIORNI DI TARDA ESTATE

L’autore ritorna su uno dei suoi argomenti di ricerca privilegiati: la guerra civile che ha interessato l’Italia tra l’autunno del 1943 e la primavera del 1945. Le seguenti citazioni chiariscono quali sono gli obiettivi della ricerca: «Il nostro compito odierno è quello di distruggere la capacità della tirannide di continuare a tenere in catene vittime e testimoni molto dopo che la prigione è stata smantellata» (Z. Bauman). «Nessuna sindrome può veramente essere strappata alla sua tragica fissità se prima non spingiamo l’immaginazione dentro il suo cuore» (J. Hillman). L’immaginazione di cui si parla non è tuttavia sinonimo di fantasia o invenzione, ma si riferisce all’uso di una narrazione più “umana”, meno arida, capace di far intuire i moti dell’anima. Ampio è il ricorso a testimonianze – scritte o orali, coeve ai fatti o rilasciate a posteriori – capaci di evocare esperienze di vita e stati d’animo illuminanti la realtà di quel conflitto, spesso intrecciato alla vita ordinaria di un popolo. Lo studioso di storia, qual è l’autore, affianca a ciò il riscontro puntuale con le fonti, l’attenzione per ogni sfumatura rivelatrice, il rispetto per il senso di ciò che ha rintracciato.

Indice

9 Postilla
11 1. La voce e la fede
21 2. La culla del fascio primogenito
29 3. Milano anni ’40
39 4. «Ci chiedono pietà tutti i perduti morti»
55 5. Un popolo in fuga
69 6. Sopravvivere
87 7. I germanici
101 8. Due Italie
111 9. Partigiani
127 10. Camicie nere
147 11. Conflitto sociale
159 12. Donne
173 13. Bambini, adolescenti, guerrieri, vittime
181 14. Clero
187 15. Fuori dalla tragedia

191 Abbreviazioni e sigle
193 Indice dei nomi




LA NECESSITA’, IL CASO, L’UTOPIA

I saggi contenuti in questo volume sono stati scritti tra il 2010 e il 2021 nell’intento di evitare il rischio di un approccio idealistico, astratto, tipico di un “tempo senza storia”, per tenere invece sempre presente il contesto nel quale diviene possibile “scegliere”, assumere decisioni e responsabilità in prima persona, disobbedire, ribellarsi.
La stessa immagine della guerra partigiana sembra ormai decontestualizzata, privata della sua genesi laboriosa, incerta, complicata; e anche sembrano svanire il percorso tortuoso, le lacerazioni interne, le aspirazioni contraddittorie. Apprezzare, come è doveroso, la moralità della Resistenza, fare della guerra partigiana un deposito di valori fondativi è cosa buona e giusta; a patto, però, di far tesoro delle raccomandazioni e dei timori dei migliori tra i partigiani, che invitano a vederli per come sono, al di fuori di ogni retorica «patriottarda o pseudoliberale».

Indice

7 Premessa
11 Abbreviazioni
13 1. La necessità, il caso e l’utopia: riflessioni a margine delle «tormentate vicende delle “repubbliche”»
29 2. Obiettivo: liberare i detenuti politici
39 3. Violenza e Resistenza
49 4. Partito nuovo e aspettative antiche: comunisti e Resistenza
71 5. Eredità e disincanti. I partigiani dopo la Resistenza
87 6. Rileggendo Senza tregua: la guerra dei Gap di Giovanni Pesce
99 7. Le stagioni del dibattito storiografico sulla Resistenza
113 8. Memorie partigiane, storie della Resistenza, identità nazionale: intersezioni
127 9. Claudio Pavone partigiano

135 Indice dei nomi




Guerra e Resistenza nel fiorentino

Quella fiorentina è solitamente indicata come un modello di Resistenza avanzato, in grado di anticipare esperienze di opposizione politica e militare più mature, tipiche delle regioni del Nord Italia. Ciò lo si deve per lo più all’importanza storica dell’insurrezione cittadina dell’agosto 1944 e al ruolo svolto in essa dal Comitato Toscano di Liberazione Nazionale quale primo esperimento di autogoverno della Resistenza. Al di fuori di questo focus urbano sono mancati però studi sulle formazioni partigiane che dopo l’8 settembre si costituirono e operarono sui principali rilievi della provincia, contribuendo poi alla liberazione della città.

Questo lavoro ripercorre la storia di una delle principali brigate Garibaldi fiorentine, restituendo tutta la complessità della vicenda e mettendo a fuoco alcuni temi utili a una più generale riflessione sulla Resistenza in armi, tra i quali: l’organizzazione militare, la guerriglia, la gestione delle risorse, i rapporti con le popolazioni, gli attriti con altre formazioni, la violenza subita e agita, le progettualità politiche e sociali.

  • Premessa
  • 1. La scelta delle armi
    • 1. Tra spontaneità e organizzazione: una premessa
    • 2. Linearità e fratture: «antifascismi» e scelta delle armi
    • 3. Un’ipotesi di continuità: «i politici»
    • 4. Un “caleidoscopio” prepolitico: disincanto, salvezza, ribellione e riscatto
    • 5. Ebrei partigiani: una scelta attiva oltre la salvezza
    • 6. Prodromi di «guerra civile»: tra vendetta personale, giustizia e lotta partigiana
    • 7. Singolarità della scelta partigiana e un comune orizzonte “politico”
  • 2. Partigiani in fieri
    • 1. Le prime bande: militari, POWs e giovani “ribelli”
    • 2. L’iniziativa dei «politici»: un disegno organizzativo
    • 3. Tra attendismo e azione
    • 4. Partigiani “in carne”: impulsività, impreparazione, personalismi
    • 5. Il «luogo» partigiano nello «spazio» del nemico: lotta armata e repressione nazifascista
  • 3. La prova delle armi
    • 1. Valibona, 3 gennaio 1944: storia e mito di una battaglia
    • 2. Da Monte Morello al Mugello
    • 3. «Le foglie volano»: il primo aviolancio alleato
    • 4. Infiltrazioni spionistiche e repressione antipartigiana: il problema della sicurezza interna
    • 5. Lo sciopero generale del marzo 1944 e l’azione su Vicchio
  • 4. (Ri)organizzare la Resistenza
    • 1. L’offensiva nemica: i rastrellamenti del marzo 1944
    • 2. Lo spostamento sul Falterona e il disegno di concentrazione delle formazioni tosco-romagnole
    • 3. Il grande rastrellamento dell’aprile 1944
    • 4. Da Monte Giovi al Pratomagno: nasce la 22a brigata Garibaldi Lanciotto
  • 5. Una Resistenza difficile
    • 1. Guerriglia partigiana, rappresaglie e popolazione civile sul Pratomagno
    • 2. Due casi esemplari: Montemignaio e Cetica
    • 3. Popolazione e bande partigiane: un rapporto solidale ma instabile
    • 4. Conflitti tra partigiani per il controllo delle risorse: garibaldini e azionisti
    • 5. Violenza e «guerra civile»
    • 6. Comunismo, «guerra di classe» e Partito
  • 6. La liberazione di Firenze e la fine della guerra
    • 1. La nascita della divisione Arno e i piani per liberare Firenze
    • 2. Dal Pratomagno a Firenze
    • 3. Partigiani e Alleati nella battaglia di Firenze
    • 4. La brigata Lanciotto in prima linea
    • 5. Ordine pubblico, giustizia e violenza insurrezionale
    • 6. Verso il dopoguerra: tra disincanto e mobilitazione
  • Appendice
  • Indice dei nomi



Una vicenda del Novecento. Nazionalismi, foibe ed esodo tra storia e narrazione pubblica

Con un testo molto ambizioso e certo non esente da critiche, la legge fondativa del Giorno del Ricordo si presentava idealmente come un’operazione sana, mirata a individuare e dare forma istituzionale alle violenze del confine nordorientale italiano (le foibe) e alla drammaticità dell’esodo istriano e giuliano-dalmata. A fronte di tali premesse, tuttavia, il risultato della legge fu quello di consegnare al grande pubblico e soprattutto all’iniziativa dei partiti politici – certo non degli storici – un tema particolarmente ostico, spesso travisato a favore di una narrazione acritica e finalizzata a «privilegiare la spettacolarizzazione degli avvenimenti»; il tutto a sfavore di una corretta
presa di consapevolezza collettiva basata sul lavoro degli studiosi.
Per l’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Pistoia questo piccolo volume rappresenta una parziale risposta al quadro appena descritto: uno strumento utile a sondare il tema delle violenze e delle complesse vicende dell’Alto Adriatico con l’ausilio degli storici, ai quali va il merito di aver tradotto le proprie conoscenze in una serie di interventi puntuali e di agevole lettura.

Per info e acquisti: ispresistenza@tiscali.it