Archivio di Stato di Lucca

Sede e contatti
E-mail: as-lu@beniculturali.it
Sito web: http://www.archiviodistatoinlucca.beniculturali.it/

Sede principale
Palazzo Guidiccioni, Piazza Guidiccioni, 8 – Lucca
Tel. 0583 491465 – 469396
Fax. 0583 469396
Orario: Lun. 8:00-13:00 – 14:00-16:45; Mart. 8.00-16.45; Merc. Giov. Ven. e Sab.: 8:00-13:00

Sede sussidiaria
Via dei Pubblici Macelli, 155 – 55100, Lucca
Tel. 0583 955909
Orario: Ven. 8:00-13:00 su prenotazione e numero limitato a 10 persone (telefonare al 0583/491465-469396)

Struttura organizzativa
Direttore: dr. Simone Sartini
Vice Direttore: dr. Sergio Nelli
Sala di studio: dr. Sergio Nelli, responsabile della sala di studio della sede di Piazza Guidiccioni
Consulenza: dr.ssa Veronica Bagnai Losacco, dr.ssa Jaleh Bahrabadi, dr. Giuseppe Dell’Immagine, dr. Sergio Nelli, dr. Daniele Pesciatini
Accoglienza e sorveglianza: sig. Fabio Bacci, sig.ra Silvia Giannini, sig. Giovanni Rasa, sig.ra Valentina Simonetti
Prelevamento e ricollocamento delle unità archivistiche: sig. Fabio Bacci, sig.ra Silvia Giannini, sig. Giovanni Rasa, sig.ra Valentina Simonetti
Biblioteca d’Istituto responsabile: dr. Giuseppe Dell’Immagine
Attività didattica responsabile-coordinatore: dr. Simone Sartini
Visite guidate: dr. Sergio Nelli, responsabile; sig. Fabio Bacci, collaboratore
SNC/SNU: dr. Sergio Nelli (OLP); dr. Giuseppe Dell’Immagine (vice OLP) alternanza scuola-lavoro: dr.ssa Veronica Bagnai Losacco, responsabile
Tutela degli archivi in formazione responsabile: dr. Simone Sartini, collaboratrice: sig.ra Luciana Pasquini
Rappresentanti dell’Istituto, su delega del direttore, nelle Commissioni di sorveglianza e scarto: dr.ssa Veronica Bagnai Losacco, dr.ssa Jaleh Bahrabadi, dr. Sergio Nelli, dr. Daniele Pesciatini
Manifestazioni culturali, valorizzazione e comunicazione responsabile: dr. Daniele Pesciatini
Ufficio relazioni con il pubblico collaboratrici: dr.ssa Antonella Giuntoli
Laboratorio di fotoriproduzione responsabile: dr. Daniele Pesciatini collaboratrice: sig.ra Luciana Pasquini
Laboratorio di legatoria e restauro tecnici addetti al laboratorio: sig. Luciano Barsetti, sig. Giuseppe Fiorentini

Breve storia e patrimonio
Caduta la longeva Repubblica di Lucca (1799) seguirono alcuni anni con rapide successioni di governi, durante i quali fu decretata l’istituzione di un Archivio dello Stato (27 agosto 1804) che fu affidato a Girolamo Tommasi, insigne storico lucchese.
Da tale Archivio restavano separate le carte della Camera de’ libri e delle Scritture, ovvero del più antico archivio pubblico del Comune di Lucca di cui si ha la prima menzione documentaria nello Statuto del 1308 con le scritture giudiziarie e notarili. A partire dal 1389 fu decretato il confluire in tale Camera anche delle carte dei notari che andarono quindi ad aggiungersi a quelle degli uffici giudiziari e fiscali, insieme a tutta la documentazione anteriore al 1369, cioè all’anno del recupero della Libertà dal dominio pisano.
A partire da quello storico avvenimento, infatti, si erano creati due diversi archivi: uno appellato Archivio di Palazzo per le carte politiche e di governo (fisicamente poi a loro volta distinte tra carte pubbliche -conservate nelle Cancellerie- e carte segrete -custodite nella Tarpea-) e l’altro; quello della “Camera librorum” che, dopo varie peregrinazioni di sede e sostanziosi accrescimenti di carte notarili, assunse la nuova denominazione di Archivio Pubblico o de’ Notari.
La loro unione fu progettata dai Baciocchi che al tempo del Principato (1805-1814) ne avviarono il concentramento nel Generale Archivio Diplomatico, benché poi esso non sia stato realizzato per l’incalzare degli eventi.
Costituitosi il Ducato venne acquistato il palazzo dei Guidiccioni (1822) col preciso intento di farne la sede dell’Archivio Generale, ma altre emergenze costrinsero a farne la sede della sola Camera de’ Notari.
Al tempo del Granducato di Toscana (1847-1860) si approdò infine alla tanto auspicata riunione documentaria: con il 1860, il cinquecentesco palazzo Guidiccioni aprì al pubblico le porte dell’Archivio di Stato in Lucca.
Attualmente il patrimonio archivistico conservato si estende per oltre 16.500 metri lineari e consiste in 22.439 pergamene (di cui 698 fragmenta codicum recuperati da coperte di volumi), 165.999 pezzi cartacei, 1.317 mappe, 116 monete, medaglie e distintivi, 309 sigilli e timbri, 253 coni e punzoni, 1207 clichés.
Al nucleo originario, magistralmente descritto nei primi quattro volumi di Inventario (editi con Salvatore Bongi alla direzione dell’Archivio di Stato in Lucca), sono seguiti soprattutto gli accrescimenti dei fondi: Catasto italiano, Archivi fascisti e Comitati di liberazione nazionale, Prefettura, Preture, Questura, Ospedali; e di importanti archivi privati tra cui quelli descritti nei successivi volumi (VI, VIII) degli inventari a stampa: Arnolfini, Bottini, Buonvisi, Guinigi, Mansi, Sardini, Cenami, Sardi ed altri in corso di ordinamento e di pubblicazione, come Bongi, Raffaelli, Spada, Tucci.
Ormai a grandi passi si avvicina il tempo per il versamento dei saturi archivi degli uffici della Repubblica italiana e si stanno approntando spazi, strutture e strumenti adeguati a conservarli e renderli fruibili al nuovo pubblico.
Dal libero Comune alle conquiste di Castruccio Castracani (1314-1328), dalle dominazioni straniere al ricomporsi del pacifico et populare Stato retto dalle magistrature della Repubblica Lucense fino alla signoria di Paolo Guinigi (1400-1430); ed ancora la Repubblica, ma sempre più oligarchica, per approdare al Principato con l’intermezzo dei governi provvisori fino al chiudersi della plurisecolare indipendenza col Ducato Borbonico; infine il breve confluire sotto il Granducato di Toscana e quindi l’adesione al Regno d’Italia incanalandosi nel comune destino dell’Unità italiana: queste le principali tappe nella storia di Lucca, nota come città-stato retta con garbata medietas dai suoi governanti.
Vicende istituzionali, politiche ed amministrative con ricadute consequenziali nell’ambito territoriale per i mutevoli rapporti con gli Stati confinanti: da qui la ricerca della documentazione complementare negli Archivi di Firenze, Pisa, Modena e poi anche Massa, Parma e Pistoia; ma da qui anche la particolare attenzione alle più calde terre di confine: la Garfagnana, Barga e Pietrasanta.




I luoghi della memoria nella provincia di Lucca

Cosa accadde il 6 gennaio 1944 alla stazione di Lucca? Perché la località Merlacchiaia è conosciuta anche fuori dal comune di Castelnuovo Garfagnana? Oppure, ancora: qualcuno ha letto un libro in cui si racconta di un eccidio di monaci certosini. Ma dove, di preciso è avvenuto tutto ciò?

L’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in provincia di Lucca ha voluto iniziare un percorso che potremmo definire di “memoria condivisa”: la mappatura dei luoghi più significativi in cui rimangono tracce lasciate dagli uomini e dalle donne che hanno partecipato alla Resistenza antifascista nella provincia di Lucca

Un percorso multimediale. Che da una piccola targa lasciata su questi “luoghi della memoria”, grazie a uno smartphone o a un tablet puntato su un QR Code, introduce a una pagina web con le principali informazioni e approfondimenti su quanto avvenuto in quel luogo negli anni drammatici della seconda guerra mondiale.
Oppure, al contrario, partendo da un luogo indicato sulla cartina geografica scoprire la storia – la memoria – che sta dietro a quel luogo.
L’obiettivo è avere una visione d’insieme del nostro territorio e conservarne la memoria storica.

Sul sito dell’ISREC Lucca, nella sezione dedicata ai Luoghi della memoria si possono leggere le storie dei luoghi a partire dalla mappa.

Un itinerario consigliato:

Lucca centro: 

Partenza dalla stazione, distrutta da un pesante bombardamento alleato il 6 gennaio 1944. Si passerà poi per la Casa degli Oblati, punto di riferieto per la Resistenza senz’armi; a Porta Elisa invece si ricorda il sacrificio di Don Aldo Mei, ucciso il 4 agosto 1944 dai nazisti perchè sospettato di dare aiuto ai partigiani; si passerà poi per la Pia Casa dove transitarono 70 mila persone deportate nei campi di lavoro in Germania; si passerà poi per via del Panificio dove una targa ricorda lo scrittore, Giorgio Petroni, premio Strega nel 1974, ma anche partigiano; per giungere infine a Porta San Pietro da dove il 5 settembre 1944 gli alleati entrarono nella città per liberarla.

Sul sito dell’ISREC Lucca molti altri luoghi da scoprire, per visitare con uo sguardo nuovo il territorio della Versilia, della Garfagnana e della lucchesia.




Ponterosso: un bersaglio strategico per i bombardieri alleati

Proprio il giorno in cui riuscivano a spezzare la resistenza tedesca sulla Linea Gustav, il 18 maggio 1944, gli Alleati, in vista dell’imminente risalita dell’Italia centrale, decisero di scatenare una violenta offensiva aerea contro lo snodo stradale e ferroviario di Ponterosso, piccola frazione versiliese a metà strada fra Pietrasanta (Lu) e Querceta (Seravezza, Lu). In questo preciso punto, infatti, le principali vie di comunicazione della costa toscana settentrionale, la via Aurelia e la linea ferroviaria Genova-Pisa, attraversavano il fiume Versilia a pochi metri l’una dall’altra: considerate anche le scarse difese antiaeree della zona, per i comandi angloamericani si trattava dunque di un’occasione più che propizia per riuscire ad infliggere un duro colpo alla mobilità dei rifornimenti nazisti diretti a sud. Data la rilevanza strategica dell’obiettivo, nei mesi successivi gli aviatori alleati avrebbero tentato altre 14 volte di abbattere i due ponti, in un susseguirsi di massicce incursioni che si sarebbe protratto fino alla tarda estate del ’44, riportando sempre, tuttavia, inspiegabili insuccessi. La furia delle bombe, anzi, finì per accanirsi contro le popolose borgate vicine al bersaglio, distruggendo stalle, campi e canali d’irrigazione, devastando edifici pubblici, compresa la vecchia chiesa paesana di San Bartolomeo, e moltissime abitazioni civili, distanti anche diversi chilometri dall’obiettivo. Soprattutto, però, le incursioni alleate lasciarono sul campo numerosi morti e feriti versiliesi. La particolare posizione delle strutture da colpire, poste a ridosso delle ripide montagne retrostanti la piana, contribuì sicuramente al fallimento delle varie missioni. Ad inficiarne il risultato, tuttavia, furono anche le pressanti condizioni di stress psicologico in cui si ritrovarono a dover operare i piloti americani nell’ultima parte del conflitto, oltre, naturalmente, ai limiti oggettivi delle strumentazioni di tiro dell’epoca, che non permettevano certo di condurre operazioni di tipo “chirurgico”. A tal proposito, si pensi che i comandi alleati del tempo erano soliti considerare come “ottimo”, e dunque particolarmente riuscito, un bombardamento in cui il 50% degli ordigni fosse caduto entro un raggio di 1000 piedi (305 metri) dall’obiettivo designato. Per tutta la Versilia storica, il bombardamento di Ponterosso del 18 maggio 1944 rappresentò un vero e proprio shock, l’ingresso in una fase nuova del conflitto: dal 10 giugno 1940, infatti, era la prima volta che la guerra arrivava a coinvolgere direttamente e pesantemente il territorio, entrando letteralmente nelle case dei versiliesi. Nel giro di pochi minuti, i civili ebbero modo di realizzare non soltanto la totale vulnerabilità della zona agli attacchi aerei angloamericani, ma anche il preoccupante grado di pericolo cui la popolazione finiva per essere esposta in simili frangenti. Di fronte a minacce sempre più reali, che in un prossimo futuro si sarebbero certamente aggravate, alcune famiglie decisero di costruirsi un rifugio di fortuna nell’orto dietro casa, altre, al contrario, scelsero di raccogliere le cose più importanti e di abbandonare la propria casa, per cercare poi una sistemazione più sicura su per le montagne. Erano i primi sfollati versiliesi.




Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea in provincia di Lucca (ISREC)

Sede e contatti
Piazza Napoleone 32/12, 55100 Lucca
Tel: 0583.55540
E-mail: isreclucca@gmail.com
Sito web: http://www.isreclucca.it
Orario d’apertura: Lunedì e mercoledì dalle 9 alle 16; giovedì dalle 9 alle 12:30
Nel periodo estivo, a partire dal 16 luglio,  l’Istituto seguirà il calendario ridotto:
16 luglio: ore 10-16
23 luglio: ore 10-16
1-26 agosto: periodo di chiusura estiva.

Organi direttivi
Presidente: Mario Regoli
Direttore: Emmanuel Pesi
Tesoriere: Carlo Giuntoli
Segretario:
Revisori dei Conti: Carlo Lazzarini, Alessandro Nieri, Elisabetta Viani
Consiglio Direttivo: Carla Andreozzi, Francesco Nicola Barbato, Stefano Bucciarelli, Enrico Cecchetti, Carlo Giuntoli, Maria Teresa Leone, Chiara Nencioni, Maurizio Perna, Emmanuel Pesi, Mario Regoli, Andrea Ventura.
Comitato scientifico: Luca Baldissara, Stefano Bucciarelli, Paolo Buchignani, Federico Creatini, Caterina Di Pasquale, Pietro Finelli, Gian Luca Fruci, Gianluca Fulvetti, Filippo Gattai Tacchi, Mariamargherita Scotti, Andrea Ventura (coordinatore)

Breve storia e finalità
Nel 1963 si costituisce a Lucca una Delegazione provinciale dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana, che confluisce poi nella sede fiorentina, fino al 31 ottobre 1977, quando si giunge alla creazione dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Lucca.

L’Istituto si propone la conservazione e la valorizzazione del patrimonio documentale e memorialistico della Resistenza, lo sviluppo della ricerca, dell’attività didattica, dell’iniziativa culturale e della riflessione pubblica sulle vicende e sui temi della lotta di Liberazione e su ambiti diversi della storia contemporanea, rivolgendo particolare attenzione a fatti, processi e problemi che hanno riguardato il territorio della provincia di Lucca.

L’Isrec promuove ricerche, studi, manifestazioni, convegni, iniziative scientifiche e divulgative, esposizioni e pubblicazioni anche periodiche. Inoltre l’Istituto segue la progettazione, la promozione e la gestione di luoghi di memoria, musei e spazi culturali in collaborazione con Enti ed Istituzioni del territorio e con le Amministrazioni Pubbliche nell’ambito delle diverse ricorrenze e celebrazioni di pertinenza storica.

Patrimonio
La biblioteca dell’Istituto, intitolata a Renzo Papini, consta di 6000 volumi, alcuni dei quali aggregati nei Fondi Pacini, Mancini, Mandoli, Vanni, Pietrandolfo. Attualmente è in corso la catalogazione del patrimonio librario, inventariato nella Rete delle biblioteche e degli archivi della provincia di Lucca. I volumi che progressivamente vengono schedati sono reperibili sul sito http://bibliolucca.it/SebinaOpacLUA/Opac.

L’archivio conserva carte relative alla Resistenza, all’antifascismo, al periodo bellico e a quello repubblicano. Si segnalano i fondi “Resistenza” e “XI Zona”, il fondo “Fascismo e Rsi”; il “Fondo Processi”, che contiene i fascicoli del Tribunale penale di Lucca dal 1919 al 1947, compresi quelli della Corte d’assise straordinaria di Lucca. Si conserva poi il “Fondo Carità” contenente documenti del processo della Corte d’assise di Firenze a Mario Carità e altri fascisti repubblicani. Recentemente sono inoltre state acquisite le carte del processo a Idreno Utimpergher e altri militi della brigata nera “Mussolini” e il “Fondo stragi naziste”, con documenti provenienti dal National Archives di Washington e Londra, dall’Archivio della United Nation War Crime Commission presso l’Onu, dagli archivi militari tedeschi, dal’Archivio centrale dello Stato di Roma, dagli archivi di Stato provinciali, e da quelli comunali, raccolti dal gruppo di lavoro dell’Università di Pisa nel corso del progetto di ricerca di interesse nazionale coordinato dal prof. Paolo Pezzino, a partire dal 1999.

Sul periodo repubblicano, l’archivio conserva il fondo “Pci – Federazione di Lucca”, e una parte delle carte personali di Arturo Pacini, ex-senatore e Sindaco di Lucca. L’archivio conserva poi una serie di testimonianze orali e periodici e riviste.

 

var cpm_language = {"lng":"it"};var cpm_api_key = 'AIzaSyCF8QJzlWlod1RuA6tA8nQ8cnScbtqW9Io'; var cpm_global = cpm_global || {}; cpm_global['cpm_96d4nt'] = {}; cpm_global['cpm_96d4nt']['zoom'] = 10; cpm_global['cpm_96d4nt']['dynamic_zoom'] = true; cpm_global['cpm_96d4nt']['markers'] = new Array(); cpm_global['cpm_96d4nt']['shapes'] = {}; cpm_global['cpm_96d4nt']['display'] = 'map'; cpm_global['cpm_96d4nt']['drag_map'] = true; cpm_global['cpm_96d4nt']['route'] = false; cpm_global['cpm_96d4nt']['polyline'] = false; cpm_global['cpm_96d4nt']['show_window'] = true; cpm_global['cpm_96d4nt']['show_default'] = true; cpm_global['cpm_96d4nt']['MarkerClusterer'] = false; cpm_global['cpm_96d4nt']['marker_title'] = 'title'; cpm_global['cpm_96d4nt']['mode'] = 'DRIVING'; cpm_global['cpm_96d4nt']['highlight_class'] = ''; cpm_global['cpm_96d4nt']['legend'] = false; cpm_global['cpm_96d4nt']['legend_title'] = ''; cpm_global['cpm_96d4nt']['legend_class'] = ''; cpm_global['cpm_96d4nt']['search_box'] = false; cpm_global['cpm_96d4nt']['kml'] = ''; cpm_global['cpm_96d4nt']['highlight'] = true; cpm_global['cpm_96d4nt']['type'] = 'ROADMAP'; cpm_global['cpm_96d4nt']['mousewheel'] = true; cpm_global['cpm_96d4nt']['zoompancontrol'] = true; cpm_global['cpm_96d4nt']['fullscreencontrol'] = false; cpm_global['cpm_96d4nt']['typecontrol'] = true; cpm_global['cpm_96d4nt']['streetviewcontrol'] = false; cpm_global['cpm_96d4nt']['trafficlayer'] = false; codepeople-post-map require JavaScript

 



Archivio e Centro Documentario Storico del Comune di Viareggio “Francesco Bergamini”

Sede e contatti
Palazzo delle Muse, Piazza Giuseppe Mazzini, 12, Viareggio
Telefono: 0584.945467
E-mail: centrostorico@comune.viareggio.lu.it
Sito web: http://www.comune.viareggio.lu.it/index.php?option=com_content&view=category&id=70&Itemid=32
Orario di apertura al pubblico:
Dal lunedì al venerdì ore 8.30-13.00
Lunedì e mercoledì ore 15.00 – 17.00

Organi direttivi
Dirigente: Dott. Alberto Bartalucci

Breve storia e finalità
Il Centro Documentario Storico è stato istituito nel 1963, allo scopo di “raccogliere, conservare e valorizzare il patrimonio archivistico della Città e di fornire a tutti i cittadini, che ne vogliono fare uso, i mezzi di formazione e di informazione sulla storia di Viareggio e della Versilia”. Nel 2005, l’istituto è stato intitolato al suo fondatore, Francesco Bergamini, ed ha assunto la denominazione ufficiale di Archivio e Centro Documentario Storico Francesco Bergamini. Il Servizio ha la finalità di ricomporre e costituire le fonti documentarie necessarie per la ricostruzione della vicende storiche, economiche e sociali della Città tramite la raccolta e la conservazione in un’unica sede della grande mole di documentazione varia prodotta dalle magistrature che, a partire dal XVII secolo, hanno avuto competenza amministrativa sul territorio dell’attuale Comune di Viareggio.

Patrimonio
Archivio storico comunale. Suddiviso in una sezione preunitaria, con inventario a stampa, costituita da 619 unità archivistiche (registri, mastri, filze) ordinate secondo le magistrature che nel tempo produssero i documenti; in una sezione che va dal 1870 al 1936, raccolta e suddivisa secondo il prontuario Astengo, non sempre applicato correttamente, e disposta cronologicamente per raggruppamenti di anni, formata dal carteggio e da altro materiale prodotto dalle varie articolazioni dell’organizzazione comunale (priva di inventario); in una sezione successiva al 1936 e anche pertinente all’archivio di deposito, non completa, parzialmente ordinata e priva di inventario, di materiale analogo a quello della sezione precedente.

Sono conservate, inoltre, le serie complete delle deliberazioni del Consiglio Comunale (fino al 1973 inventariate con il software Archimista, e, per quelle pertinenti all’archivio di deposito, fino al 1989, ordinate cronologicamente); della deliberazioni della Giunta Municipale (fino al 1973 inventariate con il software Archimista, e, per quelle pertinenti all’archivio di deposito, fino al 2003, ordinate cronologicamente); delle licenze edilizie fino al 1971, ordinate cronologicamente.

Sono conservate, altresì, carte sciolte e 20 grandi buste recanti la denominazione “Materiale da riordinare”. E’ presente, infine, documentazione ricevuta da alcuni archivi di privati (Fondi Viani-Santini, Fondo Krimer, Fondo del PCI, Fondo del PSIUP, ed altri); di questi il Fondo Viani-Santini, con inventario a stampa, costituisce una sezione dedicata alla vita e all’opera di Lorenzo Viani (conserva pubblicazioni, articoli di giornale, oltre 1100, fotografie, cataloghi di mostre, riproduzioni di opere, lettere autografe di varie personalità della cultura e della politica indirizzate a Viani, manoscritti e dattiloscritti originali).

Centro Documentario Storico. Accanto al materiale propriamente archivistico il Servizio, nella sua articolazione di centro documentario, raccoglie varie documentazioni suddivise in sezioni quali:
biblioteca (raccoglie pubblicazioni che interessano Viareggio sotto il profilo storico, economico, politico e culturale, con riferimenti anche al territorio della Versilia), con catalogo a schede;
emeroteca (raccoglie – seppur non completamente – giornali, riviste e numeri unici pubblicati a Viareggio dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri; in questa raccolta sono conservate anche le pagine di cronaca locale dei quotidiani La Nazione e Il Tirreno (prima Il Telegrafo) dal 1969 ad oggi, e la raccolta completa del quotidiano Il Corriere della Versilia, successivamente Il Nuovo Corriere, dal 2002 al 2011), con catalogo a schede;
fototeca (costituita da circa 6000 fotografie e cartoline illustrate riproducenti vedute di ambienti, personaggi e momenti di vita di Viareggio, dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri), parzialmente ordinata;
mappe e carte (sono conservate planimetrie e mappe storiche che illustrano le variazioni territoriali e toponomastiche di Viareggio dal 1172 fino ad oggi), parzialmente ordinate;
carnevale (questa sezione presenta la più ampia documentazione sulla storia del Carnevale di Viareggio; fanno parte di questa raccolta pubblicazioni, articoli di giornale, fotografie dei carri e dei corsi mascherati ed altro materiale vario), con catalogo a schede;
tesi di laurea (oltre 90 titoli di tesi discusse presso varie facoltà, in particolare lettere, architettura, economia ed urbanistica, di diverse università italiane riguardanti Viareggio e/o la Versilia), con catalogo a schede.

 

var cpm_language = {"lng":"it"};var cpm_api_key = 'AIzaSyCF8QJzlWlod1RuA6tA8nQ8cnScbtqW9Io'; var cpm_global = cpm_global || {}; cpm_global['cpm_CdPjL9'] = {}; cpm_global['cpm_CdPjL9']['zoom'] = 10; cpm_global['cpm_CdPjL9']['dynamic_zoom'] = true; cpm_global['cpm_CdPjL9']['markers'] = new Array(); cpm_global['cpm_CdPjL9']['shapes'] = {}; cpm_global['cpm_CdPjL9']['display'] = 'map'; cpm_global['cpm_CdPjL9']['drag_map'] = true; cpm_global['cpm_CdPjL9']['route'] = false; cpm_global['cpm_CdPjL9']['polyline'] = false; cpm_global['cpm_CdPjL9']['show_window'] = true; cpm_global['cpm_CdPjL9']['show_default'] = true; cpm_global['cpm_CdPjL9']['MarkerClusterer'] = false; cpm_global['cpm_CdPjL9']['marker_title'] = 'title'; cpm_global['cpm_CdPjL9']['mode'] = 'DRIVING'; cpm_global['cpm_CdPjL9']['highlight_class'] = ''; cpm_global['cpm_CdPjL9']['legend'] = false; cpm_global['cpm_CdPjL9']['legend_title'] = ''; cpm_global['cpm_CdPjL9']['legend_class'] = ''; cpm_global['cpm_CdPjL9']['search_box'] = false; cpm_global['cpm_CdPjL9']['kml'] = ''; cpm_global['cpm_CdPjL9']['highlight'] = true; cpm_global['cpm_CdPjL9']['type'] = 'ROADMAP'; cpm_global['cpm_CdPjL9']['mousewheel'] = true; cpm_global['cpm_CdPjL9']['zoompancontrol'] = true; cpm_global['cpm_CdPjL9']['fullscreencontrol'] = false; cpm_global['cpm_CdPjL9']['typecontrol'] = true; cpm_global['cpm_CdPjL9']['streetviewcontrol'] = false; cpm_global['cpm_CdPjL9']['trafficlayer'] = false; codepeople-post-map require JavaScript




Fondo Documentazione Arturo Paoli

Sede e contatti
Palazzo della Fondazione Banca del Monte di Lucca, Piazza san Martino 7, Lucca.
Telefono: 331.3422878
E-mail: fondopaoli@fondazionebmlucca.it
Sito web: http://www.fondazionebmlucca.it/fondopaoli/index.php
Orari di apertura: martedì 10-13; mercoledì e giovedì 16-19

Organi direttivi:
Presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca: Oriano Landucci
Delegato della Fondazione al progetto Fondo Documentazione: Marco Marchi
Consulente scientifico: Bruna Bocchini
Responsabile dei progetti: Silvia Pettiti
Archivista e bibliotecaria: Federica Fontana

Breve storia e finalità
Il Fondo Documentazione Arturo Paoli è la raccolta sistematica delle carte e degli scritti di Arturo Paoli (Lucca, 1912), una delle personalità lucchesi più significative tuttora viventi, sacerdote, scrittore, predicatore, che ha trascorso metà della sua vita in America Latina.

Il Fondo nasce nel 2007 grazie all’interesse di un folto gruppo di amici e persone legate al sacerdote e alla disponibilità della Fondazione Banca del Monte di Lucca. L’importanza di tale progetto va al di là del riconoscimento dovuto a una personalità molto amata: la sua vita svoltasi in Italia ai vertici dell’Azione Cattolica negli anni Cinquanta, poi come ‘piccolo fratello’ di Charles de Foucauld nel deserto algerino, in Sardegna e in numerosi paesi dell’America Latina, ha attraversato momenti e problemi tra i più significativi della storia della Chiesa e della società italiana e mondiale del XX secolo.

Dal dicembre 2011 il Fondo Paoli è aperto al pubblico per visite, consultazioni, attività didattiche e culturali.

Patrimonio
Il Fondo Documentazione Arturo Paoli raccoglie:
– i libri di Arturo Paoli in lingua italiana (66 volumi) e estere (18 volumi), pubblicati tra il 1945 e il 2014;
– libri con interventi o citazioni di Paoli (41 volumi, di cui 3 in lingua straniera);
– libri relativi ai contesti storici della vita di Paoli (America Latina, Chiesa, guerra e resistenza, movimenti ecclesiali di base) (135 volumi);
– gli articoli di Arturo Paoli (1450 articoli in 23 diverse testate), pubblicati tra il 1931 e il 2014;
– dvd (interviste, filmati, documenti);
– le carte private (epistolari, registrazioni, bozze editoriali, ecc.) provenienti da 58 donatori (Italia, Francia, Belgio, Argentina, Brasile), con centinaia di documenti inediti;
– i riconoscimenti ricevuti da Arturo Paoli per le sue attività di solidarietà umana e cristiana nel corso di un secolo.

Tutte le attività pubbliche e didattiche svolte dal Fondo Paoli sono documentate da videoregistrazioni.
Il Fondo Paoli è in costante crescita grazie agli apporti di nuove carte private e nuovi materiali editoriali.

var cpm_language = {"lng":"it"};var cpm_api_key = 'AIzaSyCF8QJzlWlod1RuA6tA8nQ8cnScbtqW9Io'; var cpm_global = cpm_global || {}; cpm_global['cpm_ZeBEUP'] = {}; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['zoom'] = 10; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['dynamic_zoom'] = true; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['markers'] = new Array(); cpm_global['cpm_ZeBEUP']['shapes'] = {}; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['display'] = 'map'; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['drag_map'] = true; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['route'] = false; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['polyline'] = false; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['show_window'] = true; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['show_default'] = true; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['MarkerClusterer'] = false; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['marker_title'] = 'title'; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['mode'] = 'DRIVING'; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['highlight_class'] = ''; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['legend'] = false; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['legend_title'] = ''; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['legend_class'] = ''; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['search_box'] = false; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['kml'] = ''; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['highlight'] = true; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['type'] = 'ROADMAP'; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['mousewheel'] = true; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['zoompancontrol'] = true; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['fullscreencontrol'] = false; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['typecontrol'] = true; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['streetviewcontrol'] = false; cpm_global['cpm_ZeBEUP']['trafficlayer'] = false; codepeople-post-map require JavaScript




Casa Museo Ugo Guidi (MUG)

Sede e contatti
Via M. Civitali 33, 55042 Forte dei Marmi (Lucca)
Telefono: 0585.348510 / 348.3020538
E-mail: museougoguidi@gmail.com
Sito web: http://www.ugoguidi.it/
Orari di apertura: Il Museo è aperto tutto l’anno ed è visitabile gratuitamente su prenotazione.

Organi direttivi
Curatore: Vittorio Guidi
Il museo è promosso dalla associazione Amici del Museo Ugo Guidi Onlus  con presidente Claudio Cresti.

Breve storia e finalità
La casa-museo è l’ultima e unica testimonianza della feconda stagione culturale del secondo ‘900 presente a Forte dei Marmi, dove Ugo Guidi (1912-77) ha vissuto e realizzato tutte le sue sculture. In essa si possono ammirare oltre 500 opere, tra sculture, disegni e tempere, che vanno dagli anni ’40 al ‘77 e che mostrano lo sviluppo del maestro dal classico fino all’astratto.  Oggi è MUSEO UGO GUIDI – MUG – luogo di cultura in cui vengono allestite mostre di artisti scomparsi, di artisti affermati, di giovani promettenti, di studenti di Accademie e Istituti superiori spinti a dialogare con opere, video, performance, installazioni suscitate dalle emozioni nate dal rapporto instaurato con le opere di Ugo Guidi. Si progettano partecipazioni con musei, fondazioni e gallerie d’arte in collaborazione con il Ministero dei Beni Artistici e Culturali, la Regione Toscana e ICOM.

L’Ass. “Amici del Museo Ugo Guidi onlus” e Museo Ugo Guidi organizzano dal 2009 la mostra “Il Maestro presenta l’Allievo”, selezione dei migliori studenti delle Accademie d’Italia segnalati dai loro docenti con l’adesione delle 20 Accademie di BB.AA. italiane, con riconoscimento testimoniato dalle medaglie del Presidente della Repubblica, del Presidente del Senato e della Camera.

Nel museo si presentano libri e si leggono poesie, nel giardino vengono allestite piccole rappresentazioni teatrali e concerti, viene inoltre proposta un’attività didattica per bambini e studenti che crei stimoli creativi nella cartapesta e in altri materiali in collaborazione con privati ed associazioni.

La casa-museo è stata inserita nelle Case della Memoria della Toscana ed è stata aperta per le Giornate di Primavera del FAI (Fondo Ambiente Italiano) e segnalata da Italia Nostra tra le piccole realtà museali d’eccellenza in Italia. E’ inoltre inserita nelle guide del Touring Club Italiano e della Lonely Planet Toscana.

La Soprintendenza di Lucca/Massa Carrara ha catalogato le sculture.

Mostre e iniziative culturali in tutta Italia e all’estero fanno richiesta del patrocinio del Museo.

Il Museo Ugo Guidi – MUG – è luogo d’arte e cultura  ed è stato inserito nel prestigioso sito delle Case Museo Italia www.casemuseoitalia.it ed è presente su Tripadvisor, inoltre fa parte dal 2013 del “Circuito museale degli itinerari versiliesi della pietra e del marmo” che comprende sei musei della Versilia. Dal 2007 ad oggi sono state allestite oltre 80 mostre d’arte contemporanea.

Patrimonio
Il Museo contiene oltre 500 sculture di Ugo Guidi e molti suoi disegni e dipinti.

 




Centro documentazione di Lucca

Sede e contatti
Via degli Asili 10, 55100 Lucca
Telefono e fax: 0583.467259
E-mail: acd.lucca@virgilio.it
Sito web: https://www.provincia.lucca.it/centro-di-documentazione
http://www.comune.bologna.it/iperbole/asnsmp/lucca.htm

Orari di apertura: dal lunedì al sabato 17-19.30

Organi direttivi
Responsabile: Anna Maria Siccardi

Breve storia e finalità
Il Centro ha iniziato l’attività nel 1973 ponendosi come obiettivo lo studio degli aspetti sociali, economici e politici dal secondo Novecento in poi, con riferimento alla “storia dal basso” e a quello che è stato definito “l’altro movimento operaio”, in particolare ai gruppi politici e sociali antagonisti spesso trascurate dalla storiografia tradizionale e accademica. Si occupa della conservazione di documenti per lo più costituiti dal cosiddetto materiale umile proveniente dai posti di lavoro ( fabbriche, università, scuole), da periodici, bollettini, opuscoli, manifesti, monografie. Altri campi di interesse del Centro riguardano: la storia delle donne, delle organizzazioni e dei partiti della sinistra, del Terzo mondo, dei movimenti contemporanei, del pensiero economico, dei conflitti sociali internazionali, degli aspetti culturali alternativi.

Ampia è anche la consistenza della documentazione che si riferisce alla situazione politico-sindacale della provincia di Lucca.

Patrimonio
Il patrimonio è suddiviso in tre sezioni: archivio, emeroteca, biblioteca

Archivio: è costituito da volantini, fogli unici, inchieste, dossier , bollettini, in gran parte ciclostilati, prodotti da comitati, collettivi, gruppi politici, sindacati di base, associazioni. E’ attualmente composto da circa 200 mila carte raccolte in 202 faldoni. Ha ottenuto la notifica “per la rilevanza ai fini della storia sociale, politica e sindacale locale nazionale” da parte della Soprintendenza archivistica della Toscana nel 1994. Un breve elenco del materiale d’archivio è reperibile in http://www.comune.bologna.it/iperbole/asnmp/lucca.htm; in Fondazione Basso, Guida alle fonti per la storia dei movimenti in Italia (966-1978), Ministero per i Beni e le attività culturali, 2003; in Rete degli archivi per non dimenticare, a cura di I.Moroni, Roma, 2010.

Emeroteca: quasi del tutto informatizzata, è costituita da quotidiani, periodici o bollettini/notiziari ciclostilati e stampati. Attualmente circa 3500 testate, cessate o in corso. La parte più rilevante inizia con gli anni ’60, ma comprende anche importanti collezioni di periodici dei decenni precedenti in originale o in reprint (es.: L’Ordine nuovo, Il programma comunista, Rinascita, ecc.). E’ disponibile il catalogo cartaceo di circa 2200 periodici aggiornato al 1994. E’ in corso l’inserimento in Opac sbn.

Biblioteca: ha una consistenza di circa 10000 volumi. Si tratta per lo più di pubblicazioni specialistiche difficilmente reperibili perché spesso pubblicate da piccole e medie case editrici politiche. Comprende tuttavia, oltre ai classici del marxismo (es. le opere complete di Marx-Engels e di Lenin) e dell’anarchismo, i testi più noti dei principali storici ed economisti contemporanei. E’ in corso l’inserimento in Opac sbn.

Pubblicazioni : Catalogo ragionato dei periodici, Comune di Lucca, 1984; I periodici politici, a cura di Anna Maria Siccardi, Regione Toscana, 1994; Bollettino bibliografico (aperiodico); varie guide bibliografiche e storiografiche.