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Collezione Opere d’Arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa

Sede e contatti
Sede Fondazione: Via Pietro Toselli, 29, 56125 Pisa
Collezione permanente: Palazzo Giuli Rosselmini Gualandi, Lungarno Gambacorti, 9, 56125 Pisa
Sito web: http://fondazionecaripisa.it/index.php?id=15
Tel 050591304 – 050591384
Orari di apertura: visite su prenotazione il 1° e 4° venerdì del mese dalle 17.00 alle 19.00

Organi direttivi
Presidente della Fondazione: Avv. Claudio Pugelli.

Breve storia e finalità
La Fondazione Pisa è una delle 88 Fondazioni di origine bancaria nate negli anni Novanta in seguito alla riforma del sistema creditizio italiano.
Prima Ente e quindi Fondazione dal 2000, essa prosegue l’attività filantropica della Cassa di Risparmio di Pisa, della quale ha ceduto il controllo per dedicarsi esclusivamente all’attività istituzionale.
La diversificazione patrimoniale e la cessazione di una diretta responsabilità imprenditoriale hanno permesso alla Fondazione di incrementare il valore complessivo delle proprie erogazioni che hanno raggiunto negli ultimi anni un ammontare medio di 12 milioni di euro, destinati a progetti propri o elaborati da terzi nei settori d’intervento a favore del territorio di competenza, che ricalca quello del tradizionale radicamento della antica Cassa.
Per statuto la Fondazione ha scelto di operare nei settori rilevanti dell’Arte, Attività e Beni culturali, della Filantropia e del Volontariato e della Ricerca scientifica e tecnologica e di conservare tra gli organi l’Assemblea dei soci a garanzia della sua indipendenza e della missione di “pubblica beneficenza” fissati dai privati individui che fondarono la Cassa di Risparmio nel 1834.Oggi la Fondazione intende reinterpretare in chiave attuale quello spirito filantropico, proponendosi come interlocutore qualificato per le esigenze del territorio nei settori rilevanti d’intervento, con piena autonomia rispetto ad istituzioni ed enti pubblici e privati.

Il principio ispiratore con il quale la collezione è stata concepita è il legame delle opere con Pisa e il suo territorio: per autore, committenza, provenienza o tema.
Il nucleo originale della collezione, acquistato dalla originaria Cassa di Risparmio di Pisa, è stato arricchito con opere di autori importanti fra i quali Nino Pisano, Orazio ed Artemisia Gentileschi, Orazio Riminaldi, Tribolo. Oltre alle singole opere, la Fondazione ha acquistato intere collezioni come quella di Ottavio Simoneschi, o come il ricchissimo archivio fotografico di Luciano Frassi, che documenta la vita della città lungo l’arco della seconda metà del ’900. Le collezioni sono disposte in due piani. Il secondo, da dove si consiglia d’iniziare la visita, ha un taglio museale, con dipinti dal XIV al XVIII secolo, distribuiti nelle sale secondo un ordine cronologico. L’allestimento del primo è stato invece concepito come la ricostruzione di una dimora signorile ottocentesca, arredata in gran parte dai ‘pezzi’ della collezione Simoneschi dal XVI al XX secolo, e da quelli originali del palazzo. In particolare detta collezione è risultata fondamentale per gli arredi mobili delle singole sale, che, tranne un’eccezione (la sala da pranzo al primo piano), al momento dell’acquisto da parte della Fondazione erano prive di suppellettile. Anche il piano terra presenta due sale riccamente decorate (talvolta occupate da mostre temporanee). Dal piano terreno si accede inoltre al sottosuolo (Le Fondamenta), dove in tre sale sono esposti i reperti archeologici provenienti dagli scavi eseguiti durante i restauri del palazzo e delle aree contigue. Dall’androne all’ingresso si accede per mezzo di un corridoio alla parte del palazzo articolata in numerose sale distribuite su due piani, dove si tengono le grandi mostre autunnali e primaverili. Esse hanno per oggetto monografie di grandi artisti internazionali, esposizioni su temi scientifici o ampi approfondimenti sulle vicende storiche e artistiche locali.




MuMe – Museo della Memoria di San Miniato

Sedi e contatti
Indirizzo: Loggiati di San Domenico 8, San Miniato (Pisa)
Telefono: 0571 406293
E-mail: museodellamemoria@comune.san-miniato.pi.it
Sito web: http://www.comune.san-miniato.pi.it/la-citta/turismo-e-cultura/sistema-museale/97-uffici-e-servizi/settore-4-servizi-alla-persona-e-politiche-di-solidarieta/cultura,-biblioteche,-archivi,-sport,-casa/cultura-e-musei/2745-mume-museo-della-memoria.html
Orari di apertura: Nel mese di settembre, l’orario di apertura al pubblico sarà il seguente: dal Martedì al Sabato 10.30-12.30, Martedì e Giovedì 15-17. In attesa di orario definitivo.
Biglietto d’ingresso: ingresso gratuito

Organi direttivi
Comitato Scientifico: Prof. Pier Luigi Ballini, Prof. Zeffiro Ciuffoletti, Prof. Giovanni Contini, Prof. Andrea Vanni Desideri, Prof. Leonardo Paggi

Breve storia e finalità
Il MuMe – Museo della Memoria di San Miniato è stato inaugurato il 24 luglio 2018 ed è nato dalla volontà di dare alla città uno spazio dedicato alla conservazione dell’insieme di valori e testimonianze della storia più recente della comunità, con particolare riferimento ai fatti della Seconda Guerra Mondiale, ai valori dell’antifascismo e della Resistenza.
In questo spazio viene mantenuta viva la testimonianza delle persone che hanno vissuto gli orrori della guerra, costruendo un itinerario, visuale e documentale, attraverso gli episodi che hanno interessato direttamente la Città di San Miniato.
Il Museo è stato realizzato in collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa, che ha avuto il compito, tramite il Laboratorio Dreams Lab, di curare lo sviluppo delle applicazioni multimediali a carattere divulgativo, offrendo una fedele ricostruzione storica degli eventi più significativi di San Miniato nel periodo della Seconda Guerra Mondiale; mentre il Comune ha messo a disposizione dell’Ateneo i dati tecnici e scientifici di cui dispone.
L’obiettivo di un Museo che, oltre agli oggetti, vanta una struttura di supporto multimediale di ultima generazione, è quello di promuovere la salvaguardia della memoria storica, favorendo un’attiva e consapevole cultura della pace e della convivenza civile.

Patrimonio
All’interno del MuMe sono raccolte gran parte dalle memorie dei cittadini che, attraverso oggetti, lettere, fotografie e video-memorie, hanno voluto raccontare la loro storia.
Dalle loro testimonianze ha preso forma un percorso espositivo che invita il visitatore a compiere una riflessione sul passato recente della comunità sanminiatese e, più in generale, sul difficile percorso che ha portato l’Italia alla conquista della democrazia.
La raccolta museale è articolata in tre sezioni e abbraccia un periodo compreso tra il 1921, anno in cui anche a San Miniato furono istituiti i Fasci di combattimento, e il 1946, quando con le prime elezioni democratiche a suffragio universale venne proclamata la nascita della Repubblica.




Centro Archivistico della Scuola Normale Superiore

Sede e contatti
Palazzo della Carovana, Piazza dei Cavalieri, 7 – 56126 PISA
Tel. 050 509047
E-mail: centroarchivistico@sns.it
Sito web: http://centroarchivistico.sns.it/
Orario: dal lun. al mer. 8,30-13,30 e 14,00-17,30; giov. e ven. 8,30-13,30. Per i pomeriggi del giovedì e venerdì l’apertura deve essere preventivamente concordata previa richiesta

Comitato scientifico
Presidente: professoressa Ilaria Pavan;
Componente: professor Andrea Giardina;
Componente: dottor Lucio Biasiori;
Componente: dottoressa Diana Marta Toccafondi.

Breve storia e finalità
A seguito del deposito dell’archivio Salviati la Scuola scelse di istituire un Centro Archivistico a cui affidare il compito della gestione e della valorizzazione scientifica dei fondi documentari di cui disponeva, attraverso il loro riordinamento, la pubblicazione di inventari, la partecipazione a convegni, a mostre documentarie etc. Il Centro Archivistico inoltre doveva garantire la corretta tenuta dei materiali e seguire il restauro dei documenti, quest’attività poteva essere svolta sia attraverso finanziamenti diretti della Scuola sia grazie ad interventi finanziati dalla Sovrintendenza Archivistica per la Toscana.
Successivamente il Centro venne riaccorpato alla Biblioteca a cui è afferito fino al 2013.

Patrimonio
Presso il Centro Archivistico oltre all’archivio storico della Scuola, ordinato per la prima volta nel 1988, ed ad una parte del fondo del Collegio Puteano, sono attualmente presenti numerosi archivi di personalità della cultura dell’800 e del ‘900 acquisiti grazie a lasciti testamentari, doni, depositi ma anche e soprattutto grazie ad una mirata ed attenta politica di acquisti. Molti fondi provengono da personalità fortemente legate alla Scuola, di cui furono allievi e/o docenti, basti ricordare i fondi dei vari direttori: Enrico Betti; Alessandro D’Ancona; Ulisse Dini; Luigi Bianchi e Gilberto Bernardini.
Materiali archivistici sono stati donati o acquistati dalla Scuola già nell’Ottocento; agli anni ’80 del Novecento risalgono due depositi di particolare rilievo: nel 1984 è stato depositato l’archivio Salviati, la cui documentazione è espressione e testimonianza delle attività svolte da questa famiglia di mercanti banchieri fiorentini, e successivamente di proprietari terrieri e nobili da cui prende nome; nel 1986 venne depositato il fondo D’Ovidio Francesco, filologo letterato e glottologo.




Università degli studi di Pisa. Archivio generale di ateneo

Sede e contatti
Via E. Calabresi 16/18, Località Montacchiello Ospedaletto – 56121 Pisa
Tel: 050 2212337 (Uff.centrale) / 050 2211242-243-244 (Archivio)
E-mail: archivio@sba.unipi.it
Sito web: https://www.sba.unipi.it/it/biblioteche/archivio-generale-di-ateneo
Orario: dal lun. al ven. 09.00 – 13.00

Metodologia di consultazione
Il personale assicura assistenza e consulenza nella ricerca di documenti archivistici e bibliografici agli uffici dell’amministrazione centrale, alle strutture didattiche e alle biblioteche di ateneo. Studenti, docenti o studiosi che abbiano la necessità di reperire materiale bibliografico conservato in archivio sono pregati di rivolgersi alle biblioteche di ateneo che effettueranno la richiesta all’archivio per loro conto. Solo nel caso di ricerche archivistiche o di ricerche bibliografiche più complesse e approfondite, studenti, docenti e studiosi possono mettersi direttamente in contatto con il personale dell’archivio, ai recapiti indicati, per concordare un appuntamento.

Patrimonio
L’Archivio generale di Ateneo raccoglie e conserva: tutta la documentazione amministrativa dell’Università di Pisa non più corrente (archivio di deposito e storico) e il materiale bibliografico (libri e riviste) meno consultato proveniente da tutte le biblioteche di ateneo.




Archivio storico della Scuola superiore Sant’Anna di studi universitari e di perfezionamento

Sede e contatti
Sede centrale Scuola superiore Sant’Anna di studi universitari e di perfezionamento
Piazza Martiri della Libertà, 33 – 56127, Pisa
Telefono: 0508833111
Fax: 050883296
Servizi archivistici di collezioni speciali e documenti storici: Silvia Alessi (tel. +39 050 883.233; e-mail: silvia.alessi@santannapisa.it)
Sito web: https://www.santannapisa.it/it/biblioteca/

Breve storia e finalità
L’archivio, così come si presenta adesso, si crea nel 1786 quando l’appena istituito Conservatorio di Sant’Anna viene dotato dei beni espropriati ai soppressi monasteri pisani di S. Martino, S. Giuseppe, S. Elisabetta, oltre che delle proprietà del Monastero di S. Anna.
Tra questi beni figurano i fondi archivistici di ciascun monastero che andarono ad aggiungersi al nascituro archivio del Conservatorio.
Durante l’avvicendamento dei vari organi di governo che si sono succeduti alla direzione del Conservatorio, fino ad arrivare alla Scuola Superiore Sant’Anna di Studi Universitari e Perfezionamento, i fondi sono stati mantenuti in buono stato di conservazione e ordinamento grazie alla serie di interventi di riordino operati a partire dalla fine del XIX secolo.
Lo studio delle carte contenute nell’archivio delinea un tracciato storico che dalla vita economica e sociale di un monastero del XV secolo arriva fino alla ripresa economica del secondo dopoguerra vista attraverso i documenti di un convitto pubblico. Sono presenti piante e disegni di notevole interesse realizzati, tra i secoli XVI-XIX, da ingegneri e agrimensori.

Patrimonio
Consistenza: 1549 unità archivistiche
Estremi cronologici: 1086-1972




Archivio di Stato di Pisa

Sede e contatti
Palazzo Toscanelli, Lungarno Mediceo, 30 – 56100, Pisa
Tel.:050 542698; 050 542784
Fax: 050 542784
E-mail: as-pi@beniculturali.it
PEC: mbac-as-pi@mailcert.beniculturali.it
Sito web: http://www.aspisa.beniculturali.it/
Orario: lun. e ven. 8,20 – 13,45; mart. merc. e giov. 8,20 – 17,20; sab. 8,20 – 13.30

Sede sussidiaria
Logge dei Banchi 2, Piazza XX Settembre – Pisa

Organi direttivi
Direttore: Massimo Sanacore

Breve storia e presentazione
La sede originale dell’Archivio di Stato fu sopra la Loggia dei Banchi, che oggi rimane come sede distaccata, mentre nei primi anni del Novecento la sede principale si trasferì nei locali più spaziosi di Palazzo Toscanelli sul Lungarno Mediceo. Altri depositi furono aperti circa venti anni fa.
L’Archivio di Stato di Pisa possiede anche una biblioteca specializzata in storia locale la cui formazione è dovuta al materiale librario pervenuto insieme ai fondi archivistici al momento dell’impianto, ai doni di privati ed enti, agli acquisti ministeriali, alle pubblicazioni a norma di legge. Da segnalare i volumi appartenenti alla biblioteca Toscanelli, ricevuta per lascito testamentario da Elisa Toscanelli, comprendente opere di vario genere e tipologia: letterarie, filosofiche, religiose, storiche, artistiche, scientifiche, cinquecentine, pregiate edizioni del ‘600 e ‘700 e una collezione di cartoline dei primi anni del ‘900 raccolte in volumi rilegati in pelle.




Vialibera: una mappa per conoscere la Resistenza a Pisa

Inaugurato in occasione del 70° anniversario della liberazione di Pisa, il 2 settembre 2014, Vialibera è un itinerario  per i luoghi dell’antifascismo e della Resistenza a Pisa. Il progetto realizzato dal Comune e dall’ANPI provinciale di Pisa ha censito 27 luoghi per la città inerenti l’antifascismo, la resistenza e la liberazione e la ricostruzione. Sono stati apposti dei pannelli che sintetizzano le storie delle vicende e dei protagonisti di quei fatti dai quali attraverso un codice QR è possibile accedere ai contenuti speciali (documenti e immagini) sul sito www.vialibera.org.

Le tappe includono luoghi che ricordano i primi circoli antifascisti pisani in epoca fascista, la guerra con i bombardamenti alleati e gli eccidi nazisti, la reazione delle autorità e del clero per aiutare i civili a sopravvivere in città, la liberazione e la prima giunta democratica.

Alcuni itinerari consigliati

1. Itinerario breve: Per poter avere un’idea generale di cosa è stata la Resistenza a Pisa Vialibera.org consiglia un itinerario di circa 3 Km da svolgere in 1h che parte da via del Carmine (dietro corso Italia) e giunge nei pressi della Torre. Strade tipicamente percorse dai turisti che però potranno essere lette con uno sguardo nuovo. Si partirà col racconto delle prime riunioni clandestine che hanno alimentato il pensiero antifascista fino a giungere in Piazza dell’Arcivescovado, dietro la Torre, luogo simbolo della Liberazione.

Altri itinerari sono stati realizzati, sulla base dei pannelli di Vialibera anche dall’associazione MemorySharing e dal CISE, Centro interdipartimentale di studi ebraici dell’Università di Pisa.

Itinerario 1: Ebrei tra fascismo e antifascismo a Pisa (1921-1943)

L’itinerario intende presentare la storia di Pisa e degli ebrei pisani tra fascismo e antifascismo. Il percorso prenderà avvio da una parte dal racconto delle violenze squadriste degli anni ’20 e della nascita e l’avvento al potere del fascismo e d’altra parte dalle prime esperienze antifasciste, con l’organizzazione di una embrionale organizzazione pisana, come per esempio il movimento unitario nato nelle carceri di San Matteo (pannello 1). Si passerà poi a trattare la politica antiebraica e le conseguenze che questa provocò sul territorio (pannelli 4 e 9). Il percorso proseguirà poi con l’analisi dell’atteggiamento della Chiesa pisana di fronte al fascismo (pannello 5) e la costituzione di altri gruppi antifascisti (pannello 3). Il percorso si chiuderà con l’analisi dell’entrata in guerra dell’Italia e degli effetti dei primi due anni e mezzo di guerra sulla città, fino alla caduta del fascismo (pannello 10).

Itinerario 2: Ebrei, guerra e resistenza a Pisa (1943-1945)

L’itinerario intende presentare la realtà della guerra totale a Pisa. Saranno analizzate le reazioni alla caduta del fascismo (pannello 10) e alla firma dell’armistizio (pannello 13), la politica del massacro messa in atto dagli occupanti tedeschi e dai fascisti repubblicani contro la popolazione civile e contro gli ebrei, come Pardo Roques (pannelli 21 e 11), le attività delle formazioni partigiane (pannello 20), e delle donne come Livia Gereschi o Licia Rosati (pannello 23) fino alla liberazione della città da parte degli Alleati (pannello 25).




Sentieri della libertà e delle resistenze a Cascina

I Sentieri della Libertà e delle Resistenze nascono dalla collaborazione fra il Comune di Cascina, l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Lucca (ISREC) e l’Istituto di Istruzione Superiore “Antonio Pesenti” di Cascina, con la finalità di individuare i protagonisti e le esperienze che sul territorio comunale hanno alimentato l’antifascismo e la resistenza, fatto i conti con il dramma della guerra e contribuito alla costruzione della democrazia repubblicana.

Il progetto ha mappato sedici luoghi su tutto il territorio comunale. Il percorso prende avvio da Piazza Martiri della Libertà, luogo simbolico di concentramento di monumenti che ricordano i protagonisti delle diverse fasi del lungo processo di acquisizione della libertà. I Sentieri si snodano attraverso i luoghi in cui vennero uccisi gli antifascisti cascinesi, come Comasco Comaschi, e proseguono attraverso quei siti che testimoniano il passaggio della guerra e la presenza degli eserciti stranieri: quelli in cui i soldati nazisti perpetrarono stragi civili, come quella di San Benedetto del 13-14 luglio 1944 quando furono uccisi 4 civili sospettati di sabotaggio, oppure i luoghi simbolo delle distruzioni provocate dai bombardamenti Alleati e tedeschi. Il 5 luglio 1944 per esempio aerei Alleati sorvolano a bassa quota la campagna e sganciano le bombe sul centro cittadino: il fumo si alza tra il campanile e la torre dell’orologio, la zona di via XX Settembre viene distrutta e rasa al suolo.Tra le macerie si contano 45 morti.

Le località mappate ricordano inoltre coloro che combatterono e perirono per la libertà: partigiani come Rodolfo Berretta e Nevilio Casarosa, fino al primo sindaco della liberazione, Ideale Guelfi, prima esule antifascista in Francia, poi volontario repubblicano in Spagna e infine partigiano nel movimento resistenziale toscano.

I pannelli situati sul territorio rinviano inoltre a pagine dedicate sui siti del Comune di Cascina e dell’ISREC Lucca, dove si può leggere un testo di approfondimento e possono essere visualizzati foto e documenti dell’epoca.