Ripensare la guerra nella comunità locale per diffondere una cultura di pace

Prende il via domani venerdì 5 febbraio dal Teatro Corsini, il progetto ideato dal Comune di Barberino di Mugello e Catalyst all’interno delle iniziative promosse dal Consiglio Regionale per la Festa della Toscana 2015.
Il progetto “Ripensare la guerra nella comunità locale per diffondere una cultura di pace”, si articola in più azioni – spettacoli teatrali, mostre, laboratori scolastici, una pubblicazione e presentazione di un libro, conferenze – che seguono il filo conduttore della I Guerra Mondiale, intese come occasione di riflessione sul tema della pace e dei diritti umani nell’ambito della comunità locale.
Il primo appuntamento sarà infatti con lo spettacolo teatrale della compagnia Artevox “Per una stella. Affresco di una bambina nella I Guerra Mondiale” che sarà rappresentato per gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello che sono anche gli autori della mostra “Iconografia della Guerra”, esposta all’interno di Palazzo Pretorio, e realizzata in collaborazione con la pittrice Rossana Maggi. Ma gli studenti di Barberino saranno soprattutto i protagonisti dell’azione “Realtà aumentata” che si svolgerà all’uscita dal Teatro e che renderà viva la memoria dei caduti attraverso la visione di un video originale che i ragazzi potranno scaricare direttamente sui loro telefonini e che animerà il “Monumento ai caduto di tutte le guerre”. Un momento celebrativo che si avvale delle nuove tecnologie per invitare i più giovani a riflettere sull’importanza della Memoria.

Il progetto proseguirà poi con i tre appuntamenti del Cineforum Novecento in Guerra che vedrà tra gli altri protaginista il regista francese, ma barberinese d’adozione, Giovanni Cioni che presentrà il suo ultimo film “Dal Ritorno” (giovedì 18 febbraio Teatro Corsini). Domenica 28 febbraio, sempre al Corsini, una vera e propria maratona di eventi con cui Barberino vuole ricordare i suoi caduti: lo spettacolo “Giuliano Guazzetti che perse la guerra” che Catalyst dedica alla I guerra mondiale, la presentazione del fascicolo “I barberinesi combattenti nelle guerre dell’epoca moderna” a cura della Confraternita di Misericordia SS. Sebastiano e Rocco, contenente l’elenco di quanti hanno partecipato alle principali spedizioni militari a partire dalle Guerre d’Indipendenza e a seguire l’Associazione culturale E.S.S.E.R.E. che presenta “La Grande Guerra 1915 – 1918. Immagini & Musica & Parole”
L’ultimo appuntamento sarà per venerdì 18 marzo ore 21.00 al Centro Civico con l’incontro “Perché la Guerra” dialogo tra Marco Bontempi, Docente di sociologia Università di Firenze Izzedin Elzir, Imam della Comunità islamica fiorentina e presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, Don Alfredo Jacopozzi, Direttore degli Uffici Cultura e Dialogo Interreligioso della Diocesi di Firenze, Paolo Laszlo, Psicoanalista.
Informazioni Catalyst Teatro Corsini tel 055 331449 info@catalyst.it Ufficio Cultura Barberino di Mugello tel 055 8477286 cultura@comune.barberino-di-mugello.fi.it
Con preghiera di diffusione Ufficio stampa Catalyst Teatro Corsini ufficiostampa@catalyst.it Martina Pirani 328 6506698




Il Giorno del Ricordo dell’Istituto della Resistenza di Pistoia

L’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Pistoia, in occasione del Giorno del Ricordo, promuove le seguenti iniziative all’interno del progetto “Scenari del XX° Secolo” svolto in collaborazione con la provincia di Pistoia:
Giovedì 4 febbraio 2016 ore 15,00: giornata di formazione per docenti con il dott. Eric Gobetti sul tema “Guerra e dopoguerra tra Italia e Jugoslavia: occupazione, guerra civile, foibe” c/o Istituto “B. De Franceschi” (Pistoia)

Lunedì 22 febbraio 2016 ore 10,30: incontro per studenti con il prof. Piero Purini sul tema “I cambiamenti di popolazione a Trieste, Gorizia, Fiume e in Istria dal 1914 al 1975” (sede da definire)




Resistere per l’arte. L’impegno di Cesare Fasola nelle gallerie fiorentine e per il patrimonio artistico della Comunità ebraica

Giovedì 4 febbraio dalle 10 alle 13 l’ex-chiesa di San Pier Scheraggio, agli Uffizi, ospita la giornata di studi dal titolo “Resistere per l’arte. L’impegno di Cesare Fasola nelle gallerie fiorentine e per il patrimonio artistico della Comunità ebraica”. L’iniziativa si colloca nell’ambito delle celebrazioni della “Giornata della memoria 2016”.
L’incontro, a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, si propone di rendere omaggio – a 130 anni dalla sua nascita – a un protagonista ignoto della Resistenza e della salvaguardia delle opere della Galleria degli Uffizi e, in particolare, delle vicende legate ai beni artistici della Sinagoga fiorentina e di esponenti della Comunità.
In apertura, il programma prevede i saluti del Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, e le introduzioni di Sara Cividalli (Presidente della Comunità ebraica di Firenze) e di Claudio Di Benedetto (Direttore della Biblioteca degli Uffizi, di cui Fasola fu un predecessore).
Quindi si susseguiranno gli interventi di Alessia Cecconi (“Il più impegnato, disinteressato e intrepido funzionario che abbia mai incontrato”), di Marta Baiardi (Razzie di beni ebraici a Firenze tra persecutori e strategie di salvataggio), di Dora Liscia Bemporad (Un tesoro recuperato. Gli arredi del Tempio Maggiore di Firenze) e di Rossella Santolamazza (Le carte di Cesare Fasola conservate in Umbria).

UNA VITA PER I BENI CULTURALI
Professore comandato in soprintendenza, presso le Gallerie fiorentine Cesare Fasola (1886-1963) si occupò dell’archivio e della biblioteca degli Uffizi, fino al pensionamento nel 1957. Su incarico del Soprintendente Giovanni Poggi e insieme a Ugo Procacci, durante l’emergenza bellica si impegnò con grande passione nella salvaguardia di una parte del patrimonio artistico pubblico e privato della città.
Nelle fasi più calde della guerra Cesare Fasola aveva quasi 60 anni e, come molti altri suoi amici e colleghi, viveva in quei mesi una pericolosa doppia vita: antifascista convinto, fu membro dell’esecutivo di emergenza del Partito d’Azione. Assieme alla moglie Giusta Nicco, docente di storia dell’arte, fu tra i rappresentanti più attivi del CLN di Fiesole, al punto da ospitare presso la sua abitazione le riunioni clandestine del comitato.
Uomo colto e riservato, Fasola dimostrò grande coraggio per tutto il periodo di guerra. Durante il luglio del 1944, con il fronte alle porte di Firenze, partì a piedi da solo per andare a Montegufoni, vicino a Montespertoli, per sorvegliare i capolavori degli Uffizi – come la Primavera del Botticelli – qui ricoverati e nello stesso tempo per prendere contatti con i partigiani del posto. Per giorni e giorni, insieme ai custodi rimasti al castello, vegliò sulle opere cercando di proteggerle dall’occupazione delle truppe tedesche e dall’acquartieramento di quelle alleate poi rischiando ogni giorno la vita.
Parallelamente e sempre su incarico del Soprintendente, nei mesi precedenti lo ritroviamo a collaborare con grande difficoltà con l’Ufficio affari ebraici della Repubblica sociale italiana.
Infatti, in applicazione della circolare ministeriale del 1° dicembre 1943, si disponeva che «all’atto di apertura di abitazioni di ebrei» al soprintendente Poggi dovesse essere richiesto l’invio sul posto di un funzionario della Soprintendenza per giudicare la tipologia dei beni ritrovati. Se fossero stati di valore artistico, la Soprintendenza avrebbe avuto la possibilità di trattenerli nei propri locali e in questo modo, come si legge negli appunti personali di Fasola, sarebbero stati in qualche modo protetti in un luogo, non razziati o dispersi, anche se strappati al legittimo proprietario. Tuttavia quasi mai la Soprintendenza fu informata e tantomeno lo fu quando furono ritrovate e requisite in due ville a Prato e Fiesole le casse del così detto “tesoro” della Sinagoga (ovvero gli arredi sacri e oggetti cultuali). Molte delle collezioni sparirono, razziate dal Maggiore Carità e dai suoi uomini (la cosiddetta “banda Carità”).
Nei primi mesi del 1944 Fasola cercò di conoscere tutti i sequestri e di fermare, bloccare, sigillare in un luogo sicuro sotto la sorveglianza della soprintendenza – come la sala blindata terrena delle Vecchie Poste – le varie collezioni requisite. Spesso si trovò a fermare gli oggetti, in mezzo ai facchini e per le scale, in un confuso andirivieni di sgombero, così come a dover vagare tra le tetre stanze di via Cavour (Ufficio Affari ebraici), via Maggio (Ufficio politico investigativo della Guardia Nazionale Repubblicana), via Bolognese (Reparto servizi speciali di Mario Carità) alla ricerca di informazioni sui dipinti requisiti agli ebrei, pretendendo il ritiro delle opere come stabilito da quelle stesse leggi emanate dai ministri della RSI. A fine giugno fu testimone coraggioso dell’ultima grande razzia di Carità prima di partire per il Nord, quando arraffò le varie casse con gli oggetti delle famiglie ebraiche accatastati alla Galleria dell’Accademia e fece sparire dalla Loggia dei Lanzi gli oggetti del “tesoro” della Sinagoga. Solo e disarmato, Fasola cercò invano di fermare le requisizioni, appellandosi a leggi e richiedendo verbali e ricevute.
Dopo mille traversie, il “tesoro” della Sinagoga tornò a Firenze solo nel 1947.




Chiesa e cultura religiosa nella Grande Guerra

Giovedì 4 febbraio alle ore 17.30 a Palazzo Strozzi, Sala ferri, il Gabinetto Vieusseux vi invita all’incontro: Chiesa e cultura religiosa nella Grande Guerra.

In occasione della pubblicazione dei volumi: Sante Lesti, “Riti di guerra Religione e politica nell’Europa della Grande Guerra” (Il Mulino); Giovanni Cavagnini, “Per una più grande Italia. Il Cardinale Pietro Maffi e la Prima Guerra Mondiale” (Pacini Editore); “La Chiesa italiana nella Grande Guerra”, A cura di Daniele Menozzi (Morcelliana)
Partecipano:
Bruna Bocchini, Nicola Labanca e Francesco Margiotta Broglio
Coordina: Fulvio Conti.




Per una rete degli archivi sindacali in Toscana

Giovedì 4 febbraio, presso la Soprintendenza archivistica in via Ginori 7 a Firenze, si terrà il Convegno “Per una rete degli archivi sindacali in Toscana” alle ore 15.00.

Convegno promosso da CGIL Regionale e IRES Toscana con il patrocinio della Soprintendenza archivistica della Toscana.

Interverranno:
Gianfranco Francese, Mirella Mei, Stefano Bartolini – Responsabili di alcuni degli archivi sindacali del territorio toscano;
Diana Toccafondi – Sovrintendente archivistica per la Toscana;
Fabio Giovagnoli – Direttore IRES Toscana;
Elisa Castellano – Responsabile degli archivi per la Fondazione di Vittorio;
Pietro Causarano – Docente dell’Università degli Studi di Firenze;
Dalida Angelini – Segretaria generale CGIL Regionale.

IN allegato Locandina con il programma dettagliato.

 




Giornata della Memoria e Giorno del Ricordo a Figline-Incisa Val d’Arno

Quest’anno il Comune di Figline e Incisa Valdarno celebra lo stesso giorno, il 4 febbraio, sia il Giorno della Memoria che il Giorno del Ricordo. La prima commemorazione è stata individuata a livello mondiale il 27 gennaio e segna l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa e che è stata istituita a livello internazionale per ricordare le vittime dell’Olocausto; il Giorno del Ricordo, invece,  commemora la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.

Dunque il 4 febbraio la Presidenza del Consiglio comunale promuove un incontro con gli studenti della città in cui interverranno la presidente Cristina Simoni, la sindaca Giulia Mugnai, l’assessore alla Cultura e il presidente dell’Anpi, Cristoforo Ciracì; nell’occasione sarà proiettato “Pecore in erba” di Alberto Caviglia. Il film, uscito nel 2015, è costruito come se fosse un documentario e racconta la storia di un giovane attivista antisemita, che diventerà eroe nazionale.




Fra(m)Menti Livornesi: il ciclo di incontri sulla storia della città

Frammenti_Locandina2016_05lowRiprenderanno, giovedi 4 febbraio le conferenze Fra(m)Menti Livornesi organizzate dal Comune di Livorno per conoscere meglio la  città di Livorno analizzandola da diversi punti di vista. I relatori, docenti universitari, ricercatori o nomi provenienti dal mondo della cultura e storia livornese, approfondiranno alcuni aspetti che nel tempo hanno dato a Livorno il profilo attuale. Dall’arte ai fatti di cronaca, dalle grandi famiglie alle curiosità su alcuni grandi nomi livornesi gli incontri, che si terranno al Museo Civico Giovanni Fattori alle 17, si caratterizzeranno per il taglio particolare e spesso inedito dei temi affrontati.

Questo il programma fino ad aprile:

Giovedì 4 febbraio, ore 17.00 Granai di Villa Mimbelli
Antonella Capitanio – Professore Associato presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa – Docente di Storia delle Arti Decorative e Industriali
Livorno e la pubblicità

Giovedì 11 febbraio, ore 17.00 Granai di Villa Mimbelli
Massimo Sanacore – Direttore dell’Archivio di Stato di Livorno
Personaggi e capitali livornesi nella bufera finanziaria del 1890

Giovedì 18 febbraio, ore 17.00 Granai di Villa Mimbelli
Maurizio Vernassa – Professore Associato presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa – Docente di Storia e Istituzioni dei Paesi Afro-Asiatici
Dal porto franco alla globalizzazione dei mercati: appunti su trasformazioni  e sfide dell’economia portuale livornese tra Ottocento e Novecento

Giovedì 25 febbraio, ore 17.00 Granai di Villa Mimbelli
Antonella Gioli – Professore Associato presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa – Docente di Museologia e Museografia
Un armeno nella Livorno di metà ‘700: affari, matrimonio e abitazioni di Gaspero di Marco Nuri e della francese Leonora Bernard

Giovedì 3 marzo, ore 17.00 Granai di Villa Mimbelli
Pardo Fornaciari Cantastorie
Robespierre e il livornese. Inni ed Odi composti per il Comité de Salut Public da Giuseppe M. Cambini

Giovedì 10 marzo, ore 17.00 Sala degli Specchi del Museo Civico Giovanni Fattori
Mattia Patti – Ricercatore Universitario presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa – Docente di Storia dell’arte contemporanea
Vittore Grubicy nelle collezioni livornesi. Storia collezionistica e tecnica pittorica

Giovedì 17 marzo, ore 17.00 Sala degli Specchi del Museo Civico Giovanni Fattori
Catia Sonetti – Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella Provincia di Livorno
1938-1946: la famiglia Castelli dentro la tempesta attraverso le pagine del carteggio familiare

Giovedì 31 marzo, ore 17.00 Sala degli Specchi del Museo Civico Giovanni Fattori
Denise Ulivieri – Ricercatore Universitario presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa – Docente di Istituzioni di Storia dell’architettura e dell’urbanistica
Livorno contemporanea: dal piano di ricostruzione al piano delle qualità

Giovedì 7 aprile, ore 17.00 Sala degli Specchi del Museo Civico Giovanni Fattori
Andrea Addobbati – Professore Associato presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa – Docente di Istituzioni di Storia Moderna
Rischio epidemico e autorità sanitarie nella Livorno del XVII secolo

Giovedì 14 aprile, ore 17.00 Sala degli Specchi del Museo Civico Giovanni Fattori
Vincenzo Farinella – Professore Associato presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa – Docente di Storia dell’arte moderna
Fattori e il Giappone: una passione segreta

Giovedì 21 aprile, ore 17.00 Sala degli Specchi del Museo Civico Giovanni Fattori
Fabio Bertini – Università di Firenze – Coordinatore dei comitati toscani del Risorgimento
La democrazia livornese dal Risorgimento al Fascismo

Giovedì 28 aprile, ore 17.00 Sala degli Specchi del Museo Civico Giovanni Fattori
Matteo Aria – Docente di Antropologia Culturale presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza
La famiglia e il mondo delle cose: cultura materiale domestica nella Livorno di oggi




Seminario di studi sul cardinale Ermenegildo Florit

Giovedì 4 febbraio dalle ore 16 alle 19 nell’Aula magna del Seminario fiorentino (Lungarno Soderini) si terrà un seminario di studi sul card. Ermenegildo Florit, in occasione del 30° anniversario della morte (8-12-1985).

L’iniziativa nasce dal recente riordino e deposito nell’Archivio della Curia delle carte e della documentazione del cardinale Florit, che consentono di metterne a fuoco la figura di studioso ed in particolare il contributo teologico-pastorale dato alla Chiesa universale da Vescovo Coadiutore di Dalla Costa e poi da Arcivescovo di Firenze.

Moderatore: prof. Andrea Bellandi
PROGRAMMA

Saluto di S. Em. Card. Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze

E. Florit, padre conciliare (1959-1965): la memoria del suo archivio (Prof. Gilberto Aranci)

Il card. E. Florit e il centenario dantesco (1965) (prof. Carlo Nardi)

Il card. E. Florit e la Commissione per la revisione del Catechismo olandese (prof. Angelo Pellegrini)

Il card. E. Florit e la traduzione italiana della Bibbia (prof. Stefano Tarocchi)

Il card. E. Florit e la revisione del Codice di Diritto Canonico (prof. Andrea Drigani)