Con il patrimonio, per il patrimonio: ad Arezzo.

In occasione delle Giornate europee del patrimonio, presso l’Archivio di Stato di Arezzo sarà allestita una piccola mostra documentaria dedicata al patrimonio culturale.

L’esposizione, oltre a mostrare il valore del patrimonio archivistico come bene in sé, servirà ad evidenziare l’importanza che la documentazione di ogni epoca riveste quale strumento di indagine, studio e ricerca sulle altre tipologie di beni: archeologici, architettonici, artistici, bibliografici.

L’occasione sarà inoltre utile per colloquiare con i visitatori sui temi generali del patrimonio, della demanialità e delle potenzialità che le nostre ricchezze culturali offrono quale strumento di formazione della coscienza civica.

La mostra sarà aperta sabato 24 (ore 15-19) e domenica 25 settembre (ore 9-13).

Ingresso libero.




“Luogomano nella storia e nella memoria”

Sabato 24 settembre, ore 15:30, Centro visite di Cantagallo
Comune di Cantagallo, Fondazione CDSE e ANPI, all’interno del progetto
“Per non dimenticare” presentano
Luogomano nella storia e nella memoria
con proiezione di foto storiche e la presentazione del libro testimonianza
di Rodolfo Malquori
Vi racconto Luogomano e la sua gente




Inaugurazione della mostra “Voci, silenzi, immagini. Memoria e storia di donne grossetane”

Sabato 24 settembre alle ore 18 sarà inaugurata nella Sala Contrattazioni della Camera di Commercio la mostra “Voci, silenzi, immagini. Memoria e storia di donne grossetane”. L’iniziativa è organizzata dall’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea e dal Centro Donna in occasione della Notte Visibile della Cultura. Sono previste visite guidate, la prima alle ore 18.30, la seconda alle ore 21.30. La mostra è una delle tappe per il passaporto dell’arte.

La mostra, attraverso documenti e foto, segue il filo dell’evoluzione dei movimenti femminili grossetani, dall’organizzazione dei primi gruppi di sostenitrici dell’Unione donne italiane (UDI) e del Centro italiano femminile (CIF) negli anni Quaranta alla formazione del Collettivo femminista negli anni Settanta, dall’occupazione dell’ex orfanotrofio Garibaldi alla fondazione del Centro Donna, di cui quest’anno ricorre il trentennale. Completano l’esposizione una selezione di volumi e di riviste storiche del femminismo italiano, provenienti dal Centro Documentazione Donna e dalla biblioteca del Centro Donna, che danno conto dell’evoluzione del pensiero e della riflessione delle donne e sulle donne.

Dopo la giornata inaugurale, la mostra sarà aperta dal 26 al 30 dalle 16 alle 19; su appuntamento sarà possibile organizzare visite guidate per le scuole.

Info: Isgrec, via De’ Barberi, 61 | 58100 Grosseto | tel/fax 0564 415219 | segreteria@isgrec.it | www.isgrec.it




72° Anniversario della Liberazione di Marradi

Tre giorni per ricordare, tre giorni per celebrare il 72° anniversario della Liberazione di Marradi. L’Amministrazione comunale promuove una serie di iniziative a cominciare dal 24 settembre presso l’Urban Center con l’inaugurazione alle 20 della mostra “Attraverso i reperti” e la proiezione alle 21 del documentario “Kalsa” sulle truppe indiane che combatterono durante la guerra nell’esercito degli Alleati. All’iniziativa sarà presente il coautore del documentario Romano Rossi.
Sempre all’Urban Center, il 25 settembre alle 17 è prevista la presentazione del libro “Ciò che resta del silenzio” di Alessio Fabbri, con introduzione del prof. Giuseppe Matulli. La commemorazione ufficiale si terrà il 26 settembre alle 10 con la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti e la partecipazione degli alunni delle scuole elementari e medie, mentre alle 11 nell’aula magna dell’istituto comprensivo i ragazzi delle medie assisteranno alla proiezione del documentario “Marradi nella Linea Gotica” a cura di Massimo Mercatali.




Un convegno sull’Associazione Nazionale Docenti Universitari nel centenario della nascita di Giorgio Spini

Venerdì 23 settembre, dalle ore 9.30, presso l’Aula Magna del rettorato dell’Università di Firenze in Piazza San Marco, si svolgerà un convegno per celebrare il rinvenimento e la catalogazione dell’Archivio dell’Associazione Nazionale Docenti Universitari (ANDU). Il rinvenimento è stato effettuato nel centenario della nascita del Prof. Giorgio Spini, che dell’ANDU fu Presidente. Dopo il saluto del Magnifico Rettore dell’Università di Firenze, Luigi Dei, interverranno Mario G. Rossi (Università di Firenze), Lucilla Conigliello e Chiara Melacca (Biblioteca del Polo di Scienze Sociali), Adriana Dadà (Università di Firenze), Giunio Luzzatto (Università di Genova), Francesco Gianni, Paolo Blasi (Università di Firenze) e Valdo Spini (Presidente della Fondazione Circolo Rosselli).




Gino Terreni: i tempi della memoria, l’arte di raccontare la vita

Dopo il successo dell’anteprima tenutasi a giugno, venerdì 23 settembre alle ore 21.00 al Teatro “Il Momento” in via del Giglio 59, Empoli, si terrà la rappresentazione teatrale Gino terreni: i tempi della memoria, l’arte di raccontare la vita.

Le opere e la vita di Gino terreni attraverso il racconto affascinante del teatro in un’originale rappresentazione.

 




Pertini a Palazzo Vecchio nel 120esimo anniversario della nascita

Giovedì 22 settembre, dalle ore 10.30, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, si terrà, alla presenza del Presidente del Senato Sen. Pietro Grasso, il convegno Sandro Pertini nella storia d’Italia, organizzato dalla Fondazione di tudi storici “Filippo Turati”, dalla Fondazione Circolo Rosselli e dall’Associazione Sandro Pertini Presidente. Dopo i saluti di Dario Nardella (Sindaco di Firenze) e del Prof. Maurizio Degl’Innocenti (Fondazione di studi storici “Filippo Turati”), interverranno il Prof. Stefano Caretti (Università di Siena), l’on. Valdo Spini (Fondazione Circolo Rosselli), il dott. Mario Almerighi (Associazione Sandro Pertini Presidente) e il Prof. Stefano Grassi (Università di Firenze).




Al Settembre Pedagogico “Livorno anni Cinquanta: uno studio di caso”

PWArchiviofotograficoPCIProseguonoa Livorno i convegni del programma Settembre Pedagogico 2016.
Giovedì 22 settembre alle ore 17.30 nella sala Conferenze del CIAF/CRED, in via Caduti del Lavoro 26, appuntamento con la conferenza “Livorno anni Cinquanta: uno studio di caso. La guerra fredda tra PCI e la Chiesa Livornese”, organizzato dall’Istoreco (Istituto Storico della Resistenza e della società Contemporanea nella Provincia di Livorno).

Il tema è stato prescelto perché utilizzabile all’interno di un’analisi del secondo dopoguerra quando calò sull’Europa e sul mondo intero il clima della guerra Fredda, ma anche per poter verificare, in loco, la carica ideologica, il clima di scontro culturale tra le componenti di sinistra e quelle più conservatrici e collegate al mondo cattolico nell’Italia di quegli anni. L’esemplificazione permette di costruire un percorso didattico che da un particolare approfondito e analitico costruisca relazioni conoscitive con il resto del panorama storico. Poter attingere ad un quadro che fa direttamente riferimento al territorio livornese rende poi più interessante per gli studenti labronici questo approccio metodologico.

La conferenza sarà tenuta da Catia Sonetti, storica e direttrice di Istoreco.

“La visita dei figli di Gramsci a Livorno il 24 aprile e la successiva lacrimazione della Madonna della chiesa di Borgo Cappuccini sono due episodi che rientrano nel clima di scontro culturale tra le componenti di sinistra e quelle più conservatrici e collegate al mondo cattolico nell’Italia di quegli anni. Da un lato abbiamo la messa in scena liturgica del PCI nei confronti dei figli di Gramsci, la più prestigiosa vittima del fascismo, organizzata secondo i canoni dell’apparato terzinternazionalista di chiara ispirazione sovietica. Da l’altro c’è l’improvvisa e tempestiva risposta da parte della Chiesa livornese con la presunta lacrimazione della Madonna di Borgo Cappuccini che innescò comportamenti di devozione popolare ben inquadrati ed inquadrabili nel clima dell’epoca. Accanto a questi due attori, il PCI e la Chiesa cattolica di Livorno, c’è un terzo attore che è costituto dalle forze dell’ordine che si fanno osservatrici dell’uno e dell’altro episodio. Lo studio di caso permette di confrontare fonti di diversa natura e di riflettere, a partire da esse, su un pezzo breve ma denso di significato di storia nazionale”.