Resistere per l’arte. L’impegno di Cesare Fasola nelle gallerie fiorentine e per il patrimonio artistico della Comunità ebraica

Giovedì 4 febbraio dalle 10 alle 13 l’ex-chiesa di San Pier Scheraggio, agli Uffizi, ospita la giornata di studi dal titolo “Resistere per l’arte. L’impegno di Cesare Fasola nelle gallerie fiorentine e per il patrimonio artistico della Comunità ebraica”. L’iniziativa si colloca nell’ambito delle celebrazioni della “Giornata della memoria 2016”.
L’incontro, a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, si propone di rendere omaggio – a 130 anni dalla sua nascita – a un protagonista ignoto della Resistenza e della salvaguardia delle opere della Galleria degli Uffizi e, in particolare, delle vicende legate ai beni artistici della Sinagoga fiorentina e di esponenti della Comunità.
In apertura, il programma prevede i saluti del Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, e le introduzioni di Sara Cividalli (Presidente della Comunità ebraica di Firenze) e di Claudio Di Benedetto (Direttore della Biblioteca degli Uffizi, di cui Fasola fu un predecessore).
Quindi si susseguiranno gli interventi di Alessia Cecconi (“Il più impegnato, disinteressato e intrepido funzionario che abbia mai incontrato”), di Marta Baiardi (Razzie di beni ebraici a Firenze tra persecutori e strategie di salvataggio), di Dora Liscia Bemporad (Un tesoro recuperato. Gli arredi del Tempio Maggiore di Firenze) e di Rossella Santolamazza (Le carte di Cesare Fasola conservate in Umbria).

UNA VITA PER I BENI CULTURALI
Professore comandato in soprintendenza, presso le Gallerie fiorentine Cesare Fasola (1886-1963) si occupò dell’archivio e della biblioteca degli Uffizi, fino al pensionamento nel 1957. Su incarico del Soprintendente Giovanni Poggi e insieme a Ugo Procacci, durante l’emergenza bellica si impegnò con grande passione nella salvaguardia di una parte del patrimonio artistico pubblico e privato della città.
Nelle fasi più calde della guerra Cesare Fasola aveva quasi 60 anni e, come molti altri suoi amici e colleghi, viveva in quei mesi una pericolosa doppia vita: antifascista convinto, fu membro dell’esecutivo di emergenza del Partito d’Azione. Assieme alla moglie Giusta Nicco, docente di storia dell’arte, fu tra i rappresentanti più attivi del CLN di Fiesole, al punto da ospitare presso la sua abitazione le riunioni clandestine del comitato.
Uomo colto e riservato, Fasola dimostrò grande coraggio per tutto il periodo di guerra. Durante il luglio del 1944, con il fronte alle porte di Firenze, partì a piedi da solo per andare a Montegufoni, vicino a Montespertoli, per sorvegliare i capolavori degli Uffizi – come la Primavera del Botticelli – qui ricoverati e nello stesso tempo per prendere contatti con i partigiani del posto. Per giorni e giorni, insieme ai custodi rimasti al castello, vegliò sulle opere cercando di proteggerle dall’occupazione delle truppe tedesche e dall’acquartieramento di quelle alleate poi rischiando ogni giorno la vita.
Parallelamente e sempre su incarico del Soprintendente, nei mesi precedenti lo ritroviamo a collaborare con grande difficoltà con l’Ufficio affari ebraici della Repubblica sociale italiana.
Infatti, in applicazione della circolare ministeriale del 1° dicembre 1943, si disponeva che «all’atto di apertura di abitazioni di ebrei» al soprintendente Poggi dovesse essere richiesto l’invio sul posto di un funzionario della Soprintendenza per giudicare la tipologia dei beni ritrovati. Se fossero stati di valore artistico, la Soprintendenza avrebbe avuto la possibilità di trattenerli nei propri locali e in questo modo, come si legge negli appunti personali di Fasola, sarebbero stati in qualche modo protetti in un luogo, non razziati o dispersi, anche se strappati al legittimo proprietario. Tuttavia quasi mai la Soprintendenza fu informata e tantomeno lo fu quando furono ritrovate e requisite in due ville a Prato e Fiesole le casse del così detto “tesoro” della Sinagoga (ovvero gli arredi sacri e oggetti cultuali). Molte delle collezioni sparirono, razziate dal Maggiore Carità e dai suoi uomini (la cosiddetta “banda Carità”).
Nei primi mesi del 1944 Fasola cercò di conoscere tutti i sequestri e di fermare, bloccare, sigillare in un luogo sicuro sotto la sorveglianza della soprintendenza – come la sala blindata terrena delle Vecchie Poste – le varie collezioni requisite. Spesso si trovò a fermare gli oggetti, in mezzo ai facchini e per le scale, in un confuso andirivieni di sgombero, così come a dover vagare tra le tetre stanze di via Cavour (Ufficio Affari ebraici), via Maggio (Ufficio politico investigativo della Guardia Nazionale Repubblicana), via Bolognese (Reparto servizi speciali di Mario Carità) alla ricerca di informazioni sui dipinti requisiti agli ebrei, pretendendo il ritiro delle opere come stabilito da quelle stesse leggi emanate dai ministri della RSI. A fine giugno fu testimone coraggioso dell’ultima grande razzia di Carità prima di partire per il Nord, quando arraffò le varie casse con gli oggetti delle famiglie ebraiche accatastati alla Galleria dell’Accademia e fece sparire dalla Loggia dei Lanzi gli oggetti del “tesoro” della Sinagoga. Solo e disarmato, Fasola cercò invano di fermare le requisizioni, appellandosi a leggi e richiedendo verbali e ricevute.
Dopo mille traversie, il “tesoro” della Sinagoga tornò a Firenze solo nel 1947.




Chiesa e cultura religiosa nella Grande Guerra

Giovedì 4 febbraio alle ore 17.30 a Palazzo Strozzi, Sala ferri, il Gabinetto Vieusseux vi invita all’incontro: Chiesa e cultura religiosa nella Grande Guerra.

In occasione della pubblicazione dei volumi: Sante Lesti, “Riti di guerra Religione e politica nell’Europa della Grande Guerra” (Il Mulino); Giovanni Cavagnini, “Per una più grande Italia. Il Cardinale Pietro Maffi e la Prima Guerra Mondiale” (Pacini Editore); “La Chiesa italiana nella Grande Guerra”, A cura di Daniele Menozzi (Morcelliana)
Partecipano:
Bruna Bocchini, Nicola Labanca e Francesco Margiotta Broglio
Coordina: Fulvio Conti.




Firenze: emergenza e guerra nell’estate del 1944

In occasione della pubblicazione della nuova edizione di G. Casoni, Diario fiorentino: giugno-agosto 1944, a cura di G. Conticelli, con Presentazione di U. Tombari, Polistampa 2015, l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana e la Biblioteca della Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze vi invitano lunedì 1° febbraio 2016 alle ore 17.00 all’incontro Firenze: emergenza e guerra nell’estate del 1944 presso la sede della Biblioteca in via Folco Portinari.

Interverranno:

prof. Gilberto Aranci, Vicepreside Università teologica
avv. Gaetano Pacchi, Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Firenze
prof. Pierluigi Ballini, Università degli Studi di Firenze
dr. Matteo Mazzoni, Direttore ISRT

Coordina: dott. E. Barletti
Sarà presente il curatore

In occasione dell’iniziativa i responsabili delle Biblioteche degli Istituti scolastici fiorentini potranno ritirare una copia omaggio del volume.

 




Giornata della memoria all’Archivio di Stato di Firenze

Nell’ambito delle celebrazioni per il Giorno della Memoria 2016, si comunica che l’Archivio di Stato di Firenze ha già programmato nel quadro del progetto Le chiavi della Città, promosso e realizzato dall’Assessorato all’Educazione del Comune di Firenze, delle visite – laboratorio sui documenti (registri di classe, verbali di esproprio di beni, circolari di polizia) conservati in questo Archivio, che illustrano alcuni aspetti dell’applicazione delle leggi razziali italiane e le loro conseguenze nella vita di tante persone.

L’iniziativa dal titolo Sui banchi di scuola al tempo delle leggi razziali. Laboratorio in Archivio si svolgerà presso questo Archivio – Viale Giovine Italia 6 dall’ 1/2/2016 al 13/2/2016 nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì  in orario 10.00-12.00, con la partecipazione complessiva di sei classi di Scuola media inferiore, che hanno già aderito e chiuso il calendario.

Referente di progetto  dr. Francesca Klein 055/26320258 –  francesca.klein@beniculturali.it




Giornata della memoria a Gavorrano

Il primo febbraio, alle ore 11, si terrà nel Palazzo comunale di Gavorrano un consiglio comunale aperto per celebrare la Giornata della memoria. Parteciperanno: i consiglieri comunali dei Gavorrano, il Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze, classi delle scuole di Gavorrano e Scarlino. Per l’Isgrec interverrà Elena Vellati




La Giornata della Memoria a Rignano

Domenica 31 gennaio, ore 17, presso la Sala Consiliare del Comune di Rignano sull’Arno, si terrà in anteprima la presentazione del videodocumentario “Storie di coraggio e responsabilità”, curato dall’antropologa culturale Dott.ssa Giovanna Gaudio, regia e montaggio di Francesca Pasqua.
Un evento inedito cui l’Amministrazione Comunale, tra le manifestazioni dedicate alla “Giornata della Memoria”, ha dato convintamente il proprio patrocinio data l’importanza storica e culturale dell’argomento.




Memoria di pietra e di pittura. Testimonianze celebrative della Grande Guerra

Il 30 gennaio alla Biblioteca Thouar di Firenze ripercorreremo insieme alla guida del Prof. Sergio Casprini (Comitato fiorentino per il Risorgimento), i luoghi della memoria di “pietra e di pittura”.

L’incontro si terrà alle ore 10.30 nell’altana della Biblioteca. Per prenotazioni: 0552398740 – bibliotecathouar@comune.fi.it.




Pistoia: a cento anni dalla Grande Guerra

Sabato 30 gennaio alle ore 16.30, presso la Biblioteca San Giorgio a Pistoia (via Sandro Pertini), presentazione del n. 3/2015 del periodico dell’ISRPt Quaderni di Farestoria (QF) dedicato alla grande guerra, e primo di una serie di numeri a cadenza annuale fino al 2018.

Introduce Roberto Barontini, Presidente ISRPt
Interventi di
Camilla Poesio, Università Ca’ Foscari Venezia
Giampaolo Perugi, redazione rivista storia locale
Coordina Enrico Bettazzi, Vicepresidente ISRPt
Saranno presenti gli autori dei contributi pubblicati.

Sala Bigongiari 1° piano
In collaborazione con REDOP e biblioteca San Giorgio