Iniziative dell’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età contemporanea per le celebrazioni del 25 aprile

SienaNell’ambito delle celebrazioni del 71° anniversario della Liberazione l’ISRSEC ha il piacere di invitare alle seguenti iniziative:

La Costituente, conversazione del prof. Marco Fioravanti  (appuntamento de “I decennali del Novecento) – Lunedì 18 aprile, ore 17, Sala storica della Biblioteca comunale degli Intronati, via della Sapienza 5, Siena;

Trekking urbano, percorso a tema nel centro di Siena presso i luoghi simbolo della Resistenza e della Liberazione – Lunedì 25 aprile, alle 10, ritrovo davanti alla Casermetta in via Malavolti 9, Siena;

La Resistenza nel cinema italiano, conversazione a cura del prof. Marco Bianciardi – mercoledì 27 aprile, ore 17, Stanze della Memoria, via Malavolti 9, Siena.

Il 25 aprile, dalle ore 9 alle 13,30 e dalle 15 alle 16,30, i volontari dell’ISRSEC vi aspetteranno per l’apertura straordinaria delle Stanze della Memoria, in via Malavolti 9.




A 110 anni dalla nascita di Cesare Brandi

Una giornata di studi e di memoria civica per ricordare una figura di straordinario rilievo per la storia, la critica e la filosofia dell’Arte come Cesare Brandi, nell’anniversario dei 110 anni dalla sua nascita.

Il programma delle iniziative di venerdì 8 aprile, dedicate all’intellettuale senese e al suo rapporto con il grande artista umbro Alberto Burri, è stato presentato a Palazzo Berlinghieri dal sindaco Bruno Valentini, dagli ex sindaci Mauro Barni e Roberto Barzanti, oggi presidente dell’Accademia degli Intronati e della Biblioteca comunale degli Intronati, e dall’ex direttore del Museo Civico, Mauro Civai.

Dopo l’allestimento della mostra “Burri e Brandi. Un’amicizia informale”, promossa al Santa Maria della Scala fino allo scorso mese di gennaio nell’ambito del cartellone di Siena Capitale italiana della Cultura 2015, il Comune di Siena propone <<questa ulteriore iniziativa – come ha affermato il sindaco Bruno Valentini – per commemorare uno dei propri cittadini che, nel corso del Novecento, hanno maggiormente contribuito a nobilitare il nome di Siena a livello internazionale. Brandi è stato un intellettuale eclettico e nel suo percorso professionale ha incontrato grandi personaggi come Alberto Burri, con il quale ha dato vita a uno dei più appassionanti connubi artistici del secolo scorso. Per questo, abbiamo ritenuto opportuno dedicare un appuntamento di approfondimento sull’incontro e il confronto tra queste due straordinarie figure, come appendice alla mostra, con partecipazioni e contributi eterogenei che possano restituire la complessità e la grandezza del loro grande lavoro intellettuale nel campo dell’Arte>>.

L’appuntamento, a ingresso libero, con “A 110 anni della nascita di Cesare Brandi” è alle ore 9 nella Sagrestia vecchia del complesso museale del Santa Maria della Scala per la registrazione dei partecipanti. Alle 9.30 sono previsti i saluti istituzionali del sindaco Valentini, della soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, Anna Di Bene, e del direttore del Polo museale fiorentino, Stefano Casciu.

In programma alle 10 l’inizio dei lavori con la prima sessione sul tema “Burri e Brandi, l’incontro”, presieduta da Roberto Barzanti e articolata con gli interventi di Vittorio Brandi Rubiu (Testimonianze), Alessandro Masi (Brandi e Burri: vite parallele) e Bernardina Sani (Dai disegni della Regia Pinacoteca di Siena alle categorie di Segno e Immagine. Origini museografiche della parabola critica di Cesare Brandi). Alle 12.15 il secondo blocco tematico, presieduto da Mauro Civai, inerente “Burri e Brandi, il dialogo” e con il contributo del presidente della Fondazione Collezione Burri di Città di Castello, Bruno Corà.

Dopo la pausa pranzo, alle ore 14, i riflettori saranno invece puntati sulla facciata della casa natale di Cesare Brandi, al civico 90 via di Città, dove sarà apposta una targa in travertino per un’operazione di memoria finalizzata a dare forma ed evidenza al rapporto tra Siena e, come riportato testualmente nel manufatto, il “critico storico e filosofo dell’Arte, poeta e scrittore d’ineguagliabile finezza”.

Dalle ore 15 riprenderanno i lavori della giornata di studi al Santa Maria della Scala, con l’intervento di Enzo Bilardello nell’ambito della terza sessione “Brandi in rapporto con la critica artistica coeva”, presieduta da Claudio Pizzorusso. A seguire, alle 15.45 circa, Alessandro Masi introdurrà i contributi di Massimo Carboni (Brandi e Burri: la posta in gioco) e di Pietro Petraroia per la quarta sessione, “Il restauro dell’arte contemporanea”. Intorno alle 17.15, infine, l’ultimo blocco tematico, “Fotografare Burri”, con l’intervento di Aurelio Amendola (Come fotografare Burri) che precederà le conclusioni della giornata di studi.




Quando c’erano i matti

Martedì 5 aprile, a partire dalle 9.30, presso il campus universitario aretino del Pionta, si terrà l’evento “Quando c’erano i matti”, una giornata di studio dedicata a psichiatria e antipsichiatria tra storia e memoria.

PROGRAMMA
Ore 9.30-13.00 Il laboratorio aretino. Riflessioni e testimonianze

Saluti
Loretta Fabbri, Tiziana Nisini, Giampiero Cesari
Coordina Massimo Bucciantini

Arezzo 1970-1980: proiezione di filmati
L’ospedale neuropsichiatrico di Arezzo negli anni della direzione Pirella, John Foot (Università di Bristol)
Interventi e testimonianze di Francesca Bianchi, Cesare Bondioli, Silvia Calamai, Paolo Martini, Claudio Melacarne, Paolo Nascimbeni, Paolo Serra
Considerazioni conclusive, Peppe dell’Acqua (direttore Collana 180, Trieste)

Visita all’Archivio Storico dell’Ospedale

Ore 14.30-18.00 Istituzioni manicomiali tra Italia ed Europa

Coordina Massimo Baioni

Tra le carte dell’archivio, Stefania Gherardi, Lucilla Gigli,Patrizia Montani
Presentazione dei volumi La “Repubblica dei matti” di John Foot (Feltrinelli, 2014) e Spazi manicomiali nel Novecento a cura di Maddalena Carli e Vinzia Fiorino (“Memoria e ricerca”, n. 47, 2014)
Discutono con gli autori Stefano Brogi, Marco Natalizi,Caterina Pesce, Renzo Sabbatini
L’organizzazione della giornata è a cura dei docenti Massimo Baioni e Massimo Bucciantini del dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale.




“Quindici” al caffè poliziano un ricordo della Grande Guerra

montepulcianoAl Caffè Poliziano, nel cuore del centro storico di Montepulciano, si terrà sabato 2 aprile, alle 18, “Quindici”. Il titolo evoca l’anno – il 1915 –  in cui l’Italia entrò in guerra e segue l’anno appena trascorso che ha visto a Montepulciano svolgersi molti eventi a celebrazione del Centenario della Grande Guerra. L’autore-coordinatore di questa serata è Amedeo Vitale e vede la partecipazione di Annamaria Amorosa, Sabrina Narici, Francesco Oliviero, Maria Grazia Putini e Francesco Sposaro.

Quindici è costituito da un audiovisivo montato con immagini di documenti e film dedicati al periodo storico di riferimento – con inserti relativi alla riflessione culturale del tempo, soprattutto dal punto di vista artistico figurativo – e alla Guerra in sé. Verranno eseguite dal vivo musiche e canzoni ispirate al periodo; due attori leggeranno stralci di opere letterarie e poetiche. L’iniziativa è promossa dal Comitato di Coordinamento per il Centenario della Prima Guerra Mondiale di Montepulciano.




Storie d’alabastro e d’anarchia

Sabato 12 marzo 2016 ore 19:00

presso il Circolo Arci di Rosìa (Sovicille – SIENA),
via Massetana 32
(info 3471970655)

Attraverso un libro, un filmato e uno spettacolo teatrale e musicale vi racconteremo il mondo degli alabastrai di Volterra, gli artigiani che lavorano la pietra dell’alabastro. Spiriti toscani e libertari, oppositori del fascismo, lavoratori amanti della cultura, della musica, della convivialità.

Programma

ore 19: si mangia e si beve

ore 20:00 presentazione del volume:
Sovversivi. I lavoratori dell’alabastro nel Casellario Politico Centrale
di Duccio Benvenuti, Pietro Masiello, Bruno Signorini
edizioni Distillerie

ore 20:30 proiezione del documentario:
Alabastrai​ ​di Duccio Benvenuti
edizioni Distillerie

ore 21 spettacolo teatrale e musicale
Alabastrai​ ​di e con Gianni Calastri
con la partecipazione degli alabastrai e scultori Aulo Grandoli (il Pupo​)​ e Alessandro Marzetti
e della musica e i canti de I Disertori




Incontro a Sarteano sul 70° anniversario del suffragio universale

sarteanoNell’ambito del cartellone “La Donna al Centro”, coordinato dal Centro Pari Opportunità, servizio associato dell’Unione dei Comuni Valdichiana Senese, per la Festa della Donna 2016 giovedì 10 marzo, alle 17.00, l’Associazione Sarteano Viva propone presso la sua nuova sede, in Via Garibaldi, un incontro su un tema storico particolarmente sentito: nel 70° anniversario del suffragio universale, che aprì anche alle donne il diritto al voto, si discuterà sul significato della ricorrenza e si individueranno le strade ancora da percorrere.

Il cartellone completo, con recapiti, aggiornamenti e riferimenti per le info è pubblicato sul sito www.unionecomuni.valdichiana.si.it




I decennali del Novecento

L’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età contemporanea invita a partecipare alla rassegna di storia contemporanea I decennali del Novecento.

 

Questo il programma degli incontri con il relatore che terrà la conferenza:

lunedì 7 marzo: 1916 La Rivolta Irlandese di Pasqua, con il prof. Marcello Flores;

lunedì 14 marzo: 1926 Le Leggi Fascistissime e il Regime, con il prof. Paul Corner;

mercoledì 23 marzo: 1936 L’Impero Fascista, con il prof. Nicola Labanca;

lunedì 4 aprile: 1936 La Guerra Civile in Spagna, con il prof. Gabriele Ranzato;

lunedì 11 aprile: 1946 Il Voto alle donne, con la prof.ssa Patrizia Gabrielli;

lunedì 18 aprile: 1946 La Costituente, con il prof. Marco Fioravanti;

lunedì 2 maggio: 1956 Il XX Congresso, con la prof.ssa Elena Dundovich;

lunedì 9 maggio: 1966 L’alluvione di Firenze, con il dr. Erasmo D’Angelis.

Tutte le iniziative sono aperte al pubblico e si svolgeranno nell’aula storica della Biblioteca comunale degli Intronati di Siena, in via della Sapienza 5, alle ore 17.




A San Gimignano la mostra “Robert Capa in Italia 1943-1944”

CapaDal 5 marzo al 10 luglio 2016 San Gimignano ospiterà presso la Galleria d’Arte Moderna e ContemporaneaRaffaele De Grada” la mostra dedicata al grande fotoreporter di guerra Robert Capa, che racconta con 78 immagini in bianco e nero gli anni della seconda guerra mondiale in Italia.

Considerato da alcuni il padre del fotogiornalismo, da altri colui che al fotogiornalismo ha dato una nuova veste e una nuova direzione, Robert Capa (Budapest, 1913 – Thái Binh, Vietnam, 1954) pur non essendo un soldato, visse la maggior parte della sua vita sui campi di battaglia, vicino alla scena, spesso al dolore, a documentare i fatti: se le tue fotografie non sono all’altezza, non eri abbastanza vicino”, ha confessato più volte.

In oltre vent’anni di attività ha seguito i cinque maggiori conflitti mondiali: la guerra civile spagnola, la guerra sino-giapponese, la seconda guerra mondiale, la guerra arabo-israeliana del 1948 e la prima guerra d’Indocina.

Il Comune di San Gimignano, il Museo Nazionale Ungherese di Budapest, la Fratelli Alinari, Fondazione per la Storia della Fotografia in collaborazione con Opera-Gruppo Civita gli dedicano una mostra che raccoglie le fotografie scattate in Italia nel biennio 1943 – 44.

L’esposizione è curata da Beatrix Lengyel ed è stata ideata e promossa in collaborazione con il Museo Nazionale Ungherese di Budapest e il Ministero delle Risorse Umane d’Ungheria.

A settanta anni di distanza, la mostra racconta lo sbarco degli Alleati in Italia con una selezione di fotografie provenienti dalla serie Robert Capa Master Selection III conservata a Budapest e acquisita dal Museo Nazionale Ungherese tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009. La serie, composta da 937 fotografie scattate da Capa in 23 paesi di 4 continenti, è una delle tre Master Selection realizzate da Cornell, fratello di Robert Capa, anch’egli fotografo, e da Richard Whelan, biografo di Capa, all’inizio degli anni Novanta e oggi conservate a New York, Tokyo e Budapest. Le serie, identiche tra loro e denominate Master Selection I, II e III, provengono dalla collezione dell’International Center of Photography di New York, dove è conservata l’eredità di Capa.

Esiliato dall’Ungheria nel 1931, Robert Capa inizia la sua attività di fotoreporter a Berlino e diventa famoso per le sue fotografie scattate durante la guerra civile spagnola tra il 1936 il 1939. Quando arriva in Italia come corrispondente di guerra, ritrae la vita dei soldati e dei civili, dallo sbarco in Sicilia fino ad Anzio: un viaggio fotografico, con scatti che vanno dal luglio 1943 al febbraio 1944 per rivelare, con un’umanità priva di retorica, le tante facce della guerra spingendosi fin dentro il cuore del conflitto.

Le immagini colpiscono ancora oggi per la loro immediatezza e per l’empatia che scatenano in chi le guarda. Lo spiega perfettamente John Steinbeck in occasione della pubblicazione commemorativa di alcune fotografie di Robert Capa “Capa sapeva cosa cercare e cosa farne dopo averlo trovato. Sapeva, ad esempio, che non si può ritrarre la guerra, perché è soprattutto un’emozione. Ma lui è riuscito a fotografare quell’emozione conoscendola da vicino”.

Ed è così che Capa racconta la resa di Palermo, la posta centrale di Napoli distrutta da una bomba ad orologeria o il funerale delle giovanissime vittime delle famose Quattro Giornate di Napoli. E ancora, vicino a Montecassino, la gente che fugge dalle montagne dove impazzano i combattimenti e i soldati alleati accolti a Monreale dalla gente o in perlustrazione in campi opachi di fumo, fermo immagine di una guerra dove cercano – nelle brevi pause – anche il recupero di brandelli di umanità.

Settantotto fotografie per mostrare una guerra fatta di gente comune, di piccoli paesi uguali in tutto il mondo ridotti in macerie, di soldati e civili, vittime di una stessa strage. L’obiettivo di Robert Capa tratta tutti con la stessa solidarietà, fermando la paura, l’attesa, l’attimo prima dello sparo, il riposo, la speranza.

Così Ernest Hemingway, nel ricordare la scomparsa, descrive il fotografo: “Ѐ stato un buon amico e un grande e coraggiosissimo fotografo. Era talmente vivo che uno deve mettercela tutta per pensarlo morto”.

Accompagna la mostra un catalogo con testi di Beatrix Lengyel, Ilona Stemlerné Balog, Éva Fisli e Luigi Tomassini, bilingue italiano/inglese, di 192 pagine e 80 fotografie. È una coedizione Museo Nazionale Ungherese di Budapest e Fratelli Alinari, Fondazione per la Storia della Fotografia, prezzo di copertina 35 euro, prezzo speciale in mostra 30

Scheda Tecnica

Titolo

ROBERT CAPA IN ITALIA

1943 – 1944

Periodo

5 marzo – 10 luglio 2016

Sede espositiva

San Gimignano, Via Folgore da San Gimignano 11

Galleria di Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele De Grada”

Anteprima per la stampa
venerdì 4 marzo ore 11:30

Inaugurazione

venerdì 4 marzo ore 17.30

Orari
5 – 31 marzo 10:00 -17.30

1 aprile – 10 luglio 9:30 – 19:00

Ingresso

€ 7,50 Intero;

€ 6,50 ridotto: minori dai 6 ai 17 anni, ultrasessantacinquenni, gruppi di almeno 20 persone (fino a due accompagnatori con ingresso gratuito), gruppi di alunni di scuole pubbliche in visita didattica (fino a due accompagnatori con ingresso gratuito)

Ingresso gratuito: minori di 6 anni, residenti a San Gimignano, soggetti diversamente abili che necessitino di accompagnamento e relativi accompagnatori, guide turistiche, titolari tessere I.C.O.M.

Agevolazione Gruppi: gratuito il check in autobus per i gruppi che avranno prenotato il biglietto d’ingresso alla mostra ed ai Musei Civici di San Gimignano

Informazioni
www.sangimignanomusei.it

prenotazioni@sangimignanomusei.it

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