Presentazione del libro “La mezzadria nel Novecento”

Mercoledì 9 dicembre a Palazzo Sozzifanti – vicolo dei Pedoni (angolo via Abbi Pazienza), alle ore 17:00:

Presentazione del volume di Stefano Bartolini
La mezzadria nel Novecento. Storia del movimento mezzadrile tra lavoro e organizzazione

Con un saggio di Francesca Perugi, Racconti di vita e di lotta. Storie di mezzadri pistoiesi

Saluto di Sergio Frosini, Presidente Fondazione Valore Lavoro
Intervengono:
Elisa Castellano, Fondazione Di Vittorio – Roma
Giovanni Contini, Presidente Associazione Italiana di Storia Orale
Pietro Causarano, Università degli Studi di Firenze
Samuele Bertinelli, Sindaco di Pistoia

Introduce e coordina
Gessica Beneforti, Segretaria generale CGIL Pistoia

Saranno presenti gli Autori

L’esposizione “La mezzadria nel Novecento. Lavoro, storia, memoria” con la sezione speciale “Gli artisti pistoiesi e il lavoro dei campi”, visitabile gratuitamente sempre in Palazzo Sozzifanti è prorogata al 9 dicembre.




Cosa conosciamo della SHOAH? Studenti e insegnanti di fronte alla complessità delle società multiculturali

Mercoledì 9 dicembre dalle ore 15.00 alle ore 19.00 in Aula Magna del Rettorato, con il patrocinio della Regione Toscana, dell’Università di Firenze, dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, si svolgerà il convegno:

“COSA CONOSCIAMO DELLA SHOAH? STUDENTI E INSEGNANTI DI FRONTE ALLA COMPLESSITÀ DELLE SOCIETÀ MULTICULTURALI”
Coordinamento scientifico: Prof.ssa Silvia Guetta

Ore 15.00 Saluti istituzionali
Laura Solito, Prorettore alla Comunicazione interna ed esterna e al Public Engagement Università degli Studi di Firenze
Paolo Federighi Direttore del Dipartimento Scienze della Formazione e Psicologia, Università degli Studi di Firenze
Dan Haezrachy Ambasciatore della Ambasciata di Israele a Roma
Domenico Petruzzo Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana
Renzo Gattegna Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

Interventi
Ore 15.30 Silvia Guetta – Università di Firenze – L’importanza di promuovere lo scambio di conoscenze sulla Shoah tra studenti delle università partner Intervengono gli studenti del corso di Pedagogia Generale
Ore 16.00 Tamar Hoffman con gli studenti – Università di Tel Aviv – The importance of universal teaching of the Holocaust Intervengono gli studenti del corso per gli insegnanti della Scuola di Educazione
Ore 16.30 Milena Santerini – Università Cattolica del S. Cuore; Milano, Parlamentare – Insegnare la Shoah nelle società multiculturali
Ore 16.50 David Cassuto – Università di Ariel – Gioventù italo-israeliana (Terza generazione) di fronte alla Shoah
Ore 17.10 David Meghnagi – Università Roma3 – Perché insegnare. Che cosa insegnare. Come insegnare. Le sfide della didattica sulla Shoah
Ore 17.30 Ugo Caffaz – Consigliere Regione Toscana “Giorno della Memoria” – L ‘esperienza del Treno della Memoria
Ore 17.50 Marta Baiardi – Istituto Storico della Resistenza in Toscana – Insegnare e imparare la Shoah
Ore 18.20 Milva Segato – Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana – Una progettazione condivisa con l’Università per la formazione degli insegnanti
Ore 18.40 Dibattito
Conclusioni
Le relazioni degli oratori saranno intervallate da alcune letture scelte e presentate dall’attrice Pamela Villoresi




Anghiari a fuoco! Il salvataggio della città dalle distruzioni naziste nel 1944

Sabato 5 dicembre, alle ore 17,30 presso la Biblioteca di Anghiari si terrà un incontro con Santino Gallorini.

Verranno illustrati alla cittadinanza i risultati delle ricerche storiche sulla Banda del Russo, sul rapimento del colonnello tedesco Maximilian von Gablenz e sul mortale pericolo corso da Anghiari, salvata all’ultimo momento grazie al coraggio del partigiano Gianni Mineo e all’azione di altri personaggi.

Tra la fine dell’inverno e la primavera 1944, sulle montagne sopra Anghiari si formò una banda partigiana di pochi elementi (verso la fine di giugno arrivò a circa 25), in massima parte locali, pochissimi slavi, qualche italiano sbandato, un disertore tedesco. Essa era comandata da uno strano personaggio, alquanto giovane, soprannominato “il Russo”.

Questo Russo, che forse si chiamava Vassili (Basilio), era un personaggio molto ideologizzato, molto duro, prepotente, amante del vino, spesso violento. Guidava la banda con pugno di ferro e la portava a compiere azioni non condivise dalla maggioranza dei suoi membri, quali furti, estorsioni, rapine, violenze e perfino uccisioni di “sospette spie”.

Inutili tutti i tentativi messi in atto dal Comando della XXIII Brigata garibaldina “Pio Borri”, per tentare di inquadrarla nei suoi ranghi nonché controllarne e coordinarne le azioni.

Il 26 giugno 1944 la banda del Russo rapì lungo la via della Libbia, poco distante dal Ponte di Sigliano, il colonnello tedesco Maximilian von Gablenz e il suo aiutante.

La reazione tedesca fu immediata e decisa: centinaia di ostaggi fermati e rinchiusi nella Chiesa della Chiassa, ma anche ad Anghiari e Ponte alla Piera. Affissione di bandi con un ultimatum di 48 ore, che minacciava la fucilazione di tutti gli ostaggi assieme all’incendio e alla distruzione del centro storico di Anghiari, oltre agli abitati di Montauto, Chiassa e Borgo a Giovi.

Ad Anghiari la maggior parte della popolazione fuggì via, trascinandosi dietro quello che poteva, compresi materassi e coperte.

Vennero fatti vari tentativi, per convincere il Russo a rilasciare il colonnello e il suo collaboratore, ma senza risultati. Il Russo continuava a ripetere: «anche se bruciare tutta Italia io non lasciare».

Il 28 giugno, alla scadenza dell’ultimatum, il Russo e la sua banda erano a San Piero di Anghiari, a mangiare, bere e gozzovigliare.

Fu grazie all’intuizione del Comandante della “Pio Borri”, capitano Rosseti, che si giunse ad una soluzione. Rosseti spedì il sottotenente partigiano Gianni Mineo, di Bagheria (PA) al Comando tedesco della Chiassa per chiedere uno spostamento della scadenza dell’ultimatum di almeno 24 ore. Mineo, coraggiosamente andò alla Chiassa e riuscì a far spostare l’ultimatum. Si recò poi sulle montagne di Anghiari alla ricerca del Russo, che trovò a Montemercole.

Ci volle una lunga, laboriosa e paziente trattativa tra Gianni Mineo e il Russo. Mineo scrisse poi di essere stato aiutato nel buon esito della mediazione da due uomini del russo: Altero Scimia detto “Tigre” e Giuseppe Rosadi detto “Barba”. Alla fine il Russo consegnò a Mineo i due tedeschi. I partigiani Giuseppe Rosadi e Bruno Zanchi collaborarono nel riaccompagnarli verso la Chiassa.

Quando Mineo, Rosadi, il colonnello von Gablenz e il suo aiutante arrivarono alla Chiassa, l’ultimatum era già scaduto da poco tempo e i primi prigionieri erano già stati portati fuori dalla chiesa per essere fucilati.

Il suono delle campane a festa mise fine all’incubo durato tre giorni e sancì sia la salvezza degli ostaggi, che quella di Anghiari.

Una drammatica vicenda, stranamente dimenticata dalla storiografia ufficiale, ma ben viva nella memoria di coloro che la vissero in prima persona.




1975-2015 Quarant’anni senza Ernesto Ragionieri. Storia, politica e società

Nel quarantesimo anniversario della sua scomparsa, il Comune di Sesto Fiorentino rende omaggio ad Ernesto Ragionieri. Un grande intellettuale, un sestese illustre che con i suoi studi ha dato un contributo fondamentale alla ricerca storica italiana.

“1975-2015 Quarant’anni senza Ernesto Ragionieri. Storia, politica e società” è il titolo del convegno organizzato grazie al fondamentale supporto della famiglia Ragionieri e insieme alla Società per la Biblioteca Circolante, storica associazione che dal 1869 gestisce il servizio di lettura pubblica (dal 1975 in collaborazione con il Comune).
Un grande evento organizzato per festeggiare i 5 anni della Biblioteca di Sesto Fiorentino che porta il suo nome dal 2001.

Sabato 5 dicembre, alle 16, nella sala Meucci della Biblioteca Ragionieri, si alterneranno gli interventi di famosi storici come Aldo Agosti (Università di Torino), Simonetta Soldani (Università di Firenze) e Gianpasquale Santomassimo (Università di Siena) e il prezioso contributo della moglie di Ernesto Ragionieri, Pina Sergi. Interverrà il vice commissario straordinario del Comune di Sesto Fiorentino, Vincenzo Arancio.

Per l’occasione, la Biblioteca resterà aperta fino alle 19

Ernesto Ragionieri, nato a Sesto Fiorentino nel 1926, è stato un importante storico. Dal 1969 è stato docente all’Università degli Studi di Firenze di storia del risorgimento e poi storia contemporanea. Consigliere al Comune di Firenze e, dal 1963, membro del Comitato centrale del Partito comunista italiano, ha svolto un’intensa attività politica e culturale anche come condirettore della rivista Studi storici. I suoi studi si sono concentrati sul risorgimento, sulla storia del marxismo, della Terza Internazionale e del PCI. Tra le sue opere più importanti, ricordiamo La polemica sulla Weltgeschichte (1951); Socialdemocrazia tedesca e socialisti italiani 1875-1895 (1961); Politica e amministrazione nella storia dell’Italia unita (1967); Il marxismo e l’Internazionale (1968); La storia politica e sociale (in Storia d’Italia, vol. IV, 1976). Ha curato i primi tre volumi delle Opere di Palmiro Togliatti (1967-73) e collaborato ad importanti riviste di settore fra cui “Critica marxista” e “Studi storici”, da lui diretta insieme a Gastone Manacorda.

L’opera che però sta più a cuore ai sestesi è naturalmente “Un comune socialista: Sesto Fiorentino” (1953). Un lavoro di grande rilievo storiografico, che tratta la vita politica e sociale della città partendo dall’Unità d’Italia e dall’insediamento della prima giunta socialista di Pilade Biondi fino al fascismo, in cui la dimensione locale si inserisce perfettamente nel sistema politico italiano e nelle sue dinamiche.

Tre anni dopo la sua morte, nel 1978, viene fondato a Firenze un istituto a lui intitolato per conservare adeguatamente la sua biblioteca e promuovere le ricerche sui movimenti sociali e politici dell’età contemporanea. Verso la metà degli anni ’80 l’Ente cambia sede e il materiale documentario viene collocato nella sede della Biblioteca pubblica di Sesto Fiorentino, in via Gramsci 282.

Nel 2002 il patrimonio librario e documentale viene devoluto alla Biblioteca e si costituisce un “Fondo Ernesto Ragionieri” che oggi conta circa 20.000 volumi, tra cui molti libri antichi anteriori al 1900, e 54 testate di riviste di settore




Pietro Bunigiani: il colore del tempo

Domani, venerdì 4 dicembre alle ore 18 presso Palazzo Sozzifanti a Pistoia, si terrà l’inaugurazione della mostra “Pietro Bugiani. Il colore del tempo”, con cui la Fondazione Caript rende omaggio a Pietro Bugiani (1905-1992), uno dei più significativi artisti pistoiesi del Novecento.

In mostra un’ampia raccolta di dipinti, affreschi e incisioni, oltre ad una serie di cartoni preparatori inediti risalenti agli anni Trenta, esposti per la prima volta al pubblico dopo un lungo e delicato intervento di restauro.

La mostra sarà visitabile fino al 31 gennaio 2016, per maggiori informazioni: http://www.fondazionecrpt.it/notizia/pietro-bugiani-il-colore-del-tempo/




Mostra “ANNE FRANK, UNA STORIA ATTUALE” a Rosignano, presso il Centro culturale “Le Creste”

Martedì 1° dicembre, a partire dalle ore 11.00 sarà inaugurata presso la Sala Conferenze del Centro Culturale Le Creste, in via della Costituzione a Rosignano Solvay, la mostra documentaria “Anne Frank, una storia attuale”.
La mostra itinerante, realizzata dalla Anne Frank House di Amsterdam, è già stata ospitata in molte città d’Europa ed è arrivata sul nostro territorio grazie all’Associazione locale “Un ponte per Anne Frank”, che -con il Patrocinio del Comune, il contributo dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia e la collaborazione della Cooperativa Il Cosmo- ne ha curato l’allestimento.
All’inaugurazione, a cui parteciperanno anche i ragazzi delle scuole, oltre ai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale saranno presenti Aart Heering, portavoce dell’ambasciata olandese, Nico Kamp, ebreo tedesco sopravvissuto allo sterminio nazista e oggi console generale dei Paesi Bassi a Firenze.
Nico Kamp racconterà ai ragazzi delle scuole la tragica vicenda della sua famiglia, fuggita prima dalla Germania il 10 novembre del ’38, il giorno dopo la “Notte dei Cristalli”, e poi vittima della spietata caccia agli ebrei che i tedeschi scatenarono in Olanda nel giugno del ’42, quando lui aveva solo cinque anni e mezzo.
La mostra “Anne Frank, una storia attuale” racconta la storia della Shoah attraverso un’angolazione essenzialmente biografica: fotografie, molte della quali inedite, immagini, citazioni delle pagine del diario di Anne Frank narrano, infatti, della condizione di una famiglia ebrea nel periodo nazista. Con significative immagini e riproduzioni documentarie, la mostra offrirà una dettagliata ed accessibile informazione sul contesto storico, invitando i visitatori ad approfondire la conoscenza del passato per prendere parte attiva ai problemi del presente.
“Questa mostra -spiega Aart Heering- è arrivata in tanti continenti e ha raggiunto oltre 2 milioni di visitatori. E’ un modo per avvicinare le persone non solo alla storia di Anne Frank e della sua famiglia, ma anche per impedire che tutto questo accada di nuovo”.
“Poter allestire questa mostra a Rosignano Solvay -aggiunge Federica Pannocchia, dell’associazione Un ponte per Anne Frank- è un grande onore. Si tratta di una mostra di carattere internazionale, che affronta tematiche forti e ancora attuali quali la discriminazione, la violenza, le ingiustizie e la guerra. I messaggi di Anne Frank sono ricchi di positività, e con tutto quello che succede in questi giorni abbiamo bisogno di molta speranza e fiducia. La storia di Anne Frank, dunque, non solo racconta di uno dei periodi più bui della Storia, ma è sicuramente ancora molto attuale”.
La mostra sarà aperta gratuitamente al pubblico fino al 18 dicembre, dal lunedì al venerdì in orario 14.00/19.00 ed il sabato in orario 9.00/12.00. La mattina sono possibili aperture straordinarie e visite guidate per scolaresche e gruppi, prenotando al numero 342 1223322. Oltre ai 34 pannelli fotografici sarà possibile visionare un documentario in dvd che ricostruisce la vita di Anne Frank.




La Giornata della Memoria in provincia di Grosseto

Per il Giorno della Memoria 2016 a Grosseto e provincia sono molte le iniziative organizzate da istituzioni comunali e associazioni.  Un programma intenso che si va ad affiancare ed intrecciare al fitto calendario organizzato dall’Isgrec a Grosseto e Roccastrada.

CINIGIANO. Mercoledì 27 gennaio al Teatro di Cinigiano, alle ore 10.00 per le scuole e alle ore 21.00 per la popolazione, l’iniziativa Ricordiamo attraverso il cinema.  Resistere al dramma dell’olocausto con un pizzico di follia diventa il modo migliore per dare speranza. Proiezione del film Jacob il bugiardo.

getimgresized.phpFOLLONICA. Da Novembre 2015 a febbraio 2016, presso Biblioteca dell’ISIS, alle ore 13.45, Memoria e Shoah: vittime e carnefici. Analisi di documenti dell’archivio Yad Vashem riferiti al trasporto di Ebrei con ausilio di materiale audiovisivo, testimonianze, come espressione di due diversi gruppi di uomini coinvolti, i carnefici e le vittime. Quattro incontri all’ISIS di Follonica. Martedì 26 gennaio, presso la Sala cinema Tirreno, alle ore 9.30, proiezione de La vita è bella. Tutte le classi quinte della primaria assisteranno alla visione del film di Benigni. Seguirà un incontro con una signora ebrea, Elena Servi di Pitigliano, che ha vissuto negli anni della tragedia e fatto esperienza di leggi razziali in Italia. A cura della Biblioteca di Follonica. Sabato 30 gennaio, presso il Ridotto del Teatro Leopolda, La Leopoldina (Zona ex ILVA) alle ore 10.15, l’iniziativa Gli Ebrei non possono… Attraverso testi, drammatizzazioni, memorie, i ragazzi ripercorreranno alcune fasi salienti dell’olocausto, cercando di coinvolgere il pubblico presente, narrando eventi grazie ai quali hanno raggiunto una consapevolezza ed una coscienza di un particolare periodo storico. III D Scuola Secondaria di Primo Grado “A. Bugiani”, in collaborazione con La Biblioteca Comunale di Follonica e Associazione Culturale Teatri di sabbia di Federico Guerri. Domenica 31 gennaio, alle 17, l’iniziativa L’olocausto dei Rom presso la Biblioteca della Ghisa (Comprensorio Ilva).

MASSA MARITTIMA. Il Comune di Massa Marittima ha organizzato in occasione della “Giornata della memoria”, un evento, curato dalla Biblioteca G. Badii, in collaborazione con l’ITIS Bernardino Lotti. La professoressa Alessandra Veronese, Direttore del CISE – Centro Interdipartimentale di studi Ebraici dell’Università di Pisa, incontrerà il pubblico nell’Aula Magna dell’Istituto, in via della Manganella, mercoledì 27 gennaio alle ore 10, per parlare dell’antisemitismo e dell’antiebraismo: si tratterà di un’interessante e ricca ricognizione storica che partirà da molto lontano per mostrare quali sono le origini di pregiudizi che hanno portato poi una volta “esplosi”, alla shoah. L’incontro è aperto a tutti e verrà ripetuto alle 17 nella Sala Consiliare del Comune di Scarlino in Piazza Garibaldi. Per l’occasione verrà proiettato il documentario realizzato dagli allievi dell’Istituto durante i viaggi del “treno della memoria 2015”. Nel corso della giornata si svolgerà inoltre l’iniziativa “MEMORIA IN MOSTRA”  a cura dell’Anpi Massa Marittima, che terrà aperto un gazebo in Piazza Garibaldi (orario 10/12; 16/18). La prof.ssa Veronese è ricercatrice di storia medievale presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere e membro del comitato direttivo del CISP (Centro Studi per la Pace) dell’Università di Pisa. Nell’ambito del suo lavoro di docente tiene vari corsi, tra cui quelli di Storia dei conflitti etnici e religiosi (XX secolo) di Storia degli ebrei nel Medioevo e nella prima età moderna. L’invito che la Biblioteca di Massa Marittima ha inoltrato alla prof.ssa Veronese per la giornata della memoria 2016 nasce dalla collaborazione che si è instaurata tra il CISE e il Comune di Massa Marittima, che da qualche anno svolge il ruolo di capofila dei progetti sugli Archivi all’interno della Rete delle Biblioteche della Provincia di Grosseto. Grazie al lavoro che il Comune ha in corso dal 2013 sul riordino degli Archivi minerari, la Rete delle Biblioteche ha infatti individuato la Biblioteca di Massa Marittima, quale capofila dei progetti sugli Archivi e nel 2015 è stato sottoscritto un accordo della durata di tre anni  su richiesta del Comune di Scarlino per il riordino e lo studio dei materiali del suo Archivio storico conservati all’Archivio di Stato Grosseto.

PITIGLIANO. Mercoledì 27 gennaio, presso il Teatro Salvini Pitigliano (Piazza G. Garibaldi, 37) alle ore 10.00, l’iniziativa Genocidio a confronto: parole e musica. Incontro con il Niccolò Rinaldi, funzionario delle Istituzioni Europee e giornalista pubblicista. È autore di molti libri, di cui molti dedicati alla memoria collettiva. “Piccola anatomia di un genocidio – Auschwitz e oltre”. Fra le tante opere dedicate alla Shoah, questa ha l’ambizione di raccontarla in poche pagine ma con completezza, senza pudori e senza sconti per nessuno, fra il dolore delle vittime e la consapevolezza, se non la vergogna, degli altri. Un racconto emotivo che descrive il lungo viaggio ad Auschwitz – dall’antisemitismo alle modalità della macchina dello sterminio, dalle verità ufficiali troppo comode alle ceneri del dopoguerra che conducono fino al Ruanda. “Shoah e Ruanda, due lezioni parallele”, primo libro che confronta i due genocidi. Dal cuore dell’Europa al cuore dell’Africa, la meccanica dei due genocidi si può confrontare in un percorso in venti “stazioni”, con somiglianze stridenti e alcune differenze, comprese le responsabilità di una parte dell’Occidente che in Ruanda, cinquant’anni dopo la Shoah, si ritrova meno sicuro dei suoi antidoti politici e culturali che considerava acquisiti. Le due lezioni parallele sono un percorso a specchio ricco di riscontri inaspettati e inquietanti, che rende ancora più attuale la terribile lezione della Shoah e svela menzogne e ipocrisie del nostro tempo. Alle ore 11.15, l’iniziativa L’uomo bocciato in storia. Monologhi, citazioni e musica di Corrado Re e Emilo Celata. Attraverso la musica e le parole gli autori proporranno una riflessione sul dramma della Shoah e sugli orrori e le sofferenze a cui le popolazioni coinvolte nelle guerre dei nostri giorni sono sottoposte. A cura del Comune di Pitigliano in collaborazione con ISIS Zuccarelli.




Tortura: una serata speciale di Teatri d’Imbarco

Sabato 28 novembre, presso la sede di Teatri d’Imbarco:

Ore 18.00 Il ritorno della tortura di Paolo Barile. In collaborazione con Centro Studi Politici e Costituzionali Paolo Barile e Piero Calamandrei . con Agostino Zanelli Quarantini avvocato, Claudia Bonacchi, attrice e avvocato e Laura Barile. Modera Nicola Zavagli.

Un incontro di riflessione sulla figura di Paolo Barile, grande avvocato e costituzionalista nonché amico e collaboratore di Piero Calamandre. A partire da un suo prezioso scritto con una lucida riflessione sul tema della tortura, scritto dal giorvane magistrato ancora caldo al ricordo della crudele esperienza vissuta nelel prigioni della Fortezza da Basso, maestro di diritto ma sopratutto di rigore morale e intellettuale, il giovane Paolo Barile riflette da studioso e magistrato sulla sua personale esperienza di vittima delel torture nazifasciste senza imprecare contro i suoi aguzzini ma con puntuale freddezza ripercorre la storia della tortura fin dalle sue origini resituendoci un magistrale affresco storico e un pacato ma incisivo ammonimento contro chi sottovaluta il ruolo umano e politico della memoria storica. Un prezioso contributo di Laura Barile figlia del grande costituzionalista conclude l’incontro.

 Ore 18.40 “… che per amor di voi sfidò la morte” canti  a cura del Coro Musiquorum diretto da Mariagrazia Campus.

Ore 19.00 Le leggi della violenza in collaborazione con Istituto Storico della Resistenza Toscana. Conferenza del prof.re Matteo Mazzoni , Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza Toscana.

La conferenza sviluppa i rapporti tra la Repubblica Sociale Italiana e le leggi che muovevano l’apparato burocratico per un controllo della società e una accanita repressione della guerra partigiana. L’utilizzo sistematico della tortura da parte dei repubblichini, l’agghianciante verità delle tecniche messe in atto contro i corpi delle vittime e la lucida e spietata strategia per ridurre l’uomo a cosa.

A seguire aperitivo buffet

Ore 21,30 Compagnia Teatri d’Imbarco in Storie di Villa Triste

con Beatrice Visibelli, Giovanni Esposito, Chiara Martignoni, Vania Rotondi, Valentina Testoni, Valentina Cappelletti, Giulia Attucci, Cristina Baldi, Francesca Nicodemi, Guido Materi. Testo e regia Nicola Zavagli

Uno spettacolo per raccontare il processo alla Banda Carità e le storie terribili che si sono svolte nei luoghi della tortura ovvero la villa Triste di Via Bolognese a Firenze durante l’occupazione tedesca.Un processo ai carnefici con le storie delle vittime e la straordinaria arringa di Piero Calamadrei che diventa una luminosa riflessione sulla tortura nel tentativo estremo di dimostrarne la colpevolezza. L’obiettivo giuridico era quello di raccogliere le prove contro gli imputati per cercare di condananrli al crimine di tortura efferata.

Da qui, dalla voce dei torturati che hanno vissuto sulla loro carne le pene delle torture, vediamo dettagli e particolari che messi insieme compongono uno straziante affresco dove è bene evidente il limite estremo dei torturatori e la loro estrema efferetezza nonchè le profonde e insanabili lacerazioni nell’anima delle vittime.