On line la mostra “Per noi il tempo si è fermato all’alba. Storia dei Martiri d’Istia”

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A 77 anni esatti dalla fucilazione degli 11 ragazzi di Maiano Lavacchio, la mostra on line “Per noi il tempo si è fermato all’alba. Storia dei Martiri d’Istia” intende restituire attraverso fotografie e documenti d’archivio, molti dei quali inediti, la complessità di quegli eventi e il loro valore simbolico per il territorio maremmano, ricostruendo in sezioni tematiche il contesto e i fatti che portarono alla strage, le vicende successive con la richiesta di giustizia per le vittime e il consolidarsi di una memoria condivisa, alla quale hanno indubbiamente contribuito sia la rielaborazione da parte di artisti e cantori popolari, sia la presenza sul territorio, locale e non, di “memorie di pietra”.

Questo il link: https://martiridistia.weebly.com/




22 Marzo 1944 – La strage nazi-fascista di Maiano Lavacchio

La strage avvenne il 22 marzo 1944 a Maiano Lavacchio, piccola frazione del comune di Magliano in Toscana, nei pressi di Grosseto.
In quella località i nazi-fascisti fucilarono 11 giovani: Mario Becucci, Antonio Brancati, Rino Ciattini, Alfiero Grazi, Silvano Guidoni, Emanuele e Corrado Matteini, Alcide Mignarri, Alvaro Minucci, Alfonzo Passannanti e Attilio Sforzi.
A 77 anni dal tragico evento, il Presidente dell’Associazione “Diogene di Sinope” Giovanni BRANCATI ne parla con Marco GRILLI, autore del volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”.
Interviene ILARIA CANSELLA, Direttrice dell’ISGREC (Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea) domenica 21 marzo alle ore 17.00.

Evento online sulla pagina FaceBook “Associazione Diogene di Sinope”




Tutte le iniziative dell’Isgrec per commemorare la strage di Maiano Lavacchio

patrimonio collettivo della comunità grossetana. La prima commemorazione si tenne a Istia d’Ombrone il 22 luglio 1944, a 4 mesi dalla strage; dall’anno successivo la commemorazione a Maiano Lavacchio è divenuta tradizione che coinvolge tutta la popolazione, interrotta solo a causa della pandemia. Ma se è vero che le difficoltà sono anche opportunità, allora le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria diventano oggi occasione per un approfondimento, in attesa che si possa tornare a onorare collettivamente la memoria dei “ragazzi” nel luogo dove hanno perso la loro vita. Lì dove adesso sta per giungere a conclusione la ristrutturazione a cura dell’Isgrec della “Casa della memoria al futuro”, luogo di memoria e spazio culturale dedicato alla comunità, vicinissima al luogo della fucilazione e al monumento che ricorda gli undici giovani.

>> Domenica 21 marzo, ore 17:  

in diretta Facebook sulle pagine dell’Associazione “Diogene di Sinope” di Ispica (Rg) e dell’Isgrec l’iniziativa dal titolo “22 marzo 1944. La Strage fascista di Maiano Lavacchio”: lo storico Marco Grilli e il presidente dell’Associazione Diogene di Sinope, Giovanni Brancati, entrambi nipoti delle vittime della strage, dialogheranno creando un ponte virtuale tra Ispica e Grosseto. 

 

“Per noi il tempo si è fermato all’alba”realizzata a partire dalla ricerca di Marco Grilli sui Martiri d’Istia confluita nel quarto volume della collana I Quaderni dell’Isgrec. La mostra si propone di restituire attraverso fotografie e documenti d’archivio, molti dei quali inediti, la complessità di quegli eventi e il loro valore simbolico per il territorio maremmano, ricostruendo in sezioni tematiche il contesto e i fatti che portarono alla strage, le vicende successive con la richiesta di giustizia per le vittime e il consolidarsi di una memoria condivisa, alla quale hanno indubbiamente contribuito sia la rielaborazione da parte di artisti e cantori popolari, sia la presenza sul territorio, locale e non, di “memorie di pietra”.

 

evento on line dedicato agli studenti in diretta sulla pagina Facebook e sul sito dell’Istituto, durante il quale saranno presentati i lavori delle classi delle elementari e delle medie di Istia d’Ombrone e Cinigiano che hanno partecipato ai laboratori dell’Isgrec. L’entusiasmo dei ragazzi meritava uno spazio pubblico di visibilità per presentare gli esiti finali di un percorso laboratoriale e una sentita riflessione sulla tragica vicenda dei martiri d’Istia che li ha portati, sotto la guida dei loro insegnanti, ad elaborare in maniera creativa le suggestioni che quei fatti suscitano ancora a distanza di così tanti anni.




Presentazione del volume di Giacomo Pacini “La spia intoccabile. Federico Umberto D’Amato e l’Ufficio Affari Riservati” (Einaudi Storia, 2021)

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>>  (www.isgrec.it, www.facebook.com/isgrec.istitutostoricogr)

«Sapeva quasi tutto di tutti e quello che non sapeva, tutti pensavano che lo sapesse», si dice di Federico Umberto D’Amato: “anima nera” della Repubblica, per i suoi detrattori; il più grande uomo di intelligence che l’Italia abbia mai avuto, per i suoi estimatori. Per tutti un uomo temutissimo, a capo tra l’inizio degli anni Sessanta e la metà degli anni Ottanta dell’organismo informativo del Ministero dell’Interno, quell’Ufficio Affari Riservati (UAR) al centro dei più grandi misteri italiani durante gli anni della guerra fredda. La sua figura è al centro del nuovo volume dello storico Giacomo Pacini, “La spia intoccabile. Federico Umberto D’Amato e l’Ufficio Affari Riservati”, appena uscito per Einaudi Storia e subito balzato in testa nelle classifiche dei libri più venduti.

Pacini, già autore nel 2010 di “Il cuore occulto del potere. Storia dell’ufficio affari riservati del Viminale (1919-1984)”, pubblicato con l’editore Nutrimenti, e di “Le altre Gladio: La lotta segreta anticomunista in Italia. 1943-1991”, pubblicato sempre nella collana Einaudi Storia nel 2014, ricostituisce attraverso un apparato documentale imponente la storia dell’UAR e l’operato di Federico Umberto D’Amato che ne era a capo; ne esce il quadro di un organismo responsabile di una spregiudicata e capillare opere di infiltrazione all’interno di partiti politici, sindacati e movimenti extraparlamentari, una “polizia parallela” del tutto autonoma rispetto alle forze di pubblica sicurezza, in grado di gestire e tenere a libro paga centinaia di informatori in tutta Italia. L’UAR era un ente, quindi, che agiva come un vero e proprio servizio segreto al di sopra delle leggi e del Parlamento, non troppo conosciuto alla stampa, alle forze politiche e alla stessa magistratura. Lo stesso Federico Umberto D’Amato, per anni detentore di un potere talmente pervasivo da permettergli di condizionare le scelte politiche dei vari ministri dell’Interno, è un personaggio oscuro e poco conosciuto, sul quale Pacini riesce finalmente a far luce.

Venerdì 12 febbraio alle ore 17.30  ne discuteranno con l’autore i giornalisti e scrittori Paolo Morando e Fabio Isman nel corso di un incontro on line nella pagina facebook e nel sito internet dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea. L’evento è organizzato dall’Isgrec in collaborazione con Giulio Einaudi editore. Info: ISGREC, 0564415219, segreteria@isgrec.it, www.isgrec.it, www.facebook.com/isgrec.istitutostoricogr




DIRETTA STREAMING: Presentazione del volume di Giacomo Pacini “La spia intoccabile. Federico Umberto D’Amato e l’Ufficio Affari Riservati”




Giorno del Ricordo 2021 – Convegno on line “A che punto è la storia del confine alto Adriatico”

Giorno del ricordo 2021

“A che punto è la storia del confine alto Adriatico”

Convegno on line (Pagina FB e sito dell’Isgrec)

 

Dalla legge di istituzione della Giornata del Ricordo, vicende prima ritenute di interesse esclusivamente locale hanno finito per rivelarsi come parte importante di una storia europea. Sin da allora l’Isgrec ha lavorato sulla “didattica del confine”, fino ad arrivare all’ideazione e al coordinamento di due progetti biennali della Regione To­scana (Per la storia di un confine difficile. L’alto-Adriatico nel Novecento), che hanno coinvolto tutti gli Istituti storici della Re­sistenza e dell’età contemporanea tosca­ni e che hanno visto il protagonismo di insegnanti e studenti delle scuole superiori della Regione.

Attraverso il dialogo tra due storici che hanno a lungo lavorato sulla storia del confine alto Adriatico, quest’anno l’Isgrec vuole nuovamente offrire a docenti e cittadinanza un momento di approfondimento, concentrando l’attenzione sulla storiografia del confine, per comprendere a che punto sia arrivata e quale sia il suo rapporto con il dibattito pubblico sul tema.

All’incontro on line del 10 febbraio, alle ore 17 (pagina FB e sito dell’Isgreci professori Claudio Vercelli e Franco Ce­cotti si confronteranno su “Memorie divise e narrazioni sul confine. Storie e storiografia del Nordest ai giorni nostri” e su “Fonti e metodi per nuove indagini sulla storia dell’Alto Adriatico nella prima metà del Novecento”. Sarà presente il Presidente Isgrec, Luca Verzichelli, coordinerà Elena Vellati dell’Isgrec.

L’iniziativa sarà riconosciuta come formazione per i docenti, ai quali è richiesta l’iscrizione inviando una mail a segreteria@isgrec.it con richiesta di ricevere il link alla piattaforma che ospiterà il dibattito.

Info e prenotazioni: ISGREC, 0564415219, segreteria@isgrec.itwww.isgrec.itwww.facebook.com/isgrec.istitutostoricogr




Per la storia di un confine “difficile”. Iniziativa della Regione Toscana per il Giorno del Ricordo 2021

10 febbraio: iniziativa promossa da Regione Toscana in collaborazione con gli Istituti della Resistenza e dell’età contemporanea regionale e grossetano.




IN DIRETTA STREAMING: A che punto è la storia del confine alto Adriatico