Soffici. Statue e fantocci.

Sullo slancio del ritorno dalla guerra, congedato nell’aprile 1919 giusto al compimento dei quarant’anni, Soffici mette mano a un’attività di grande spicco: tutta l’energia impiegata al fronte ora la riversa nel lavoro artistico e letterario tenendo fede all’impegno chiarito nel suo ultimo scritto su Lacerba, «Memento», 22 maggio 1915, che fu il numero conclusivo della rivista, in cui Papini celebrava la vittoria dell’interventismo e Palazzeschi esultava: «Evviva questa guerra!».
Una sorta di riaffermazione dei valori che avevano fino ad allora sorretto l’artista: «Non sarà mai che a guerra finita il nostro spirito, il nostro cuore e la nostra sensibilità abbiano ceduto alla violenza dei fatti».
Nel corso del 1919, presso l’amico editore Vallecchi, dà alle stampe due volumi: Scoperte e massacri. Scritti sull’arte, e Statue e fantocci. Scritti letterari. Vi raccoglie saggi e prose editi soprattutto su La Voce e Lacerba; la configurazione in volume conferisce più spessore e organicità alla sua linea di pensiero, al suo modo spregiudicato e battagliero di trattare materie di estetica e critica d’arte di solito affidate alla sapienza professionale di studiosi accademici; Soffici spezza da par suo quella dominanza, come Papini aveva fatto nel campo specifico della filosofia.
Scoperte e massacri – da cui trae spunto la mostra di Soffici organizzata agli Uffizi – trovò subito riscontro ampio di recensioni, alcune firmate da uomini illustri, Antonio Baldini, Luigi Dami, Benedetto Croce, Ugo Ojetti.
Statue e fantocci ebbe risonanza molto minore; ne scrive Giuseppe De Robertis su Il Progresso (Bologna, 2 dicembre 1919) dando in due parole un indizio ancora valido: «amabile disordine». Lo recensisce Nicola Moscardelli (Il Tempo, Roma, 21 novembre 1919): «è una galleria viva e bella».
A questo libro suddiviso in una «Parte prima. – Statue», in una «Parte seconda. – Fantocci» e in due altri capitoletti, «Varietà» e «Caratteri», si riferisce la mostra documentaria al Museo Soffici in cui sono proposti documenti a stampa, disegni e quadri che si rapportano con l’epoca e il contenuto delle pagine: un quadro di Segantini, un dipinto di Vittore Grubicy, caricature di Palazzeschi e di Apollinaire eseguite da Soffici, un acquarello e libri di Max Jacob, il libro di Moréas del 1902, Les Cantilènes, con copertina a colori di Soffici; altri libri in prima edizione, di Palazzeschi, Apollinaire, e alcuni numeri di riviste come Les Soirées de Paris, fogli del Marzocco, giornale letto da Soffici in quei tempi; le riviste originali La Voce, Lacerba, su cui comparirono gli scritti.
Un insieme che ponendo l’attenzione su un libro meno noto di Soffici sottolinea la ricchezza del contributo critico del nostro autore; nel 1919 aveva rimesso in moto il lavoro letterario in parallelo all’attività di pittore con un’ottica rinnovata sulla realtà, sui valori del paesaggio e della natura, nel ritmo quotidiano che gli suggeriva un linguaggio schietto e immediato.

Mostra a cura di Luigi Cavallo.
Collaborazione di Oretta Nicolini e Luigi Corsetti.
Poggio a Caiano, Museo Soffici e del ‘900 italiano, dal 29 ottobre 2016 al 22 gennaio 2017.
Apertura: dal venerdì alla domenica. Orario 10.00-13.00 / 15.00-18.30
Ingresso euro 3
Visite guidate alle ore 10.30 e alle 17.00 nei seguenti giorni:
5-6 novembre, 19-20 novembre, 3-4 dicembre, 17-18 dicembre, 31 dicembre
Prenotazione obbligatoria: Alice Cooperativa Sociale Onlus
tel. 0574 23673 – email: alice@alicecoop.it
(3 euro a persona, oltre al biglietto d’ingresso)




Guerra, Resistenza, democrazia: il cammino delle donne

Venerdì 28 ottobre alle ore 17.00 ad Empoli, il Comune, la Commissione pari opportunità e l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana vi invitano all’incontro:

Guerra, Resistenza, democrazia: il cammino delle donne

Saluti istituzionali

dott. Matteo Mazzoni (Direttore ISRT) Un fiore fra le macerie. Introduzione ai lavori

M. Pacini (Università di Firenze), Votare e dare sostanza al voto. Donne e democrazia nell’Italia repubblicana: il quadro nazionale.

C. Baccetti (Università di Firenze), E fu sera e fu mattina. Le donne empolesi nella liberazione e nella ricostruzione (1943-1946)




Colline in fiamme

Giovedì 27 ottobre alle ore 17.30, in Sala Gigli, Palazzo Panciatichi (via Cavour 4), presentazione del volume di S. Callaioli, Colline in fiamme.

Saluti di Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale della Toscana

Interventi di

Paolo Bambagioni, consigliere regionale

Massimiliano Pescini, Sindaco del Comune di San Casciano Val di Pesa

Matteo Mazzoni, Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana

Sara Gremoli, Direttore degli Sgabuzzini storici

Sarà presente l’autore.




“E le acque si calmarono”

Giovedì 27 ottobre alle ore 17.30, alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze, inaugurazione della mostra “E le acque si calmarono. A cinquant’anni dall’alluvione il restauro dei libri ebraici della Biblioteca nazionale e dell’antica biblioteca ebraica fiorentina”, promossa da Biblioteca nazionale e Fondazione per i Beni culturali ebraici.

L’iniziativa è preceduta alla ore 15.30 dalla tavola rotonda su “Le origini del fondo ebraico della Biblioteca nazionale centrale di Firenze e della Comunità ebraica di Firenze, le vicende dell’alluvione e il restauro”.

 




La comunità svizzera a Firenze: ieri e oggi

Il 27 ottobre a Firenze si terrà il convegno internazionale “La comunità svizzera a Firenze: ieri e oggi” promosso dal Circolo svizzero di Firenze in collaborazione con la Fondazione Spadolini Nuova Antologia e il Gabinetto Vieusseux.

In allegato il programma.




Il Giardino dei Ciliegi. Storia e intrecci con altre associazioni a Firenze e in Toscana (1988-2015)

Giovedì 27 ottobre alle ore 18.00 in Consiglio regionale, Palazzo Bastogi n. 18, Sala delle Feste, presentazione del volume di Laura Marzi, Il Giardino dei Ciliegi.

Saluti del presidente Eugenio Giani

Interventi di Luisa Passerini, Dipartimento di Storia EUI, responsabile progetto europeo “Bodies accross borders”, Clotilde Barbarulli, presidente “Il Giardino dei Ciliegi”.

 




Un Secolo Fiorentino e Tempi di Uccidere

Mercoledì 26 ottobre, alle ore 17.30, al Museo Novecento, Un Secolo Fiorentino e Tempi di Uccidere.

L’autore Marino Biondi in conversazione con Andrea Pellegrini. Modera Michele Rossi.

Un secolo fiorentino. Politica e cultura dalle riviste degli intellettuali all’ascesa di Matteo Renzi è il tributo che lo studioso Marino Biondi dedica a Firenze, sua città di elezione, guardandola da dentro e da fuori. Il corposo volume si caratterizza per il vasto indice degli argomenti, la cui varietà si espande dalle riviste ai carteggi, dalla diaristica alla letteratura, dalla poesia alla narrativa, dall’economia alla politica, dalla religione a forme inedite di ecclesialità, dalle avanguardie alla più istituzionale delle società letterarie, dal fascismo alla democrazia postbellica, dalle storie patrie del Risorgimento e della volatile Capitale del Regno al Renzismo, inteso come fenomeno di una individualità politico-mediatica in folgorante ascesa ai vertici della nazione.

Tempi di uccidere. La Grande Guerra: letteratura e storiografia è un libro sulla Guerra, ma anche un’ampia analisi delle guerre del Novecento, tra cui la guerra dei Trent’anni (1914-1945), con la lunga parentesi della Guerra Fredda di spie e romanzieri, e le guerre che senza nome e precisa identificazione di nemico e di fronte durano ancora oggi, mentre la nostra Costituzione, in teoria, le ripudia. Il volume esplora le metamorfosi e i riflessi della Grande Guerra nei libri di memoria e nelle testimonianze. Fra i temi affrontati, appare primaria la questione delle fonti letterarie, che in forma di memoria o diario, per non dire del romanzo d’invenzione, sono divenute dominanti nel racconto-narrazione della guerra. Tali fonti pongono tuttavia, per la loro configurazione, il problema della veridicità, se non proprio della verità storica o almeno della verità del vissuto che trasmettono dopo tarda e complessa elaborazione.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. L’ingresso non prevede l’accesso al percorso museale.




L’arno in città

L’Arno in città. La tua storia la nostra storia, la città nelle foto dei cittadini

L’alluvione del 4 novembre 1966 nella memoria dei fiorentini

Inaugurazione Mostra
Mercoledì 26 ottobre ore 17.00

Archivio Storico del Comune di Firenze
Sale espositive – Via dell’Oriuolo 35

La mostra sarà visitabile dal 27 ottobre 2016 al 31 gennaio 2017
dal Lunedì al Venerdì: ore 10.00 – 13.00
sabato e domenica chiuso
Tel. 055-2616527 e-mail archstor@comune.fi.it
Ingresso libero fino ad esaurimento posti