Storie del territorio. Anche la storia ha bisogno di spazio

Giovedì 22 marzo dalle ore 17.30 presso la Biblioteca comunale di San Casciano Val di Pesa per Storici pomeriggi:
Storie del territorio. Anche la storia ha bisogno di spazio.
La centralità del rapporto col territorio nella ricerca storica, nei racconti di vita vissuta e nella narrativa attraverso le parole di
ROBERTO BIANCHI (docente Università di Firenze)
ILARIA BUCCIONI (scrittrice)
MARCO VICHI (scrittore)
coordina: Sergio Ciappina




Essere operaie a Firenze: una storia senza storia

Lunedì 19 marzo alle ore 18.00 alla Biblioteca delle Oblate conferenza della prof.sa Simonetta Soldani all’interno del ciclo “Appuntamenti… con la memoria della città” promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze e dall’Università di Firenze, con il patrocinio di SAGAS e DILEF.

SIMONETTA SOLDANI: Essere operaie a Firenze: una storia senza storia
Oggi sembra impossibile, ma nel lungo periodo la storia di Firenze è stata quella di una città che oggi si direbbe “industriale” (anche se l’aggettivo è anacronistico) perché legata a un’economia centrata sul tessile serico e laniero, e che aveva uno dei suoi elementi portanti nella manodopera femminile a domicilio. Ma la Firenze che si affaccia alla contemporaneità è – da questo punto di vista – un territorio in via di desertificazione. La ripresa post-unitaria, d’altronde, fu lenta e contrastata, percorse vie in larga misura impervie per il lavoro femminile, e durò pochi decenni, soppiantata dalla voracità totalizzante del commercio e del turismo. E tuttavia le operaie della Manifattura tabacchi e della Richard Ginori, della
Manetti&Roberts e della Galileo, ma anche della fitta rete di laboratori artigianali che ha caratterizzato a lungo la città, si presentano come una presenza ricca di ricadute economiche e sociali, culturali e politiche, di cui peraltro (e purtroppo) la ricerca storica si è fin qui occupata assai poco.




Presentazione del libro di Donatella Benedetti | DA LUCCA AL CAPO DI BUONA SPERANZA

Sabato 17 Marzo 2018 | ore 17
@ Sala Tobino – Palazzo Ducale, Lucca

 

DA LUCCA AL CAPO DI BUONA SPERANZA
Storie e vicende dell’emigrazione italiana e lucchese in Sud Africa

Presentazione del libro di Donatella Benedetti.
Quaderni della Fondazione Paolo Cresci per la Storia dell’emigrazione Italiana n. 9

Presenta | Zefiro Ciufoletti, professore di Storia Contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze

Interverranno |
Alessandro Bianchini, Presidente della Fondazione Paolo Cresci

Oriano Landucci, Presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca
Ilaria Del Bianco, Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo




Presentazione del libro di Giuseppe Matulli

Sabato 17 marzo alle ore 17,30 alla Biblioteca di Storia dell’arte di Montemerano,

 l’Accademia del Libro invita alla presentazione del  Libro di

Giuseppe Matulli:

Alcide De Gasperi. Quando la politica credeva nell’Europa e nella democrazia (Clichy, Firenze, 2018)

Con una prefazione di Enrico Letta

Sarà presente l’autore che ne parlerà con Luciana Rocchi

 

Giuseppe Matulli  torna a distanza di un anno a Montemerano per parlare della figura di Alcide De Gasperi, questa volta in occasione dell’uscita del suo libro sullo statista trentino.

Oltre che per illustrare i contenuti del volume, che ripercorre la vita di De Gasperi con grande rigore storico e documentale, l’incontro sarà un’occasione per approfondire  quanto nella sua azione politica possa essere messo in luce per cercare spunti di riflessione utili a capire le difficoltà dell’oggi.

Il libro di Matulli rilegge infatti il pensiero e la vicenda politica del grande statista alla luce di quella weberiana “etica della responsabilità” che guidò sempre la sua azione pur nel secolo delle ideologie e quindi in palese controtendenza col pensiero che lo caratterizzò. E nelle conclusioni evidenzia quanto questo atteggiamento di De Gasperi possa essere riguardato oggi come punto di riferimento imprescindibile per trovare una strada che ci conduca fuori dall’attuale crisi della politica.

Una vicenda umana e un’azione politica, quella di De Gasperi, che inizia in territorio austro-ungarico e, attraverso il carcere fascista e il CNL, giunge a guidare il Paese, umiliato e sconfitto, a farlo rinascere nel tempo della guerra fredda.  A misurarsi con ostacoli e opportunità internazionali, con la necessità di superare lo storico steccato fra Papato e Stato laico e a rispondere alla sfida dell’integrazione politica europea.

Un’esperienza che esalta il contenuto etico della politica, per la responsabile autonomia delle analisi e delle scelte, per la coerenza della “visione” con i valori di riferimento, gli obiettivi definiti, la strategia per raggiungerli, e che per questo ci induce oggi a riflettere sulle sfide del XXI secolo. In un tempo, vale a dire, nel quale i riferimenti politici non hanno retto agli stravolgimenti nelle relazioni internazionali (come la globalizzazione e le sue conseguenze) e a quelli tecnologici (che hanno messo in discussione gli elementi fondamentali della convivenza a iniziare da tempo e spazio), e in cui si sta perdendo con preoccupante rapidità la considerazione del valore della democrazia, sacrificata alla “governabilità”.

 




ARTE NON DEGENERATA | Tra jazz e neo-espressionismo

Venerdì 16 marzo 2018 | ore 17:30
@ Stanze della memoria (via Malavolti 9, Siena)

 

ARTE NON DEGENERATA
Tra jazz e neo-espressionismo

Conversazione con | Fabio Mazzieri
Accompagnamento musicale | Andrea Mucciarelli

Ingresso a offerta libera
Al termine dell’iniziativa: aperitivo




Presentazione del romanzo di Jacopo Maccioni | Occhi di marrone

 

10 marzo | ore 17
@ Biblioteca del Comune e dell’Accademia Etrusca di Cortona

 

Presentazione del romanzo storico di Jacopo Maccioni
Occhi di marrone

Dialogano con l’autore Carla Rossi e Tommaso Ghezzi.

 

TRAMA
Terezín, città dell’illusione, accoglie, nella prima metà degli anni Quaranta del secolo breve, insieme a vecchi politici e pluridecorati militari, molti degli intellettuali dell’Europa occupata dal Terzo Reich che non potevano, per ovvie ragioni, scomparire tutti contemporaneamente agli occhi del mondo. Elemento comune: l’essere ebrei. In quest’ambiente, tra persone reali che aspettano un trasferimento a Est e avvenimenti documentati da testimonianze, si intrecciano le storie di vita di quattro personaggi verosimili: Tsvi, Dvora, suo padre e Zeev. L’inizio della storia fotografa Tsvi che cerca gli occhi di Dvora tra gli uomini e le donne che fanno parte di uno degli ultimi convogli che lasciano Terezín, prima della liberazione. Tsvi, a Terezín, non ha preso, due anni prima, il treno per Auschwitz, salvato da altri occhi. Dvora è giunta in quella che subito percepisce come falsa città ideale con il padre convinto invece di essere diventato proprietario di un appartamento in un’amena località di vacanza. Ragazza colta e dotata di una splendida voce, entra a far parte del coro che, sotto la guida autorevole del direttore Rafael Schächter, sta preparando il Requiem di Verdi, da rappresentare in occasione di una visita ufficiale di gerarchi. La loro storia di amicizia e di amore si intreccia inesorabilmente con la Storia.




Presentazione a Firenze di “1917. Donne in marcia contro la guerra”

Venerdì 9 marzo alle ore 17.00 presso Sit’N’Breakfast in via San Gallo 21R a Firenze, un “festeggiamento” originale della festa delle donne con la presentazione del volume “1917. Donne in marcia contro la guerra”.

1917: l’Italia è nel pieno del primo conflitto mondiale, una carneficina che registrerà, alla sua fine, nove milioni di morti. E con la maggior parte degli uomini al fronte, il loro posto nelle fabbriche viene preso dalle donne – madri, sorelle, fidanzate, vedove degli uomini spediti a combattere. Donne che a un certo punto dicono basta.
Questo volume racconta un esemplare caso di studio della protesta femminile contro la guerra che percorse l’Italia come un’onda di terremoto, da Milano a Torino, da Pistoia a Prato.

Protagonista e voce trainante della protesta fu la sindacalista Teresa Meroni, animata da ideali di uguaglianza e giustizia: a lei si deve una marcia tutta al femminile, che venne infine messa a tacere con la forza, e che attraversò l’intera Valdibisenzio, da Cantagallo a Prato, raccogliendo nel cammino sempre più manifestanti, centinaia di operaie che lasciarono telai, orditoi e rammendi per unirsi a lei in nome dei diritti e della pace.

Ma se guardiamo al mondo di oggi, al ripudio della guerra sancito dalla nostra Costituzione e ai conflitti armati nel mondo, alla condizione della donna, si palesa quanto le parole di Alessia Cecconi e Luisa Ciardi e l’arte di Marco Perna mostrano in filigrana: la marcia delle donne della Valdibisenzio non è ancora finita, quei passi ancora risuonano, necessari.

Per questo, gli organizzatori vi aspettano il 9 marzo alle ore 17.30 insieme agli autori, alla Fondazione CDSE e a Barta edizioni.
L’ingresso è libero, non mancate!




La presentazione del Volume “Le Madri Costituenti”

StampaIl 9 marzo nel salone della Cgil via Giotto Ciardi 8 Livorno alle ore 16.00 sarà presentato il libro: Le Madri Costituenti – Storia di una speranza incompiuta di Anna Maria Bernieri. L’iniziativa è a cura dell’Istoreco Livorno e della Cgil Livorno. Nel libro si analizza il lungo percorso che ha portato le donne al voto e alla conquista del diritto di cittadinanza dalla Rivoluzione francese fino alla conquista del diritto di voto nel secondo dopoguerra ricostruendo la storia del movimento delle donne, in Italia, dal periodo preunitario, attraverso il fascismo fino alla nascita della Repubblica.

Coordina Patrizia Villa (Segretario confederale Cgil), introduce Cecilia Gambacciani, intervengono Catia Sonetti (direttrice Istoreco Livorno), Enrica Talà (direttrice Centro Studi “Roberto Angeli”). Sarà presente l’autrice.