INDIRE e ISRT per la didattica (digitale) della Storia

“Insegnare Storia 2.0″ è il il corso altamente qualificato, organizzato a Firenze dall’Istituto Storico della Resistenza in Toscana (Isrt) e dall’Indire. Si tratta di un vera e propria “scuola di formazione” che propone agli insegnanti delle scuole superiori un ciclo di quattro incontri da 3 ore (15-18) pensati per approfondire nodi e strumenti della didattica digitale della Storia. Ogni incontro è suddiviso in lezione frontale, discussione plenaria e attività laboratoriale in gruppi.

Nel primo incontro, fissato per mercoledì 23 settembre nella sede dell’Istituto Storico della Resistenza (via Carducci 5/37), si parlerà di Metodo storico, didattica e analisi delle fonti con Simonetta Soldani dell’Università di Firenze, Mirco Bianchi e Silvano Priori dell’Isrt e la ricercatrice dell’Indire Pamela Giorgi. L’incontro prevede un laboratorio su possibili proposte di lavoro didattico a partire dal patrimonio documentario Isrt/Indire.

Venerdì 2 ottobre, in Palazzo Medici Riccardi (via Cavour 1), il secondo incontro verterà sul Rapporto storia/memoria/narrazione e fiction. Relatori: Vanessa Roghi dell’Università La Sapienza di Roma, Marta Baiardi e Paolo Mencarelli dell’Isrt.

Venerdì 9 ottobre, sempre in Palazzo Medici Riccardi, focus su Gli strumenti multimediali insieme a Patrizia Vayola dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia e Luisa Cicognetti dell’Istituto Parri di Bologna. I collaboratori dell’Indire Lapo Rossi e Antonella Sagazio presenteranno una serie di strumenti digitali per la didattica (tablet, cloud computing, Chromecast, ecc.) e proporranno esercitazioni laboratoriali sull’analisi dei siti e sull’utilizzo di strumenti digitali utilizzabili per arricchire le lezioni in classe.

Il ciclo di incontri si conclude giovedì 15 ottobre nella sede dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana (via Carducci 5/37) con Una riflessione sul Novecento nella programmazione curriculare nelle scuole medie superiori a cura di Antonio Brusa, direttore della rete degli Istituti per la storia della Resistenza e della società contemporanea in Italia (Insmli).

Ulteriori informazioni sul sito dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana (Isrt).




L’Istituto Sangalli di Firenze bandisce 2 premi per la pubblicazione di ricerche di giovani studiosi

L’Istituto Sangalli per la storia e le culture religiose bandisce 2 premi finalizzati alla pubblicazione di due monografie inedite di giovani ricercatori (che abbiano conseguito il Dottorato di ricerca o il Ph.D. da non più di 5 anni) su temi di storia religiosa dal medioevo all’età contemporanea. Il ‘Premio Istituto Sangalli per la storia religiosa’, al via quest’anno con la sua prima edizione, si affianca al ‘Premio Ricerca Città di Firenze’, sponsorizzato dal Comune di Firenze.
L’iniziativa dell’Istituto Sangalli, in collaborazione con l’Assessorato Università e Ricerca del Comune di Firenze, prevede che i vincitori, selezionati da un comitato scientifico, vedano pubblicati i loro lavori in una sua nuova collana stampata dalla Firenze University Press. I volumi saranno editi in forma cartacea e digitale, nonché gratuitamente scaricabili dal sito della Firenze University Press in modalità Open Access”. La premiazione avverrà durante una cerimonia pubblica in Palazzo Vecchio a Firenze, da parte della Vicesindaca e assessora a Università e Ricerca, Cristina Giachi, e del Presidente dell’Istituto Maurizio Sangalli. Le domande dovranno pervenire entro il 1° novembre 2015 all’indirizzo segreteria@istitutosangalli.it.
Si segnala che i due premi dell’Istituto Sangalli hanno una vocazione internazionale. Sono dunque incoraggiate le domande dall’Italia e dall’estero, nel quadro degli obiettivi strategici dell’Istituto che, sorto da poco più di un anno, intende promuovere attivamente la ricerca umanistica e il lavoro dei giovani ricercatori.
Tutte le informazioni sul bando sono reperibili sul sito www.istitutosangalli.it.




L’ISRT nelle “Chiavi della Città” del Comune di Firenze con un progetto di formazione storica per gli insegnanti

L’Istituto Storico della Resistenza è presente nelle “chiavi della Città”, offerta formativa del Comune di Firenze, con un proprio progetto destinato alla formazione degli insegnanti della scuola media. Il corso sarà dedicato all’approfondimento delle principali tematiche della “seconda guerra dei 30 anni europea 1914-1945”, è considerato propedeutico allo svolgimento di progetti sulla Costituzione per le classi, ma è anche un’occasione di formazione professionale per i singoli docenti e di ausilio ad una preparazione delle giornate classiche del calendario civile che non si riducano solo ad episodi commemorativi.

Per il programma completo e le modalità di adesione:

http://www.chiavidellacitta.it/blog/progetti/cod-49-la-seconda-guerra-europea-dei-30-anni/




Le memorie di Vinicio Bagni, militare a Rodi e internato nei campi di concentramento, sul blog www.empoliestoria.it

Segnaliamo che è stato pubblicato sul blog www.empoliestoria.it un brano delle memorie dell’empolese Vinicio Bagni, militare a Rodi che insieme alla sua compagnia, dopo l’armistizio dell’8 settembre, si rifiutò di entrare nell’esercito tedesco e furono catturati e trasportati in un campo di internamento, facendo ritorno a casa nei primi mesi del 1946.

Il blog, promosso dall’associazione Amici dell’Archivio, punta a promuovere la conoscenza della storia empolese.




Inizia domani “Confini difficili” il viaggio di formazione per insegnanti organizzato da ISRT e pAssaggi di Storia

Inizia domani “Confini difficili” il viaggio culturale, promosso ed organizzato dall’Istituto Storico della Resistenza in Toscana in collaborazione con l’Associazione pAssaggi di Storia, sui luoghi che hanno segnato la storia della ex Jugoslavia e dell’alto Adriatico nel corso del Novecento.

Al viaggio partecipano 8 insegnanti di scuola media superiore che hanno seguito un corso di formazione ed approfondimento storico, con docenti qualificati, presso la sede ISRT nella scorsa primavera.

Il progetto è stato ideato dal dr. Simone Malavolti coadiuvato dal dr. Silvano Priori insegnante comandato presso l’ISRT.




Si è costituito il Comitato promotore per un centro studi dell’empolese-Valdelsa con il patrocinio dell’Unione dei Comuni della zona

L’Unione dei Comuni Circondario dell’Empolese Valdelsa ha deliberato, nella seduta del 4 agosto 2015, il suo patrocinio al neonato Comitato promotore del Centro Tradizioni Popolari Empolese Valdelsa.

Il Comitato, nato per promuovere la nascita di un vero e proprio Centro Tradizioni Popolari Empolese Valdelsa, si era costituito il 13 maggio 2015, a Faltognano (Vinci) fra privati cittadini: ne fanno parte storici e appassionati di storia e tradizioni locali; presente alla riunione, come ospite, Giacomo Cucini, sindaco di Certaldo con delega alla cultura e al turismo per l’Unione dei Comuni Circondario dell’Empolese Valdelsa.

L’organizzazione, senza scopo di lucro, è nata per tutelare, promuovere e diffondere il patrimonio culturale immateriale e popolare dell’Empolese Valdelsa sia attraverso la registrazione, l’archiviazione e la messa in rete di tutte le testimonianze viventi ancora oggi reperibili sul territorio, sia mediante l’organizzazione di iniziative pubbliche, contatti con altre Associazioni e Istituti culturali similari che possano consolidarsi e concretizzarsi in un vero e proprio archivio partecipato. Una particolare attenzione sarà rivolta al mondo contadino e alla civiltà che ne fu espressione diretta reperendo, catalogando e contestualizzando le molteplici forme testimoniali a cui essa ha dato luogo nel lungo corso della sua storia, non ultima il paesaggio stesso, visto come prodotto culturale finale delle popolazioni che lo hanno abitato e modificato nel passato. Un passato da intendersi sia recente che remoto.

I componenti hanno nominato presidente Paolo Gennai, storico, che svolgerà il ruolo di coordinatore per addivenire alla costituzione del Centro. Segretario è stato nominato Simone Vaiani.

Associazioni o cittadini che desiderassero entrare in contatto con il Comitato promotore del Centro Tradizioni Popolari Empolese Valdelsa può scrivere una mail ai promotori all’indirizzo vaiani.s@tin.t e gennai.paolo@gmail.com




Il lavoro didattico dell’ISGREC illustrato in un articolo su “Novecento.org”, la rivista della rete nazionale degli Istituti della Resistenza

Sulla rivista dell’Istituto Nazionale del Movimento di Liberazione in Italia www.novecento.org esce oggi un articolo sul lavoro didattico dell’Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea realizzato nell’Archivio delle memorie cooperative di Ribolla. Il tema: la particolare storia di Ribolla, tra economia e socialità. Lo firmano Marco Simi ed Elena Vellati.




L’Associazione 8mmezzo: un archivio per filmati girati in pellicola 8mm e super8 dagli anni ’30 alla fine degli anni ’80

Il matrimonio degli anni Cinquanta e quello degli anni Settanta, la spiaggia amarcord con gli ombrelloni e le sdraio tutti di legno e quei “bikini” che salgono su l’ombelico, la manifestazione politica con l’eskimo e i capelli lunghi, il fratellino appena nato e la torta del primo compleanno nel tinello ordinato con la tv che troneggia sul carrello. E poi Natale, carnevale, le vacanze in montagna, Non c’era una volta il selfie, la telecamera a portata di touch, you tube e i social che acchiappano e moltiplicano i ricordi filmati. C’era una volta invece la cinepresa pesante e ingombrante, le bobine da montare e cucire, il proiettore che faceva la magia e quei pezzetti di vita ripescava e dipingeva sul muro o sullo schermo a tendina. Sono rinchiusi lì, in quella specie di dischi che avvolgono il nastro, in un mondo a 8 millimetri, una scia infinita di fogrammi, i ricordi di intere generazioni. Fino ad oggi chiusi in un cassetto, dimenticati in cantina, in qualche caso riversati, a caro prezo, su chiavette e dvd.Un tesoro che qualcuno ha pensato di dissotterrare, portare a lucido, mettere in mostra.

Sono un gruppo di ragazzi livornesi, Michele Lezza, Francesco Pacini e Giorgio Trumpy che hanno creato l’associazione culturale 8mmezzo. «Vogliamo diventare un punto di riferimento toscano per il ritrovamento, la digitalizzazione e l’archiviazione di vecchi filmati girati in pellicola 8mm e super8 dagli anni ’30 alla fine degli anni ’80» spiegano. E fare di tutto questo materiale dei progetti video e una sorta di archivio della memoria. Per realizzare il loro sogno hanno lanciato il concorso “Scova in soffitta” e recupereranno le vecchie pellicole 8mm e super8 appartenenti alle famiglie toscane Seguirà il restauro gratuito delle pellicole, la digitalizzazione con un sistema d’avanguardia con tanto di recupero dei colori originali. «Tutte le pellicole digitalizzate entreranno a far parte di una video-library online di modo da poter dare una seconda vita alle vecchie pellicole – spiega Michele Lezza – perché questi vecchi filmati di famiglia costituiscono un immenso patrimonio di testimonianze individuali – trasversali e inedite – sui fenomeni che hanno segnato la società toscana. Osservando per bene questi filmati si può notare che oltre alle scene intime familiari come battesimi, matrimoni, feste di compleanno, sono stati impressionati su pellicola anche scene di vita quotidiana: luoghi, viaggi, riti collettivi, sportivi ed eventi pubblici che appartengono alla memoria storica». Michele e i suoi compagni di avventura raccontano che l’idea è venuta anche perché si sono resi conto che questo prezioso materiale rischia piano piano di andare distrutto: «Chi realizzava questi filmini o non c’è più o non è più attivo in questo senso.Le pellicole sono conservate in luoghi inadeguati alla loro conservazione, in soffitta o in cantina, ambienti dove si deteriorano facilmente e irrimediabilmente se non si interviene con tempismo».

Tutti coloro che invieranno le loro vecchie bobine ad 8mmezzo in cambio riceveranno gratuitamente i loro filmati digitalizzati e restaurati dvd e se lo vorranno la loro copia originale. Inoltre i filmati più meritevoli vinceranno dei premi (per informazioni consultare il sito www.8mmezzo.it o contattare l’indirizzo mail info@8mmezzo.it o il numero telefonico 349.7125410).«Nel giro di pochi mesi – spiega Michele Lezza – sono arrivate già più di 200 pellicole e abbiamo già digitalizzato quasi 500gb di immagini. Per salvaguardare ulteriormente il materiale e renderlo fruibile nel futuro abbiamo pensato di coinvolgere attivamente Sarah Bovani che ci supporta nell’archiviazione di tutto il materiale». Ma i soldi dove li trovate? «Per ora – risponde Michele – ci stiamo autosostenendo, il Comune di Livorno ci ha dato il patrocinio a questa iniziativa e speriamo di trovare qualche sponsor che creda nell’importanza di questo progetto»

Fonte: Il Tirreno