Bando dell’Associazione Alberto Ablondi per una borsa di studio

DSC07019L’Associazione Alberto Ablondi offre una borsa di studio, interamente finanziata dalla Fondazione Livorno, per realizzare una ricerca sul seguente tema: La Chiesa livornese nell’episcopato di Alberto Ablondi: tra costruzione della società civile e dialogo con la religione ebraica. Scopo della ricerca è riproporre alla memoria dei Livornesi – e non solo – un aspetto particolare dell’episcopato di Ablondi. Nello stesso periodo in cui egli si adoperava in CEI per promuovere il dialogo interreligioso, come Vescovo della diocesi labronica ebbe con la comunità ebraica un intenso e significativo rapporto, tanto che nel 1989, istituì la Giornata dell’ebraismo – la prima iniziativa del genere, non solo in Italia – da celebrarsi il 17 gennaio di ogni anno all’inizio della Settimana per l’unità dei cristiani. Altrettanto significativa fu poi la sua amicizia con il rabbino capo di Roma Elio Toaff, nato e cresciuto a Livorno: amicizia che ha certamente favorito anche il rapporto tra Papa Giovanni Paolo II e gli ebrei.

Saranno prese in considerazione le domande pervenute entro il 28 febbraio 2017.

Nei materiali correlati e possibile scaricare il bando.




Due borse di studio per ricerche su Pietro Nenni

La Fondazione Pietro Nenni ha indetto un concorso per due Borse di Studio per ricerche sulla figura di Pietro Nenni. L’ammontare di ciascuna borsa è di € 4.000,00, come previsto dal Progetto “Nenni Padre della Repubblica, 1946-2016”, cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Possono prendere parte al concorso i cittadini italiani che non abbiano superato i 35 anni di età al momento della pubblicazione del bando sul sito web della Fondazione www.fondazionenenni.it ( 30 gennaio 2017) e siano in possesso di laurea specialistica (o di dottorato di ricerca) conseguita nelle seguenti discipline: Storia, Lettere, Filosofia, Sociologia, Giurisprudenza, Scienze Politiche, Scienze della comunicazione o equipollenti.
Le Borse verranno assegnate per finanziare due ricerche:
1) “Pietro Nenni Giornalista”.
2) “Pietro Nenni e i socialisti nell’assemblea costituente”.
Scadenza 10 marzo 2017
Qui il Bando e gli allegati da compilare.




Borsa di studio Antonio Gramsci bandita dalla Fondazione Gramsci

Bando di ricerca in memoria di Antonio Gramsci.




Inaugurazione della Mostra “In Viaggio”

Il 27 gennaio 2017 alle ore 12 in Piazza San Francesco a Pistoia si terrà l’inaugurazione della mostra “In Viaggio. La deportazione nei lager“, organizzata per commemorare il giorno della memoria. Al centro della piazza sarà installato un vagone degli anni ’40, al cui interno è visitabile una mostra di pannelli esplicativi sulla Shoah, sulla deportazione e sulle testimonianze dei superstiti. Il progetto è a cura di Sara Valentina Di Palma, Stefano Bartolini, Daniele Coen e Matteo Grasso.
Durante l’inaugurazione sono previsti gli interventi di:
Samuele Bertinelli, Sindaco di Pistoia
Roberto Barontini, Presidente ISRPT
Daniele Coen, Comunità ebraica di Firenze




23 gennaio: parte il Treno della Memoria della Regione Toscana

Il decimo treno della memoria toscano – la Regione lo ha tenuto a battesimo nel 2002– sarà dedicato quest’anno a Primo Levi. Iniziativa realizzata in collaborazione con il Museo della deportazione di Prato, sotto l’Alto Patronato del presidente della Repubblica.
L’edizione 2017 è stata presentata oggi dalla vicepresidnete Monica Barni, l’assessore all’istruzione Cristina Grieco e da Ugo Caffaz, animatore da sempre del treno della memoria.
“E’ sembrato doveroso, nel trentesimo anno della scomparsa, dedicare il treno di quest’anno alla memoria di Primo Levi – ha commentato Monica Barni – Questo viaggio è un percorso di conoscenza e di consapevolezza e un percorso di riflessione sulla memoria che la Regione Toscana sta portando avanti da vari anni. Un percorso che non è limitato al viaggio verso Auschwitz ma che è completato da un attività di formazione sui docenti e degli studenti. Tutto questo si inserisce nel tema della memoria e del rispetto della diversità, una politica pubblica che mira alla costruzione dei diritti di cittadinanza”.
“Questo viaggio ha un valore educativo immenso – ha aggiunto Cristina Grieco – . Da docente, ho visto tornare i miei studenti trasformati da questa esperienza, che li vede viaggiare insieme ai testimoni, un fatto quest’ultimo che dà un valore aggiunto e che contribuisce a rendere il vissuto indimenticabile. Sono contenta dunque quet’anno di poter accompagnare i giovani studenti. La Regione, con il presidente Rossi, la vicepresidente Barni e me è molto presente perché da sempre crede in questa iniziativa che siamo sicuri sarà fondamentale per la loro crescita di persone e di cittadini.
“Spesso quando le cose si ripetono vengono a noia – ha quindi detto Ugo Caffaz – . Non succede al Treno della Memoria che ogni anno credo serva di più. Perché i drammi di oggi ricordano quelli di ieri e viceversa. Educativo è dunque capire e far capire i meccanismi che portano l’uomo a questo punto di abrrazione che vediamo ripetersi oggi sui barconi che solcano il Mediterraneo, che abbiamo visto durante la guerra in Ex Jugoslavia. Non dobbiamo voltarsi dall’altra parte. Ai tempi di Auschwitz coloro che riuscivano a non girare lo sguardo erano veri eroi. Oggi bisogna essere tutti eroi”.
Primo Levi, scomparso nel 1987 (e dunque quest’anno ricorrono trenta annid alla morte), è lo scrittore reduce da Auschwitz famoso anche all’estero, che con “Se questo è un uomo” ha fatto conoscere al mondo l’incubo dei campi di sterminio. Un libro che è oggi un bestseller ma che allora, nel 1947, con difficoltà riuscì a stampare, i primi cinque capitoli usciti su una rivista e delle 2500 copie tirate della prima edizione, stampata da un piccolo editore, De Silva, ne furono vendute solo 1500. Primo Levi, oltre ad essere lo scrittore che tutti conosciamo, testimone lucido e coraggioso dello sterminio nazista, ha partecipato però anche ad un viaggio della memoria toscano, organizzato il 7 gennaio 1983 dall’allora Provincia di Firenze: non in treno ma in pullman (guarda il video). E anche da qui nasce la dedica.
Il treno della memoria ripartirà lunedì 23 gennaio, il decimo appunto da quando nel 2002 la Regione Toscana, allora pioniera e poi seguita da altri, decise di portare in Polonia gli studenti delle scuole superiori e poi anche dell’Università: per non dimenticare e per capire, per ascoltare dai sopravvissuti e per vedere di persona gli orrori di quello che è stato lo sterminio nazista. Degli ebrei, ma non solo degli ebrei. Un viaggio mai improvvisato, preceduto da un lavoro nelle scuole e con gli insegnanti che inizia ad agosto, con una summer school. Un viaggio-studio dedicato ai giovani, nel contesto anche dell’ampio e diversificato ventaglio di politiche regionali raccolte nel progetto Giovanisì.

Dal 2002 fino al 2005 il treno toscano della memoria è partito tutti gli anni, per quattro volte. Un anno, nel 2005, addirittura due sono stati i convogli. Poi, dal 2006, la partenza è stata ad anni alterni: il treno nei dispari, altre iniziative con i ragazzi (diecimila studenti di tutta la Toscana al Mandela Forum di Firenze) nei pari.
Il fischio del capotreno sarà a mezzogiorno del 23 gennaio, dalla stazione fiorentina di Santa Maria Novella. Sopra ci saranno 501 studenti (e 60 insegnanti) da 59 diverse scuole superiori di tutte e dieci le province della Toscana. Parteciperanno anche 60 studenti universitari dei tre atenei di Firenze, Pisa e Siena (compresa l’università per stranieri), oltre a diversi rappresentanti istituzionali e di associazioni. In tutto, compreso il personale di supporto, 750 persone. Il rientro a Firenze è previsto per il 27 gennaio, giorno della memoria e della liberazione del campo di Auschwitz da parte dell’esercito russo dell’Armata Rossa.
Sul treno saranno presenti le seguenti comunità e associazioni: Comunità ebraica di Firenze e Pisa; Associazione Azione Gay e Lesbica; Comunità Rom e Sinti di Firenze e di Prato; Associazione Nazionale ex Deportati (ANED) sezioni di Firenze, Prato, Pisa, Empoli; Associazione Nazionale ex Internati (ANEI); Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI). Il Treno della Memoria è organizzato in collaborazione con la Fondazione Museo della deportazione di Prato e hanno collaborato alla realizzazione delle varie fasi del Treno l’Ufficio scolastico Regionale per la selezione di docenti delle scuole superiori e l’Agenzia per il Diritto allo studio universitario per la selezione degli studenti universitari.

L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie ha collaborato presentando la propria offerta didattica rivolta alle scuole durante la formazione per i docenti toscani svolta alla Summer School 2016 in preparazione dell’evento. La stessa Agenzia offrirà a tutti i partecipanti al Treno della Memoria 2017, il testo di Frediano Sessi e Carlo Saletti, Auschwitz, Marsilio, Venezia, 2016, una edizione aggiornata della guida per la visita al campo e al memorial, appositamente pensata per gli studenti.




La sezione ANED di Firenze in visita alla Mostra Ebrei in Toscana per la Giornata della Memoria 2017

Venerdì 27 gennaio alle ore 18.00 la sezione ANED visiterà la mostra “Ebrei in Toscana XX-XXI secolo“, alla Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici a Firenze.

Interverranno Catia Sonetti, direttrice dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Livorno che ha progettato e organizzato la mostra con il sostegno della Regione Toscana e, per i locali del suo allestimento, della Città metropolitana di Firenze, e Matteo Mazzoni direttore dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana che collabora al progetto, offrendo visite guidate gratuite alle scuole.  I due Istituti hanno anche organizzato un ciclo di seminari di formazione per gli insegnanti e la cittadinanza a partire da lunedì 30 gennaio.

Al termine della visita, alle ore 19.00 si terrà una breve cerimonia davanti alla targa che ricorda i nomi dei deportati toscani, che si trova al centro della galleria.




40 opere realizzate dal Maestro Gino Terreni all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze

L’Associazione Archivio Gino Terreni porta a conoscenza che si è concluso l’iter della donazione di 40 opere realizzate dal Maestro Gino Terreni all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, Accademia di cui Terreni era membro dal 1970. La donazione è stata formalizzata alla presenza della dott.ssa Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia e degli eredi del Maestro, Leonardo Giovanni e Sabrina Terreni. L’importante donazione, a cui fu fatto già cenno durante la solenne commemorazione del Maestro il giorno di San Luca, 18 ottobre 2016, fatta dal prof. Andrea Granchi e dalla dott.ssa Gabriella Gentilini, alla presenza del prof. Salvatore Settis e della dott.ssa Acidini, sarà conservata presso la sede storica dell’Accademia, nel trecentesco Palazzo dei Beccai, via Orsanmichele 4 a Firenze. Della donazione fanno parte importanti opere, dal periodo espressionista in poi, tra cui un consistente nucleo di xilografie, tre autoritratti in affresco strappato e due ritratti (disegni su carta acquerellata) del grande incisore Pietro Parigi, insegnante di Gino Terreni a Porta Romana a Firenze. Questi furono realizzati in classe da Gino durante il corso, nel 1947, proprio mentre Parigi stava svolgendo la lezione e sono completamente inediti. Tra le xilografie sono da citare quelle degli anni ’42 – ’46, tra cui i tre lavori del 1945 ispirati ad una “vecchia” contadina (Armida Regini detta Argìa), che contribuì a salvare dalla fucilazione da parte dei nazisti Gino Terreni e Gino Zani, allora partigiani, alle Casenuove di Empoli; la “Deposizione”, una delle xilo più grandi del mondo; una selezione su padre San Massimiliano Kolbe, martire di Auschwitz, commissionata da Papa Giovanni Paolo II; la xilo dell’alluvione di Firenze. Con questa donazione (non l’unica), gli eredi del Maestro vogliono esaudire le sue ultime volontà e contribuire a concretizzare quegli ideali che Terreni da tempo cercava di realizzare affinché la sua arte (ma intendeva tutta l’Arte) fosse il più possibile di dominio pubblico, fruibile da tutti.

Leonardo Giovanni Terreni, Presidente dell’Ass. Archivio Gino Terreni




E’ morto “Mandrake”, Osvaldo mancini, uno dei ultimi partigiani della provincia fiorentina

Si è spento all’età di 93 anni Osvaldo Guidi, nome di battaglia Mandrake, uno degli ultimi partigiani del nostro territorio.

Osvaldo Guidi, pontassievese doc, nasce nel 1924, a Pontassieve lavora come vetraio per molti anni e ci abita da sempre. Negli anni della Resistenza Guidi, appena ventenne, sceglie con altri giovani come lui di combattere per la libertà ed entra a far parte della Brigata Potente, nome di battaglia del comandante Aligi Barducci, un eroe della Resistenza toscana protagonista di numerose azioni tra cui la liberazione di Firenze nell’agosto del 1944. Guidi dà il suo contributo alla lotta partigiana in particolare sul Pratomagno, tra il Valdarno e il Casentino, con il nome di battaglia di Mandrake che ebbe origine dalla passione di Osvaldo per la lettura dei fumetti americani del celebre mago. Guidi, insieme ad altri ragazzi di Pontassieve, alla fine di luglio del 1944 è fra quei partigiani che, per disposizione del CTLN (Comitato Toscano di Liberazione Nazionale), ricevono l’ordine di convergere su Firenze dove ormai la battaglia è continua. Con la Brigata Potente riescono a raggiungere e ad insediarsi nella parte dell’Oltrarno. La sera dell’8 agosto il comandante Potente rimase mortalmente ferito per lo scoppio di una granata nemica, mentre si stava dirigendo al distretto militare di Piazza Santo Spirito, per accordarsi con le Autorità alleate. Firenze viene liberata ufficialmente due giorni dopo. La famiglia di Osvaldo lo credette morto negli scontri della Liberazione di Firenze invece lui fu tra i fortunati che tornarono a casa e che negli anni si è dedicato a testimoniare e a ricordare quelle vicende e quei giovani che hanno perso la vita per la Giustizia.

Insignito il 25 aprile del 2014 del “Ponte Mediceo” il massimo riconoscimento del Comune di Pontassieve per essere stato testimone del periodo della Resistenza che lo vide in prima linea nel nostro territorio e nei territori che furono scenari della Resistenza.  “A Guidi, nato a Pontassieve il 23 gennaio del 1924, va il ringraziamento dell’Amministrazione per aver scelto appena ventenne – si legge nella motivazione del riconoscimento – di combattere per la Libertà dando il proprio contributo, con il nome di battaglia di Mandrake, alla lotta partigiana in particolare sul Pratomagno”. In questi anni Osvaldo Guidi non ha mai abbandonato quei valori e quegli ideali di libertà trasmettendoli e raccontandoli alle nuove generazioni e partecipando in prima linea alle manifestazioni di ricordo organizzate dalle istituzioni.
I funerali si svolgeranno lunedì 16 gennaio alle ore 15, a Pontassieve nella Chiesa di San Giovanni Gualberto a “Villini”. L’amministrazione sarà presente alla cerimonia.