UNA PER TUTTI. Le donne di ieri, la comunità di oggi: si parte con tre grandi donne della Resistenza

Una per tutti è il progetto dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, realizzato grazie al contributo di Fondazione CR Firenze nell’ambito di “Partecipazione culturale”, il Bando tematico che la Fondazione dedica al sostegno di programmazioni culturali finalizzate a potenziare la partecipazione attiva della comunità locale e l’inclusione sociale delle periferie.

Due cicli da tre incontri ciascuno a partire da una donna che ha contribuito attivamente alla costruzione della democrazia e della cultura del nostro Paese: Tosca Bucarelli, Teresa Mattei, Anna Maria Enriques Agnoletti, Daisy Lumini, Laura Orvieto e Margherita Hack.

Le racconteremo attraverso gli interventi di espert*, le performance artistiche della cantautrice Letizia Fuochi e attraverso le voci della memoria, cittadin* volontar* che si trasformeranno in Messaggeri di Memoria, consegnandoci le loro storie e tratteggiando – attraverso la loro partecipazione attiva – un momento storico e culturale di grande importanza.

Il primo ciclo, sulla Resistenza, comincia il 22 maggio: sono alcune delle figure più note della Resistenza fiorentina le protagoniste del primo ciclo di incontri di Una per tutti. I tre appuntamenti vedranno l’intreccio fra una conferenza e momenti affidati a quelle/quei cittadine/i (di qualunque fascia d’età) che hanno accolto il nostro appello a diventare Messaggeri di Memoria, consegnandoci le loro storie e tratteggiando – attraverso la loro partecipazione attiva – un momento storico e culturale di grande importanza. Saranno coordinate/i e guidate/i dalle performance artistiche della cantautrice Letizia Fuochi.

Di seguito il calendario degli incontri e la mail per iscriversi (prenotazione obbligatoria):

Una per tutti_calendario




CORSO ON LINE “Dalla celluloide al vinile: forme e contenuti della comunicazione di massa nel Novecento”

Corso di aggiornamento per insegnanti ma aperto anche ai non insegnanti

(codice corso sulla piattaforma Sofia del MIUR: 56654)

>> Volantino corso

Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa è un fenomeno imprescindibile per comprendere la storia contemporanea e in particolare quella del Novecento. Grazie a tecnologie come la stampa, il cinema, la radio e la televisione, gli esclusi dai circuiti della “cultura alta” poterono per la prima volta essere raggiunti da contenuti culturali di vario genere, prodotti da agenzie dello Stato, che specie nei regimi totalitari miravano alla costruzione del consenso, ma soprattutto da soggetti imprenditoriali privati, interessati a vendere i loro prodotti sul mercato e a colonizzare gli immaginari dei consumatori. Caratterizzate da un costo contenuto, da una semplificazione narrativa e argomentativa e da un altro grado di standardizzazione – necessario a permetterne la fruizione anche da parte di chi possedeva un’istruzione appena rudimentale -, queste produzioni culturali ebbero, a partire dai primi decenni del secolo, un impatto profondo nelle società occidentali, agendo sulla costruzione delle identità individuali e collettive.

A queste tematiche, spesso poste ai margini dei programmi scolastici e per lungo tempo scarsamente valorizzate dalla storiografia, l’Isgrec dedicherà un corso di approfondimento che si propone di analizzare alcuni esempi di comunicazione di massa del Novecento, ricostruendone i contesti e i contenuti in prospettiva diacronica e in relazione ai fenomeni di intermedialità.    

6 aprile 2021 | ore 18

Alberto Mario Banti (Università di Pisa)

Aspetti della cultura di massa mainstream

 

13 aprile 2021 | ore 17.30

Maurizio Zinni (Università La Sapienza)

Cinema, storia e memoria nell’Italia repubblicana

20 aprile 2021 | ore 17.30

Alessandro Portelli (Università La Sapienza)

Musica e comunicazione nel secondo dopoguerra

 

Iscrizione:

Il corso prevede una quota di partecipazione di € 30.

Gli insegnanti possono iscriversi:

  1. a) tramite la piattaforma SOFIA del MIUR  (codice corso: 56654) utilizzando la Carta del docente fino al 5 aprile
  2. b) presso l’Isgrec (uff. amministrativo: Viale Europa 11 B) in contanti o con buono creato con la Carta del docente                                            
  3. c) tramite bonifico c/c intestato a Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea IBAN: IT98W0885114301000000008002

I non insegnanti possono iscriversi: pagando in contanti presso l’ufficio amministrativo Isgrec o con bonifico.    

In tutti i casi è obbligatorio inviare una mail a segreteria@isgrec.it specificando l’indirizzo di posta elettronica dove si vuole ricevere le comunicazioni riguardo al corso e il link alla piattaforma on line che ospiterà le lezioni.

Riconoscimento dei crediti formativi pari a 6 ore

L’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea è parte della Rete degli istituti associati all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri (ex Insmli)   riconosciuto agenzia di formazione accreditata presso il Miur (DM 25.05.2001, prot. n. 802 del 19.06.2001, rinnovato con decreto prot. 10962 del 08.06.2005, accreditamento portato a conformità della Direttiva 170/2016 con approvazione del 01.12.2016 della richiesta n. 872) ed incluso nell’elenco degli Enti accreditati 

INFO: Isgrec | 0564415219 | segreteria@isgrec.it | www.isgrec.it

 




On line la mostra “Per noi il tempo si è fermato all’alba. Storia dei Martiri d’Istia”

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A 77 anni esatti dalla fucilazione degli 11 ragazzi di Maiano Lavacchio, la mostra on line “Per noi il tempo si è fermato all’alba. Storia dei Martiri d’Istia” intende restituire attraverso fotografie e documenti d’archivio, molti dei quali inediti, la complessità di quegli eventi e il loro valore simbolico per il territorio maremmano, ricostruendo in sezioni tematiche il contesto e i fatti che portarono alla strage, le vicende successive con la richiesta di giustizia per le vittime e il consolidarsi di una memoria condivisa, alla quale hanno indubbiamente contribuito sia la rielaborazione da parte di artisti e cantori popolari, sia la presenza sul territorio, locale e non, di “memorie di pietra”.

Questo il link: https://martiridistia.weebly.com/




Presentazione del volume di Giacomo Pacini “La spia intoccabile. Federico Umberto D’Amato e l’Ufficio Affari Riservati” (Einaudi Storia, 2021)

immagine copertina evento fb

>>  (www.isgrec.it, www.facebook.com/isgrec.istitutostoricogr)

«Sapeva quasi tutto di tutti e quello che non sapeva, tutti pensavano che lo sapesse», si dice di Federico Umberto D’Amato: “anima nera” della Repubblica, per i suoi detrattori; il più grande uomo di intelligence che l’Italia abbia mai avuto, per i suoi estimatori. Per tutti un uomo temutissimo, a capo tra l’inizio degli anni Sessanta e la metà degli anni Ottanta dell’organismo informativo del Ministero dell’Interno, quell’Ufficio Affari Riservati (UAR) al centro dei più grandi misteri italiani durante gli anni della guerra fredda. La sua figura è al centro del nuovo volume dello storico Giacomo Pacini, “La spia intoccabile. Federico Umberto D’Amato e l’Ufficio Affari Riservati”, appena uscito per Einaudi Storia e subito balzato in testa nelle classifiche dei libri più venduti.

Pacini, già autore nel 2010 di “Il cuore occulto del potere. Storia dell’ufficio affari riservati del Viminale (1919-1984)”, pubblicato con l’editore Nutrimenti, e di “Le altre Gladio: La lotta segreta anticomunista in Italia. 1943-1991”, pubblicato sempre nella collana Einaudi Storia nel 2014, ricostituisce attraverso un apparato documentale imponente la storia dell’UAR e l’operato di Federico Umberto D’Amato che ne era a capo; ne esce il quadro di un organismo responsabile di una spregiudicata e capillare opere di infiltrazione all’interno di partiti politici, sindacati e movimenti extraparlamentari, una “polizia parallela” del tutto autonoma rispetto alle forze di pubblica sicurezza, in grado di gestire e tenere a libro paga centinaia di informatori in tutta Italia. L’UAR era un ente, quindi, che agiva come un vero e proprio servizio segreto al di sopra delle leggi e del Parlamento, non troppo conosciuto alla stampa, alle forze politiche e alla stessa magistratura. Lo stesso Federico Umberto D’Amato, per anni detentore di un potere talmente pervasivo da permettergli di condizionare le scelte politiche dei vari ministri dell’Interno, è un personaggio oscuro e poco conosciuto, sul quale Pacini riesce finalmente a far luce.

Venerdì 12 febbraio alle ore 17.30  ne discuteranno con l’autore i giornalisti e scrittori Paolo Morando e Fabio Isman nel corso di un incontro on line nella pagina facebook e nel sito internet dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea. L’evento è organizzato dall’Isgrec in collaborazione con Giulio Einaudi editore. Info: ISGREC, 0564415219, segreteria@isgrec.it, www.isgrec.it, www.facebook.com/isgrec.istitutostoricogr




“La frontiera contesa: il confine italo-sloveno dal fascismo al secondo dopoguerra fra storia e memoria.”

Nel quadro delle iniziative per il Giorno del Ricordo 2021, si terrà giovedì 4 febbraio a partire dalle ore 18.15 l’incontro promosso dal comitato provinciale ANPI di Lucca “La frontiera contesa: il confine italo-sloveno dal fascismo al secondo dopoguerra fra storia e memoria”. All’incontro parteciperanno Eric Gobetti (storico e regista, autore di “E allora le foibe?”, edito quest’anno da Laterza) e Armando Sestani (vicepresidente dell’ISRECLU, che nel 2015 ha pubblicato il volume “Esuli a Lucca” per Maria Pacini Fazzi); porterà i saluti dell’ANPI provinciale il presidente Filippo Antonini; coordinerà il dibattito Stefano Lazzari della redazione di ToscanaNovecento.

Sarà possibile seguire l’evento in streaming sulla pagina Facebook ANPI Comitato Provinciale Lucca.




27 ottobre: presentazione on line delle proposte didattiche dell’Istituto di Grosseto

per la copertina della pagina

>>>Scarica la brochure con le proposte didattiche

Martedì 27 ottobre, alle ore 17.30, sarà presentato sulla pagina fb dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea (https://www.facebook.com/isgrec.istitutostoricogr) “Tempo di scuola 2021”, il piano dei corsi di aggiornamento per insegnanti e dei laboratori per studenti per l’a.s. 2020-2021. Nel presentare le proposte per la didattica, il pensiero dell’Isgrec si rivolge all’emergenza sanitaria non ancora risolta e alle regole imposte a presidio di studenti ed insegnanti, che, pur garantendo un inizio in presenza, presentano oggi alle scuole grandi difficoltà da affrontare e una situazione di incertezza da gestire. Questo scenario nuovo e imprevedibile ha convinto l’Isgrec ad accettare la sfida dell’organizzazione di corsi, laboratori e visite guidate interamente on line, sfruttando anche l’esperienza pluriennale nella costruzione di strumenti multimediali. Al centro della riflessione anche l’educazione civica, che diviene da quest’anno insegnamento obbligatorio; un tema, quello dell’educazione alla cittadinanza, al quale l’Isgrec da sempre dedica un’attenzione specifica, finalizzata ad approfondire i contenuti storici che ruotano attorno al fulcro della Costituzione e della democrazia attiva e partecipata.

Per quanto riguarda i corsi di aggiornamento (tutti pensati per i docenti ma aperti anche ai non insegnanti), l’attività vedrà confermata l’estensione della cronologia oggetto di studio dell’Isgrec negli ultimi anni. Tra novembre e dicembre l’attenzione sarà concentrata sul tema estremamente attuale dei rapporti fra Italia e Africa (sulla piattaforma Sofia del MIUR codice 49838), accogliendo le sollecitazioni offerte dal presente in rapporto a una nuova sensibilità su tematiche come il razzismo e la questione di genere. Da novembre ad aprile 2021 i sei incontri previsti dal corso “Sguardi sul mondo #2” (sulla piattaforma Sofia del MIUR codice 49840), originariamente programmato per la primavera scorsa ma sospeso a causa dell’emergenza sanitaria, accompagneranno alla (ri)scoperta di figure femminili che nel corso del Novecento hanno suggerito nuove angolazioni per osservare e interpretare il mondo. Tra le relatrici del corso anche la scrittrice Premio Strega 2018 Helena Janeczek. Nel secondo quadrimestre, incontri sulla storia della comunicazione di massa avvicineranno invece i docenti al fenomeno sociale innovativo determinatosi nel Novecento con l’affermarsi di nuovi mezzi, che hanno rivoluzionato forme e contenuti delle narrazioni tipiche della cultura di massa. Tra aprile e maggio un corso sul delicato tema del terrorismo nell’Italia repubblicana, tenuto dallo storico Giacomo Pacini, affronterà un argomento caldo, la strategia della tensione, che necessita di un approccio storico utile a spiegarne il senso, scavando fino alle radici che hanno portato in molti casi a omissioni e oblii.

Molto articolate anche le proposte per gli studenti. Una particolare attenzione sarà posta alla storia locale, con la possibilità di scoprire o riscoprire la storia del territorio e le tracce che qui ha lasciato nel paesaggio e nel tessuto urbano. Il fine di questi laboratori è far conoscere ai giovani il patrimonio monumentale e paesaggistico cittadino come primo passo per suscitare in loro un’assunzione di responsabilità civica nei confronti della città e dei suoi tesori.

Un percorso laboratoriale nella primavera del 2021, anno in cui ricorre il 75° anniversario della prima partecipazione al voto delle donne, andrà ad approfondire le tematiche della partecipazione femminile alla vita pubblica. Saranno affrontati anche il tema caldo del razzismo, con un percorso di approfondimento delle ragioni e dei percorsi “dell’altro”, e quello della libertà di stampa con l’intento, grazie anche alla collaborazione con giornalisti, di offrire agli studenti strumenti per riconoscere, in tempi di fake news, le informazioni attendibili e per orientarsi nel panorama dell’attualità.

Altro tema cruciale, quello dei luoghi di memoria, intesi come opportunità pedagogica per affrontare i complessi rapporti fra memoria e storia e fra passato e presente; un ciclo di laboratori sarà dedicato in modo specifico alla strage dei Martiri d’Istia e i ragazzi saranno incoraggiati ad elaborare prodotti multimediali, performance o testi da presentare (on line o in presenza) in occasione della commemorazione a Maiano Lavacchio.

All’evento della caduta del muro di Berlino sarà dedicato un progetto laboratoriale, cofinanziato dalla Fondazione CRF, che è un tentativo di sperimentare forme innovative di pedagogia della memoria: alle lezioni-laboratorio sarà affiancato l’atelier di un artista tedesco, Roman Kroke, finalizzato all’utilizzo dell’arte per esplorare la metafora della frontiera.

Anche quest’anno saranno importanti i momenti formativi legati al calendario civile. La Giornata della Memoria sarà occasione per gli studenti di approfondimento sulle persecuzioni di vittime meno conosciute del piano di sterminio: diversamente abili, Rom e Sinti, omosessuali. Saranno riproposte le “passeggiate della memoria” alle pietre d’inciampo e agli altri simboli della deportazione dei grossetani, con la novità che, in caso di impossibilità di organizzarle in presenza, saranno effettuate in maniera virtuale.

Per il Giorno del Ricordo, invece, il focus sarà incentrato sulla storiografia, nel tentativo di fare il punto sullo studio della storia del confine orientale. Come di consueto, su richiesta delle scuole sarà possibile prenotare laboratori per gli studenti nel corso dei quali saranno offerte alle classi le risorse multimediali costruite nel corso del tempo grazie anche all’investimento culturale dell’Assessorato regionale alla cultura, che ha consentito proprio all’Isgrec l’organizzazione di due Summer School a Rispescia e due viaggi nei luoghi del confine orientale per insegnanti e studenti di tutta la Toscana.

Per informazioni e per ricevere la brochure didattica: Isgrec | 0564415219 | segreteria@isgrec.it | www.isgrec.it | https://www.facebook.com/isgrec.istitutostoricogr




Chiusura della sede ISRT per lavori straordinari al tetto

Da lunedì 25 maggio la sede dell’Isrt in via Carducci resta chiusa al pubblico fino al 1° giugno compreso (e comunque fino al termine dei lavori) per interventi straordinari ed urgenti al tetto dell’immobile, già procrastinati rispetto alla data prevista per l’intervento lo scorso marzo a causa degli effetti della pandemia di Covid19.
Alla riapertura della sede torneranno in vigore le regole previste dal Protocollo per l’utenza del 18 maggio che sono pubblicate sul sito dell’Isrt www.istoresistenzatoscana.it

 




L’impegno dell’Istituto della Resistenza di Siena per questo tempo di emergenza

A Siena nella pagina FB dell’Istituto della Resistenza già dal 21 marzo quasi ogni giorno mettiamo nuovi post che aiutano a ripercorrere le lezioni della storia, le vicende e i protagonisti.  Sulla nostra pagina FB troverete anche le ‘pillole’ visive realizzate nel 2019 per il 75° della Liberazione dall’Istituto Storico della Resistenza in Toscana con la Regione Toscana, 10 brevi documenti visivi che troverete dal 31 marzo fino al 2 giugno, dedicati a vari aspetti della Resistenza,
Il 30 marzo troverete sulla pagina FB altri due spot su Montemaggio e su Vittorio Meoni, l’11 aprile sui bombardamenti a Siena, e quindi vari interventi in video di Francesco Burroni, scrittore e uomo di teatro. La pagina FB sarà il luogo in cui ci incontreremo in attesa del giorno in cui – come per il 25 aprile e la liberazione di 75 anni fa – potremo di nuovo scendere in strada, ritrovarci, abracciarci e festeggiare insieme. In questo tempo sospeso, nella nostra resistenza quotidiana a casa e negli ospedali, abbiamo anche modo di riflettere alla Resistenza come una immagine di riferimento all’attualità, sia perchè oggi tutto il popolo italiano resiste, e ci sono delle frontiere drammatiche colpite dal dolore e dalla morte, sia perchè tra le nostre postazioni domestcihe, il web, la politica, sale una domanda di cambiamento grande e piena di speranza affinchè il giorno in cui potremo di nuovo abbracciarci sia anche l’inizio di una straordinaria rinascita dell’Italia e dell’Europa mortificate  dal virus ma anche dalla perdita dei sogni e delle prospettive. Pensare alla storia della Resistenza ci aiuterà a coltivare progetti di futuro. Così speriamo
pietro Clemente
Presidente dell’Istituto storico della Resistenza di Siena “Vittorio Meoni”