Oltre 70 docenti per il corso sul 1968 organizzato dall’ISRT

Grande successo di adesioni per il corso sul 1968 promosso dall’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea in collaborazione con PAC Le Murate presso la sede di quest’ultimo, presso la piazza omonima.

Questa larga partecipazione dimostra quanto sia viva la domanda di storia – e in particolare di storia del 2° dopoguerra – nella scuola e quanto necessaria un’opera di formazione ed approfondimento per l’adeguata preparazione de4lle giovani generazioni.

Il corso di aperto mercoledì 10 con gli interventi dei relatori Simone Neri Serneri, Guido Crainz e Adriana Dadà, moderatrice Marta Baiardi. Al centro dei primi due interventi un quadro del movimento nella sua dimensione internazionale con la trattazione dei paesi “occidentali da parte del presidente dell’Istituto e con l’approfondimento del ’68 “oltrecortina” nei paesi dell’Est europeo da parte del prof. Crainz. Adriana Dadà ha trattato la ricerca condotta con l’Accademia di Firenze sul ’68 fiorentino, illustrando parte dei prodotti multimediali realizzati.  L’evento si è aperto con i saluti del direttore dell’ISRT Matteo Mazzoni e della vicesindaco di Firenze Cristina Giachi.

Il corso proseguirà con i prossimi appuntamenti il 17 e il 30 ottobre.




Considerazioni sulle celebrazioni per la conclusione della Grande Guerra

Nelle ultime settimane, una certa parte politica sta insistentemente dando un significato distorto ai tragici eventi della Grande Guerra, presentati da questa come il completamento del processo di unificazione nazionale e come una guerra del popolo giunto spontaneamente in arme da tutta la nazione. Per ultimo, ma non meno importante, si accusa un’imprecisata “ideologia pacifista” di screditare e disconoscere la vittoria italiana.

In quanto ente preposto alla ricerca storica, che per commemorare il Centenario della Grande Guerra ha organizzato varie iniziative, ci appare necessario fare alcune precisazioni. Anzitutto, l’intervento italiano scaturì dall’imposizione della volontà di alcune élite politiche e sociali su una maggioranza desiderosa di pace e tranquillità, che ignorava le motivazioni dell’ingresso in guerra. I milioni di giovani “accorsi da tutto il Paese” vennero invece, in larga parte, arruolati con la forza: a Pistoia, nel maggio 1915, ci furono scontri alla partenza dei richiamati e proteste radicali in tutta l’area. L’obbedienza dei fanti venne garantita con una disciplina feroce, fatta di fucilazioni e decimazioni sommarie. I volontari provenienti dalle cosiddette terre “irredente” furono un modesto numero rispetto ai tanti cittadini austro-ungarici di lingua italiana che combatterono per l’Austria-Ungheria. Le classi popolari protestarono radicalmente contro le cattive condizioni di vita e il gran numero di lutti: anche la zona pistoiese venne interessata da scioperi e marce, con protagoniste le donne, per domandare “pane, pace e terra”. Proteste, queste, che furono generalmente represse con la forza.

Infine, quella che è definita “una malintesa ideologia pacifista” altro non è che attenta e ragionata ricerca storica, maturata in un secolo di riflessioni e discussioni. Per esaltare la vittoria dell’Italia, che non può e non deve essere disconosciuta, non va alterata la verità storica: la guerra non fu voluta dalla maggioranza degli italiani, produsse morte e desolazione, fame e miseria, con conseguenze sociali e politiche irrimediabili. Fondamentale, per la formazione dei giovani, è dunque comprendere cosa significò per il nostro Paese quella guerra: il 4 novembre dovrebbe essere occasione per approfondire la conoscenza del primo conflitto mondiale e per ricordare i morti di tutte le nazioni, piuttosto che per celebrare narrazioni non corrispondenti alle vicende storiche.

L’Istituto è disponibile a un dibattito pubblico sulle questioni qui espresse.

 

Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in Provincia di Pistoia

 




Istituti della Resistenza e tutte le Associazioni degli storici contro la cancellazione del “tema di Storia” dalla prima prova dell’Esame di Stato

Il Coordinamento della Giunta centrale per gli studi storici e delle Società degli storici (Cusgr, Sis, Sisem, Sisi, Sismed, Sissco) ha appreso oggi con grande sconcerto delle modifiche riguardanti la prima prova scritta dell’esame di stato (Circolare MIUR n. 3050 del 4 ottobre 2018 e Documento di lavoro della commissione presieduta da Luca Serianni).

La scomparsa della tradizionale traccia di Storia dalle tipologie previste per l’esame di maturità sembra seguire un percorso di marginalizzazione della storia nel curriculum scolastico, già iniziato con la diminuzione delle ore d’insegnamento negli istituti professionali. Si tratta di un’immotivata novità che riduce di fatto la rilevanza della Storia come disciplina di studio in grado di orientare i giovani nelle loro scelte culturali e di vita. Svilire in questo modo la specificità del sapere storico nella formazione scolastica significa inoltre accelerare, forse senza rendersene conto, un processo già in atto di riduzione del significato dell’esperienza del passato come patrimonio di conoscenze per la costruzione del futuro.

Questa scelta è stata fatta senza che né il Ministero, né la preposta Commissione abbiano mai consultato gli storici, gli insegnanti e gli studenti, nelle scuole e nel mondo accademico.

Ci si chiede dunque come una cauta esigenza di riforma si sia potuta trasformare nella cancellazione del riconoscimento del ruolo di una disciplina che nessuno finora aveva mai contestato, né messo in discussione.

Per questo ci sentiamo di chiedere con fermezza una rapida revisione del Documento della commissione Serianni e proponiamo al competente Ministro un incontro immediato per illustrare le ragioni e le modalità mediante le quali emendarlo.

Giunta Centrale per gli Studi Storici

Coordinamento delle Società degli storici (Cusgr – Consulta universitaria Storia greco-romana, Sis – Società italiana delle storiche, Sisem – Società italiana per la storia dell’età moderna, Sisi – Società italiana di storia Internazionale, Sismed – Società italiana degli storici medievisti, Sissco – Società italiana per lo studio della Storia contemporanea)

Associazione Italiana di Public History

Cirse (Centro Italiano per la Ricerca Storico-Educativa)

Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”- Rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea




PROGETTO Mosaico 900 – Edizione 2018

Progetto Mosaico 900 – Edizione 2018

Il Novecento fu davvero un secolo breve?
A partire da tre anni cerniera (1918; 1948 e 1978), dei quali ricorrono significativi anniversari, l’ISRT propone un ciclo di incontri per riflettere su periodizzazione e aspetti centrali del “Secolo breve” per iniziare un percorso di approfondimento sulla complessità del “Mosaico 900”

Locandina in allegato.

Sede
Biblioteca delle Oblate.

Calendario

25 ottobre ore 17
1918: la fine della guerra, l’inizio di un mondo nuovo?
Roberto Bianchi, Università di Firenze, vice presidente ISRT
Angelo Ventrone, Università di Macerata
Modera: Paolo Ciampi (Regione Toscana)

15 novembre ore 17
1948: snodo o cesura nel “secolo breve”?
Elisabetta Vezzosi, Università di Trieste
Mario G. Rossi, Università di Firenze
Modera: Mauro Banchini (giornalista)

29 novembre ore 17
1978: epilogo del ‘900, prologo di un mondo globale?
Simone Neri Serneri, presidente ISRT, Università di Firenze
Giovanni Gozzini, Università di Siena
Modera: Domenico Guarino (Controradio)




In preparazione al Treno della Memoria, l’Istituto Saffi forma i propri studenti in collaborazione con l’ISRT

In vista della selezione degli studenti che potranno partecipare al Treno della Memoria 2019, l’Istituto professionale alberghiero Saffi di Firenze promuove un corso di formazione, aperto ai propri studenti delle classi quarte e quinte, in collaborazione con l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea che interverrà in particolare con i contributi del vicepresidente Roberto Bianchi e del direttore Matteo Mazzoni che terranno, rispettivamente, la prima lezione sulla Grande Guerra e la seconda sull’Europa dei fascismi e la “guerra totale”.

In allegato il programma completo del corso.




L’Isgrec compie 25 anni di attività. Programma delle iniziative

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>>Scarica l’invito

L’Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea (Isgrec) è nato il 2 giugno 1993, grazie alla volontà di un gruppo di studiosi e al sostegno del Comune, e fa parte della rete degli istituti storici per la Resistenza e l’età contemporanea coordinata dall’Istituto nazionale Ferruccio Parri (già Insmli) con sede a Milano. La rete comprende 65 istituti storici associati (tra cui l’Isgrec) e 11 enti collegati, diffusi su tutto il territorio nazionale. L’Isgrec ha fin dalla nascita sia nel nome che nei fini statutari l’impegno a occuparsi della contemporaneità. Il riferimento alla Resistenza non comporta un’acritica lettura di un periodo della nostra storia né definisce confini tematici mentre mantiene il significato di un’adesione a una tavola di valori scritti nella Costituzione.

L’Isgrec festeggia il suo primo quarto di secolo di vita con una mostra documentaria, in programma dal 4 al 6 ottobre e ospitata dalla sala contrattazioni della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno e da Clarisse Arte a Grosseto, e con un ciclo di presentazioni di libri. Il programma non vuole essere solo un’autocelebrazione del percorso fatto finora ma anche una verifica di nuove direttrici di marcia. In questo senso si inserisce l’ultimo progetto avviato dall’istituto, dal valore strategico non solo per l’Isgrec stesso ma anche per l’intera comunità: la creazione della “Casa della memoria al futuro” a Maiano Lavacchio, nei luoghi dell’eccidio dei martiri d’Istia.

La mostra.

“Isgrec: 25 anni …e continua” è il titolo della mostra documentaria dedicata alla storia dell’istituto che avrà una doppia sede in città: la sala contrattazioni della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno in via Cairoli e Clarisse Arte nella vicina via Vinzaglio. La mostra racconta con fotografie, manifesti, libri e prodotti multimediali pubblicati i primi 25 anni di attività e di lavoro culturale dell’istituto tra ricerca storica, produzione editoriale, acquisizione di nuovi fondi, progetti per la didattica nelle scuole, mostre fisiche e virtuali e iniziative nel territorio. L’inaugurazione è in programma il 4 ottobre alle 17,30: dopo i saluti del professor Luca Verzichelli, docente dell’Università di Siena e presidente dell’Isgrec, e di Loriano Valentini, coordinatore del consiglio direttivo dell’istituto, intervengono Gianluca Fulvetti, componente del cda dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, e Simone Neri Serneri, presidente dell’Istituto storico per la Resistenza della Toscana (Isrt). Segue la visita guidata alla mostra a cura di Barbara Solari, responsabile della segreteria e del Centro documentazione donna (Cdd) dell’Isgrec. La mostra è aperta al pubblico il 5 e il 6 ottobre dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19.

Le presentazioni di libri.

Tra la seconda metà di settembre e ottobre l’Isgrec propone un ciclo di presentazioni di libri e di incontri d’autore che raccontano la pluralità di interessi e di ambiti di ricerca dell’istituto. Il 21 settembre al Museo di storia naturale della Maremma di Grosseto lo scrittore e traduttore Alberto Prunetti presenta il suo “108 metri. The new working class hero” (Laterza). Dialoga con l’autore la storica Vanessa Roghi; introducono l’incontro Paolo Passaniti del consiglio direttivo dell’Isgrec e Simone Giusti del collettivo Bianciardi 2022. L’incontro successivo, il 12 ottobre nella sala conferenze di Clarisse Arte, è l’occasione per ricordare la figura di uno dei più influenti storici del Novecento, Mario Mirri, scomparso il 15 maggio scorso all’età di 93 anni. Il professor Mirri (che ha avuto tanti allievi maremmani) ha scelto di donare all’Isgrec la sua preziosa biblioteca. Al centro dell’incontro il volume “La guerra di Mario” edito da Laterza. Dopo i saluti della vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni e di Luciana Rocchi del comitato scientifico dell’Isgrec intervengono Paolo Pezzino, presidente dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri e Renato Camurri, presidente dell’Istituto storico della Resistenza di Vicenza. Il 19 ottobre si torna nella sala conferenze del Museo di storia naturale della Maremma per presentare “Il fascismo a Grosseto. Figure e articolazioni del potere in provincia (1922-1938)” pubblicato da Effigi e curato da Valeria Galimi. Il volume raccoglie i risultati della ricerca promossa dall’Isgrec sul fascismo in provincia di Grosseto. Introduce il presidente dell’istituto Luca Verzichelli; intervengono la curatrice del volume e gli autori dei saggi Marco Grilli, Antonio Iannello e Roberta Vegni. Dialogano con loro il direttore scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri Filippo Focardi e Paul Corner (Università di Siena). Il 26 ottobre sempre al Museo di storia naturale Elena Vellati del consiglio direttivo d’istituto incontra Luca Bravi che ha curato l’edizione italiana de “I destini dei bambini zingari”. Il 2 novembre appuntamento invece nella sala conferenze della Confederazione italiana agricoltori (Cia) di Grosseto in via Monte Rosa per la presentazione del libro “Mezzadria. Persistenza e tramonto di un archetipo contrattuale” di Paolo Passaniti (Giappichelli Editore). Introducono il vicepresidente Isgrec Lio Scheggi e il presidente provinciale della Cia Claudio Capecchi; dialoga con l’autore Rossano Pazzagli (Università di Teramo). Conclude l’incontro il presidente nazionale della Cia Secondo Scanavino. Tutte le presentazioni cominciano alle 17,30.

Le altre iniziative per il venticinquennale.

Nel mese di ottobre sono in calendario altri tre importanti appuntamenti fuori dalla sede dell’istituto. Il 14 ottobre per il ciclo delle Domeniche di carta, le aperture straordinarie di biblioteche statali e archivi, l’Isgrec è ospite della Soprintendenza archivistica regionale per la Toscana a Firenze e organizza un incontro dal titolo “La costruzione dell’archivio dei migranti a Grosseto nella sede dell’Isgrec”. Il 15 ottobre all’ex Enaoli di Rispescia viene presentato l’archivio Enaoli riordinato dall’Isgrec e una mostra documentaria. Partecipa anche una rappresentanza dell’associazione degli orfani cresciuti nella struttura. Il 30 ottobre infine visita al cantiere della “Casa della memoria al futuro” a Maiano Lavacchio insieme all’architetto Edoardo Milesi che ha curato per l’Isgrec il progetto di recupero dell’ex scuola.

Le iniziative per i 25 anni dell’Isgrec sono patrocinate dall’Istituto nazionale Ferruccio Parri, dalla Regione Toscana, dal Comune e dalla Provincia di Grosseto e realizzate in collaborazione con Cia Grosseto, Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, Acquedotto del Fiora e collettivo Bianciardi 2022. La sede dell’Isgrec è in via de’Barberi 61 a Grosseto. Info www.isgrec.it, segreteria@isgrec.it e 0564 415219.




Museo della Memoria di San Miniato: orari definitivi e biglietto d’ingresso

Dopo i primi due mesi di sperimentazione, adesso il Museo della Memoria di San Miniato diventa a tutti gli effetti parte del Sistema Museale cittadino. Con questa formalizzazione arriva quindi l’assegnazione della gestione alla cooperativa Co&So, già soggetto gestore dei Musei Civici, e la modifica degli orari di apertura. Per il periodo che va dal 1 ottobre al 31 marzo entrerà in vigore l’orario invernale – che sarà comunque già attivo a partire dal 14 settembre – dove si prevede l’apertura il martedì e venerdì dalle 10 alle 13, il sabato e la domenica dalle 10 alle 17. Dal 1 aprile al 30 settembre sarà invece in vigore l’orario estivo: il martedì dalle 10 alle 14, il venerdì, il sabato e la domenica dalle 10 alle 18.

Oltre al nuovo orario, dall’8 ottobre entrerà in vigore anche il pagamento del biglietto: 3,50 euro intero, gratuito fino a 14 anni, docenti, guide turistiche, tesserati ICOM, giornalisti e disabili, con la conferma delle agevolazioni previste dal tariffario dei Musei Civici (2 euro per residenti, studenti fino a 25 anni, over 65 e soci UniCoop).

Per prenotazioni visite scuole e gruppi: sistemamuseale@comune.san-miniato.pi.it – 348/7187908. Per info: 0571/406293 – museodellamemoria@comune.san-miniato.pi.it

 




In occasione dell’Ottantesimo anniversario delle leggi razziali, a San Rossore mostra “1938 – La Storia”

In occasione dell’80° anniversario della promulgazione delle Leggi Razziali a San Rossore, l’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli ospiterà dal 5 settembre al 5 novembre 2018, all’interno della Sala ‘G. Gronchi’, la mostra itinerante dal titolo ‘1938 – La Storia’, ideata e realizzata dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma.

L’inaugurazione della mostra ha luogo mercoledì 5 settembre 2018 alle ore 12.30 presso la Sala G. Gronchi – Tenuta di San Rossore, loc. Cascine Vecchie – Pisa. L’iniziativa si colloca all’interno della ‘Cerimonia del ricordo’, organizzata a San Rossore, nella stessa giornata, in collaborazione con l’Università di Pisa, la Regione Toscana e il Comune di Pisa.

La mostra si avvale del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dei Beni, dell’Attività Culturali e del Turismo, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, della Regione Lazio, di Roma Capitale, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e della Comunità Ebraica di Roma. Organizzazione generale: C.O.R. Creare Organizzare.