Farestoria – Call for paper 01/2019

L’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia ha deciso di riprendere, nel corso del 2019, le pubblicazioni della propria rivista, Farestoria, recuperando la tradizione del precedente omonimo periodico pubblicato dal 1981 al 1998 e lanciando una nuova serie che andrà a sostituire i Quaderni di Farestoria, usciti dal 1999 al 2018. La scelta è l’esito di un processo di rinnovamento interno all’Istituto e nella Redazione della rivista, che con l’occasione diventerà anche semestrale.

Per rimarcare la novità la Redazione ha scelto di lanciare una Call for paper per il primo numero, la cui uscita è prevista per luglio 2019 e che sarà incentrato sul fascismo italiano, stante la ricorrenza del centenario della fondazione dei Fasci di combattimento nel 1919.

Il tema individuato è quello della violenza, nella duplice accezione di violenza fascista e di violenza nel fascismo. Un aspetto che negli ultimi anni ha catturato un rinnovato interesse da parte degli studiosi e del quale la rivista si propone di presentare una rassegna.

Ereditata, praticata, celebrata, esaltata, teorizzata, osannata, raccontata, mitizzata ed infine negata, la violenza sta alle origini del fascismo stesso, quando lo squadrismo ne fece in maniera inedita uno strumento e un linguaggio politico dirompente. Lungo tutto l’arco dell’esperienza storica del movimento mussoliniano, da piazza San Sepolcro al crepuscolo della RSI, la violenza è stata un elemento centrale, declinato in forme diverse e rinnovatosi più volte, tanto dell’ideologia che della prassi politica del fascismo, sia come movimento politico che come Stato.

Quali e quante furono le sue forme specifiche, gli ambiti di azione e le sue declinazioni in epoca fascista? Quali equilibri si realizzarono storicamente fra gli obbiettivi politici ricercati attraverso la violenza e la propensione connaturata dei fascisti e del fascismo al suo esercizio? Vi furono dei picchi temporali o settoriali nella concentrazione della violenza? Che bilancio storiografico possiamo trarre oggi dalle ricerche in merito?

Le linee di ricerca suggerite sono:

  • La rappresentazione della violenza nella pubblicistica, nel discorso pubblico e nei linguaggi visuali come la fotografia, il cinema, il teatro, i monumenti ecc.
  • La violenza nel sistema educativo e nella costruzione del consenso
  • La violenza in prospettiva di genere
  • La violenza come strumento di controllo politico e sociale
  • La violenza come arma di politica interna
  • La violenza come arma di politica estera
  • La violenza nello spazio coloniale e imperiale fascista
  • La violenza nazionalista e razzista
  • La violenza in guerra
  • La violenza nei sistemi di internamento fascisti
  • La ritualità e il culto della violenza

Le proposte, di un massimo di 3000 caratteri spazi inclusi più un titolo, dovranno pervenire entro il 10 aprile 2019 insieme a un breve curriculum (2000 caratteri).

Alle persone selezionate sarà data tempestiva comunicazione dell’esito della selezione entro una settimana circa, insieme con le norme redazionali. Il lavoro finale, tra i 20 e i 50mila caratteri, dovrà essere consegnato entro il 3 giugno 2019 .

Le proposte dovranno essere inviate all’indirizzo mail: ispresistenza@tiscali.it

 




Si è spento Ugo Jona combattente partigiano e presidente dell’ANFIM Toscana fino al 2001

Si è spento a 106 anni compiuti, Ugo Jona combattente partigiano e presidente dell’Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri Toscana fino al 2001, svolgendo un costante impegno a tutela delle famiglie colpite dalle stragi naziste così da preservare la memoria di quei tremendi fatti.
Instancabile testimone presso le scuole per oltre 60 anni, ha raccontato le atrocità commesse da nazisti e fascisti in Italia negli anni della dittatura e dell’occupazione, Jona è stato autore di numerosi volumi e dispense che ancora oggi, dopo decenni, restano testimonianze preziose per la ricostruzione degli eccedi compiuti in Toscana fra il 1943 ed il 1944.




Giuseppe Matulli succede a Simone Neri Serneri alla presidenza dell’ISRT

Si è riunito ieri (martedì 5 marzo) il Consiglio direttivo dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, a fronte delle dimissioni del presidente Simone Neri Serneri per motivi di salute. Lo stesso presidente uscente ha proposto al direttivo di eleggere Giuseppe Matulli (che ricopriva la carica di vice  presidente) motivandola con la sua esperienza amministrativa e politica, oltre che con le sue caratteristiche personali, ritenute idonee a guidare l’Istituto fino alla scadenza naturale del mandato consiliare nel giugno del 2020.

Il Consiglio direttivo dell’ISRT, preso atto delle dimissioni di Neri Serneri e accogliendone la proposta, ha eletto presidente dell’Istituto Giuseppe Matulli e, su proposta di questi, vicepresidente il prof. Mario G. Rossi.

 Il presidente eletto ha rilasciato la seguente  dichiarazione:

 “É nata all’improvviso e del tutto inaspettata la decisone di Simone Neri Serneri che, di fronte a problemi di salute che gli impongono, per un periodo non precisabile, di ridurre la propria attività, ha avuto la sensibilità di ritirarsi per evitare che l’attività dell’Istituto potesse subirne possibili conseguenze.

La correttezza di tale comportamento è stato apprezzato dal direttivo che ha anche sottolineato l’impegno profuso, nella lunga gestione dell’Istituto, da parte del prof. Neri Serneri e la mole dei risultati raggiunti, in tutti i settori di attività dell’Istituto: la gestione degli archivi, la ricerca e la didattica.

In queste condizioni la mia disponibilità, e la volontà del direttivo a raccogliere l’invito del prof Neri Serneri, ha significato oltre ad un atto di solidarietà umana e di apprezzamento per la sensibilità dimostrata, l’impegno comune a far proseguire l’attività dell’Istituto per affrontare questa improvvisa emergenza. La dimostrazione di questo impegno si ha avuto anche da parte del Prof. Mario G. Rossi (che vanta, oltre alla competenza di storico, l’esperienza e la conoscenza della vita dell’Istituto) che ha accettato di coprire l’incarico di vicepresedente.

Per l’Istituto si apre un periodo particolarmente impegnativo, perché oltre alla necessità di  mantenere il volume ed il livello di attività impostate e guidate dal presidente dimissionario, deve affrontare la necessità di un aumentato impegno della ricerca storica nei confronti di un periodo di particolare importanza nella storia del paese, come è stata la nascita della Repubblica e l’avvio dell’Italia Repubblicana. Un periodo ormai esterno al dibattito politico attuale, e quindi affidato all’autonomia e alla libertà della  ricerca storica. La delicatezza dell’impegno riguarda la necessità di evitare che il processo di trasformazione politica in atto, con caratteristiche e temi totalmente nuovi, ed ancora caratterizzato da un elevato grado di precarietà, non pregiudichi l’autonomie e il dovere della ricerca storica. Nella delicatezza del compito ci sostiene anche la consapevolezza che non ci mancherà comunque un impegno ed il consiglio dell’esperienza e della saggezza del Prof. Neri Serneri a cui vanno i più cordiali auguri.”.




Successo per la mostra “In Viaggio. La deportazione nei lager”

La mostra “In viaggio. La deportazione nei lager” curata da Stefano Bartolini (ISRPT) e Sara Valentina Di Palma (Coopculture – ISRPT), esposta presso la Sinagoga di Siena, si è conclusa con 380 visitatori.

La mostra, che nel 2017 era stata esposta a Pistoia, è rimasta visibile a Siena dal 13 gennaio al 10 febbraio.

Fino al 16 marzo la mostra sarà nuovamente in esposizione presso la Bibliotecanova Isolotto di Firenze.




Anche l’ISREC Siena propone il corso di formazione “Guerra totale, collaborazionismi, resistenze” per gli insegnanti del territorio

Anche l’ISERC di Siena propone per gli insegnanti del territorio il corso di formazione “Guerra totale, collaborazionismi, resistenze” progetto comune della rete toscana degli Istituti della Resistenza e dell’età contemporanea, sostenuto dalla Regione Toscana.

Calendario del corso

 

LA GUERRA TOTALE (12-03-2019)

UN NUOVO TIPO DI GUERRA

(a cura di Gabriele Maccianti; storico e scrittore)

LA GUERRA CONTRO I CIVILI

(a cura di Francesco Fusi, ricercatore presso ISRT Firenze)

Laboratorio didattico (personale ISRSEC)

 

I COLLABORAZIONISMI (15-03-2019)

LA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

(a cura di Daniele Pasquinucci, docente di Storia delle Relazioni Internazionali presso UNISI)

L’UNGHERIA DA HORTY ALLE CROCI FRECCIATE

(a cura di Riccardo Bardotti, ricercatore ISRSEC Siena)

Laboratorio didattico (personale ISRSEC)

 

LE RESISTENZE (19-03-2019)

GLI ITALIANI FRA RESISTENZA COMBATTENTE,

RESISTENZA CIVILE E ZONA GRIGIA

(a cura di Saverio Battente, docente di Storia Contemporanea presso UNISI)

I PARTIGIANI NEI GRUPPI DI COMBATTIMENTO A FIANCO DEGLI ALLEATI

(a cura di Fabio Masotti, ricercatore ISRSEC Siena)

Laboratorio didattico (personale ISRSEC)
 

TUTTI GLI INCONTRI SI TERRANNO PRESSO IL TEATRO POLITEAMA -SALA SET –

VIA TRENTO, POGGIBONSI,  DALLE 15,30 ALLE 19,00

INFO istore.siena@gmail.com

 




“Guerra totale, collaborazionismi, resistenze”: da marzo il corso di formazione per docenti promosso da ISREC Lucca

L’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri” e l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in provincia di Lucca, in collaborazione con Domus Mazziniana, organizzano due corsi di aggiornamento a Lucca e Pisa, rivolti ai docenti di storia ma aperti anche ad uditori esterni: ogni corso prevede quattro incontri della durata di tre ore ciascuno (dalle 15.00 alle 18.00); la partecipazione ai corsi da parte dei docenti sarà riconosciuta con attestato valido ai fini della formazione in servizio. Obiettivo del corso è quello di fornire spunti di riflessione utili all’elaborazione di percorsi didattici relativi alla storia della Seconda guerra mondiale.

Per iscriversi: l’iscrizione è libera e gratuita, da effettuarsi inviando un’email all’indirizzo isreclucca@gmail.com entro e non oltre martedì 12 marzo 2019.

Per maggiori informazioni: tel. 0583 55540 – web www.isreclucca.it




La conoscenza vince la paura: l’impegno della Regione Toscana per far conoscere la storia dell’Alto adriatico

In occasione del Giorno del Ricordo 2019, la mattina del 22 febbraio, presso il Teatro Cinema La Compagnia, a Firenze si è tenuto un incontro, aperto dai membri del Consiglio Regionale e rivolto a docenti e studenti, sul tema “Per la storia di un confine difficile. L’alto Adriatico nel Novecento”

Si è trattato di una giornata di presentazione dei lavori svolti dalle scuole che hanno partecipato al viaggio studio sul “confine orientale” (esperienza che può parere effimera ma che semina contenuti e consapevolezza storica ed etica, dice Luciana Rocchi, membro del comitato scientifico dell’ISGREC)  che sono stati pubblicati nel volume “Per la storia di un confine difficile”.

Il libro, uscito anche in e-book, fa seguito alla Summer School organizzata dalla Regione Toscana, dal 22 al 25 agosto 2017 , che è stata il primo passo del progetto pilota di formazione sulla storia del confine orientale cui è seguito un viaggio studio per 60 persone, fra storici, docenti e alunni, che si è tenuto dal 12 al 16 febbraio 2028. I luoghi toccati sono stati:  Redipuglia, con il sacrario dei caduti italiani nella Prima Guerra Mondiale, inaugurato nel 1938 da Mussolini, in cui la pietas per i caduti viene sostituito con la retorica; Trieste, città crocevia di culture per antonomasia, vittima del fascismo di confine e del suo nazionalismo, che ha impedito alla presente popolazione slovena e croata perfino di parlare la lingua materna se non era l’ italiano ed ha italianizzato anche i cognomi; quel salotto sul mare che è piazza Unità di Italia a Trieste è stata anche il luogo in cui nel ’38 Mussolini ha annunciato l’emanazione delle leggi razziali. Tappa successiva è stata Gonars, uno dei campi di internamento per civili slavi, vittime di violenze inenarrabili durante l’occupazione fascista della Jugoslavia, conseguenza della circolare 3 C del generale Roatta. Frutto del razzismo nazista e del collaborazionismo italiano è la Risiera di San Sabba, l’unico campo di sterminio in Italia, i cui orrori sono stati taciuti per decenni e solo a seguito di azioni legali della magistratura tedesca, hanno trovato narrazione storica anche in Italia. E poi ancora Basovizza, monumento nazionale dal 1992 a memoria degli infoibamenti (“la resa dei conti”, come la definisce Dorigo). Per comprendere il tema della profuganza è stato visitato il C.R.P. di Padriciano, con le sue stanze cariche di passato, che sa di dolore e lacerazione, promiscuità e freddo. Varcando due attuali confini, si giunge a Fiume, dove più che altrove si cerca di ricostruire lo strappo fra Italia e Jugoslavia. Ultima tappa Fossoli, che dopo essere stato un campi di transito nazifascista, è stato convertito in campo profughi per istriani, che lì hanno spesso subito la falsa equazione “italiano esule = fascista”.

La Regione Toscana ha voluto costruire un percorso sperimentale di formazione e conoscenza storica rivolto in particolare al mondo della scuola superiore, in modo da raccontare gli eventi di una storia di “lunga durata” e farsi carico di tutta quella complessità espressa dallo stesso testo legislativo – la legge n.92 del 2004 che riconosce il 10 febbraio quale Giorno del ricordo – per tradurla soprattutto in didattica.

E a proposito di didattica, è stato importante anche il follow up di questo viaggio: infatti è stato chiesto ai docenti e agli studenti che vi hanno partecipato di scrivere le loro riflessioni, sensazioni e di inviare delle foto significative, corredate da didascalie. È’ nato così l’e-book “Per la storia di un confine difficile”,  prodotto da Toscana Notizie, che è stato presentato il 22 Febbraio a Firenze. Sul palco sono saliti anche alcuni studenti che hanno partecipato al viaggio, per raccontare ciò che tale esperienza ha lasciato in loro. Ascoltata poi anche il commento di Silvia Rusich, figlia di profughi, che ha mostrato apprezzamento per il taglio e l’approccio dato nell’affrontare la tematica del confine orientale, un confine che per sua natura è problematicissimo.

Parte centrale dell’evento è stata la proiezione in anteprima del documentario del regista Luigi Zannetti “La conoscenza scaccia la paura”, con testi di Luciana Rocchi, che ne è stata anche consulente scientifica insieme a Luca Bravi.

Il fil rouge del documentario è Livio Dorigo, dalle cui parole il video prende nome. Dorigo, apiculture ottantottenne (con l’immagine delle sue api si apre e si chiude il documentario), esule di Pola, presidente del circolo Istria, ripercorre la sua storia personale rileggendola nel quadro della Storia. Livio ricorda la sua città natale multietnica, a partire dalla sua lingua (il dialetto istroveneto), l’ occupazione nazista dopo l’8  settembre, fino all’esilio nel 1947, scelto dalla sua famiglia quando lui aveva 17 anni e l’inizio della profuganza “in cui si diventa ignoti fra ignoti e si capisce di non essere nessuno”, per dirlo con le parole di Magris. Sacile, Gorizia, per poi arrivare nel villaggio giuliano-dalmata di Roma. E poi Livio ha vissuto in varie parti di Italia, per il suo lavoro, il medico veterinario. Ma lui non si sente solo italiano, ma cittadino europeo di un’Europa di popoli fratelli, frutto del manifesto di Ventotene.

Livio Dorigo ha messo la nostalgia a servizio dell’impegno. Le sue api che non conoscono i confini diventano il simbolo di quello che dovrebbero essere gli uomini, consapevoli che le frontiere esistono solo per essere valicate, per mescolarsi.

L’esperienza di formazione sul confine orientale costituisce un importante tassello della politica attiva della memoria, la sola che può creare le basi per progettare un futuro di pace, di tolleranza e di contrasto alla violenza in una realtà che appare sempre più segnata da preoccupanti rigurgiti di nazionalismi e pericolosi fondamentalismi.




Corso di formazione docenti organizzato dall’Istituto storico per la Resistenza di Pistoia

A 75 anni dal passaggio della guerra e dalla Liberazione del nostro territorio, l’I.S.R.Pt. organizza un corso per approfondire aspetti del conflitto a livello continentale e locale, alla luce della più recente storiografia. Saraà anche un’occasione per riflettere sugli strumenti e le metodologie più adatti per affrontare tematiche cruciali ma ormai sempre più distanti nel tempo.

A chi si rivolge: docenti di scuole secondarie di primo e secondo grado.

Il corso di aggiornamento prevede 3 incontri di 3 ore ciascuno, per un totale di nove ore, oltre 7 ore di studio individuale. Il materiale sarà fornito dai relatori di ogni lezione. A conclusione del corso ci sarà una verifica finale. Al termine del corso di 16 ore sarà rilasciato un attestato di frequenza valido per il proprio curriculum come corso di aggiornamento.

Costo iscrizione: 50 euro. il versamento della quota dovrà essere effettuato prima dell’inizio del corso. È possibile utilizzare il bonus della Carta docente sulla piattaforma Sofia.

Date: 14, 21, 28 marzo 2019

Orario: 15:00-18:00

Sede: Sala Luciano Lama, CGIL Pistoia, Via Puccini 104

Per iscrizioni e info (entro 28 febbraio):

ispresistenza@tiscali.it

Tel. Sede 0573 359399

 

GIOVEDÌ 14 MARZO 2019

  1. Guerra Totale

Ore 15:00 – Apertura dei lavori

Ore 15.15 – La guerra nazista in Italia. Violenze sui civili e crimini impuniti, Marco Conti

Ore 16:00 – Discussione

Ore 16:15 – «Bono ‘taliano»: l’occupazione italiana dei Balcani (1941-1943), Lorenzo Pera (Università degli Studi di Firenze)

Ore 17:00 – Discussione

Ore 17:15 – Studiare la guerra totale oggi: laboratorio didattico a cura di Filippo Mazzoni (Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia)

Ore 17:45 – Discussione

Ore 18:00 – Chiusura lavori

 

GIOVEDÌ 21 MARZO 2019

  1. Collaborazionismi

Ore 15:00 – Apertura dei lavori

Ore 15.15 –  I conti con il fascismo. I processi delle Corti d’assise straordinarie 1945-1947, Fabio Verardo (Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia)

Ore 16:00 – Discussione

Ore 16:15 – “Collaborare col tedesco invasore”: culture e pratiche della RSI in Toscana, Marta Baiardi (Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea)

Ore 17:00 – Discussione

Ore 17:15 – Tecnologie e didattica della storia: laboratorio didattico a cura di Alice Vannucchi (Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia)

Ore 17:45 – Discussione

Ore 18:00 – Chiusura lavori

 

GIOVEDÌ 28 MARZO 2019

  1. Resistenze

Ore 15:00 – Apertura dei lavori

Ore 15.15 –   La Resistenza italiana nel contesto europeo, Claudio Silingardi (Istituto Nazionale Ferruccio Parri)

Ore 16:00 – Discussione

Ore 16:15 – Esperienze resistenziali toscane, Matteo Mazzoni (Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea)

Ore 17:00 – Discussione

Ore 17:15 – Insegnare la Resistenza: a cura di Alice Vannucchi (Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia)

Ore 17:45 – Discussione

Ore 18:00 – Chiusura lavori