Intitolato a Ivano Tognarini l’Archivio storico del Comune di Piombino

A 5 anni dalla scomparsa, la città di Piombino ha deciso di dedicare l’Archivio storico, uno dei principali luoghi di cultura del proprio territorio, al suo illustre concittadino, Ivano Tognarini a conferma del fecondo legame fra lo studioso e il territorio natio. Proprio nella sua città, Tognarini matura la convinzione del legame indissolubile fra ricerca storica, impegno politico e azione civile. Forte dei valori familiari (il padre Federigo era stato partigiano) indirizza i suoi studi verso la storia della Resistenza e dell’antifascismo, ma indaga anche l’archeologia industriale e mineraria. Docente di Storia moderna all’Università di Siena, è stato per molti anni presidente dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana. Grazie ai suoi studi riuscì a far conferire a Piombino prima la medaglia d’argento e poi la medaglia d’oro al valor militare.




Allarme e sdegno della rete degli Istituti della Resistenza per la manifestazione di FN a Prato

La rete degli Istituti storici della Resistenza e dell’Età contemporanea della Toscana esprime allarme e sdegno per il nullaosta concesso alla manifestazione promossa da Forza Nuova, a dispetto dei divieti sanciti dalla Costituzione e da importanti provvedimenti di legge della Repubblica italiana tuttora in vigore.

L’allarme è tanto più grave quanto più, proprio nel centenario della fondazione dei Fasci che si è voluto celebrare, l’esperienza storica ci ricorda che i cedimenti e le complicità degli apparati dello Stato e di tante forze politiche hanno favorito, se non addirittura determinato, la fine delle garanzie dello Stato liberale e l’ascesa del fascismo.

Sta alla vigilanza e alla mobilitazione dell’opinione pubblica e delle forze democratiche contrastare adeguatamente il riproporsi di queste derive.

 




Farestoria – Call for paper 01/2019

L’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia ha deciso di riprendere, nel corso del 2019, le pubblicazioni della propria rivista, Farestoria, recuperando la tradizione del precedente omonimo periodico pubblicato dal 1981 al 1998 e lanciando una nuova serie che andrà a sostituire i Quaderni di Farestoria, usciti dal 1999 al 2018. La scelta è l’esito di un processo di rinnovamento interno all’Istituto e nella Redazione della rivista, che con l’occasione diventerà anche semestrale.

Per rimarcare la novità la Redazione ha scelto di lanciare una Call for paper per il primo numero, la cui uscita è prevista per luglio 2019 e che sarà incentrato sul fascismo italiano, stante la ricorrenza del centenario della fondazione dei Fasci di combattimento nel 1919.

Il tema individuato è quello della violenza, nella duplice accezione di violenza fascista e di violenza nel fascismo. Un aspetto che negli ultimi anni ha catturato un rinnovato interesse da parte degli studiosi e del quale la rivista si propone di presentare una rassegna.

Ereditata, praticata, celebrata, esaltata, teorizzata, osannata, raccontata, mitizzata ed infine negata, la violenza sta alle origini del fascismo stesso, quando lo squadrismo ne fece in maniera inedita uno strumento e un linguaggio politico dirompente. Lungo tutto l’arco dell’esperienza storica del movimento mussoliniano, da piazza San Sepolcro al crepuscolo della RSI, la violenza è stata un elemento centrale, declinato in forme diverse e rinnovatosi più volte, tanto dell’ideologia che della prassi politica del fascismo, sia come movimento politico che come Stato.

Quali e quante furono le sue forme specifiche, gli ambiti di azione e le sue declinazioni in epoca fascista? Quali equilibri si realizzarono storicamente fra gli obbiettivi politici ricercati attraverso la violenza e la propensione connaturata dei fascisti e del fascismo al suo esercizio? Vi furono dei picchi temporali o settoriali nella concentrazione della violenza? Che bilancio storiografico possiamo trarre oggi dalle ricerche in merito?

Le linee di ricerca suggerite sono:

  • La rappresentazione della violenza nella pubblicistica, nel discorso pubblico e nei linguaggi visuali come la fotografia, il cinema, il teatro, i monumenti ecc.
  • La violenza nel sistema educativo e nella costruzione del consenso
  • La violenza in prospettiva di genere
  • La violenza come strumento di controllo politico e sociale
  • La violenza come arma di politica interna
  • La violenza come arma di politica estera
  • La violenza nello spazio coloniale e imperiale fascista
  • La violenza nazionalista e razzista
  • La violenza in guerra
  • La violenza nei sistemi di internamento fascisti
  • La ritualità e il culto della violenza

Le proposte, di un massimo di 3000 caratteri spazi inclusi più un titolo, dovranno pervenire entro il 10 aprile 2019 insieme a un breve curriculum (2000 caratteri).

Alle persone selezionate sarà data tempestiva comunicazione dell’esito della selezione entro una settimana circa, insieme con le norme redazionali. Il lavoro finale, tra i 20 e i 50mila caratteri, dovrà essere consegnato entro il 3 giugno 2019 .

Le proposte dovranno essere inviate all’indirizzo mail: ispresistenza@tiscali.it

 




Si è spento Ugo Jona combattente partigiano e presidente dell’ANFIM Toscana fino al 2001

Si è spento a 106 anni compiuti, Ugo Jona combattente partigiano e presidente dell’Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri Toscana fino al 2001, svolgendo un costante impegno a tutela delle famiglie colpite dalle stragi naziste così da preservare la memoria di quei tremendi fatti.
Instancabile testimone presso le scuole per oltre 60 anni, ha raccontato le atrocità commesse da nazisti e fascisti in Italia negli anni della dittatura e dell’occupazione, Jona è stato autore di numerosi volumi e dispense che ancora oggi, dopo decenni, restano testimonianze preziose per la ricostruzione degli eccedi compiuti in Toscana fra il 1943 ed il 1944.




Giuseppe Matulli succede a Simone Neri Serneri alla presidenza dell’ISRT

Si è riunito ieri (martedì 5 marzo) il Consiglio direttivo dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, a fronte delle dimissioni del presidente Simone Neri Serneri per motivi di salute. Lo stesso presidente uscente ha proposto al direttivo di eleggere Giuseppe Matulli (che ricopriva la carica di vice  presidente) motivandola con la sua esperienza amministrativa e politica, oltre che con le sue caratteristiche personali, ritenute idonee a guidare l’Istituto fino alla scadenza naturale del mandato consiliare nel giugno del 2020.

Il Consiglio direttivo dell’ISRT, preso atto delle dimissioni di Neri Serneri e accogliendone la proposta, ha eletto presidente dell’Istituto Giuseppe Matulli e, su proposta di questi, vicepresidente il prof. Mario G. Rossi.

 Il presidente eletto ha rilasciato la seguente  dichiarazione:

 “É nata all’improvviso e del tutto inaspettata la decisone di Simone Neri Serneri che, di fronte a problemi di salute che gli impongono, per un periodo non precisabile, di ridurre la propria attività, ha avuto la sensibilità di ritirarsi per evitare che l’attività dell’Istituto potesse subirne possibili conseguenze.

La correttezza di tale comportamento è stato apprezzato dal direttivo che ha anche sottolineato l’impegno profuso, nella lunga gestione dell’Istituto, da parte del prof. Neri Serneri e la mole dei risultati raggiunti, in tutti i settori di attività dell’Istituto: la gestione degli archivi, la ricerca e la didattica.

In queste condizioni la mia disponibilità, e la volontà del direttivo a raccogliere l’invito del prof Neri Serneri, ha significato oltre ad un atto di solidarietà umana e di apprezzamento per la sensibilità dimostrata, l’impegno comune a far proseguire l’attività dell’Istituto per affrontare questa improvvisa emergenza. La dimostrazione di questo impegno si ha avuto anche da parte del Prof. Mario G. Rossi (che vanta, oltre alla competenza di storico, l’esperienza e la conoscenza della vita dell’Istituto) che ha accettato di coprire l’incarico di vicepresedente.

Per l’Istituto si apre un periodo particolarmente impegnativo, perché oltre alla necessità di  mantenere il volume ed il livello di attività impostate e guidate dal presidente dimissionario, deve affrontare la necessità di un aumentato impegno della ricerca storica nei confronti di un periodo di particolare importanza nella storia del paese, come è stata la nascita della Repubblica e l’avvio dell’Italia Repubblicana. Un periodo ormai esterno al dibattito politico attuale, e quindi affidato all’autonomia e alla libertà della  ricerca storica. La delicatezza dell’impegno riguarda la necessità di evitare che il processo di trasformazione politica in atto, con caratteristiche e temi totalmente nuovi, ed ancora caratterizzato da un elevato grado di precarietà, non pregiudichi l’autonomie e il dovere della ricerca storica. Nella delicatezza del compito ci sostiene anche la consapevolezza che non ci mancherà comunque un impegno ed il consiglio dell’esperienza e della saggezza del Prof. Neri Serneri a cui vanno i più cordiali auguri.”.




Successo per la mostra “In Viaggio. La deportazione nei lager”

La mostra “In viaggio. La deportazione nei lager” curata da Stefano Bartolini (ISRPT) e Sara Valentina Di Palma (Coopculture – ISRPT), esposta presso la Sinagoga di Siena, si è conclusa con 380 visitatori.

La mostra, che nel 2017 era stata esposta a Pistoia, è rimasta visibile a Siena dal 13 gennaio al 10 febbraio.

Fino al 16 marzo la mostra sarà nuovamente in esposizione presso la Bibliotecanova Isolotto di Firenze.




Anche l’ISREC Siena propone il corso di formazione “Guerra totale, collaborazionismi, resistenze” per gli insegnanti del territorio

Anche l’ISERC di Siena propone per gli insegnanti del territorio il corso di formazione “Guerra totale, collaborazionismi, resistenze” progetto comune della rete toscana degli Istituti della Resistenza e dell’età contemporanea, sostenuto dalla Regione Toscana.

Calendario del corso

 

LA GUERRA TOTALE (12-03-2019)

UN NUOVO TIPO DI GUERRA

(a cura di Gabriele Maccianti; storico e scrittore)

LA GUERRA CONTRO I CIVILI

(a cura di Francesco Fusi, ricercatore presso ISRT Firenze)

Laboratorio didattico (personale ISRSEC)

 

I COLLABORAZIONISMI (15-03-2019)

LA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

(a cura di Daniele Pasquinucci, docente di Storia delle Relazioni Internazionali presso UNISI)

L’UNGHERIA DA HORTY ALLE CROCI FRECCIATE

(a cura di Riccardo Bardotti, ricercatore ISRSEC Siena)

Laboratorio didattico (personale ISRSEC)

 

LE RESISTENZE (19-03-2019)

GLI ITALIANI FRA RESISTENZA COMBATTENTE,

RESISTENZA CIVILE E ZONA GRIGIA

(a cura di Saverio Battente, docente di Storia Contemporanea presso UNISI)

I PARTIGIANI NEI GRUPPI DI COMBATTIMENTO A FIANCO DEGLI ALLEATI

(a cura di Fabio Masotti, ricercatore ISRSEC Siena)

Laboratorio didattico (personale ISRSEC)
 

TUTTI GLI INCONTRI SI TERRANNO PRESSO IL TEATRO POLITEAMA -SALA SET –

VIA TRENTO, POGGIBONSI,  DALLE 15,30 ALLE 19,00

INFO istore.siena@gmail.com

 




“Guerra totale, collaborazionismi, resistenze”: da marzo il corso di formazione per docenti promosso da ISREC Lucca

L’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri” e l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in provincia di Lucca, in collaborazione con Domus Mazziniana, organizzano due corsi di aggiornamento a Lucca e Pisa, rivolti ai docenti di storia ma aperti anche ad uditori esterni: ogni corso prevede quattro incontri della durata di tre ore ciascuno (dalle 15.00 alle 18.00); la partecipazione ai corsi da parte dei docenti sarà riconosciuta con attestato valido ai fini della formazione in servizio. Obiettivo del corso è quello di fornire spunti di riflessione utili all’elaborazione di percorsi didattici relativi alla storia della Seconda guerra mondiale.

Per iscriversi: l’iscrizione è libera e gratuita, da effettuarsi inviando un’email all’indirizzo isreclucca@gmail.com entro e non oltre martedì 12 marzo 2019.

Per maggiori informazioni: tel. 0583 55540 – web www.isreclucca.it