Una nuova sede per la Biblioteca Franco Serantini!

Con la grande piacere la direzione della Biblioteca Franco Serantini comunica che la biblioteca nel suo 40° anno di attività, dopo un’intensa campagna di solidarietà e di raccolta fondi, ha finalmente trovato casa e di conseguenza in questi ultimi mesi si attiverà per il trasferimento dell’intero patrimonio dell’Archivio generale dell’Ateneo pisano alla nuova sede.

La nuova sede si trova alla Fontina, fraz. di Ghezzano nel Comune di S. Giuliano T. (PI), al confine nord-est della città di Pisa

Tutta la corrispondenza d’ora in avanti va inviata a:

Biblioteca Franco Serantini
Via G. Carducci n. 13 Località La Fontina – 56017 GHEZZANO (PI) – Italia –
Tel. ++39 0503199402 (nuovo n. di telefono)
cell. ++39 331117979

L’inaugurazione della nuova sede è prevista a gennaio in occasione della “Giornata della memoria”, la nuova dislocazione della biblioteca porterà il nome di Casa della memoria e della cultura di Pisa e S. Giuliano. verrà successivamente comunicato il programma dettagliato.




Grazie a Archivi della Resistenza, a Castelnuovo Magra la mostra “La strada, la lotta, l’amore” dedicata a Letizia Battaglia, Tano D’Amico e Uliano Lucas

Gli archivi della Resistenza ripartono con le attività autunnali con un’ importante iniziativa: la mostra a Castelnuovo Magra intitolata “La strada, la lotta, l’amore” dedicata a Letizia Battaglia, Tano D’Amico e Uliano Lucas che, nei sei ripidi piani della Torre che contiene la mostra, espongono una sessantina di scatti. I tre sono tra i principali fotografi italiani viventi, riconosciuti a livello internazionale, i quali, con la loro opera, raccontano anche un pezzo di storia italiana (e non solo): dalla stagione della contestazione studentesca, agli scioperi degli anni ’70, ai morti di mafia a Palermo, fino ai nostri giorni -migranti di ieri e di oggi- in una sorta di autobiografia della nazione, composta da chi sa guardare alla società italiana con occhi aperti, con curiosità antropologica, senza negare le contraddizioni ma sapendo anche cogliere l’umanità latente. Sabato 21 settembre alle ore 17.30 in Piazza Querciola a Castelnuovo Magra Letizia Battaglia, 84 anni straordinariamente portati, capelli a caschetto biondi, sigaretta (anzi sigarette, perché praticamente non smette mai di fumare) e caffè, incontra generosamente il pubblico, autografa i cataloghi (e la sua firma, enorme, che denota la sua preponderante personalità, è essa stessa un’opera d’arte), e parla a ruota libera.

Alla prima domanda sulla sua carriera, tranchant, risponde “Non ho fatto carriera, ma lavoro”. “Sono diventata me stessa a 37 anni con una macchina fotografica in mano. Allora ho potuto esprimermi, e sono diventata migliore, più ricca dentro”.

Poi la giornalista, non senza difficoltà, vita sui temi preferiti dalla fotografa e Letizia parte dalle bambine. “Ricerco bambine, perché nella mia infanzia a Trieste correvo nelle strade, libera; arrivata a Palermo, le condizioni erano culturalmente diverse e mi sono ritrovata reclusa. Ricerco le bambine per ritrovare i sogni di quella bambina di 10 anni che ero io, che voleva essere libera ma che venne rinchiusa in casa perché importunata a Palermo”.

Poi Letizia accenna al suo matrimonio a 16 anni, al fare la donna che tutti nel meridione si aspettavano che lei dovesse essere. Fino al coraggio di andare in analisi a cercare se stessa. E a trovarsi così con una macchina fotografica in Lombardia. Dopo un periodo a Milano, richiamata per lavoro a Palermo, si trova a fare la reporter per il giornale “L’ora” a fotografate per 19 anni la guerra mafia, con paura ma a testa alta, “costi quel che costi”.

Occuparsi di mafia a porta a interessarsi alla politica. Così racconta la sua esperienza come assessore nella Rete di Leoluca Orlando “questo è stato il periodo più bello della mia vita; là dove c’era stato lo scempio edilizio ho piantato i fiori, ho pulito dove c’era la spazzatura…Poi sono diventata deputato, e questo è stato il periodo peggiore della mia vita, perché tutto era stato già deciso, eravamo solo due donne, inutili e ci annoiavamo”.

Data la concomitanza di questo incontro con l’uscita nelle sale cinematografiche del film di Franco Maresco, premiato a Venezia, “La mafia non è più quella di una volta” il discorso scivola su di esso. Film sarcastico, feroce. “La mafia è veramente la cambiata: adesso profuma, parla inglese, fa studiare i figli in Svizzera, si dedica alla politica e muove capitali, mi chiedo come farei ora a fotografarla…

E quindi adesso di cosa si occupa? “Il progetto a cui sto lavorando ora è “Palermo nuda”: fotografo donne di ogni età nude, non sexy, non giovani, non belle. È una piccola lotta anche questa”.

In conclusione di incontro afferma “Vorrei donare il mio archivio, vorrei che restasse in Italia, anche se credo che il governo italiano non voglia acquisirlo, perché le mie foto raccontano lo schifio politico di questo paese, comprese 7 foto che ritraggono Andreotti con i mafiosi e che sono state utilizzate come prova al processo finito poi in prescrizione non in assoluzione!”.“e dopo che avrò donato l’archivio, mi comprerò una casetta vicina alla spiaggia e andrò al mare”.

Che cos’è una fotografia? In sé è solo un pezzo di carta sporco di inchiostro, ma se vampirizza un po’ di quella vita che imprime, allora diventa immagine, scrive nella prefazione al catalogo l’amico e collega Tano D’amico.




A Pistoia la nuova edizione di “Scenari del XX secolo”

L’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Pistoia e la Provincia di Pistoia, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, hanno presentato il progetto Scenari del XX Secolo, quest’anno intitolato “Effetto ’68. Movimenti giovanili, cultura e politica in Italia e nel mondo“.

Il progetto si divide in un corso di formazione per docenti (totale di 18 ore formative riconosciute dal Miur, di cui 9 ore in classe) in programma a ottobre e in cinque incontri per studenti e una proiezione di un film rivolti alle scuole secondarie di secondo grado di tutta la provincia di Pistoia (due incontri sul ’68 e i restanti in occasione del Giorno della Memoria, Giorno del Ricordo, Giorno delle vittime delle stragi e del terrorismo; proiezione di un film in occasione della Festa di Liberazione).

Come già sperimentato nel corso dello scorso anno scolastico, il progetto prevede, per le classi interessate ad approfondire ulteriormente gli argomenti selezionati, la produzione di articoli, esperienze, recensioni e riflessioni. I docenti con le loro classi potranno chiedere consulenza ed eventuali incontri ai ricercatori dell’Istituto Storico della Resistenza, coordinatori dei vari incontri, per la preparazione dei materiali. Sul sito dedicato a “Scenari del XX Secolo ”, saranno condivisi le lezioni e i materiali prodotti, presentatati in una giornata finale di restituzione.

É possibile aderire solamente al corso di formazione o a singoli incontri.

In allegato il programma completo, la scheda di adesione al progetto da restituire a provincia.pistoia@postacert.toscana.it e la scheda di adesione al corso di formazione docenti da restituire a m.bruschi@provincia.pistoia.it




“Sui viali a mare… erano cresciuti i girasoli.”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO STAMPA SULLA MOSTRA CURATA DA STEFANO BUCCIARELLI (ISRECLU) IN OCCASIONE DEL 75° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DI VIAREGGIO.

Ricorre quest’anno il 75° anniversario della Liberazione della città. Tra le iniziative in programma per la celebrazione dell’evento, un posto di rilievo avrà la Mostra storico-documentaria “Sui viali a mare … erano cresciuti i girasoli”, che farà rivivere fatti, personaggi e avvenimenti, epopea e drammi che accompagnarono anche nella nostra città la fine dell’occupazione tedesca, la fine del fascismo, la fine della guerra, la conquista della libertà e della democrazia.

 La Mostra vede l’impegno congiunto del Comune di Viareggio, della sezione ANPI di Viareggio e dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea (ISREC) in provincia di Lucca, che ne ha espresso il Comitato scientifico e il cui presidente, il prof. Stefano Bucciarelli, è il curatore della stessa. Una analoga esposizione, per la medesima cura, ebbe luogo – molti lo ricorderanno – nel 2004, per il 60° anniversario. La Mostra presentata quest’anno riprende quella iniziativa, ma non ne è una semplice riedizione. Molte sono infatti le novità, frutto di ricerche che negli ultimi anni sono state condotte in primo luogo proprio dall’ISREC. Il percorso della Mostra si snoda dal 25 luglio 1943 (caduta del fascismo) all’estate del 1946, chiudendosi con i risultati della triplice consultazione elettorale di quell’anno – elezioni finalmente libere e a suffragio universale – e con l’inizio dell’amministrazione di Sandrino Petri. Ci sono anche un paio di pannelli di flashback, dedicati all’“antifascismo dei viareggini”: quello “storico”, di chi provò ad opporsi all’avvento del fascismo, e quello che covò sotto la cappa del regime, documentato da nuove ricerche condotte sul Casellario Politico Centrale e su personaggi come il prof. Giuseppe Del Freo.

Molti sono i temi che si intrecciano lungo il percorso della Mostra. Prima di tutto il visitatore è accompagnato a meditare sulle sofferenze della città, occupata dai tedeschi, colpita dai bombardamenti, forzosamente evacuata. Restò una città abbandonata, dove Giovanni Pieraccini, rientrato subito dopo la Liberazione da Firenze con la moglie Vera, si incantava stupito a notare che: “Sui viali a mare … erano cresciuti i girasoli” (è il titolo della mostra che con questa citazione rende appunto omaggio al senatore recentemente scomparso). In questa città gli abitanti fecero lentamente ritorno, per constatare le distruzioni, per rimboccarsi le maniche, per ripartire.

Nei vari pannelli della mostra, insieme con la città, i protagonisti sono proprio i cittadini, con i loro comportamenti, le loro scelte: in primo luogo la scelta della Resistenza, che scrisse pagine di impegno e di sacrificio. Non si parla però solo di Resistenza organizzata e armata, ma anche di resistenza civile, resilienza, aiuto a chi ne aveva bisogno, sforzo di sopravvivenza, desiderio di pace. Ci sono le deportazioni patite, come nel resto d’Italia, per effetto della volontà razzista e persecutoria dei nazisti, appoggiata con convinzione dai fascisti repubblicani; c’è la persecuzione razziale contro gli ebrei (con vittime, anche tra i viareggini, della Shoah), la persecuzione politica, la deportazione di massa per il lavoro coatto. Ci sono le stragi, gli eccidi, le singole uccisioni che costellarono quella vera e propria striscia di sangue che accompagnò la “ritirata aggressiva” dei tedeschi. Un “calendario” della Liberazione evidenzia in un pannello i contributi delle divisioni degli Alleati e delle formazioni partigiane della zona. Infine, i momenti conclusivi della mostra sono dedicati al dopoguerra, con i suoi problemi, insieme con la volontà di rinascita che animò allora Viareggio e i viareggini. Un particolare rilievo è in questo contesto dedicato alla emblematica tragedia dello scoppio delle mine del 18 luglio 1945, sulla ricostruzione della quale si annunciano interessanti novità: la più importante è la pubblicazione, in uno speciale pannello, per la prima volta dopo 74 anni, insieme ai nomi delle vittime civili italiane, dei nomi dei militari americani morti in quell’incidente.

La Mostra sarà inaugurata lunedì 16 settembre, a Villa Paolina, alle ore 17.30 e rimarrà aperta fino al 30 ottobre, periodo nel quale sono previste anche numerose iniziative collaterali. Gli orari di visita al pubblico saranno quelli di apertura di Villa Paolina e cioè: da martedì a sabato, ore 15.30 – 19.30; domenica: 9.30-13.30 e 15.30 – 19.30.

La Mostra sarà visitabile dalle scolaresche (terza media e scuole superiori) anche al mattino, con visita guidata curata dall’Istituto storico della Resistenza, previa prenotazione da effettuare all’indirizzo: isreclucca@gmail.com.

Programma della mostra




Online sul sito ISRT l’offerta didattica dell’Istituto per l’a.s. 2019/2020

Anche per il nuovo anno scolastico l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea offre una vasta offerta didattica sia per i docenti, con diversi corsi e seminari di formazione, sia per attività rivolte alle classi.

L’offerta didattica è liberamente consultabile e scaricabile dal sito dell’ISRT.

Una presentazione sarà svolta dalle docenti distaccate presso la sede ISRT il prossimo 25 settembre alle ore 15.00; la partecipazione è libera previa prenotazione scrivendo a isrt@istoresistenzatoscana.it

 




La rete degli Istituti toscani della Resistenza e dell’età contemporanea a DIDACTA

La rete degli Istituti della Resistenza e dell’età contemporanea presenti in Toscana sarà presente a DIDACTA, l’importante Festival nazionale della didattica, che si terrà a Firenze alla Fortezza da Basso dal 9 all’11 ottobre, all’interno dello stand della Regione Toscana.

Gli insegnanti potranno quindi chiedere e ricevere informazioni sulla realtà e le attività degli Istituti e sulle rispettive offerte didattiche.

Gli Istituti proporranno tre seminari di formazione:

9 ottobre: ore 16.00-17.00

Una web-serie per (ri)scoprire la Costituzione!

Relatori:

Monica Rook (istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea)

Matteo Mazzoni (istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea)

Da Sant’Anna di Stazzema a Piombino, da Barbiana a Firenze, 4 ragazzi, due studenti e due lavoratori, e una professoressa attraversano luoghi simbolo della Toscana. Rivivono così le trasformazioni dei decenni dell’Italia repubblicana, attraverso visite e incontri con testimoni e riflettono sui principi fondamentali della Costituzione: pace, uguaglianza, beni comuni, diritto al sapere, partecipazione.. questa la trama della web-serie, prodotta da Regione Toscana e Istituti della Resistenza, oggetto del seminario in quanto potenziale strumento per una didattica innovativa di Cittadinanza e Costituzione.

 

10 ottobre: ore 15.00-16.00

I luoghi delle memorie delle deportazioni: dalla Toscana alla Germania. Ipotesi di viaggi di istruzione.

Relatori:

Enrico Iozzelli, Museo della Deportazione e della Resistenza (Prato)

Rappresentante dell’Istituto della Resistenza e della società contemporanea di Livorno

Nella stagione che segna la fine dei testimoni, i luoghi assumono una funzione didattica essenziale sulla quale confrontarsi con gli insegnanti. Il seminario intende riflettere su tale assunto, tanto più significativo nella Regione del Treno della Memoria, offrendo una panoramica dei luoghi più significativi dalla Germania (Berlino) a mete più vicine (Fossoli, Prato) fino alle pietre d’inciampo che segnano molti territori e città toscane, ricordando di come il sistema concentrazionario e le deportazioni abbiamo permeato la nostra storia. Si vuole così anche offrire spunti per possibili viaggi di istruzione significativi per la formazione dei ragazzi.

 

11 ottobre: ore 15.00-16.00

Storie e confini: il Novecento del caso alto-adriatico e oltre

Relatori:

Luciana Rocchi, Istituto della Resistenza e dell’età contemporanea di Grosseto

Roberto Rossetti, Istituto della Resistenza e dell’età contemporanea di Lucca

Conoscere la storia dell’Alto adriatico nel Novecento significa non solo indagare una pagina ancora poco nota della storia nazionale ed Europa, ma anche interrogarsi sui grandi nodi del “secolo breve” e del tempo presente: guerre, nazionalismi, ideologie, spostamenti di popolazioni. Il seminario intende farlo a partire dal progetto di formazione didattica del viaggio studio al “confine orientale” promosso da Regione Toscana. Ma anche riflettendo sulle storie degli esuli fiumano-dalmati in Toscana a partire dal caso di Lucca: laboratori di studio interessanti per una didattica innovativa che stimoli il protagonismo dei giovani nella conoscenza del proprio territorio e della sua storia.

 

La partecipazione ai seminari è gratuita, ma per partecipare è necessario pagare il biglietto di ingresso a DIDACTA.

 

Per iscriversi ai seminari:

http://eventi.fieradidacta.it/EventiEspositori.aspx#ris

Il percorso generale da seguire è il seguente:

http://eventi.fieradidacta.it/ selezionare “Eventi di Enti e Aziende”

sotto le tendine “giorno”, “titolo evento” “organizzatore” c’è una stringa grigia “Eventi Regione Toscana” biffandola e cliccando sul tasto “Cerca” si apriranno tutti i seminari organizzati da Regione Toscana. Si precisa che il programma è ancora in fase di implementazione.

Gli eventi di Regione Toscana sono anche visionabili in una specifica pagina del sito di Regione Toscana, http://www.regione.toscana.it/-/regione-toscana-didacta-2019-programma nel quale a breve saranno  inseriti anche i programmi di ciascun seminario.

 

 




L’Istituto storico della Resistenza di Pistoia avvia un parternariato internazionale con l’Università di Lincoln

L’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Pistoia e l’Università di Lincoln nel Regno Unito hanno di recente sottoscritto un protocollo d’intesa internazionale per lo studio e la valorizzazione del ricco patrimonio documentario dell’Istituto. Quest’ultimo ha fornito le copie digitali dei quaderni degli allarmi aerei a Pistoia, più le riproduzioni di una parte del fondo Risaliti. Esso contiene preziose notizie su come il personale alleato datosi alla macchia dopo il settembre 1943 sia stato aiutato dalla Resistenza e dalla popolazione locale.

I documenti sono ora consultabili tramite l’International Bomber Command Centre di Lincoln, del quale l’università cura l’archivio digitale. Il Centro è un moderno museo narrativo sulla controversia memoria dei bombardamenti alleati nel corso della seconda guerra mondiale che si allontana da consuete prospettive nazionalistiche dando voce a punti di vista multipli: quello degli aviatori alleati, i loro avversari, i civili, le donne e le minoranze etniche. Lo scopo di questa operazione è triplice: collocare fonti pistoiesi in un contesto internazionale nell’ambito di una più generica storia della resistenza a livello europeo; renderli accessibili a studiosi stranieri grazie alla catalogazione e descrizione in lingua inglese; ed infine favorire lo scambio di studi ed esperienze.

La professoressa Heather Hughes, a capo dell’IBCC Digital Archive, ha così commentato l’importanza della collaborazione:

“È un onore per l’IBCC Digital Archive e l’Università di Lincoln poter lavorare con l’Istituto alla digitalizzazione e pubblicazione online di documenti sulla Resistenza nella zona di Pistoia. C’è molto che possiamo imparare gli uni dagli altri su come ricordare e tributare rispetto a quanti hanno partecipato alla lotta antifascista, riconoscendone la sofferenza condivisa nel contesto di una guerra totale.”

Il lavoro di catalogazione è stato svolto da Ilaria Cordovani, studentessa dell’Università di Firenze con il quale l’Istituto ha da anni un proficuo rapporto di collaborazione per tirocini. La dimensione internazionale segna un netto cambio di passo con precedenti esperienze, perlopiù di ambito locale. Così Ilaria:

“Sono contentissima di aver lavorato ad un progetto internazionale nell’ambito del mio tirocinio. Il tema mi appassiona ed è in linea con il mio percorso di studi. Grazie all’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Pistoia, all’Università di Firenze e a quella di Lincoln per avermi dato questa possibilità.”

Alessandro Pesaro, che ha coordinato il progetto per parte dell’Università di Lincoln, aggiunge:

“L’archivio contiene numerose testimonianze da parte alleata relative a esperienze di prigionia, evasione, fuga ed attraversamento delle linee nemiche con l’aiuto della Resistenza. Quello che manca è la prospettiva opposta poiché il pubblico di lingua inglese ne è di solito escluso da barriere geografiche e di cultura. I quaderni degli allarmi, inoltre, sono preziosi in quanto forniscono una prospettiva complementare a quella degli aviatori, così da sottolineare la natura complessa e problematica della guerra aerea”.

Questo primo risultato è solo il primo passo di una collaborazione di più ampio respiro. L’istituto possiede una raccolta di interviste su cassette con testimonianze di prima mano sui bombardamenti di Pistoia. Si tratta di materiale fragile, soggetto ad un rapido degrado. Nei prossimi mesi le cassette verranno digitalizzate all’Università di Lincoln: Istituto e Università lavoreranno poi assieme alla catalogazione e pubblicazione nell’ambito di un progetto di tirocinio.




II edizione della Summer school “Per la storia di un confine difficile”

Parliamo quotidianamente di confini e frontiere, di volontario esodo di popolazioni dalle proprie terre. L’attualità ci mette sotto gli occhi immagini di sofferenza di profughi ed esuli, di persone che decidono di affrontare rischiosi viaggi per sfuggire a violenze o povertà, concentrate sul Mediterraneo o lungo le vie di terra, in Europa e in altri continenti, le ultime nei pressi di un nuovo muro, che vieta l’ingresso negli Stati Uniti ai poveri del sud del continente. Chiudere o aprire all’accoglienza è un dilemma politico e morale, non nuovo, anche se in forme completamente differenti rispetto al passato; nel mondo che cambia i fattori di complessità sono aumentati, sono impossibili semplificazioni sulla sfida che gli “attraversamenti” muovono alla “organizzazione politica storicamente tracciata dall’Europa” (Silvia Salvatici).

Su passato e presente di confini e frontiere si discuterà per quattro intensi giorni a Rispescia, ex-ENAOLI, nel corso della seconda edizione della summer school Per la storia di un confine difficile. L’alto Adriatico nel Novecento”, dal 28 al 31 agosto. Regione Toscana e ISGREC, in accordo con MIUR e rete toscana di istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea, riuniranno esperti della storia del “confine difficile”, per offrire a 30 insegnanti di scuole superiori della regione un’occasione di studio e confronto. Gli insegnanti sono stati selezionati tramite un bando della Regione Toscana e dell’Ufficio scolastico regionale della Toscana, di cui tutti gli istituti superiori della Toscana erano stati informati.

Si discuterà del lungo esodo istriano-giulianodalmata, di foibe, delle violenze (1943-45) nella zona di occupazione tedesca del Litorale Adriatico, delle Resistenze italiana e slava, fino a ventennio fascista e, ancora indietro, ai disastri della Grande Guerra. Al percorso di formazione seguirà il viaggio, con 50 studenti, nei luoghi della memoria, fra Venezia Giulia e Istria croata.

La prima edizione della summer sugli stessi temi si tenne nello stesso luogo, nel 2017. Rappresentò il passaggio da molte singole esperienze – formazione di insegnanti, produzione editoriale, documentari e strumenti didattici – all’approccio sistematico alle tante storie che l’istituzione con legge dello Stato del Giorno del ricordo (10 febbraio) aveva fatto riemergere, dopo un lungo silenzio, condiviso da tutta la politica (nazionale e non solo) e da una parte della cultura. Sottrarre all’uso politico brandelli di storia è un dovere per le istituzioni e per la cultura – storici, insegnanti, intellettuali… – anche se difficile da praticare, in un paese in cui – lo si ripete inutilmente come un mantra – si stenta a distinguere tra verità storica e opinioni o propaganda. Per questo alla voce di storici, cardine del percorso formativo, la nuova summer affianca quella di un giornalista, per dialogare con gli insegnanti su metodi e linguaggi dei media e introdurre “il tema della “verità” giornalistica rispetto alle vicende che incrociano la narrazione di storia e memoria” (Domenico Guarino), come chiave aggiuntiva per una lettura critica del passato (e del presente).

Il programma prevede lezioni (qualche nome: Enrico Miletto, Marta Verginella, Claudio Vercelli, Luca Verzichelli), laboratori di insegnanti divenuti formatori grazie al precedente percorso formativo, proiezioni e presentazioni di mostre. Info: segreteria@isgrec.it; 0564 415219.

Il programma della Summer school