Insediato il Comitato scientifico del Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema

Martedì 7 gennaio si è insediato il Comitato Scientifico del Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema.

A farne parte sono Marco De Paolis, che è stato Procuratore Generale Militare sia nel processo che ha portato alla condanna di dieci SS per la strage di Sant’Anna di Stazzema sia di molti altri processi per crimini nazifascisti, il prof. Paolo Pezzino, Presidente dell’Istituto Nazionale Parri che coordina gli Istituti Storici della Resistenza e dell’età contemporanea, che è stato consulente per il processo su Sant’Anna e membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’occultamento dei fascicoli sulle stragi nel cosiddetto Armadio della Vergogna, il prof. Gianluca Fulvetti, docente di Storia Contemporanea all’Università di Pisa, autore di numerose pubblicazioni sul tema delle stragi contro i civili, lo storico locale Emmanuel Pesi, autore di alcune ricerche sul tema delle strage e il prof. Alessandro Romanini, docente alla Accademia di Belle Arti di Carrara, storico dell’arte e Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Ragghianti.

Il Comitato Scientifico è un organo previsto dal Regolamento dell’Istituzione Parco Nazionale della Pace ed esprime un parere sul programma delle attività oltre che su ogni questione attinente le scelte in campo artistico, storico, di ricerca. Nella prima seduta si è proceduto a prendere visione delle attività già calendarizzate per l’anno 2020 e a programmare le proposte per le prossime attività nel medio e lungo termine. Nel corso di tale seduta il Comitato ha eletto come Presidente il prof. Paolo Pezzino che ha un lungo percorso che lo lega a Sant’Anna di Stazzema.




Si è spenta Lorenza Mazzetti, sopravvissuta alla strage nazista del Focardo

Si è spenta a Roma all’età di 92 anni, la scrittrice e regista Lorenza Mazzetti. Con la sorella gemella Paola, erano state le uniche superstiti della strage nazista del Focardo che nel 1944 vide l’eliminazione della famiglia di Robert Einstein, cugino di Albert.

Lorenza aveva restituito quel dramma nel libro Il cielo cade, sua opera prima nel 1961, edita per Garzanti.

Nel 2015 aveva ricevuto la cittadinanza onoraria del Comune di Rignano sull’Arno.




Con voto unanime la Città metropolitana di Firenze rinnova il comodato d’uso delle sale all’ISRT

Lo scorso 27 novembre, il Consiglio metropolitano di Firenze ha confermato, con voto unanime di tutti i gruppi, il comodato d’uso gratuito per tre sale al piano terra di Palazzo medici Riccardi per l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea che proprio in tale luogo ha avuto la propria sede storica in continuità con le scelte del CTLN nella giornata dell’insurrezione di Firenze, l’11 agosto 1944.

Tutte le forze politiche hanno sottolineato il valore dell’Istituto, la sua funzione civile e culturale e l’importanza della Resistenza, nella varietà delle sue manifestazioni, quale fondamento della storia nazionale e della vita civile del Paese.




UN’ALTRA STORIA – Il progetto 2020 di ISRT sostenuto dalla Fondazione C. Marchi

[In allegato è possibile consultare il programma del corso di formazione]

Di seguito la scheda del progetto:

 

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La presentazione di “Paesaggi della memoria. Resistenze e luoghi dell’antifascismo in Italia” a Marina di Massa

In occasione della presentazione del progetto di Memoriale di Niccioletta, nella biblioteca comunale di Massa Marittima venerdì 22 Novembre si è tenuta la presentazione di Paesaggi della memoria. Resistenze e luoghi dell’antifascismo in Italia, pubblicato nel 2018 da ETS di Pisa,  a cura di Paolo Pezzino, Presidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri.

Paesaggi della memoria è il titolo di una volume corredato da un documentario su DVD, realizzato da Archivi della Resistenza di Fosdinovo, che illustra la costituzione di una rete di musei e luoghi di memoria dell’antifascismo, della deportazione, della seconda guerra mondiale, della Resistenza in Italia.

La rete si è costituita ufficialmente alla Casa della Memoria di Milano il 29 Settembre del 2016 ed è cresciuta nel tempo: dai 15 iniziali unisce oggi 28 fra memoriali e musei.

Dapprima il Prof. Pezzino ha proiettato il DVD, della durata di circa 40 minuti, che unisce interviste a studiosi a video ritratti dei 15 musei iniziali della rete. Il DVD è il prodotto di due anni passati da Archivi della Resistenza a fare riprese in giro per l’Italia centrosettentrionale, con scoperte sorprendenti di luoghi poco conosciuti, ma tutti attivi nel costituire, ognuno nella sua unicità, un tessuto di storia e memoria sulle vicende fondative della nostra democrazia. Il DVD, sotto la regia di Andrea Castagna e Alessio Giannanti, restituisce con alta intensità emotiva la realtà e il paesaggio di questi luoghi di memoria, come suggerisce la frase iniziale di Italo Calvino: “la Resistenza rappresentò la fusione fra paesaggio e persone”.

Nel suo intervento Paolo Pezzino ha illustrato il suo saggio introduttivo al volume e le finalità della rete, partendo innanzitutto dalla declinazione al plurale  della Resistenza: partigiani ai monti e nelle città, il coraggio delle donne nell’aiutare i militari sbandati dopo l’8  settembre e nella “manutenzione della vita” (Anna Bravo), la resistenza degli IMI nei campi di prigionia nazisti, la deportazione degli antifascisti e della popolazione civile, la persecuzione degli ebrei, le stragi di intere comunità.

Di tutto ciò parlano i tanti musei sparsi sul territorio nazionale. Pezzino ha rilevato la mancanza in Italia di un museo nazionale della Resistenza che in parte è la conseguenza del carattere localistico dell’attività resistenziale, e in parte la conseguenza della battaglia politica che sulla memoria della Resistenza si è combattuta, e si combatte tuttora, nell’Italia repubblicana.

Tuttavia la ricchezza e l’articolazione locale dei luoghi di memoria fanno sì che, riuniti in una rete, fondano il loro specifico racconto in una narrazione complessiva che restituisce il valore nazionale delle Resistenze.

Riferendosi poi alla difficile situazione culturale, sociale e politica attuale, Pezzino ha sostenuto che ognuno di questi luoghi è un avamposto di democrazia, da difendere e sviluppare, anche in presenza di un taglio generalizzato dei finanziamenti, con un impegno attivo e volontario di tutti coloro che si riconoscono nei valori della nostra Costituzione.




Svoltasi a Firenze la VI Conferenza Nazionale Istituti e politica culturale organizzati dall’AICI, Associazioni Istituzioni Cultura Italiane

A Firenze, dal 7 al 9 novembre si è tenuta la VI Conferenza Nazionale Istituti e politica culturale organizzati dall’AICI, Associazioni Istituzioni Cultura Italiane.

Sotto lo slogan “Italia è cultura” , presieduta da Valdo Spini, l’AICI raccoglie 115 fra fondazioni, istituti e associazioni.

L’Italia è cultura e la cultura è identità, non deve essere qualcosa da contemplare ma risorsa dinamica. La cultura non si salva, si fa. E allora Firenze non deve diventare una Disneyland del Rinascimento e l’Italia una cartolina” dice Nardella portando i saluti in apertura di conferenza.

Valdo Spini, citando Edgar Morin, definisce la cultura come “l’insieme di abitudini costumi pratiche, sapere, regole, valori che si ripetono di generazione in generazione”. E aggiunge “la cultura si mangia ed è anche un buon sapore” in opposizione a chi sosteneva il contrario tagliando i finanziamenti alla cultura. Poi ricorda l’importanza per le istituzioni culturali di “fare rete” e di sviluppare il confronto europeo, consapevoli della coscienza di una cultura comune delle Nazioni e dei popoli europei. Ed è a questo fine che ha invitato a questa conferenza l’ex presidente della Repubblica Francese, Francois Hollande, il quale riconosce che “l’Unione Europea non ha mai iscritto la cultura nelle sue priorità   … riservando ad essa una fetta irrisoria del budget europeo…. Certo, nei trattati che costituiscono l’Unione Europea vengono ricordati le radici la storia e valori comuni di cui la cultura è parte … Ma nei suoi 60 anni di vita l’Unione Europea non ha avviato nessun grande cantiere culturale su vasta scala”. “Di fronte al rischio della disgregazione europea la cultura può fungere da cemento. Se i populisti ce l’hanno così tanto con l’Europa è perché la democrazia non gli piace! Ecco perché l’Europa ha così tanto bisogno della cultura e dei professionisti che la creano”.

Sul problema degli investimenti per la cultura interviene anche il ministro Franceschini, il quale afferma che “investire in cultura è un investimento in ciò di cui c’è più bisogno oggi: la conoscenza. Infatti i populisti cavalcano paure reali; la cultura può trovare lo strumento per scardinare dalle paure: la conoscenza”.

Nel pomeriggio si sono susseguiti vari workshop: le professioni della cultura; patrimonio culturale tangibile; patrimonio culturale intangibile; patrimonio culturale naturale; patrimonio culturale digitale.

In questa ultima sezione interviene, fra gli altri, Paolo Pezzino, presidente dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, rete degli istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea. Presenta il metaportale Guerra in Italia 1943-1945, realizzato dall’Istituto Parri e dall’istituto storico germanico di Roma, finanziato dalla Repubblica federale di Germania. Il metaportale fa dialogare 4 banche dati: 1) atlante delle stragi nazifasciste in Italia 2) stampa clandestina 1943-1945 3) presenza militare tedesca in Italia 4) stampa clandestina della RSI. Pezzino parla anche delle polemiche sorte sulla questione del risarcimento delle vittime di stragi, che la Germania, sulla base della sentenza del tribunale dell’Aia, ha negato, creando il fondo Italo tedesco per il futuro per finanziare progetti e luoghi della memoria relativi ai crimini commessi in Italia durante l’occupazione.

Il giorno dopo la conferenza si conclude con una sessione di grande attualità dedicata a una politica culturale nel quadrante mediterranei, riflettendo sia sul ruolo che può avere l’Italia sia sullo scottante tema della cultura, religione e diritti civili,  con la partecipazione alla tavola rotonda, fra gli altri, dell’ambasciatore tunisino in Italia.




Anche a Firenze, la proiezione del film “Pistoia 1944” prodotto da giovani appassionati alla Resistenza

Un gruppo di ragazzi pistoiesi appassionati di cinema e teatro, una volta conosciuta la storia della Resistenza nel loro territorio sono rimasti meravigliati del fatto che i partigiani avessero la loro età e sono stati travolti da un’idea un po’ folle: raccontarne la storia in un film.

Ovvero  una  storia  di  partigiani  ventenni  di  ieri  raccontata  da  cineasti  ventenni  di  oggi.

Realizzare un lungometraggio non è un’impresa facile non solo dal punto di vista finanziario.

C’è da scrivere il soggetto, la sceneggiatura, i dialoghi. Si devono trovare gli attori, si devono decidere le ambientazioni, preoccuparsi dei costumi, delle scenografie e delle attrezzature di scena (in questo caso uniformi, armi, auto e mezzi d’epoca).

Un’impresa veramente enorme soprattutto se affrontata per la prima volta.

Gli autori dopo due anni di lavoro hanno finalmente presentato il film a Pistoia lo scorso 8 settembre (…data simbolica…) ottenendo grandi consensi di critica e pubblico.

Il presidente di Ricorboli Solidale è stato qualche anno fa insegnante di Cinematografia della giovane regista Gaia Cappelli e si è proposto per diffondere anche nel territorio fiorentino il film.

Il Teatro L’Affratellamento, nella persona di Gigi Mannelli, si è dimostrato entusiasta di offrire la propria collaborazione poiché i valori veicolati da questa operazione sono molto forti in quanto dimostrano che c’è una parte sana della gioventù che guarda ed impara dal passato.  L’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea visto il film, ha deciso di promuoverlo attraverso i propri canali e interverrà con  piacere all’iniziativa con l’intervento del direttore dott. Matteo Mazzoni che terrà una breve introduzione sulle scelte della Resistenza prima dell’inizio della proiezione.

Al Teatro L’Affratellamento di Firenze, Domenica 17 Novembre alle 21.

Vi aspettiamo numerosi.




Premio di laurea “Aurelio Ciacci” riservato a laureti presso l’Università di Siena con tesi magistrale

Si comunica che è stato bandito un premio di laurea riservato a laureti presso l’Università di Siena con tesi magistrale discussa nel periodo 01/09/19-01/04/20 su uno dei seguenti argomenti:

– storia del movimento dei lavoratori nel territorio senese nel dopoguerra;

– storia dell’antifascismo e della resistenza nel territorio senese.
Data di scadenza del bando
Giovedì, 2 Aprile, 2020
Maggiori informazioni al seguente link
https://www.unisi.it/albo_pretorio/bandi/studenti_borse/bando-di-concorso-l%E2%80%99attribuzione-del-premio-di-laurea-aurelio