Nuovo Presidente e nuova Vicepresidente dell’Isgrec

Il Prof. Paolo Passaniti, alla luce dei molti impegni professionali e della distanza geografica, si è dimesso dalla carica di Presidente dell’Isgrec, ritenendo di non poter assicurare la dovuta presenza e diligenza nella gestione quotidiana dell’Istituto, oltretutto in una fase particolarmente delicata come quella dei lavori per la sede. Il Consiglio direttivo, riunitosi venerdì 10 settembre, comprendendo le ragioni delle dimissioni, ha apprezzato la volontà di Passaniti di continuare a offrire la sua esperienza scientifica nell’ambito del Consiglio direttivo, esperienza quanto mai preziosa per i molti progetti che l’Istituto porta avanti.

Il Consiglio direttivo all’unanimità ha quindi nominato Lio Scheggi, già vicepresidente, nuovo Presidente. Elena Vellati è stata nominata vicepresidente, andando ad affiancare l’altro vice, Stefano Campagna.




On line in HD il documentario “Roccastrada 1921. Un paese a ferro e fuoco”

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On line in HD il documentario “Roccastrada 1921. Un paese a ferro e fuoco” (produzione Isgrec/Comune di Roccastrada,  2021, regia di Luigi Zannetti, consulenza storica Isgrec), proiettato in anteprima il 24 luglio u.s. a Roccastrada in occasione del centenario della strage del 1921

》》》https://vimeo.com/577824781




La scomparsa del Prof. Elia

eliaÈ stato un onore per l’Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea avere il Prof. Gian Franco Elia tra i propri soci, anche come membro, per alcuni anni, del Consiglio Direttivo. La sua decisione di aderire e di dare il suo contributo all’ISGREC rappresentarono un incoraggiamento prezioso per chi aveva allora il compito di condurre l’Istituto e una conferma autorevole della validità del percorso intrapreso. Sostenendoci, Elia mostrò infatti di condividere il nostro progetto culturale, che mirava – come tutt’oggi mira – a ripercorre la storia con sguardo critico: soprattutto la storia più recente e in particolare quella del nostro territorio. C’era, in quella partecipazione, la consapevolezza che la ricerca scientifica, a maggior ragione se ha per oggetto i fenomeni sociali e politici nel loro sviluppo storico, non può prescindere da un contesto di libero confronto tra i ricercatori, e tra loro e il pubblico a cui si rivolgono; e dunque la convinzione che solo la democrazia, come forma – sia pure sempre imperfetta – della convivenza civile, fornisce le condizioni in cui la ricerca può liberamente svilupparsi. La Resistenza, esperienza collettiva senza la quale in Italia non sarebbe oggi neppure possibile immaginare una cittadinanza democratica, era dunque per Elia il riferimento storico imprescindibile. A questi principi Elia ha ispirato il proprio impegno professionale e civile: come studioso, insegnante e amministratore, anche quando ha ricoperto un Ufficio di grande prestigio e responsabilità come quello di Rettore dell’Università di Pisa.

Tra i numerosi debiti che l’ISGREC ha nei confronti di Gianfranco Elia, in riferimento alla sua produzione scientifica, ci limitiamo a ricordare gli studi sulla trasformazione della nostra città e del nostro territorio tra ‘800 e ‘900, che ancora l’ISGREC indica ai giovani studiosi e a chiunque desideri comprendere a fondo il senso di un processo storico di lungo periodo che ci ha condotto, non senza contrasti e grandi sofferenze soprattutto a carico delle classi popolari, a vivere nelle condizioni attuali.

Fu Gianfranco Elia a pronunciare, nella biblioteca dell’ISGREC, l’orazione funebre di Francesco Chioccon, il primo presidente dell’Istituto, e volle allora mettere in evidenza la coerenza di antifascista e militante socialista del suo amico e compagno. Vi fu tuttavia nel suo discorso anche la rievocazione di una stagione culturale e politica che all’inizio degli anni Cinquanta aveva caratterizzato la nostra città e le aveva dato un rilievo che andava ben oltre la cerchia delle mura medicee. Ci fu in quegli anni, da parte di personalità certamente non comuni, il coraggio di andare oltre gli sterili orgogli provinciali, per proiettarsi, con la necessaria umiltà ma con sicura decisione, su orizzonti più vasti. Chioccon rappresentò con altri quella stagione; Elia ne fu forse l’esponente più giovane. Con lui oggi quella stagione scompare definitivamente. Di quella lezione rimane un’eredità da coltivare.

ISGREC




Una sede per l’Isgrec – Campagna di crowdfunding

Sostieni la raccolta fondi per ristrutturare la sede dell’Isgrec, anche piccolissime cifre possono fare la differenza

>> https://sostieni.link/28572




CORSO ON LINE “Dalla celluloide al vinile: forme e contenuti della comunicazione di massa nel Novecento”

Corso di aggiornamento per insegnanti ma aperto anche ai non insegnanti

(codice corso sulla piattaforma Sofia del MIUR: 56654)

>> Volantino corso

Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa è un fenomeno imprescindibile per comprendere la storia contemporanea e in particolare quella del Novecento. Grazie a tecnologie come la stampa, il cinema, la radio e la televisione, gli esclusi dai circuiti della “cultura alta” poterono per la prima volta essere raggiunti da contenuti culturali di vario genere, prodotti da agenzie dello Stato, che specie nei regimi totalitari miravano alla costruzione del consenso, ma soprattutto da soggetti imprenditoriali privati, interessati a vendere i loro prodotti sul mercato e a colonizzare gli immaginari dei consumatori. Caratterizzate da un costo contenuto, da una semplificazione narrativa e argomentativa e da un altro grado di standardizzazione – necessario a permetterne la fruizione anche da parte di chi possedeva un’istruzione appena rudimentale -, queste produzioni culturali ebbero, a partire dai primi decenni del secolo, un impatto profondo nelle società occidentali, agendo sulla costruzione delle identità individuali e collettive.

A queste tematiche, spesso poste ai margini dei programmi scolastici e per lungo tempo scarsamente valorizzate dalla storiografia, l’Isgrec dedicherà un corso di approfondimento che si propone di analizzare alcuni esempi di comunicazione di massa del Novecento, ricostruendone i contesti e i contenuti in prospettiva diacronica e in relazione ai fenomeni di intermedialità.    

6 aprile 2021 | ore 18

Alberto Mario Banti (Università di Pisa)

Aspetti della cultura di massa mainstream

 

13 aprile 2021 | ore 17.30

Maurizio Zinni (Università La Sapienza)

Cinema, storia e memoria nell’Italia repubblicana

20 aprile 2021 | ore 17.30

Alessandro Portelli (Università La Sapienza)

Musica e comunicazione nel secondo dopoguerra

 

Iscrizione:

Il corso prevede una quota di partecipazione di € 30.

Gli insegnanti possono iscriversi:

  1. a) tramite la piattaforma SOFIA del MIUR  (codice corso: 56654) utilizzando la Carta del docente fino al 5 aprile
  2. b) presso l’Isgrec (uff. amministrativo: Viale Europa 11 B) in contanti o con buono creato con la Carta del docente                                            
  3. c) tramite bonifico c/c intestato a Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea IBAN: IT98W0885114301000000008002

I non insegnanti possono iscriversi: pagando in contanti presso l’ufficio amministrativo Isgrec o con bonifico.    

In tutti i casi è obbligatorio inviare una mail a segreteria@isgrec.it specificando l’indirizzo di posta elettronica dove si vuole ricevere le comunicazioni riguardo al corso e il link alla piattaforma on line che ospiterà le lezioni.

Riconoscimento dei crediti formativi pari a 6 ore

L’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea è parte della Rete degli istituti associati all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri (ex Insmli)   riconosciuto agenzia di formazione accreditata presso il Miur (DM 25.05.2001, prot. n. 802 del 19.06.2001, rinnovato con decreto prot. 10962 del 08.06.2005, accreditamento portato a conformità della Direttiva 170/2016 con approvazione del 01.12.2016 della richiesta n. 872) ed incluso nell’elenco degli Enti accreditati 

INFO: Isgrec | 0564415219 | segreteria@isgrec.it | www.isgrec.it

 




On line la mostra “Per noi il tempo si è fermato all’alba. Storia dei Martiri d’Istia”

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A 77 anni esatti dalla fucilazione degli 11 ragazzi di Maiano Lavacchio, la mostra on line “Per noi il tempo si è fermato all’alba. Storia dei Martiri d’Istia” intende restituire attraverso fotografie e documenti d’archivio, molti dei quali inediti, la complessità di quegli eventi e il loro valore simbolico per il territorio maremmano, ricostruendo in sezioni tematiche il contesto e i fatti che portarono alla strage, le vicende successive con la richiesta di giustizia per le vittime e il consolidarsi di una memoria condivisa, alla quale hanno indubbiamente contribuito sia la rielaborazione da parte di artisti e cantori popolari, sia la presenza sul territorio, locale e non, di “memorie di pietra”.

Questo il link: https://martiridistia.weebly.com/




Rinnovo degli organismi statutari dell’Isgrec

Nell’Assemblea dei soci del 14 gennaio è stato eletto il nuovo Consiglio direttivo dell’Isgrec.

ELENA VELLATI, già consigliera nel precedente cd, storica dell’arte, archivista professionista e docente di lettere e storia in distacco presso l’Isgrec. Ha collaborato in passato con l’Archivio di Stato di Grosseto, curando lo studio e una prima descrizione di importanti fondi archivistici. Collabora con l’Associazione archeologica maremmana. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo la curatela con Mariagrazia Celuzza del volume “La grande Trasformazione. Maremma tra epoca lorenese e tempo presente” (collana Isgrec/Effigi) e “Il Convento di Santa Chiara di Grosseto tra storia ed arte. Recupero di un monumento urbano” pubblicato nel 2004 con la Dott.ssa Francesca Putrino, recentemente scomparsa. Dal 2014 fa parte della redazione di Novecento.org, rivista on line di didattica della storia della “Rete Parri”. Confermato anche STEFANO CAMPAGNA, il più giovane tra gli 11 membri. Laureato in storia all’Università di Pisa, è attualmente dottorando di ricerca presso l’Università di Parma con un progetto sull’uso dei mezzi di comunicazione di massa nella scuola elementare fascista tra anni Trenta e Quaranta. Si occupa in particolare dei rapporti tra cinema e Storia, della cultura di massa di epoca fascista, dei processi di ricezione e adattamento locale delle narrazioni mediatiche. Collabora con l’Istituto dal 2016. Anche FLAVIO AGRESTI è al secondo mandato; già sindaco del Comune di Scarlino dal 1970 al 1980, dal 2016 è presidente dell’ANPI provinciale “Norma Parenti” di Grosseto. Secondo mandato anche per ROBERTO COSTANTINI, membro dell’Accademia dei Georgofili dal 2017, si occupa soprattutto di produzione di cartografia, collaborando anche con il MIBACT alla realizzazione di sistemi informatizzati per la gestione dei vincoli architettonici, archeologici e paesaggistici. Nel periodo 2014-2018 è stato membro del Comitato Tecnico Scientifico del Polo Universitario Grossetano. Riconferma anche per LIO SCHEGGI, già Assessore del Comune di Grosseto dal 1993 al 1997 e Presidente della Provincia dal 1999 al 2009.

Sono invece al primo mandato 5 consiglieri. ENRICO ACCIAI, storico esperto di storia europea tra ‘800 e ‘900, con un particolare interesse per la storia del volontariato transnazionale in armi in epoca contemporanea, già ricercatore in Spagna e nel Regno Unito e professore associato presso l’Università di Copenaghen, è attualmente ricercatore dell’Università di “Tor Vergata”; collabora da anni con l’Isgrec, con il quale ha pubblicato due volumi della collana ISGREC/Effigi ed è stato membro del Comitato scientifico. Anche VINZIA FIORINO è al primo mandato; insegna Storia contemporanea all’Università di Pisa. Si è occupata prevalentemente di storia politica delle donne, di storia sociale e culturale della psichiatria e di storia delle amministrazioni locali. Fa parte della SISSCO, della Società italiana delle storiche (SIS) ed è membro del consiglio direttivo del Centro interuniversitario di Storia culturale dell’Università di Padova. Prima esperienza anche per MARCO GRILLI, storico, specializzato con un master in Storia e storiografia multimediale dell’Università Roma3; alla tesi di master è stata riconosciuta la medaglia d’argento della Camera dei Deputati. Giornalista pubblicista dal 2011, dal 2006 è ricercatore dell’Isgrec; si è occupato di fascismo locale, stragi nazifasciste e Resistenza ed ha pubblicato nella collana Isgrec/Effigi “Per noi il tempo si è fermato all’alba. Storia dei Martiri d’Istia” e un saggio in “Il fascismo a Grosseto. Figure e articolazioni del potere in provincia (1922-1938)”. Sue le schede riguardanti le stragi di civili in Maremma per il progetto “Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia”, finanziato dal governo tedesco e promosso dall’Istituto nazionale Parri. Anche GIACOMO PACINI collabora con l’Isgrec da più di un quindicennio; è uno studioso dell’Italia Repubblicana, specializzato in storia dei Servizi segreti con particolare riferimento all’eversione e ai poteri occulti. Lavorando su archivi rimasti per anni inesplorati si è occupato di violenze contro i civili nella seconda guerra mondiale, sulle attività segrete dell’Ufficio Zone di Confine lungo il fronte orientale, su vicende di violenza politica e terrorismo nell’Italia Repubblicana; ha studiato la vicenda dell’organizzazione segreta Gladio pubblicando sull’argomento con Einaudi nella prestigiosa collana “Storica”. È appena uscito, sempre per Einaudi Storia, “La spia intoccabile. Federico Umberto D’Amato e l’Ufficio Affari riservati”, giunto in meno di una settimana alla seconda ristampa. Un altro collaboratore di lunga data dell’Isgrec è entrato a far parte del Direttivo: LUIGI ZANNETTI, videomaker e fotografo, dal 2002 realizza cortometraggi e documentari, alcuni dei quali hanno vinto prestigiosi premi. Ha collaborato con i principali media nazionali e con Istituzioni pubbliche e private, risultando vincitore o finalista di importanti Festival cinematografici e concorsi fotografici. Per l’Isgrec ha realizzato documentari storici tra cui: La strage di Niccioleta (2006), La nostra storia è la storia degli altri (2011), Tutte le speranze d’un epoca (2013), Fu la loro scelta (2014), Maremma come Mediterraneo (2015), Tirar su una città non è cantare una canzone (2018), La conoscenza scaccia la paura (2018-19).

Infine, PAOLO PASSANITI, che vanta già una lunga esperienza di collaborazione con l’Isgrec, prima come membro del Consiglio direttivo (2016-2019), poi in qualità di membro del Comitato scientifico. È professore di Storia del diritto medievale e moderno presso l’Università di Siena.  Tra le numerose pubblicazioni si segnalano: “Filippo Turati giuslavorista. Il socialismo nelle origini del diritto del lavoro” del 2008 (premio Matteotti 2010), “Diritto di famiglia e ordine sociale. Il percorso storico della società coniugale in Italia” (2011), “Lavoro e cittadinanza femminile. Anna Kuliscioff e la prima legge sul lavoro femminile” (2016). Le ultime monografie riguardano la mezzadria (“Mezzadria. Persistenza e tramonto di un archetipo contrattuale”, 2017) e il paesaggio (“Il diritto cangiante. Il lungo Novecento del paesaggio italiano”, 2019). È anche membro del cda e del comitato scientifico della Fondazione di studi storici Filippo Turati, del consiglio direttivo della Biblioteca del circolo giuridico dell’Università di Siena. È stato tra i soci fondatori della Società italiana di storia del lavoro.

Nel corso della prima riunione del Consiglio direttivo, il 13 febbraio, è stato eletto il nuovo Presidente; al Prof. Luca Verzichelli succede alla guida del CD una figura altrettanto autorevole della stessa Università, il Prof. Paolo Passaniti. Eletti anche due Vicepresidenti, Lio Scheggi e Stefano Campagna. La direzione è stata invece affidata a Ilaria Cansella, dottora di ricerca presso l’Università di Siena, con alle spalle una lunga collaborazione con l’Isgrec per l’attività di ricerca e formazione, coautrice di due numeri della collana Isgrec/Effigi, “Storie di indesiderabili e di confini. I reduci antifascisti di Spagna nei campi francesi (1939-1941)” e “Volontari antifascisti toscani nella guerra civile spagnola”.

Un impegno consolidato, quello dell’Isgrec, che si colloca oggi nel difficile contesto dell’avvio dei lavori per la ristrutturazione e il recupero della sede storica e della nuova sfida della progettazione culturale e scientifica per “far vivere” la Casa della memoria al Futuro a Maiano Lavacchio.

Tanti i progetti a breve e medio periodo per l’Isgrec, la cui attività, nonostante le difficoltà imposte dal contesto pandemico, ha continuato a rivolgersi alla scuola, con una collaborazione sempre più stretta con gli insegnanti del territorio che si avvalgono dei corsi di aggiornamento e dei laboratori per gli studenti. Prosegue anche l’attività di ricerca, con un progetto editoriale dedicato alla Resistenza in Maremma, che ha ricevuto il plauso e il contributo finanziario del Mibact. L’attività dell’Istituto continua ad essere rivolta alla cittadinanza, non solo attraverso l’organizzazione di eventi culturali come in occasione delle recenti celebrazioni del calendario civile, ma anche attraverso il servizio pubblico offerto dalla sua biblioteca e dall’archivio.




Presentazione del volume di Giacomo Pacini “La spia intoccabile. Federico Umberto D’Amato e l’Ufficio Affari Riservati” (Einaudi Storia, 2021)

immagine copertina evento fb

>>  (www.isgrec.it, www.facebook.com/isgrec.istitutostoricogr)

«Sapeva quasi tutto di tutti e quello che non sapeva, tutti pensavano che lo sapesse», si dice di Federico Umberto D’Amato: “anima nera” della Repubblica, per i suoi detrattori; il più grande uomo di intelligence che l’Italia abbia mai avuto, per i suoi estimatori. Per tutti un uomo temutissimo, a capo tra l’inizio degli anni Sessanta e la metà degli anni Ottanta dell’organismo informativo del Ministero dell’Interno, quell’Ufficio Affari Riservati (UAR) al centro dei più grandi misteri italiani durante gli anni della guerra fredda. La sua figura è al centro del nuovo volume dello storico Giacomo Pacini, “La spia intoccabile. Federico Umberto D’Amato e l’Ufficio Affari Riservati”, appena uscito per Einaudi Storia e subito balzato in testa nelle classifiche dei libri più venduti.

Pacini, già autore nel 2010 di “Il cuore occulto del potere. Storia dell’ufficio affari riservati del Viminale (1919-1984)”, pubblicato con l’editore Nutrimenti, e di “Le altre Gladio: La lotta segreta anticomunista in Italia. 1943-1991”, pubblicato sempre nella collana Einaudi Storia nel 2014, ricostituisce attraverso un apparato documentale imponente la storia dell’UAR e l’operato di Federico Umberto D’Amato che ne era a capo; ne esce il quadro di un organismo responsabile di una spregiudicata e capillare opere di infiltrazione all’interno di partiti politici, sindacati e movimenti extraparlamentari, una “polizia parallela” del tutto autonoma rispetto alle forze di pubblica sicurezza, in grado di gestire e tenere a libro paga centinaia di informatori in tutta Italia. L’UAR era un ente, quindi, che agiva come un vero e proprio servizio segreto al di sopra delle leggi e del Parlamento, non troppo conosciuto alla stampa, alle forze politiche e alla stessa magistratura. Lo stesso Federico Umberto D’Amato, per anni detentore di un potere talmente pervasivo da permettergli di condizionare le scelte politiche dei vari ministri dell’Interno, è un personaggio oscuro e poco conosciuto, sul quale Pacini riesce finalmente a far luce.

Venerdì 12 febbraio alle ore 17.30  ne discuteranno con l’autore i giornalisti e scrittori Paolo Morando e Fabio Isman nel corso di un incontro on line nella pagina facebook e nel sito internet dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea. L’evento è organizzato dall’Isgrec in collaborazione con Giulio Einaudi editore. Info: ISGREC, 0564415219, segreteria@isgrec.it, www.isgrec.it, www.facebook.com/isgrec.istitutostoricogr