La Biblioteca di Scienze Sociali dell’Università di Firenze ricorda con un video la figura e gli studi di Andrea Devoto

Andrea Devoto e i campi di sterminio
Con un proprio video, la Biblioteca di Scienze Sociali dell’Università di Firenze ricordare la figura e gli studi di Andrea Devoto. L’iniziativa vuole essere un forte invito a scoprire la sua raccolta di libri e il suo archivio conservati presso la Biblioteca.
https://www.youtube.com/watch?v=YV10dehLejQ

Andrea Devoto (1927 – 1994), psichiatra e psicologo sociale, ha dedicato tanta parte delle sue ricerche alle dinamiche che sono alla base dei regimi totalitari, alla psicologia delle vittime e dei carnefici dei campi di sterminio, alla solitudine dei sopravvissuti, al valore della testimonianza.
Crediti
Citazioni dalle opere di Andrea Devoto Ricerca documentaria: Lucilla Conigliello, Eugenia Corbino, Maria Giovanna Le Divelec Devoto, Vincenzo Natile, Francesca Palareti Testi: Eugenia Corbino, Lucilla Conigliello Interpreti: Lapo Montelatici, studente; Eugenia Corbino, bibliotecaria Acting coach: Rosaria Giangrande Coordinamento, riprese e montaggio: Vincenzo Natile Wiegala (Lullaby) by Ilse Weber (1903-1944): Arr. The alt Default Dave Connor, Double Bass, Hannah Nicholas, Viola/Voice, Nathaniel Wolkstein, Guitar https://youtu.be/R7jlV4QOKrE




Pian d’Albero: nei luoghi dell’eccidio nasce il Sentiero della Memoria

Pian d’Albero è la nostra memoria fondativa, una memoria condivisa che non appartiene al passato, ma è un lasciapassare necessario per il futuro”: così la sindaca Giulia Mugnai ha ricordato i tragici fatti del giugno 1944 durante la doppia celebrazione per il 77° anniversario dell’eccidio di Pian d’Albero che si è tenuta domenica 20 giugno 2021, prima con una celebrazione istituzionale in forma ristretta davanti al casolare Cavicchi, teatro del massacro nazista, poi con la cerimonia pubblica al monumento alla memoria di Sant’Andrea di Campiglia.

Sabato 26 giugno, poi, è avvenuta l’inaugurazione del Sentiero della Memoria, un percorso escursionistico attraverso i luoghi simbolo della Resistenza sui Monti Scalari, tra i quali lo stesso casolare.

“Nell’eccidio del 20 giugno 1944 furono ammazzate 39 persone. Morirono giovani partigiani e contadini, morì il piccolo Aronne Cavicchi, poco più di 14 anni. Pian d’Albero è una ferita profonda che ci rammenta costantemente la ferocia del nazifascismo, ma ci racconta anche di come la comunità abbia saputo rinascere e ricostruirsi con la solidarietà, i diritti, la democrazia, anziché con la vendetta”, ha detto la sindaca.

Pian d’Albero è anche la tappa principale del Sentiero della Memoria, un percorso ad anello lungo circa 11 chilometri, con partenza e arrivo a Poggio alla Croce, attraversando i luoghi della Resistenza sui Monti Scalari: il casolare dei Cavicchi, teatro dell’eccidio, ma anche altri casali e rifugi di fortuna che vennero utilizzati dalla Brigata partigiana Sinigaglia, fino a raggiungere la linea Mädchen, ultimo avamposto difensivo delle forze nazifasciste, teatro di un durissimo scontro al termine del quale ebbe la meglio il reggimento scozzese dei Black Watch, che nel luglio 1944 riuscì a sfondare. Lungo il percorso, dei pannelli informativi raccontano le vicende di quei tragici giorni. Il tracciato escursionistico non presenta particolari difficoltà ed è adatto a chiunque abbia un minimo di confidenza con la camminata nel bosco.

Il Sentiero della Memoria è un progetto promosso da Comune di Figline e Incisa Valdarno, Comune di Greve in Chianti, Anpi Figline, Anpi Bagno a Ripoli, Anpi Firenze Sud (Gavinana), Anpi Ponte a Ema, Anpi Rignano Reggello, realizzato anche grazie alla collaborazione di omunCai Firenze, Gaib – Gruppo Avvistamento Incendi Boschivi, Gruppo San Michele Gev del Chianti, Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, Prociv Incisa, Vab Rignano sull’Arno – Antincendi Boschivi – Protezione Civile, Circolo Sms Poggio alla Croce, Matteo Barucci, Oliviero Buccianti, Fabio Modi, Francesco Modi e in fase finale Valdisieve Offroad Club 4×4.

Il videohttps://www.youtube.com/watch?v=IrKAaQFe0Bg&t=258s




La scomparsa del Prof. Elia

eliaÈ stato un onore per l’Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea avere il Prof. Gian Franco Elia tra i propri soci, anche come membro, per alcuni anni, del Consiglio Direttivo. La sua decisione di aderire e di dare il suo contributo all’ISGREC rappresentarono un incoraggiamento prezioso per chi aveva allora il compito di condurre l’Istituto e una conferma autorevole della validità del percorso intrapreso. Sostenendoci, Elia mostrò infatti di condividere il nostro progetto culturale, che mirava – come tutt’oggi mira – a ripercorre la storia con sguardo critico: soprattutto la storia più recente e in particolare quella del nostro territorio. C’era, in quella partecipazione, la consapevolezza che la ricerca scientifica, a maggior ragione se ha per oggetto i fenomeni sociali e politici nel loro sviluppo storico, non può prescindere da un contesto di libero confronto tra i ricercatori, e tra loro e il pubblico a cui si rivolgono; e dunque la convinzione che solo la democrazia, come forma – sia pure sempre imperfetta – della convivenza civile, fornisce le condizioni in cui la ricerca può liberamente svilupparsi. La Resistenza, esperienza collettiva senza la quale in Italia non sarebbe oggi neppure possibile immaginare una cittadinanza democratica, era dunque per Elia il riferimento storico imprescindibile. A questi principi Elia ha ispirato il proprio impegno professionale e civile: come studioso, insegnante e amministratore, anche quando ha ricoperto un Ufficio di grande prestigio e responsabilità come quello di Rettore dell’Università di Pisa.

Tra i numerosi debiti che l’ISGREC ha nei confronti di Gianfranco Elia, in riferimento alla sua produzione scientifica, ci limitiamo a ricordare gli studi sulla trasformazione della nostra città e del nostro territorio tra ‘800 e ‘900, che ancora l’ISGREC indica ai giovani studiosi e a chiunque desideri comprendere a fondo il senso di un processo storico di lungo periodo che ci ha condotto, non senza contrasti e grandi sofferenze soprattutto a carico delle classi popolari, a vivere nelle condizioni attuali.

Fu Gianfranco Elia a pronunciare, nella biblioteca dell’ISGREC, l’orazione funebre di Francesco Chioccon, il primo presidente dell’Istituto, e volle allora mettere in evidenza la coerenza di antifascista e militante socialista del suo amico e compagno. Vi fu tuttavia nel suo discorso anche la rievocazione di una stagione culturale e politica che all’inizio degli anni Cinquanta aveva caratterizzato la nostra città e le aveva dato un rilievo che andava ben oltre la cerchia delle mura medicee. Ci fu in quegli anni, da parte di personalità certamente non comuni, il coraggio di andare oltre gli sterili orgogli provinciali, per proiettarsi, con la necessaria umiltà ma con sicura decisione, su orizzonti più vasti. Chioccon rappresentò con altri quella stagione; Elia ne fu forse l’esponente più giovane. Con lui oggi quella stagione scompare definitivamente. Di quella lezione rimane un’eredità da coltivare.

ISGREC




La Biblioteca Franco Serantini diventa “Ente Associato” dall’Istituto Nazionale per la Storia della Resistenza

Il Consiglio Generale dell’Istituto Nazionale per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea “F. Parri”, ha discusso e accolto la richiesta della Biblioteca Franco Serantini per il riconoscimento di “Ente Associato” all’Istituto Nazionale. La notizia è stata comunicata oggi alla Biblioteca dal prof. Paolo Pezzino presidente d ell’Istitutonazionale “F. Parri”.

Nel ringraziare il Presidente e il Consiglio Generale del “Parri” e tutti coloro, tra i soci e gli amici, che hanno lavorato intensamente in questi anni per raggiungere questo obiettivo, la direzione della Biblioteca F. Serantini sottolinea l’importanza di un riconoscimento che premia il lavoro svolto dalla struttura culturale pisana a partire dal 1979. Inoltre, Pisa e la sua provincia hanno ora finalmente un Istituto storico della resistenza, con una sede adeguata e un importante patrimonio documentario (oltre 60mila volumi e 6mila periodici, 90 fondi archivistici – tra i quali recentissimamente l’archivio della Federazione pisana del PCI – e tanti altri materiali) che può rappresentare degnamente il territorio nell’ambito della Rete nazionale, soprattutto nelle attività di ricerca e didattica sulla storia del Novecento.

L’adesione come “Ente Associato” vincola ora l’Istituto pisano alle finalità statutarie dell’Istituto nazionale,, per l’attuazione di attività coerenti con i suoi indirizzi programmatici, e fornisce la possibilità di partecipare ad iniziative della rete associativa del “Parri” (79 Istituti associati e collegati), per la ricerca ed il dibattito storiografico sull’età contemporanea, segnatamente per la tutela e la divulgazione della storia dell’antifascismo e della Resistenza.

per la Biblioteca F. Serantini
il direttore
Franco Bertolucci

Ghezzano (PI), 27 maggio 2021

[notizia tratta dal sito della Biblioteca]




USR Toscana e ISRT rinnovano il Protocollo triennale per il reciproco impegno didattico

L’Ufficio scolastico regionale della Toscana e l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea hanno rinnovato lo scorso 25 maggio il Protocollo triennale per le attività didattiche di reciproco interesse. In particolare sono individuate come aree di comune intervento:

• Formazione del personale della scuola nell’ambito della didattica della storia, con particolare riferimento alla contemporaneità nella sua dimensione globale ed europea nonché alla storia dell’Italia del Novecento, ai rapporti memoria-storia, all’uso delle fonti, a partire dal patrimonio documentario degli istituti storici della Resistenza;

• Sostegno alla diffusione dei processi di innovazione e sperimentazione didattica nell’area geostorica- sociale e documentalistica, con particolare riguardo all’intreccio tra storia ed Educazione alla cittadinanza e fra Storia ed Educazione alla Legalità •

Sostegno alla promozione e diffusione dei progetti didattici dell’ISRT e degli istituti associati in primo luogo per i progetti con valenza regionale per docenti e studenti delle scuole di ogni ordine e grado. • Ricerca-didattica, con particolare riguardo alla progettazione curricolare e alla valutazione;

• Sostegno ad iniziative coordinate tra Enti, Amministrazioni e organismi di cooperazione europea.

• Organizzazione della Giornata della Memoria, del Giorno del Ricordo, e delle altre scadenze del calendario civile in sinergia con le iniziative proposte dagli Enti Locali e dalle altre risorse presenti sul territorio




Apertura straordinaria del Museo della Deportazione per la Festa della Repubblica

̀ – FESTA DELLA REPUBBLICA – apertura straordinaria del Museo della Deportazione (Prato) anche il pomeriggio (.-. .-.) con su prenotazione alle ore 15.30.
Tutte le info sul sito del Museo http://www.museodelladeportazione.it/…/20/2-giugno-2021/




Deposizione delle Pietre d’Inciampo per 24 persone catturate all’Ospizio ebraico di Firenze

Il 5 maggio p.v. alle ore 11,00 in viale Amendola 4 si svolgerà anche a Firenze la posa di 24 pietre d’inciampo in memoria delle persone che il 24/5/1944 furono deportati dall’Ospizio Israelitico di Firenze, fra i quali vi erano anche una mamma con i suoi due bambini.

La manifestazione organizzata con la collaborazione del Comune di Firenze si svolgerà nel rispetto delle misure anti-Covid,  con le persone presenti all’aperto, in numero ridotto e avranno l’obbligo di indossare le mascherine e di mantenere le debite distanze.

La data della posa è stata decisa in collaborazione con il Comune di Firenze, in prossimità e nell’ambito delle celebrazioni del 25 aprile e vedrà la partecipazione del Sindaco e di altre autorità locali. Sarà presente il direttore dell’ISRT Matteo Mazzoni. Interverrà Marta Baiardi, ricercatrice dell’ISRT, che ha compiuto la ricerca e terrà l’introduzione storica.

Elenco dei 24 deportati, a cura di Marta Bariardi: BAIARDI-DEPORTATI OSPIZIO




L’Assemblea dei soci ISRT approva i Bilanci 2020 e 2021 all’unanimità.

Giovedì 29 aprile, in modalità online, l’Assemblea dei soci, dopo aver ascoltato le Relazioni del Presidente Giuseppe Matulli, del Direttore Matteo Mazzoni, del Presidente del Collegio dei Sindaci revisori rag. Alessandro Basegni ha approvato all’unanimità il Bilancio Consuntivo 2020 e preventivo 2021.

Diversi soci ha espresso viva gratitudine al direttore Mazzoni per il lavoro svolto e generale è la soddisfazione per come l’Istituto ha affrontato la pandemia e le sue difficili conseguenze nel corso del 2020 e dei primi del 2021. Il Direttore Mazzoni ha ricordato le criticità attuali dovute alle conseguenze economiche della crisi sanitaria sul Bilancio della Regione. L’Istituto presenta una situazione patrimoniale solida ma è fondamentale per l’esercizio in corso che sia completata l’erogazione del contributo ordinario previsto dalla regione Toscana. Il direttore ha anche evidenziato gli aspetti strategici essenziali per l’attività dell’Istituto: tutela e promozione del patrimonio, sviluppo di attività di ricerca, didattica e promozione della conoscenza storica sia in modalità online che, auspicabilmente, in presenza, sviluppo di politiche di collaborazione e rete con le diverse realtà culturali e istituzionali del territorio, proseguendo quanto fatto in questi anni. Il Presidente Matulli concludendo i lavori ha sottolineato la necessità che l’Istituo affronti il nodo del potenziamento della propria struttura organizzativa per far fronte ai crescenti impegni e alle sfide in atto.