IN MEMORIA DI | Natale Gabrielli, reduce della Ritirata di Russia

Natale Gabbrielli si è spento
pochi giorni fa nella sua Valdelsa, alla venerabile età di novantotto anni.

Questo nome non dice nulla al grande pubblico ed è logico che sia così perché l’anziano signore in questione fu soltanto un soldato semplice inviato dall’ambizione di Benito Mussolini a combattere nelle steppe russe.
Chi lo conosceva, nel leggere questa notizia, avrà senz’altro ripensato a quelle parole – Qui è la fine. Sarò pasto per gli avvoltoi! – pronunciate dallo stesso Gabbrielli del lontano dicembre 1942 e ricordate, con il sorriso sulle labbra, in un’intervista rilasciata nel 2015[1].
Fante della Divisione Cosseria, il primo luglio 1942, il ventiduenne Gabbrielli salì sulla tradotta che dopo tredici giorni lo portò alla sua prima tappa in terra sovietica, ossia a Kantemirovka, di lì a piedi, per ottocento chilometri (percorsi in una ventina di giorni) sino a Luganskaja, nelle immediate retrovie del fronte del Don.
E qui, oltre i dati prettamente storiografici, nei suoi racconti il vissuto personale iniziava ad affiorare: le dotazioni tecniche, drammaticamente insufficienti, la marcia interminabile nell’estate torrida, le divise inadeguate (di panno anziché di tela), la mancanza di acqua da bere, la polvere che seccava la gola ma anche le furbate, regolarmente scoperte e redarguite -più o meno bonariamente- dagli ufficiali, per sopportare meglio i disagi.

Una storia, dunque, quella di Natale, ricca di aneddoti, ricordati in modo preciso e puntuale anche nei momenti drammatici della ritirata, non quella del corpo d’armata alpino resa celebre da Mario Rigoni Stern, bensì quella precedente di quasi un mese che vide come protagonisti i
superstiti delle divisioni della nostra fanteria.
Quando i carri armati sovietici, il 16 dicembre 1943, ruppero il fronte del Don, la Cosseria, sostanzialmente impotente in una guerra meccanizzata, non poté far nulla se non ripiegare, nel vano tentativo che la ritirata non si trasformasse in un disastro; e Gabbrielli che quel disastro lo subì, gli sopravvisse e ne divenne un lucido testimone.
Senza mangiare, con i piedi congelati, i carri armati sovietici costantemente alle spalle, i razzi sulla testa, le temperature che toccavano i trenta gradi sotto zero, per un caso fortunato (rimasto solo, semiassiderato, Natale si buttò in un fossato aspettando la morte quando un camion italiano, che passava per caso, lo trasse in salvo) riuscì ad arrivare, con la forza della disperazione, a Voroschilograd sul Donez negli ultimi
giorni del 1942, quindi, con mezzi di fortuna, raggiunse Doneck il primo di febbraio 1943, da dove successivamente venne rimpatriato a causa della grave forma di congelamento patita ai piedi.

Nonostante la tragedia vissuta, per tutta la vita Gabbrielli ha raccontato i suoi ricordi con un’umiltà ed un’ironia rare in una persona che è stata segnata dai traumi della grande storia. La sua testimonianza era particolarmente toccante quando raccontava l’episodio del dottor Renato Dulbecco (il noto scienziato, all’epoca ufficiale medico) che nel pieno del caos della ritirata, gli aveva negato il ricovero in ospedale considerandolo non grave o l’affetto dell’amico a cui, dato che non riusciva più a camminare, aveva chiesto di lasciarlo a morire nella neve.
Lasciato l’inferno bianco della steppa, dopo un lungo periodo di cure e riabilitazione, Natale Gabbrielli riuscì a recuperare la salute e a tornare alla sua Staggia Senese per raccontare la sua storia e per rendere giustizia a quei centoventimila ragazzi come lui che furono meno fortunati.




CORSO DI FORMAZIONE PER DOCENTI | Costituzione e storia dell’Italia repubblicana. I percorsi degli italiani in un Paese in trasformazione.

Corso di aggiornamento
per docenti delle scuole secondarie di secondo grado

Costituzione e storia  dell’Italia repubblicana.
I percorsi degli italiani in un Paese in trasformazione.

 

In occasione del 70° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione, grazie al sostegno della Regione Toscana, l’ISRT, in collaborazione con la rete toscana degli Istituti della Resistenza e dell’Età contemporanea e con l’Ufficio scolastico regionale, in collaborazione con l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, propone un corso di formazione per docenti di scuola superiore sulla storia della Repubblica alla luce del testo costituzionale, così da coglierne il rapporto con la società italiana nel succedersi delle generazioni e delle profonde trasformazioni culturali, economiche e politiche della penisola dall’uscita dal secondo conflitto mondiale ad oggi.

Il corso è la prima tappa di un più ampio progetto che intende mettere gli studenti al centro di un lavoro di approfondimento e riflessione sui tali temi, rendendoli protagonisti di una riflessione sui valori costituzionali e sulla più recente storia nazionale.
Tutti i docenti partecipanti si impegneranno a svolgere attività sull’Italia repubblicana e la Costituzione nel prossimo anno scolastico, secondo le loro inclinazioni e possibilità.

Un gruppo di docenti che si dichiareranno disponibili si impegneranno a lavorare con le proprie classi (terze o quarte) da marzo a ottobre 2018 sui temi prescelti. I frutti di questi lavori saranno presentati in occasione di un Convegno provinciale nell’autunno del 2018.

NB: I programmi dettagliati dei singoli incontri suddivisi per provincia saranno pubblicati da ciascun Istituto nella sezione Notizie o nella sezione Incontri ed eventi

+ Brochure con programmi in allegato.




V edizione Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa | Una storia partigiana

La Sezione ANPI “Bruno Terzani “ di Lastra a Signa, con il Patrocinio del Comune di Lastra a Signa, allo scopo di incentivare e promuovere la cultura letteraria sul territorio, indice la quinta edizione del Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa Una storia Partigiana.

“Non c’è possibilità di salvezza nell’indifferenza, nella neutralità, nell’attesa.
Bisogna agire. Subito. Ognuno mette da parte tutto e si mette in cammino, nessuno vi dà un ordine, nessuno vi dà un appuntamento.
Nessuno vi obbliga. Vi ritroverete in montagna, l’uno a fianco dell’altro.”
(da “Il partigiano bambino – la storia di Gildo Moncada” di Raimondo Moncada)

 Sezione 1) Poesia inedita in lingua italiana;
 Sezione 2) Narrativa inedita in lingua italiana.

Il tema delle opere presentate dovrà ispirarsi alla riflessione proposta:
Guardiamoci intorno: soprusi, violenze, razzismo, azioni fasciste lasciate impunite.
L’indifferenza porta alla morte della ragione; i partigiani di oggi hanno il dovere di prendere la penna e scrivere pagine di lotta in difesa di tutte le libertà.

Ciascun autore può partecipare con due testi per ciascuna sezione,
se in forma cartacea in sei copie, di cui solamente una dovrà riportare le generalità complete dell’autore: dati anagrafici, indirizzo, recapiti telefonici ed eventuale e-mail, oltre ad apposita dichiarazione da cui risulti che l’opera è frutto della propria creatività personale.

Le poesie non dovranno superare i 40 versi, mentre i racconti non dovranno eccedere le 4 cartelle.
I lavori dovranno essere presentati su fogli formato standard A4, dattiloscritti o scritti al computer. I testi non verranno restituiti: espletato il concorso, saranno distrutti o conservati presso l’archiviodella Sezione ANPI Bruno Terzani, o eventualmente pubblicati.

I testi dovranno essere spediti entro e non oltre il 15/03/2018 al seguente indirizzo:
Concorso di poesia e narrativa “UNA STORIA PARTIGIANA ”, presso Comune di Lastra a Signa – Piazza del Comune, 17 – 50055 Lastra a Signa (FI). In alternativa, chi lo desidera, può inviare le proprie opere via e-mail all’indirizzo della sede anpilastraasigna@gmail.com

 

Saranno avvisati soltanto i vincitori e i segnalati.
Notizie ed eventuali informazioni sul concorso si potranno rilevare sul sito dell’ANPI NAZIONALE, (www.anpi.it) oppure telefonando al numero 333.6690954 o inviando un’e-mail all’indirizzo anpilastraasigna@gmail.com.

 

Regolamento completo e premi in allegato.




Scomparso Antonio Ceseri, internato militare e testimone della strage nazista di Treuenbrietzen

È morto Antonio Ceseri internato militare italiano, uno degli ultimi testimoni dei tanti soldati e ufficiali italiani che dopo l’8 settembre del 1943 si rifiutarono di proseguire la guerra nazifascista. Portati nei territori del Reich furono usati come schiavi per contribuire al sistema produttivo ed economico tedesco spesso nelle situazioni più rischiose e nelle condizioni più difficili. In particolare Ceseri era l’ultimo testimone della strage di prigionieri compiuta dai nazisti al campo di Treuenbrietzen da parte dei nazisti, nel momento della ritirata.

 




Bandita dall’ISRT la seconda edizione del Premio Ivano Tognarini per tesi di dottorato

L’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, d’intesa con la famiglia Tognarini e con il patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana, promuove un premio per tesi di dottorato in Storia contemporanea al fine di onorare la memoria, l’opera scientifica e l’impegno civile del prof. Ivano Tognarini, Presidente dell’Istituto dal 2000 alla sua scomparsa nel marzo 2014. Docente di storia moderna all’Università degli studi di Siena, Ivano Tognarini si occupò anche intensamente di storia del Novecento, con particolare attenzione ai temi dell’antifascismo, della guerra mondiale, delle stragi nazifasciste e della Resistenza. Attento alle esigenze della società civile, egli dedicò sempre grande cura nell’attività di ricerca e divulgazione delle conoscenze storiche, rivolgendo una specifica attenzione ai giovani, e svolse un’attenta opera di conservazione e promozione delle memorie dei territori e delle città della Toscana. Con questa iniziativa, nel ricordarne la figura, si intende quindi riconoscere il valore della ricerca storica quale lievito di crescita culturale della nostra società e in particolare di una cittadinanza attiva e consapevole.
The Istituto Storico della Resistenza in Toscana, in agreement with the Tognarini family and with the patronage of the Consiglio Regionale della Toscana, intends to establish an award for a doctoral thesis in Contemporary History to honour the memory, the scientific work, and the civic and social commitment of Professor Ivano Tognarini, who served as President of the institute from 2000 until his death in March 2014. Professor of Modern History at the University of Siena, Ivano Tognarini investigated widely also in contemporary Italian history, with a specific focus on antifascism and Resistance movement, world war two and civilian massacres. He always cared for to the dissemination of the historical knowledge with a specific attention to the younger generations. He worked tirelessly to preserve and promote the memories of the communities and towns of Tuscany. With this initiative in his memory, we mean to acknowledge the value of historical research as a pillar of cultural growth of our society and in particular of an active and conscious citizenship.
In allegato il testo del Bando in italiano e inglese.

In allegato il testo del Bando del Premio con le condizioni per la partecipazione.

Termine per la presentazione delle domande: 31 gennaio 2018.




Grande successo dell’allestimento fiorentino della mostra “Catalogna bombardata” nelle scuole della città

L’allestimento fiorentino della Mostra “Catalogna bombardata” (curata dal Centro F. Buonarroti) voluto e promosso dall’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea (dal 13 novembre alla giornata di oggi), presso la Biblioteca delle Oblate, ha avuto un grande riscontro nella scuole che non solo hanno effettuato numerose visite guidate, ma, soprattutto, hanno avuto un percorso di formazione e approfondimento sulle tematiche generali della guerra civile spagnola grazie al personale e ai collaboratori dell’ISRT, così da acquisire una più significativa consapevolezza.
In particolare sono state effettuate lezioni di approfondimento sulla guerra civile spagnola in 5 scuole superiori: ITT Marco Polo, Liceo linguistico Pascoli, Ist. Prof.Cellini Tornabuoni Liceo classico Galileo Liceo Capponi-Machiavelli per un totale di 18 classi e circa 400 studenti.
Inoltre, hanno visitato la mostra 10 scuole superiori per 20 classi (420 studenti circa): ITT Marco Polo, Liceo linguistico Pascoli, Ist. Prof.Cellini Tornabuoni, Liceo classico Galileo, Liceo Capponi-Machiavelli, Ist.alberghiero F.Martini (Montecatini), Liceo scientifico Castelnuovo, Isis Galilei, Istituto delle Suore Serve di Maria Santissima Addolorata, ITSE Aldo Capitini di Agliana.
Questi dati confermano il significativo riscontro che ha avuto l’impegno dell’ISRT nella promozione della conoscenza di questa pagina della storia del ‘900.




Per riflettere su Calamandrei. Intervento su “Il Ponte” dell’avv. G. Conticelli curatore sulla mostra su Pietro Calamandrei a cura di ISRT e Comune di Firenze

Al termine del sessantesimo anno dalla scomparsa di Piero Calamandrei e all’approssimarsi del settantesimo dell’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, la Commissione cultura del Consiglio comunale di Firenze e l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea (Isrt) hanno promosso nell’Archivio storico comunale di Firenze la mostra Piero Calamandrei intellettuale democratico nella Firenze del dopoguerra, che rimane aperta sino al 13 dicembre 2017.

Per riflettere sul significato e le finalità della mostra, segnaliamo questo articolo pubblicato dal suo curatore, avv. Giulio Conticelli, sulla rivista “Il Ponte”:

Tre cerchi e un segmento: una mostra fiorentina per Piero Calamandrei

 




Grande successo per la Mostra “La città in guerra”

Grande successo per la Mostra “La città in guerra”, allestita alle Sale affrescate del Palazzo comunale di Pistoia dall’Istituto storico per la Resistenza di Pistoia e dall’Associazione Storia locale.

La mostra, inaugurata il 20 ottobre e aperta fino al 19 novembre, ha totalizzato circa 4000 visitatori. Grande anche il coinvolgimento delle scuole: 22 scolaresche, dalle elementari fino alla secondaria di secondo grado, hanno visitato la Mostra.

Presso l’Istituto storico della Resistenza di Pistoia e le librerie convenzionate è disponibile il catalogo.