Una mostra e non solo.. l’impegno scientifico dell’Istituto della Resistenza di Lucca in occasione del Giorno del Ricordo

L’Istituto storico della Resistenza di Lucca anche questo anno mostra il suo impegno nella celebrazione del giorno del ricordo.

Proprio il 10 Febbraio, viene inaugurata alle 17.30 nella Casa della Pace e della Memoria (Castello di San Donato, Mura Urbane) sulle mura, una mostra intitolata “Dall’Istria a Lucca: una raccolta di documenti familiari”.  Essa è curata da Armando Sestani, vicepresidente dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea, figlio di un esule istriano a Taranto, autore, tra l’altro, del saggio Esuli a Lucca. I profughi istriani, fiumani e dalmati 1947-56 (Pacini Fazzi editore, 2015). La mostra sarà aperta dal 10 al 22 Febbraio.

La mostra consiste in percorso storico attraverso una raccolta privata, appartenente alla famiglia del curatore,  di documenti e pubblicazioni varie che hanno come tema “le vicende complesse del confine orientale italiano”, come recita  la legge 30 marzo 2004 n. 92. Questa esposizione contiene giornali di d’epoca, cartoline e perfino la Gazzetta ufficiale sulla quale era pubblicata la legge che prevedeva l’italianizzazione dei cognomi slavi per cui Sestanich diventò Sestani. Che vuol dire per la quale come si collega e perfino Alla gazzetta ufficiale con la legge prefigge lo scopo di mostrare ai visitatori alcuni documenti originali che possono servire a conoscere, fuori da ogni retorica, una storia familiare, ma ci parlano anche della storia di donne e uomini che hanno attraversato il Novecento tra guerre, totalitarismi e spostamenti di confini che hanno segnato le loro vite.  Parte di queste persone sono state definite, anche burocraticamente, profughe o, per usare un termine di derivazione inglese, rifugiati.

Nel corso della loro vita hanno lavorato e hanno creato una famiglia, modificato il cognome, per imposizione o necessità, hanno dovuto optare per uno Stato piuttosto che per un altro, hanno abbandonato le città natie per vivere anni nei campi profughi, hanno agognato una casa.

Tale mostra, così come la proiezione del filmato “Gli esuli istriani, fiumani e dalmati a Lucca”, preceduta da una introduzione di Stefano Bucciarelli, presidente dell’ISREC di Lucca, dimostrano come alle polemiche che si rinnovano periodicamente ogni anno con toni più o meno accesi, ideologizzato il giorno del ricordo, si risponde con la storia: se la memoria difficilmente può essere condivisa, perché appartiene sempre ad un gruppo specifico, gli storici seri fondano le loro interpretazioni del passato su documenti, dunque su elementi esistenti, depositati negli archivi, non falsificabili. E i documenti parlano delle idee, dei pensieri e delle credenze degli uomini del passato – piccoli e grandi – e anche di eventi.

La contrapposizione ideologica inutile e pericolosa che politicizza le commemorazioni storiche è deprecabile e pericolosa.




Completato il lavoro di inventariazione dell’Archivio Barile depositato presso l’ISRT

È stato completato dalla dott.sa Marta Bonsanti, archivista dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, il lavoro di inventariazione del fondo archivistico di Paolo Barile, donato nel 2013 da Stefano Grassi (avvocato, docente universitario, stretto collaboratore di Barile), che ne era entrato in possesso dopo la morte del giurista, all’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, di cui Barile stesso era stato uno dei fondatori nel 1953 e presidente nel 2000 per pochi mesi prima della morte.

Il fondo rappresenta una risorsa documentaria importante non solo per gli storici, ma anche per gli studiosi del diritto ed è consultabile presso la sede dell’Istituto in via Carducci secondo le modalità previste per l’accesso all’Archivio. L’inventario sarà prossimamente pubblicato sul sito.




Premio “Luciano Russi” per la ricerca scientifica – Il bando

La Fondazione Luciano Russi, nata allo scopo di conservare e diffondere l’eredità culturale dello storico del Pensiero Politico, già Rettore dell’Università degli Studi di Teramo, nell’ambito delle proprie attività istituzionali promuove il Premio “Luciano Russi” per la ricerca scientifica destinato a premiare le due migliori tesi di laurea inedite nelle discipline delle scienze storiche, filosofiche, politiche e sociali.

Pubblichiamo qui il bando del Premio 2020:

Bando FLR 2019 Bando FLR 2019r




CONVEGNO: L’eredità di Nuto Revelli

Revelli in Toscana invito per Nuto Revelli




Insediato il Comitato scientifico del Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema

Martedì 7 gennaio si è insediato il Comitato Scientifico del Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema.

A farne parte sono Marco De Paolis, che è stato Procuratore Generale Militare sia nel processo che ha portato alla condanna di dieci SS per la strage di Sant’Anna di Stazzema sia di molti altri processi per crimini nazifascisti, il prof. Paolo Pezzino, Presidente dell’Istituto Nazionale Parri che coordina gli Istituti Storici della Resistenza e dell’età contemporanea, che è stato consulente per il processo su Sant’Anna e membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’occultamento dei fascicoli sulle stragi nel cosiddetto Armadio della Vergogna, il prof. Gianluca Fulvetti, docente di Storia Contemporanea all’Università di Pisa, autore di numerose pubblicazioni sul tema delle stragi contro i civili, lo storico locale Emmanuel Pesi, autore di alcune ricerche sul tema delle strage e il prof. Alessandro Romanini, docente alla Accademia di Belle Arti di Carrara, storico dell’arte e Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Ragghianti.

Il Comitato Scientifico è un organo previsto dal Regolamento dell’Istituzione Parco Nazionale della Pace ed esprime un parere sul programma delle attività oltre che su ogni questione attinente le scelte in campo artistico, storico, di ricerca. Nella prima seduta si è proceduto a prendere visione delle attività già calendarizzate per l’anno 2020 e a programmare le proposte per le prossime attività nel medio e lungo termine. Nel corso di tale seduta il Comitato ha eletto come Presidente il prof. Paolo Pezzino che ha un lungo percorso che lo lega a Sant’Anna di Stazzema.




Con voto unanime la Città metropolitana di Firenze rinnova il comodato d’uso delle sale all’ISRT

Lo scorso 27 novembre, il Consiglio metropolitano di Firenze ha confermato, con voto unanime di tutti i gruppi, il comodato d’uso gratuito per tre sale al piano terra di Palazzo medici Riccardi per l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea che proprio in tale luogo ha avuto la propria sede storica in continuità con le scelte del CTLN nella giornata dell’insurrezione di Firenze, l’11 agosto 1944.

Tutte le forze politiche hanno sottolineato il valore dell’Istituto, la sua funzione civile e culturale e l’importanza della Resistenza, nella varietà delle sue manifestazioni, quale fondamento della storia nazionale e della vita civile del Paese.




UN’ALTRA STORIA – Il progetto 2020 di ISRT sostenuto dalla Fondazione C. Marchi

[In allegato è possibile consultare il programma del corso di formazione]

Di seguito la scheda del progetto:

 

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La presentazione di “Paesaggi della memoria. Resistenze e luoghi dell’antifascismo in Italia” a Marina di Massa

In occasione della presentazione del progetto di Memoriale di Niccioletta, nella biblioteca comunale di Massa Marittima venerdì 22 Novembre si è tenuta la presentazione di Paesaggi della memoria. Resistenze e luoghi dell’antifascismo in Italia, pubblicato nel 2018 da ETS di Pisa,  a cura di Paolo Pezzino, Presidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri.

Paesaggi della memoria è il titolo di una volume corredato da un documentario su DVD, realizzato da Archivi della Resistenza di Fosdinovo, che illustra la costituzione di una rete di musei e luoghi di memoria dell’antifascismo, della deportazione, della seconda guerra mondiale, della Resistenza in Italia.

La rete si è costituita ufficialmente alla Casa della Memoria di Milano il 29 Settembre del 2016 ed è cresciuta nel tempo: dai 15 iniziali unisce oggi 28 fra memoriali e musei.

Dapprima il Prof. Pezzino ha proiettato il DVD, della durata di circa 40 minuti, che unisce interviste a studiosi a video ritratti dei 15 musei iniziali della rete. Il DVD è il prodotto di due anni passati da Archivi della Resistenza a fare riprese in giro per l’Italia centrosettentrionale, con scoperte sorprendenti di luoghi poco conosciuti, ma tutti attivi nel costituire, ognuno nella sua unicità, un tessuto di storia e memoria sulle vicende fondative della nostra democrazia. Il DVD, sotto la regia di Andrea Castagna e Alessio Giannanti, restituisce con alta intensità emotiva la realtà e il paesaggio di questi luoghi di memoria, come suggerisce la frase iniziale di Italo Calvino: “la Resistenza rappresentò la fusione fra paesaggio e persone”.

Nel suo intervento Paolo Pezzino ha illustrato il suo saggio introduttivo al volume e le finalità della rete, partendo innanzitutto dalla declinazione al plurale  della Resistenza: partigiani ai monti e nelle città, il coraggio delle donne nell’aiutare i militari sbandati dopo l’8  settembre e nella “manutenzione della vita” (Anna Bravo), la resistenza degli IMI nei campi di prigionia nazisti, la deportazione degli antifascisti e della popolazione civile, la persecuzione degli ebrei, le stragi di intere comunità.

Di tutto ciò parlano i tanti musei sparsi sul territorio nazionale. Pezzino ha rilevato la mancanza in Italia di un museo nazionale della Resistenza che in parte è la conseguenza del carattere localistico dell’attività resistenziale, e in parte la conseguenza della battaglia politica che sulla memoria della Resistenza si è combattuta, e si combatte tuttora, nell’Italia repubblicana.

Tuttavia la ricchezza e l’articolazione locale dei luoghi di memoria fanno sì che, riuniti in una rete, fondano il loro specifico racconto in una narrazione complessiva che restituisce il valore nazionale delle Resistenze.

Riferendosi poi alla difficile situazione culturale, sociale e politica attuale, Pezzino ha sostenuto che ognuno di questi luoghi è un avamposto di democrazia, da difendere e sviluppare, anche in presenza di un taglio generalizzato dei finanziamenti, con un impegno attivo e volontario di tutti coloro che si riconoscono nei valori della nostra Costituzione.