Bando per la pubblicazione di un’opera sulla storia e le culture politiche di GL e dell’azionismo

La collana editoriale “Testimoni della libertà”, nata e sviluppatasi grazie al sostegno della Fondazione Avvocato Faustino Dalmazzo, ha pubblicato con la casa editrice FrancoAngeli tra il 2007 e il 2017 dieci titoli, frutto di ricerche presentate nel corso degli anni durante il seminario “Giellismo e Azionismo. Cantieri aperti”:
– Leo Valiani. Gli anni della formazione. Tra socialismo, comunismo e rivoluzione democratica, di Andrea Ricciardi;
– Libertà individuale e organizzazione pubblica in Silvio Trentin, di Fulvio Cortese;
– Democrazia e identità nazionale nella vita di un antifascista tra Italia e Stati Uniti: biografia di Max Ascoli (1898-1947), di Davide Grippa;
– La diaspora azionista. Dalla Resistenza alla nascita del Partito radicale, di Elena Savino;
– Per la giustizia e la libertà. La stampa Gielle nel secondo dopoguerra, di Diego Giachetti;
– Ernesto Rossi, Altiero Spinelli, «Empirico» e «Pantagruel». Per un’Europa diversa. Carteggio 1943-1945, a cura di Piero S. Graglia;
– L’illusione della parità. Donne e questione femminile in Giustizia e Libertà e nel Partito d’azione, di Noemi Crain Merz;
– Giulio Bolaffi, Partigiani in Val di Susa. I nove Diari di Aldo Laghi, a cura di Chiara Colombini;
– Partigiani in borghese. Il movimento di Unità popolare nell’Italia degli anni Cinquanta, di Roberto Colozza
– Alla ricerca della libertà. Vita di Aldo Garosci, di Daniele Pipitone

Nella convinzione che la collana abbia rappresentato un’occasione importante per molti ricercatori e che abbia dato un contributo notevole all’ambito di studi legato all’esperienza politico-culturale di Giustizia e Libertà e del Partito d’azione e dei loro protagonisti, l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” ha deciso, a partire dal 2016, di aprire il bando per l’assegnazione del Premio Faustino Dalmazzo che dà luogo alla pubblicazione all’interno della collana anche a quanti non abbiano partecipato al seminario “Giellismo e Azionismo. Cantieri aperti”.

Il presente bando ha l’obiettivo di sostenere esclusivamente i costi per la pubblicazione ed è rivolto a tutti coloro che si occupino di GL, del Pda, delle culture ed esperienze politiche che a essi si richiamino: la partecipazione al seminario “Giellismo e Azionismo. Cantieri aperti” costituirà un elemento preferenziale, ma non vincolante, nella selezione dei lavori presentati.

Gli studiosi che intendono candidare la propria ricerca per la pubblicazione devono inviare all’indirizzo e-mail chiara.colombini@istoreto.it entro il 30 giugno 2017 un progetto editoriale così concepito:
– una presentazione (non più di 5 cartelle);
– un indice;
– un capitolo o un’introduzione di prova;
– una previsione orientativa delle battute complessive.

Condizione indispensabile per partecipare alla selezione è garantire la consegna del lavoro concluso entro e non oltre il 31 dicembre 2017. In caso di mancato rispetto del termine di consegna decadrà automaticamente l’impegno alla pubblicazione.

Si richiede inoltre ai candidati di fornire i propri recapiti (indirizzo, e-mail, telefono), un breve curriculum circa i propri studi, interessi ed eventuali pubblicazioni.

Con l’invio i candidati autorizzano il trattamento dei dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/03. I dati trasmessi saranno utili esclusivamente per il presente bando e non saranno trasmessi a terzi.
I materiali inviati, e non scelti per la pubblicazione, restano di proprietà dei candidati.

I risultati della selezione saranno comunicati il 17 luglio 2017.




Tra “Le Carte svelate”, lezione di Archivistica a Montecatini Terme

Una significativa opportunità culturale offerta dalla sezione di Montecatini – Monsummano Terme nel contesto della suggestiva mostra “Le Carte svelate“.




Scade il 15 maggio il bando dell’Accademia valdarnese per ricerche di valorizzazione del territorio

In allegato il testo del bando.




L’ISRT diventa Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea

A seguito dell’Assemblea straordinaria dei soci, svoltasi lo scorso 8 aprile e dei successivi adempimenti burocratici, l’ISRT ha modificato il proprio Statuto e assunto la nuova denominazione di Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea.

Per il Presidente, prof. Simone Neri Serneri, e per il Direttore, dott. Matteo Mazzoni, la nuova denominazione rende esplicito l’ampio arco cronologico a cui l’Istituto ormai guarda in tutti i propri ambiti di attività: dal patrimonio, alla didattica, alla ricerca e alla divulgazione scientifica. Allo stesso tempo sottolineano che questa apertura non significa una minore attenzione alla Resistenza che resta nei suoi nodi e nei suoi valori baricentro ideale ed effettivo dell’azione dell’ISRT.

In allegato il nuovo Statuto.

 




Cfp: Il movimento del ’77 – POSTICIPO SCADENZA al 31 marzo 1977

Comunichiamo che è posticipata al 31 marzo p.v. la scadenza per la presentazione di proposte per il Call for papers / Invito a partecipare al Convegno Il movimento del ’77, chesi terrà a Firenze il 30 novembre- 1 dicembre 2017, per iniziativa dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, in collaborazione con il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo dell’Università di Firenze.

In allegato il testo del Cfp aggiornato.

 




Ultimi giorni per aderire al Call for papers su “Il movimento del ’77” promosso dall’Istituto storico della Resistenza in Toscana

In allegato il Call for papers / Invito a partecipare al Convegno Il movimento del ’77, che si terrà a Firenze i 30 novembre- 1 dicembre 2017, per iniziativa dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, in collaborazione con il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo dell’Università di Firenze.
La scadenza per l’invio delle proposte è il 19 marzo p.v.




Borsa di studio Antonio Gramsci bandita dalla Fondazione Gramsci

Bando di ricerca in memoria di Antonio Gramsci.




23 gennaio: parte il Treno della Memoria della Regione Toscana

Il decimo treno della memoria toscano – la Regione lo ha tenuto a battesimo nel 2002– sarà dedicato quest’anno a Primo Levi. Iniziativa realizzata in collaborazione con il Museo della deportazione di Prato, sotto l’Alto Patronato del presidente della Repubblica.
L’edizione 2017 è stata presentata oggi dalla vicepresidnete Monica Barni, l’assessore all’istruzione Cristina Grieco e da Ugo Caffaz, animatore da sempre del treno della memoria.
“E’ sembrato doveroso, nel trentesimo anno della scomparsa, dedicare il treno di quest’anno alla memoria di Primo Levi – ha commentato Monica Barni – Questo viaggio è un percorso di conoscenza e di consapevolezza e un percorso di riflessione sulla memoria che la Regione Toscana sta portando avanti da vari anni. Un percorso che non è limitato al viaggio verso Auschwitz ma che è completato da un attività di formazione sui docenti e degli studenti. Tutto questo si inserisce nel tema della memoria e del rispetto della diversità, una politica pubblica che mira alla costruzione dei diritti di cittadinanza”.
“Questo viaggio ha un valore educativo immenso – ha aggiunto Cristina Grieco – . Da docente, ho visto tornare i miei studenti trasformati da questa esperienza, che li vede viaggiare insieme ai testimoni, un fatto quest’ultimo che dà un valore aggiunto e che contribuisce a rendere il vissuto indimenticabile. Sono contenta dunque quet’anno di poter accompagnare i giovani studenti. La Regione, con il presidente Rossi, la vicepresidente Barni e me è molto presente perché da sempre crede in questa iniziativa che siamo sicuri sarà fondamentale per la loro crescita di persone e di cittadini.
“Spesso quando le cose si ripetono vengono a noia – ha quindi detto Ugo Caffaz – . Non succede al Treno della Memoria che ogni anno credo serva di più. Perché i drammi di oggi ricordano quelli di ieri e viceversa. Educativo è dunque capire e far capire i meccanismi che portano l’uomo a questo punto di abrrazione che vediamo ripetersi oggi sui barconi che solcano il Mediterraneo, che abbiamo visto durante la guerra in Ex Jugoslavia. Non dobbiamo voltarsi dall’altra parte. Ai tempi di Auschwitz coloro che riuscivano a non girare lo sguardo erano veri eroi. Oggi bisogna essere tutti eroi”.
Primo Levi, scomparso nel 1987 (e dunque quest’anno ricorrono trenta annid alla morte), è lo scrittore reduce da Auschwitz famoso anche all’estero, che con “Se questo è un uomo” ha fatto conoscere al mondo l’incubo dei campi di sterminio. Un libro che è oggi un bestseller ma che allora, nel 1947, con difficoltà riuscì a stampare, i primi cinque capitoli usciti su una rivista e delle 2500 copie tirate della prima edizione, stampata da un piccolo editore, De Silva, ne furono vendute solo 1500. Primo Levi, oltre ad essere lo scrittore che tutti conosciamo, testimone lucido e coraggioso dello sterminio nazista, ha partecipato però anche ad un viaggio della memoria toscano, organizzato il 7 gennaio 1983 dall’allora Provincia di Firenze: non in treno ma in pullman (guarda il video). E anche da qui nasce la dedica.
Il treno della memoria ripartirà lunedì 23 gennaio, il decimo appunto da quando nel 2002 la Regione Toscana, allora pioniera e poi seguita da altri, decise di portare in Polonia gli studenti delle scuole superiori e poi anche dell’Università: per non dimenticare e per capire, per ascoltare dai sopravvissuti e per vedere di persona gli orrori di quello che è stato lo sterminio nazista. Degli ebrei, ma non solo degli ebrei. Un viaggio mai improvvisato, preceduto da un lavoro nelle scuole e con gli insegnanti che inizia ad agosto, con una summer school. Un viaggio-studio dedicato ai giovani, nel contesto anche dell’ampio e diversificato ventaglio di politiche regionali raccolte nel progetto Giovanisì.

Dal 2002 fino al 2005 il treno toscano della memoria è partito tutti gli anni, per quattro volte. Un anno, nel 2005, addirittura due sono stati i convogli. Poi, dal 2006, la partenza è stata ad anni alterni: il treno nei dispari, altre iniziative con i ragazzi (diecimila studenti di tutta la Toscana al Mandela Forum di Firenze) nei pari.
Il fischio del capotreno sarà a mezzogiorno del 23 gennaio, dalla stazione fiorentina di Santa Maria Novella. Sopra ci saranno 501 studenti (e 60 insegnanti) da 59 diverse scuole superiori di tutte e dieci le province della Toscana. Parteciperanno anche 60 studenti universitari dei tre atenei di Firenze, Pisa e Siena (compresa l’università per stranieri), oltre a diversi rappresentanti istituzionali e di associazioni. In tutto, compreso il personale di supporto, 750 persone. Il rientro a Firenze è previsto per il 27 gennaio, giorno della memoria e della liberazione del campo di Auschwitz da parte dell’esercito russo dell’Armata Rossa.
Sul treno saranno presenti le seguenti comunità e associazioni: Comunità ebraica di Firenze e Pisa; Associazione Azione Gay e Lesbica; Comunità Rom e Sinti di Firenze e di Prato; Associazione Nazionale ex Deportati (ANED) sezioni di Firenze, Prato, Pisa, Empoli; Associazione Nazionale ex Internati (ANEI); Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI). Il Treno della Memoria è organizzato in collaborazione con la Fondazione Museo della deportazione di Prato e hanno collaborato alla realizzazione delle varie fasi del Treno l’Ufficio scolastico Regionale per la selezione di docenti delle scuole superiori e l’Agenzia per il Diritto allo studio universitario per la selezione degli studenti universitari.

L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie ha collaborato presentando la propria offerta didattica rivolta alle scuole durante la formazione per i docenti toscani svolta alla Summer School 2016 in preparazione dell’evento. La stessa Agenzia offrirà a tutti i partecipanti al Treno della Memoria 2017, il testo di Frediano Sessi e Carlo Saletti, Auschwitz, Marsilio, Venezia, 2016, una edizione aggiornata della guida per la visita al campo e al memorial, appositamente pensata per gli studenti.