Concluso il progetto sul fondo Risaliti conservato nell’archivio dell’Istituto storico della Resistenza di Pistoia

L’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Pistoia è lieto di comunicare che si è concluso il progetto di riordinamento, ricondizionamento e inventariazione del fondo Renato Risaliti, ad opera dell’archivista Alessia Artini. L’attività è inserita all’interno del progetto “Il futuro della memoria. Tutela e salvaguardia dei fondi archivistici conservati negli istituti culturali della rete REDOP” realizzato dalla Rete documentaria della provincia di Pistoia e sostenuto dalla Fondazione CARIPT nell’ambito del bando “Restauro del patrimonio artistico e digitalizzazione dei beni culturali”.

Il materiale era stato donato a più riprese dal suo possessore, Renato Risaliti (Agliana 20/05/1935 – Pistoia 16/09/2020), uomo di grande spessore culturale e intellettuale, già nostro socio. Aveva dedicato la sua vita agli studi storici, frequentando dal 1956 l’Università a Mosca, dove si laureò, con il gruppo italiano di scambio culturale con l’URSS. A inizio anni ‘70 prese servizio presso l’Università degli Studi di Firenze, diventando professore ordinario di Storia dell’Europa Orientale e incentrando i suoi studi alla storia della Russia dei secoli XVIII e XIX. Di lui ricordiamo il pionieristico volume “Antifascismo e resistenza nel pistoiese”.

Il fondo è composto da 6 faldoni, 101 unità, 5 inserti, 814 documenti e comprende documentazione sulla Resistenza armata, Resistenza non armata, Licio Gelli, ANPI, fascismo. Proprio le carte relative alla Resistenza non armata (raccoglitore “Aiuti ai prigionieri alleati”) era stato oggetto di un precedente lavoro di valorizzazione e interamente digitalizzato nel 2018 da Ilaria Cordovani nell’ambito del progetto di tirocinio svolto in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze e l’University of Lincoln (UK), rendendolo disponibile online nell’archivio digitale dell’International Bomber Command Center (IBCC) della stessa università inglese.

L’inventario è consultabile al link: www.istitutostoricoresistenza.it/wp-content/uploads/2024/12/Inventario-completo-fondo-Risaliti.pdf




Spazi contesi. Itinerari fra i luoghi del conflitto sociale. Call for Columns del numero monografico della rivista «Farestoria. Società e storia pubblica»

In età contemporanea, tra le articolazioni del conflitto sociale non di rado spicca una certa materialità legata alla contesa sugli spazi. A partire dalla fine del XIX secolo, infatti, l’intreccio tra i macro-processi di industrializzazione, urbanizzazione e partecipazione di massa alla vita politica del Paese, ha favorito l’emergere di interstizi conflittuali proprio a partire dalla gestione di spazi attraversati e vissuti nel quotidiano o depositari dei più disparati portati simbolici.

Nel periodo che da fine Ottocento arriva sino ai giorni nostri, la storia italiana risulta costellata di esempi significativi di conflitti di questa natura: a partire dalle più classiche vicende di occupazioni di fabbrica, manifestazioni di piazza non autorizzate, lotte per il pane, la terra o la casa; passando per rivendicazioni ecologiste o di difesa dei beni comuni.

In queste circostanze, i luoghi del conflitto si presentano al contempo come l’oggetto del contendere e il teatro della contesa stessa. È proprio in virtù di questa specificità che intorno alla gestione, all’occupazione e alla risignificazione degli spazi si sono originate forme inedite di resistenza dal basso animate da una molteplicità di soggetti aggregatisi per specifiche occasioni o organizzati in associazioni, comitati, movimenti e partiti.

In quest’ottica, lo spazio conteso può rappresentare un originale osservatorio capace di restituire la complessità dei fenomeni economici, politici, sociali e culturali che hanno plasmato e continuano modellare la storia contemporanea del Paese. La necessità di dedicarsi alla ricostruzione di una geografia storica della conflittualità sociale risponde, inoltre, agli interrogativi di storiche e storici immersi in un presente in cui il controllo e la gestione degli spazi permane al centro di dissensi e contrasti politici talvolta radicali.

All’approfondimento della dimensione spaziale dei conflitti sociali nell’Italia contemporanea (1861 – oggi), la rivista «Farestoria» dedica un fascicolo monografico e lancia una Call for Columns per strutturare la sezione rubriche. I contributi potranno declinare il tema percorrendo le seguenti traiettorie di ricerca:

  • Processi partecipativi, occupazione a scopo sociale di immobili o spazi abbandonati, rigenerazioni urbane e rurali ed esperienze cooperative.
  • Sviluppo edilizio, politiche della casa e diritto all’abitare.
  • Tensioni centro-periferia nella fruizione degli spazi, con particolare attenzione ai disequilibri territoriali, alle disparità nell’accesso alle risorse, alla gestione dei servizi pubblici, alla distribuzione delle infrastrutture e ai processi di marginalizzazione.
  • Rapporto tra trasformazioni del sistema produttivo e trasformazioni del territorio a partire dall’impatto delle nuove tecnologie e dei riassetti produttivi su ambiente e lavoro, nonché dal conflitto capitale-ambiente.
  • Processi di privatizzazione dalla storica riduzione o soppressione dei tradizionali usi civici fino alla crisi dello stato sociale, monopoli, politiche delle concessioni e lotte per i beni comuni (acqua, salute, istruzione).
  • Impatto socio-ambientale delle politiche energetiche, infrastrutturali e della difesa (nucleare, grandi opere, grandi eventi, basi militari).
  • Conflitti tra dinamiche di sacralizzazione e secolarizzazione, con particolare riferimento al rapporto tra istituzioni laiche (pubbliche e private) e religiose nella concessione e gestione di spazi e servizi (pratiche confessionali, istruzione, assistenza, tempo libero).
  • Pratiche, narrazioni e contronarrazioni dello sfruttamento del paesaggio e dei beni demaniali, con particolare riguardo per la resistenza ai processi di turistificazione o gentrificazione.
  • Lotte contro l’occupazione e lo sfruttamento del territorio ad opera della criminalità organizzata (speculazioni edilizie, agromafie, gestioni delle emergenze).
  • Uso e contesa degli spazi pubblici a fini memoriali e processi di musealizzazione e/o sacralizzazione dei luoghi della memoria.

Le proposte, di massimo 3.000 battute spazi inclusi, e accompagnate da un breve curriculum del soggetto proponente, di massimo 2.000 battute spazi inclusi, dovranno essere inviate all’indirizzo e-mail farestoriaredazione@gmail.com entro il 30 aprile 2025. Potranno essere inviate proposte — al massimo una per proponente — da parte di studiose e studiosi, associazioni, gruppi informali, musei, enti e istituti culturali, scuole di ogni ordine e grado. Gli abstract inviati dovranno contenere un titolo provvisorio, una breve sintesi dell’argomento che intendono trattare, gli eventuali interlocutori e/o i soggetti coinvolti, e la tipologia di rubrica per la quale si intende concorrere.

Le tipologie di rubriche per le quali è possibile inviare proposte sono le seguenti:

— “Comunicare la storia”

Redazione di un testo di massimo 15.000 battute spazi inclusi con note alla americana e bibliografia a corredo incentrato sugli obiettivi e sugli strumenti di comunicazione e divulgazione delle attività realizzate.

— “Casi studio”

Redazione di un testo di massimo 15.000 battute spazi inclusi con note alla americana e bibliografia a corredo incentrato sullo studio di uno o più casi di particolare interesse.

— “I ferri del mestiere. Fonti per la storia”

Redazione di un testo di massimo 20.000 battute spazi inclusi con note alla americana e bibliografia dove vengono presentati archivi, centri di documentazione, fondi, fonti, gruppi di documenti e biblioteche, ecc., con particolare attenzione a quelli che presentano problematiche di tutela, valorizzazione e conservazione.

— “Public History”

Redazione di un testo di massimo 20.000 battute spazi inclusi con note alla americana e bibliografia a corredo incentrato su progetti di Public History che vedono forme di partecipazione del pubblico, sulla valenza pubblica degli stessi e/o sulla valorizzazione/patrimonializzazione/decostruzione di memorie storiche attraverso queste attività.

— “Storia orale”

Presentazione di una ricerca di storia orale di massimo 30.000 battute spazi inclusi con possibilità di inserire note a piè di pagina con i promotori e le promotrici e/o con i fruitori e le fruitrici delle attività e dei progetti realizzati.

— “Conversazioni storiografiche”

Realizzazione e trascrizione di un dialogo, sotto forma di intervista, di massimo 50.000 battute spazi inclusi, con un/a storico/a, da indicare nella proposta. Non sono previste note di nessun tipo.

— “Forum storiografico”

Realizzazione e trascrizione di un dialogo a più voci, di massimo 70.000 battute spazi inclusi, con storici e storiche, da indicare nella proposta. Non sono previste note di nessun tipo.

Cronoprogramma:

– Il termine ultimo per l’invio proposte è il 30 aprile 2025.

– I risultati della selezione saranno resi noti entro inizio giugno 2025 

– La consegna dei testi definitivi dovrà effettuarsi entro il 30 settembre 2025.

 

Il PDF è disponibile alla pagina CFP Farestoria 2025-1.




Esito della Quinta edizione del Premio “Ivano Tognarini”

L’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, d’intesa con la famiglia Tognarini, ha promosso la quinta edizione del premio per tesi di dottorato in Storia contemporanea al fine di onorare la memoria, l’opera scientifica e l’impegno civile del prof. Ivano Tognarini, Presidente dell’Istituto dal 2000 alla sua scomparsa nel marzo 2014. Docente di storia moderna all’Università degli studi di Siena, Ivano Tognarini si occupò anche intensamente di storia del Novecento, con particolare attenzione ai temi dell’antifascismo, della guerra mondiale, delle stragi nazifasciste e della Resistenza. Attento alle esigenze della società civile, egli dedicò sempre grande cura nell’attività di ricerca e divulgazione delle conoscenze storiche, rivolgendo una specifica attenzione ai giovani, e svolse un’attenta opera di conservazione e promozione delle memorie dei territori e delle città della Toscana. Con questa iniziativa, nel ricordarne la figura, si intende quindi riconoscere il valore della ricerca storica quale lievito di crescita culturale della nostra società e in particolare di una cittadinanza attiva e consapevole.

Il premio è stato reso possibile grazie al sostegno e ai contributi di Cgil Toscana, CISL Toscana, Cooperativa Cuore LiburniaSociale, del nostro Istituto e della famiglia Tognarini.

La commissione giudicatrice  – composta da: Roberto Bianchi (Università di Firenze), Francesca Cavarocchi (Università di Firenze), Alessio Gagliardi (Università di Bologna), Valeria Galimi (Università di Firenze), Luigi Tomassini (Università di Bologna) e Niccolò Tognarini in rappresentanza della famiglia – ha attribuito il premio di euro 3.000,00 a

Anthony Santilli, Insularità e regimi punitivi. Strategie, gestione e circuiti della relegazione tra esigenze locali e statali. Ventotene (XIX-XX secolo)

Sono risultati meritevoli di menzione i seguenti lavori:
Giordano Bottecchia, Deux fois étrangers : les Juifs de Libye entre la Libye et l’Italie, entre construction et reconstructionnationale (1949-1987)
Marzia Cartolari, AMBASSADORS OF BEAUTY. ITALIAN OLD MASTERS AND FASCIST CULTURAL DIPLOMACY (1930-1940)
Lorenzo Pera, LA LUNGA RSI: VIOLENZA E REPRESSIONE ANTIPARTIGIANA DEL FASCISMO REPUBBLICANO TOSCANO

La cerimonia di premiazione è prevista per il prossimo mese di aprile. Seguiranno dettagli.

 




Il nuovo corso di formazione per docenti di ISREC LUCCA

A partire da #giovedi17ottobre si attiva il programma del corso #online di formazione docenti: “Guerra totale tra XX e XXI Secolo” promosso da #isreclucca .
Scorrete le immagini per scoprire tutte le lezioni!
Per chi fosse interessato è già possibile iscriversi al corso inviando una mail a: isreclucca@gmail.com
allegando la ricevuta del bonifico.
A breve apriranno anche le iscrizioni su S.O.F.I.A. per il rilascio dell’attestato da questa piattaforma.



Conclusa la digitalizzazione del “fondo manifesti” dell’Istituto storico della Resistenza di Pistoia!

Conclusa la digitalizzazione del “fondo manifesti” dell’Istituto storico della Resistenza di Pistoia!

Il corpus principale e storicamente più rilevante è composto dai manifesti originali. Il totale degli esemplari unici è di 826 su vario formato (A0, A1, A2, A3), liberamente consultabili in sede.
L’archivio è composto da manifesti raffiguranti o tematizzanti: diversi periodi della storia italiana, europea e globale del Novecento; episodi locali (come elezioni o eventi); iniziative promosse dall’ISRPT o da altri enti.
Nel suo insieme gli esemplari spaziano (come datazione) dagli anni Cinquanta al 2024. Sono presenti anche alcune ristampe di manifesti dei primi anni Dieci del Novecento, del Ventennio fascista, del secondo conflitto mondiale e dei movimenti per i diritti civili, il disarmo, la pace e la libera ricerca databili dagli anni Sessanta agli Ottanta del secolo scorso.
La digitalizzazione è stata realizzata nell’ambito del progetto “Le radici e le ali” finanziato dalla Fondazione Caript a favore della Rete documentaria della provincia di Pistoia.
Per maggiori info e per consultare l’inventario: www.istitutostoricoresistenza.it/fondo-manifesti/




La Rete Toscana dei Sistemi Museali Storia e Memoria del 900 in un podcast!

La Rete Toscana dei Sistemi Museali Storia e Memoria del 900 viene presentata in un podcast a cura di Controradio.

Con le interviste a Michele Morabito, Sant’Anna di Stazzema – Parco Nazionale della Pace (Lucca), Carola Baruzzo, Museo audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo (Massa), Enrico Iozzelli, Museo della Deportazione e della Resistenza di Prato, Laura Mattei, @stanzedellamemoria di Siena, Natalia Cangi, Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (Arezzo).
Musiche di Meme Lucarelli e Stefano Picchi.
Puntata a cura di Rossana Mamberto.

Un progetto del Sistema Museale, Musei Storia e Memoria del Novecento, curato da @controradiofirenzecon il contributo della Regione Toscana.
Ascolta il podcast:

1. La Rete Toscana dei Sistemi Museali Storia e Memoria del 900 – www.controradio.it




Uscito il nuovo numero di Documenti e studi” rivista dell’Istituto della Resistenza di Lucca

Si comunica che è uscito il nuovo numero di Documenti e Studi, rivista dell’Istituto storico della Resistenza di Lucca, dedicato a alimentazione e storia.




L’ISRT ringrazia per i tanti generosi contributi ottenuti per il CROWDFUNDING sostenuto da Unicoop

Consegnato oggi l’assegno da 27.480 Euro all’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea che, con il contributo, potrà digitalizzare il proprio archivio, realizzare il nuovo sito e valorizzare il grande patrimonio storico e di memoria di cui è custode. La consegna dell’assegno è avvenuta stamattina, presso la sede di Unicoop Firenze, alla presenza di Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze e di Vannino Chiti, presidente dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea. Il crowdfunding, lanciato lo scorso 25 aprile da Unicoop Firenze, in collaborazione con la Fondazione Il Cuore si scioglie, si è chiuso il 25 giugno con un risultato di raccolta che ha superato l’iniziale obiettivo dei 20mila Euro, raggiungendo il totale di 27.480 Euro, raccolti attraverso le donazioni su Eppela e le tante iniziative promosse sul territorio: le attività di raccolta hanno visto il contributo attivo delle sezioni soci che, insieme alle associazioni del territorio, hanno organizzato oltre 20 eventi fra cene, spettacoli, visite guidate, camminate e incontri sui temi della Resistenza e della memoria storica. Tra gli eventi più partecipati, la cena del 12 giugno nella piazza del Centro San Donato, a Firenze, che ha visto la partecipazione di oltre 500 persone e grazie alla quale sono stati raccolti oltre 5mila Euro e le camminate della memoria in Valdisieve e nel Valdarno Fiorentino, che hanno totalizzato circa 3mila Euro di donazioni. Molte anche le donazioni arrivate dai presidi che, nei primi giorni di maggio, le sezioni soci hanno organizzato nei Coop.fi per promuovere l’iniziativa e invitare soci e clienti a contribuire alla raccolta.

Tra i vari eventi, nel periodo del crowdfunding l’Istituto storico della Resistenza ha aperto le porte della sua sede, in Via Carducci, a Firenze, con tre open day che hanno registrato una grande partecipazione delle sezioni soci e della cittadinanza.

Le dichiarazioni

Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze

«Siamo davvero molto soddisfatti del risultato di raccolta, che ha ampiamente superato l’obiettivo iniziale e che permetterà all’Istituto storico della Resistenza di realizzare la digitalizzazione dell’archivio, un importante rinnovamento che è anche un modo per attualizzare la memoria di quello che siamo e delle origini della nostra democrazia. Oggi, in un tempo così diviso da conflitti di ogni tipo, dobbiamo tutti sentire la responsabilità di mantenere vivo il valore della memoria e la forza ideale della Resistenza da cui è nata la nostra Costituzione. Vogliamo ringraziare i tanti soci e clienti che, nonostante il momento difficile, hanno donato con generosità e le nostre sezioni soci che, anche in questa occasione, sono state motore di partecipazione e coinvolgimento popolare rispetto all’iniziativa. Ci auguriamo che questo contributo possa dare nuovo impulso alle attività dell’Istituto che, oggi più che mai, rappresenta un presidio rispetto ai valori di democrazia, libertà, uguaglianza, dignità e solidarietà in cui, come cooperativa, ci riconosciamo profondamente».

Vannino Chiti, presidente dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea

«In questo momento storico il ruolo dell’Istituto è di primo piano per portare avanti l’impegno culturale e scientifico per una memoria storica condivisa della Resistenza, che ancora in Italia manca, e per mettere a fuoco e approfondire le grandi questioni dell’Età contemporanea. L’iniziativa di raccolta fondi realizzata insieme a Unicoop Firenze è un sostegno importante per tenere in vita questi valori e per mantenere vivo il contatto e lo scambio con cittadini, studiosi, docenti, alunni e con la comunità tutta. Ringraziamo le sezioni soci Coop e i tanti cittadini che hanno donato, dando un contributo alla salvaguardia e alla diffusione del nostro patrimonio, perché la Resistenza sia una memoria che unisce e non divide, che aiuta a coltivare l’antifascismo come valore base che permea tutta la nostra Costituzione».

L’archivio dell’Istituto

Il crowdfunding è nato dalla necessità dell’Istituto della Resistenza di valorizzare il grande patrimonio storico e di memoria custodito nell’archivio: questo attualmente conta oltre 150 fondi prodotti da organismi politici e militari della Lotta di Liberazione, da organizzazioni e personalità dell’Antifascismo e della Resistenza. Tra i tanti, nell’Istituto sono conservati i fondi archivistici di Calamandrei, Salvemini, Paolo Barile, quelli di Elio Gabbuggiani, che è stato presidente della provincia di Firenze e poi sindaco di Firenze, del fu Presidente della Regione Toscana Gianfranco Bartolini. L’Istituto conserva inoltre una raccolta di circa 2.000 tra volantini e manifesti, tra cui quelli prodotti nel corso della lotta antifascista e della guerra di Liberazione. Nel corso degli anni il patrimonio dell’Istituto si è progressivamente ampliato per arco cronologico, soggetti e tematiche, fino ad abbracciare molteplici aspetti della storia politica, sindacale, sociale e culturale del Novecento. I fondi raccolti con il crowdfunding permetteranno all’Istituto di attualizzare la propria banca dati in cui riunire tutti gli inventari per digitalizzarli e renderli disponibili alla consultazione pubblica, così da far conoscere il patrimonio alla cittadinanza e agevolare il lavoro di studenti, ricercatori e appassionati. L’archivio digitale permetterà a chiunque di fare ricerche a distanza, individuare i documenti presenti presso l’Istituto e farne richiesta anche via mail, in formato digitale. Insieme a questo, il progetto prevede la realizzazione di un nuovo sito web che permetta un facile accesso, non solo al patrimonio dell’archivio, ma anche a quello della Biblioteca e dell’Emeroteca e che presenti al pubblico le diverse iniziative, in particolare le mostre virtuali, preziosi strumenti di conoscenza della storia.

Firenze, 28 giugno 2024

Ufficio Stampa

Unicoop Firenze

Sara Barbanera