Concilio e anti-concilio. Problemi istituzionali e recezione ecclesiale Benedetto XVI e Francesco

Il Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS via San Gallo 10) dell’Università degli Studi di Firenze assieme all’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (INSMLI) il prossimo 3 aprile organizzano un dibattito dal titolo  Concilio e anti-concilio, problemi istituzionali e recezione ecclesiale Benedetto XVI e Francesco a partire dal fascicolo n.  270 della rivista Italia Contemporanea 

L’incontro si svolgerà a partire dalle ore 17 del 3 aprile presso la Sala d’Ercole del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo, Palazzo Fenzi – via San Gallo 10, Firenze

Interverranno:
Bruna Bocchini (Università di Firenze)
Daniele Menozzi (Scuola normale superiore, Pisa)
Gianpasquale Santomassimo (Università di Siena)
coordina: Anna Benvenuti (Direttore del Dipartimento SAGAS-Università di Firenze)

 




“La strada della memoria”, 40 studenti di Piombino a Dachau e Monaco

Il campo di Dachau

Il campo di Dachau

Il 3 aprile, alle 15.30, al Centro Giovani di Piombino, (viale della Resistenza 4) si tiene la cerimonia pubblica di premiazione dei ragazzi che hanno partecipato al concorso “La strada della Memoria”. Dall’8 all’11 aprile, i 40 studenti delle scuole superiori vincitori del concorso, parteciperanno a un viaggio a Monaco di Baviera e Dachau per visitare il campo di concentramento e la città di Monaco. Quattro classi delle scuole medie “A. Guardi” visiteranno invece il Museo della deportazione di Prato il 3 e il 5 giugno

L’iniziativa, giunta alla sua quinta edizione, è nata anche quest’anno con la promozione del concorso riservato agli studenti delle scuole medie e superiori e bandito da ARCI Comitato Territoriale Piombino-Val di Cornia-Elba in collaborazione con il Comune di Piombino, Archivio storico comunale, alcune classi della scuola media “Guardi”, dell’Isis Carducci Pacinotti Volta” e dell’Isis Einaudi Ceccherelli, e Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno.

Al viaggio a Monaco e Dachau parteciperanno come accompagnatori anche gli insegnanti delle scuole che hanno partecipato al progetto, rappresentanti di Arci, l’assessore alla pubblica istruzione Anna Tempestini, il presidente del consiglio comunale Maida Mataloni.

La visita in questi luoghi della memoria rappresenta il momento conclusivo di un lavoro avviato nelle scuole durante l’anno scolastico, con progetti didattici specifici che hanno consentito la partecipazione al concorso. Per la scuola media il progetto ha riguardato i luoghi della memoria antifascista a Piombino con una particolare attenzione alla zona del Semaforo. Per le superiori il tema è stato quello della memoria pubblica dell’antifascismo.

In occasione della cerimonia del 3 aprile verrà consegnato al Comune di Piombino il pannello-arredo urbano dedicato alla memoria di Ilio Salvadorini prodotto da Istoreco relativamente al progetto “Luoghi della Memoria a Piombino”. (vedi il progetto, vai al sito)

Il pannello verrà collocato in via Casalini (ex via Salvestrini), probabilmente il prossimo 15 aprile, e fa riferimento a un episodio storico avvenuto a Piombino nel 1942: nel mese di novembre il Fascio di Piombino, per dare una lezione a chi criticava il regime di Mussolini, fece manganellare per strada decine di persone. Ilio Salvadorini, figlio di un noto antifascista, braccato dagli squadristi, si rifugia in una fiaschetteria in Corso Vittorio Emanuele: all’uscita spara e ferisce un aggressore, poi scappa da questa strada (ex Via Salvestrini). Dalla fine del ‘43 Salvadorini sarà uno degli organizzatori della Resistenza.

Il progetto e il viaggio è stato reso possibile attraverso il sostegno DueEmme, Sol, Unicoop, le aziende agricole Poggio Rosso e Poggio Piovanello, Rotary, Banca Credito cooperativo Castagneto Carducci, Scervino, Lions, Cooperativa Cuore e Comune di San Vincenzo.

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Geografia e storia degli insediamenti colonici tra Arno, Elsa e Pesa

La mostra fotografica, a cura di Nicola Fontana, Alessandro Mancini, Carla G. Romby, Leonardo Giovanni Terreni, Stefania Terreni, è stata promossa e realizzata dalle associazioni Amici dell’Archivio storico di Empoli e Amici del Museo del Vetro, con il patrocinio e il sostegno finanziario del Comune di Empoli e della Banca di Credito Cooperativo di Cambiano e Castelfiorentino e sarà accompagnata da una serie di iniziative per sensibilizzare la cittadinanza sul tema delle case coloniche e, in senso più ampio, del paesaggio agrario.
Si tratta di una ricognizione/repertorio di immagini fotografiche che testimoniano le diverse caratteristiche dei complessi colonici, con particolare attenzione alla connessione tra tipologie, aree geografiche e pratiche colturali e produttive.
La mostra ha come obiettivo la valorizzazione della varietà dei paesaggi agrari dell’area che è parte significativa della “Toscana di mezzo”; ne risulteranno comparazioni e valutazioni che potrebbero costituire un utile riferimento per una tutela attiva dell’ambiente.

Periodo di apertura: 29 marzo – 31 agosto 2014
Museo del vetro, via  Ridolfi 70 Empoli
Orario: 10-19 (escluso il lunedì)

Nel periodo di svolgimento della mostra si terranno alcune escursioni nelle aree interessate dalla mostra: 

 

 

 

“Lotte” Un ribelle fra guerra e fascismo

Un libro per ricordare una vita fra Grande Guerra e fascismo.
Una vicenda personale per riflettere sulla Storia.

La Città di Fiesole vi invita alla presentazione del volume di Luciano Gualandi
“Lotte” Un ribelle tra guerra e fascismo
ore 17.00, Casa Marchini Carrozza, via Portigiani 3, Fiesole

Intervengono:
Maria Luisa Moretti, Assessore alla Cultura
Matteo Mazzoni, Istituto Storico della Resistenza in Toscana

Letture a cura di Piero Morviducci

Sarà presente l’Autore

 




“Quello che abbiamo visto noi non lo vedrà più nessuno”

L’Unione comunale del Chianti fiorentino presenta il volume:
“Quello che abbiamo visto noi non lo vedrà più nessuno”
immagini e storie in comune nelle frazioni di Barberino val d’Elsa

Ore 17.30 Sala Capocchini Barberino val d’Elsa
intervengono:
Maurizio Semplici, Sindaco del Comune di Barberino val d’Elsa
Gian Bruno Ravenni, dirigente area cultura della Regione Toscana
Paolo De Simonis, curatore del volume
Isanna Generali, curatrice del volume

Letture a cura dell’Associazione culturale Marcialla




A Piombino una strada intitolata al sindaco antifascista Luciano Villani

Luciano Villani (foto Iltirreno.it)

Sabato 29 marzo alle 11,30 il Comune di Piombino intitolerà una strada a Luciano Villani, eletto l’8 aprile 1946 dal consiglio comunale a seguito delle prime consultazioni democratiche dell’Italia liberata. La via del centro storico che sarà intitolata all’ex sindaco è il tratto che mette in comunicazione piazza Manzoni con via Leonardo da Vinci.

Il ritrovo è infatti previsto in piazza Manzoni. Un omaggio a un sindaco antifascista, costretto a cambiare il suo nome di battesimo, Comunardo, al momento del suo arresto da parte dei fascisti nel 1923 nella sua casa al Cotone. Villani fu prima nominato con decreto prefettizio e poi eletto nel 46 con le prime elezioni reintrodotte dopo la Liberazione. Rimase sindaco per sei anni, fino al 17 marzo 1951, tra i più difficili del dopoguerra per le dure lotte politiche e gli scontri sociali legati al problema della ricostruzione della città e delle sue industrie.

 La figura di Villani è legata a un episodio di rilevanza nazionale piuttosto significativo. Nel 1951 fu rimesso in marcia l’altoforno dopo la distruzione della guerra. Una grande occasione per la quale arrivò in città il ministro dell’industria Giuseppe Togni. Le maestranze, coerenti con la loro forma di opposizione a scelte politiche che non garantivano il futuro della fabbrica e per protesta contro la politica del riarmo, disertarono la cerimonia all’interno dello stabilimento.

In quell’occasione il sindaco Villani, oltre al normale saluto, rivolse un saluto anche alle maestranze sottolineando il loro impegno e la loro vocazione pacifica. A seguito di questo, Villani fu destituito dalla carica di sindaco nel giro di un giorno con l’accusa di “faziosità” tramite un ordine telegrafico del ministro degli Interni Scelba. Il provvedimento ebbe un’eco nazionale, e fu seguito da scioperi e manifestazioni con interrogazioni parlamentari e un appello al capo dello Stato, che rimase però inascoltato.

 

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Renato Natali 1900-1940 opere scelte. Il racconto di un artista livornese e del suo mondo

NataliSabato 29 marzo alle 11 alla Biblioteca Labronica (viale della Libertà 30, Livorno) sarà presentato il volume edito da Pacini e curato da Valentina La Salvia dal titolo “Renato Natali 1900-1940 opere scelte. Il racconto di un artista e del suo mondo”. Ideato da Massimo Padovani, propone una significativa selezione di opere dell’artista livornese all’interno dell’arco temporale certamente più interessante e proficuo del suo lavoro, tra il 1900 e il 1940. Corredano il volume tre saggi a cura di Vincenzo Farinella, Valentina La Salvia e Fulvio Venturi.

Presentati dalla giornalista Elisabetta Arrighi interverranno il gallerista, Massimo Padovani, la curatrice Valentina La Salvia e i co-autori Vincenzo Farinella e Fulvio Venturi e infine Daniele Ughi, erede della storica collezione livornese.

Alle 12.30 l’evento si sposterà in piazza Goldoni all’interno della Galleria d’arte Goldoni (via E.Mayer 45, Livorno) per l’apertura della mostra che vedrà esposti molti dei dipinti pubblicati nel volume e alcuni inediti. La mostra proseguirà in via Magenta 31/33 dove si concluderà l’esposizione con un cocktail. L’inaugurazione proseguirà nel pomeriggio dalle 16 alle 20 e domenica 30 marzo dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 20. La mostra sarà visitabile fino al 3 maggio dal martedì al sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 20 e il lunedì solo il pomeriggio (domenica e festivi su appuntamento).

Info
Galleria d’Arte Goldoni
Via E. Mayer, 45
tel. 0586.839547 – 3397951064
e-mail: info@galleriadartegoldoni.it

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I comunisti tra guerra e dopoguerra. A Viareggio il secondo incontro sul PCI in provincia di Lucca

Cosa è stato veramente il Partito Comunista Italiano negli anni dal dopoguerra alla caduta del Muro di Berlino? E, in particolare, cosa è stato a Lucca e Viareggio? Nell’ambito del ciclo di incontri “Qualcuno era comunista”, l’Associazione culturale Marx XXI, circolo culturale Camilla Ravera e l’Istituto storico della Resistenza di Lucca promuovono l’evento I comunisti tra guerra e dopoguerra. Dalla Resistenza al Partito nuovo che si terrà venerdì 28 marzo alle ore 21.00, presso il Centro Marco Polo a Viareggio. Verranno presentati i libri di Massimo Recchioni, Francesco Moranino, il comandante Gemisto. Un processo alla Resistenza (DeriveApprodi, 2013) e quello di Francesco Trento, La guerra non era finita. I partigiani della volante rossa (Laterza, 2014). Interverranno il presidente dell’Isrec Lucca, Stefano Bucciarelli, e gli autori Massimo Recchoni e Francesco Trento.