“Il caso Facio. Eroi e traditori della Resistenza”. Il volume edito da Il Mulino presentato a Pontremoli

Sabato 18 ottobre alle ore 15,30 sarà presentato a Pontremoli, presso le Stanze del Teatro della Rosa, il libro “Il caso Facio. Eroi e traditori della Resistenza” (Il Mulino), frutto dell’accurata ricerca di Luca Madrignani, di cui avevamo dato conto in un articolo, come anticipazione del volume proprio su ToscanaNovecento.

La storia di “Facio”, Dante Castellucci, comandante della formazione “Picelli”, ucciso su ordine del suo rivale Antonio Cabrelli, dagli stessi partigiani, è una delle episodi più oscure, sulle quali il volume porta nuovi inediti documenti che chiariscono le biografie dei protagonisti di questa vicenda.

Interverranno Simone Neri Serneri (Università di Siena, Presidente Istituto storico della Resistenza in Toscana), Mirco Carrattieri (Università di Modena e Reggio Emilia, Presidente Istituto storico della Resistenza Reggio Emilia). Introduce Paolo Bisssoli (presidente Istituto storico della Resistenza apuana) e coordina Natalino Benacci (giornalista de La Nazione). Sarà presente l’autore.

In allegato la locandina dell’evento.




Cerimonia di intitolazione della Biblioteca a FRANCESCO CHIOCCON

chiocconA dieci anni dalla scomparsa, l’ISGREC ricorda il suo primo Presidente, Francesco Chioccon, intitolandogli la Biblioteca e dedicandogli il concerto del violoncellista Bernardino Penazzi, sabato 18 ottobre alla Cittadella dello Studente, nella sede della Biblioteca dell’Isgrec.

La cerimonia, che avrà inizio alle ore 17,  prevede, dopo i saluti istituzionali, l’intervento di Adolfo Turbanti, attuale Presidente dell’Isgrec, e il concerto del violoncellista Bernardino Penazzi.

Seguirà un aperitivo e la donazione agli ospiti del volume Sulla riva opposta.

Francesco Chioccon è stato uno dei fondatori dell’ISGREC, nel 1993. Dalla sua lunga presidenza l’Istituto ricevette il contributo di un’esperienza culturale e morale rilevante. La ripercorrono, nella corposa appendice al suo romanzo Sulla riva opposta, Piero Innocenti, Luciana Rocchi e Adolfo Turbanti. Questi ultimi intitolarono le pagine dedicate alla riflessione sul’opera e l’autore Resistenza senz’armi, religiosità senza religione, tentando così di definire due esperienze, una politica – l’antifascismo vissuto nella giovinezza – l’altra interiore – una laicità comprensiva di una profonda spiritualità, durata tutta la vita. La nota al testo di Piero Innocenti cala nell’analisi del contenuto del libro il commento a una narrazione di carattere autobiografico.

Il decennio della presidenza Chioccon ha coinciso con una svolta negli studi italiani sulla Resistenza. L’istituto ne ha accolti gli echi ed è stato, nei limiti delle sue capacità di istituzione giovane, un laboratorio per riflessioni, fatte insieme ai maggiori rappresentanti della ricerca italiana su quei temi, ma anche con l’apporto dello spirito laico e dell’apertura culturale del presidente.

Alla città di Grosseto Francesco Chioccon ha dato nel corso della sua vita qui, dal secondo dopoguerra alla morte, non pochi contributi. A fianco della lunga attività forense, è stato attivo nella politica e protagonista di esperienze culturali forti. Dall’impegno politico degli anni del dopoguerra scaturì la partecipazione alla fondazione del movimento di Unità popolare, in opposizione alla cosiddetta legge-truffa. Ha sempre militato in formazioni politiche di sinistra, con posizioni laiche, spesse “eretiche”. L’ultimo impegno: l’adesione alla svolta politica da cui ebbe origine il Partito Democratico di Sinistra, di cui fu per un breve periodo anche il Presidente.

La memoria del periodo più intenso dell’impegno culturale di Chioccon è inevitabilmente legata a una fase storica speciale, quella di un dibattito culturale con protagonisti eccellenti: Carlo Cassola, Luciano Bianciardi, Marcello Morante. Gli incontri promossi dal Circolo Calamandrei, gli echi della rete di relazioni con luoghi significativi della cultura italiana erano le condizioni per una vivacità culturale che vale ancora la pena ricordare. La redazione della rivista “il Ponte” è un esempio di queste relazioni; in più occasioni la rivista accolse contributi di Chioccon.

Per nostra fortuna esistono le carte del suo archivio personale, depositate presso l’ISGREC, fonte straordinaria per la storia locale. Gli siamo grati per la cura con cui ha conservato documenti, stampa locale, materiali grigi di convegni grossetani, altrimenti introvabili. L’altro lascito è la sua biblioteca, così significativa da essere stata oggetto di uno studio specialistico, nell’Università della Tuscia. Piero Innocenti e Francesca Martellacci ne danno conto in un prezioso libro La biblioteca di un antifascista, che meriterà una ristampa. Ultima citazione, il racconto Il veliero di Epicuro, che aggiunge una nota del tutto diversa: l’amore per il mare del Chioccon divenuto navigatore esperto grazie all’insegnamento ricevuto dal più prestigioso corso di navigazione d’Europa, in Bretagna, nell’arcipelago dei Glénans.

Info: Isgrec | Cittadella dello Studente | 58100 Grosseto | Tel/fax 0564 415219 | www.isgrec.it | segreteria@isgrec.it

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Saving Art. Gli uomini che difesero l’arte in Toscana

bombing%20art%20manifestoNell’ambito della mostra BOMBING ART 1940-1945, a cura della Fondazione CDSE, in occasione del 70° anniversario della Liberazione, promossa da Regione Toscana e Comune di Vaiano , presso la Villa del Mulinaccio (Vaiano):

Sabato 18 ottobre ore 16, visitate (o tornate a vedere) la mostra Bombing Art raccontata dalla viva voce dei protagonisti che difesero l’arte in Toscana tra il 1940 e il 1945. Saving Art, letture teatralizzate nel salone della Villa del Mulinaccio, a cura di Altroteatro – Associazione culturale Firenze

 Domenica 19 ottobre, visite guidate gratuite alle ore 15.30 e 17.00,  a cura della Fondazione CDSE.



Nuova importante acquisizione del Museo civico archeologico e della collegiata di Casole d’Elsa

casole18ott14dipIl Museo di Casole d’Elsa continua ad arricchire la propria collezione. Sabato 18 Ottobre alle 16:30 al Centro Congressi di Casole d’Elsa (Siena) e alle 17:30 sarà inaugurata la Sala Augusto Bastianini al Museo civico archeologico e della collegiata.

Grazie al deposito a lungo termine concesso dal Ministero dei beni culturali verrà presentata “La ferratura del bove” di Augusto Bastianini, il cui arrivo contribuisce alla realizzazione della sala dedicata al pittore casolese nel locale Museo civico archeologico e della collegiata. L’artista, nato a Monteguidi, dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti è stato un attivo protagonista della pittura fiorentina realizzando una notevole quantità di opere sperimentando varie tecniche e molte tipologie di soggetti in linea con le tendenze artistiche del Novecento.

La ferratura del bove era già stata apprezzata in passato quando nel 1916 il Ministero della pubblica istruzione la acquistò destinandola alla collezione della Galleria d’Arte Moderna di Roma. Per motivi ancora sconosciuti questa fu trasferita alla Galleria dell’Accademia di Ravenna e successivamente spostata in un ufficio del Comune di Ravenna.

Dopo averla rintracciata e richiesta per il museo, è stato provveduto al necessario restauro così da poterla mostrare in tutta la sua bellezza; un impegno importante per la Amministrazione Comunale di Casole d’Elsa che ha permesso la valorizzazione di questa opera d’arte ormai invisibile al pubblico.

Questa operazione segue gli altri successi ottenuti dall’Amministrazione Comunale nella gestione del locale Museo come le mostre temporanee dedicate agli artisti casolesi, d’origine e di adozione, che si sono distinti nel campo artistico: Alessandro Casolani, esponente di spicco della scuola senese, al quale fu dedicata la mostra “Il Piacere del Colorire. Percorso Artistico di Alessandro Casolani 1552/53-1607” nel 2002; nel 2010 con la mostra “Marco Romano e il contesto artistico senese fra il Duecento e Trecento” è stata sottolineata la capacità del’ artista che ci ha lasciato il magnifico “Cenotafio di Messer Porrina” nella nostra collegiata di Santa Maria Assunta; e nel 2013 “L’arte di Augusto Bastianini (Monteguidi, 1875 – Firenze, 1938) tra ritratti, pittura dei campi e liriche “impressioni”.  L’impegno si è profuso anche nell’arricchimento delle opere esposte nel Museo attraverso accordi di prestito da collezioni pubbliche e private ma anche con acquisti e donazioni senza dimenticare l’origine etrusca dei primi abitanti di Casole con l’acquisizione e presentazione della Collezione Bargagli e della bellissima figura femminile della Testa Bargagli avvenuta nel dicembre 2012.

 




Visita alla casa natale di Amedeo Modigliani

1905In occasione della Settimana della Cultura in Toscana, sabato 18 ottobre sarà possibile visitare la casa natale di Amedeo Modigliani a Livorno (via Roma). Sono previste visite guidate la mattina dalle 10.30 alle 12.30 e nel pomeriggio alle ore 16 e 17, al costo di 5,00 euro a persona. Alle 18 è prevista una visita con a seguire degustazione di 5&5, lo street food preferito dall’artista, e aperitivo preparato dal bistrot Modì di Via Roma. (Costo 10,00 euro a persona, obbligatoria la prenotazione al 320.8887044)

Amedeo Modigliani o Dedo, come lo chiamavano in famiglia, è uno degli artisti più famosi al mondo, sia per la sua arte, sia per le sue vicende esistenziali che lo hanno reso un personaggio leggendario.
I Modigliani abitavano in via Roma 38 in una zona residenziale, “in un quartiere tranquillo e in una casa ridente”, così scrive Eugenia Garsin nel suo diario, accanto ad altre famiglie della borghesia livornese ebraica. Proprio a pochi metri da loro sorgeva la lussuosa villa della famiglia Attias, una delle più importanti famiglie di ebrei livornesi. A testimonianza di questa villa è rimasto il nome della piazza. Di questa famosa casa è rimasto il “piano nobile” che conserva intatto il fascino di un appartamento della borghesia ebraica livornese con i pavimenti in graniglia decorati a motivi floreali e geometrici, le porte in legno laccato , le piccole maniglie di ottone, le persiane alla livornese, il vecchio lavello in marmo e le dispense in muratura in cucina. L’appartamento è stato allestito come un piccolo museo con pannelli espositivi che conservano i documenti degli archivi legali Modigliani. Il salone centrale si è trasformato nel tempo in una mostra permanente di artisti contemporanei che hanno voluto rendere omaggio al grande artista livornese. Tra questi Tano Festa, Mimmo Rotella, Mark Kostabi, Enrico Baj, Mario Madiai, Raffaele De Rosa , Pietro Cascella.

 




DIDA DAY Festa della didattica del sistema museale del Valdarno

Dalle ore 16.00 alle 19.00 presso il loggiato di Palazzo d’Arnolfo a San Giovanni Valdarno, i Musei del Valdarno accolgono le famiglie con tante attività e giochi gratuiti per i bambini.




Al Museo Civico di Montepulciano il racconto per immagini della vita di campagna

guerrini mezzadria_2Si inaugura sabato 18 ottobre, alle 17.00, al Museo Civico – Pinacoteca Crociani di Montepulciano la mostra fotografica di Mauro Guerrini “Rimane solo il ricordo”, dedicata alla vita dei campi durante la mezzadria ed agli splendidi scenari della campagna senese.

In esposizione oltre cento immagini che accompagnarono, nel 2003, l’inaugurazione del Museo della Mezzadria senese di Buonconvento e che documentano attività e personaggi tipici della vita agricola degli anni ’80 come la produzione del sapone nel paiolo, la “spezzatura” del maiale, la vendemmia e l’aratura con i bovi, le stalle, le cucine dei casolari, la filanda, la cucitrice di materassi, la trebbiatura, la carbonaia, a distanza di trent’anni già sparite.

Oltre all’autore, interverranno l’Assessore alla Cultura del Comune di Montepulciano Franco Rossi, Franca Salerno, Presidente della Pro Loco, titolare dell’iniziativa, il ricercatore di storia e tradizioni locali Alessandro Angiolini, membro della Società Storica Poliziana e anche testimoni dell’epoca della mezzadria che rievocheranno le proprie esperienze.

Alla mostra, che rimarrà aperta fino al 31 maggio, è collegato un progetto didattico che prevede la visita degli studenti di tutte le scuole del territorio, dalle elementari ai licei. La Pro Loco, d’intesa con l’Amministrazione Comunale, proporrà visite guidate “su misura” cioè ideate e realizzate seguendo le esigenze e i metodi di comunicazione per le differenti fasce di età. Per i più piccoli la visita sarà arricchita da una “caccia al tesoro”, alla ricerca di dettagli nascosti nei dipinti per stimolare la capacità di  osservazione, e dalla possibilità di disegnare sul posto per realizzare copie dell’opera più gradita o dipinti di fantasia inerenti all’arte e alla storia.

Per i più grandi sono stati invece pensati percorsi tematici su argomenti o autori particolari o specifiche epoche in collegamento con i programmi di studio. La mostra fotografica che si inaugura sarà infine l’oblò attraverso il quale sarà possibile scrutare un mondo recente eppure già scomparso, fatto di tradizioni ancora vive in molte famiglie e caratterizzato da usi e costumi di cui si vuole preservare la memoria.

Patrocinata dal Comune di Montepulciano, la mostra è stata ammessa tra i supporters della settimana per la candidatura di Siena2019 e gode della collaborazione della Fondazione Musei Senesi, della Società Storica Poliziana, del Siena Foto Club e della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche.

Chi è Mauro Guerrini. Senese, nato però nel ‘56 a Buonconvento, in un podere chiamato “Lo Stile”, smodatamente appassionato di fotografia dall’età di 14 anni, Mauro Guerrini ha sempre avuto il forte impulso di riprendere con cura quasi maniacale ogni manifestazione evento o tradizione, con taglio antropologico. Il suo senso del documentare qualcosa che è destinato scomparire è in lui da sempre molto presente e vivo. Una dote che gli permette di fermare il tempo, fissare un momento e conservarlo a lungo. Come del resto in lui è intenso l’attaccamento al territorio che conosce davvero metro per metro, con le pievi nascoste, le piccole chiese, i castelli semi scomparsi, le tracce etrusche di cui abbonda il paesaggio senese ma che sono sconosciute ai più.

E’ autore tra l’altro della documentazione fotografica del libro “I castelli del senese”, autentico catalogo dei castelli e fortificazioni dell’antica repubblica senese, riconosciuto anche a livello universitario, che ha richiesto cinque anni di ricerca instancabile tra Siena ed il grossetano; il risultato è un censimento di tutte le antiche costruzioni della “Respublica Senensis”, un ultimo gesto per fotografarle e renderle immortali prima della definitiva scomparsa.

La mostra è dedicata a Nemo, il babbo di Mauro Guerrini, che appare nel manifesto, intento nel lavoro di intreccio di un cesto di vimini.

Per informazioni:
www.prolocomontepulciano,it
tel. 0578 757341.




Castelfiorentino: giugno 1944, quando i nazisti impiccarono Aladino Bartaloni

Aladino BartaloniIl doppio conflitto a fuoco a Collepatti (Dogana) tra partigiani e tedeschi (giugno 1944) provocò la morte di un partigiano (Mario Bustichini) e di un milite tedesco del 312° battaglione di artiglieria contraerea della Wermacht, che aveva posto il suo comando nella Villa dei Marchesi Pucci di Granaiolo.
Da questa sparatoria derivò nei giorni successivi la cattura e l’impiccagione di un giovane che lavorava alla fattoria di Coiano, Aladino Bartaloni. Oggi, grazie ad un lavoro certosino di ricerca di documenti e testimonianze (rimaste fino ad oggi inedite) l’intera vicenda assume contorni sempre più chiari nel volume di Nino Bini, Il Valdarno inferiore nel 1944 (Polistampa 2013) che sarà presentato da Elena Puliti domani pomeriggio (ore 17.00) alla Biblioteca “Vallesiana” di Castelfiorentino, in occasione della “Settimana della Cultura”.

Il libro – che si sofferma anche sugli episodi verificatisi a Castelfiorentino durante l’occupazione nazifascista – è di grande interesse poiché ricostruisce con l’ausilio di numerose foto e testimonianze le circostanze in cui maturò sia lo scontro tra partigiani e tedeschi che la successiva rappresaglia nei confronti di Bartaloni. Il tedesco ucciso, in particolare, si chiamava Hanno Schimanski: l’autore ha rintracciato addirittura una sua foto dell’epoca, immortalato tra due commilitoni poco prima dell’uccisione, oltre all’immagine della sua tomba, dopo la tumulazione avvenuta nel parco della Villa dei Marchesi Pucci.

Fra le testimonianze di rilievo figura – in particolare – quella del Parroco di Coiano, Don Demetrio Fioravanti (scomparso di recente), che incontrò Aladino Bartaloni prima della cattura e inutilmente cercò di convincerlo a non proseguire il suo cammino verso casa. Alla presentazione del volume, domani pomeriggio, parteciperà anche un nipote di Aladino Bartaloni.