I vescovi Guano e Ablondi. La Chiesa di Livorno e il Concilio

guanoablondiL’Associazione Alberto Ablondi presenta alla cittadinanza, venerdi 12 dicembre alle ore 17 nella Sala della Fondazione Livorno (Piazza Grande, 23, Livorno), i risultati di una ricerca storica realizzata grazie al contributo della Fondazione Livorno.

La ricerca, che ha come oggetto “Livorno e la sua Chiesa, nel solco del Concilio”, è stata condotta nel corso degli ultimi mesi da un giovane storico addottorato presso la Scuola Normale di Pisa, Sante Lesti, il quale traccerà il percorso di monsignor Ablondi nei primi anni del suo ministero livornese “Non disturbiamo l’evangelizzazione”. Mons. Ablondi Vescovo ausiliare di Livorno e Amministratore apostolico di Massa Marittima (1966-1970)”.

A tale presentazione sarà affiancata la ricostruzione del percorso livornese di monsignor Emilio Guano, predecessore di monsignor Ablondi nella cattedra livornese: la prof.ssa Maria Enrica Senesi, dell’Associazione Ablondi, parlerà infatti di “Mons. Guano: un Vescovo in cammino con la ‘sua’ Chiesa”.

L’incontro sarà concluso con un intervento del prof. Daniele Menozzi, docente di Storia contemporanea alla Scuola Normale superiore di Pisa e studioso di storia della Chiesa, che inquadrerà i temi affrontati nel più ampio contesto della Chiesa post-conciliare.




“Storie di GAP”, presentato a Pisa

Giovedì 11 dicembre alle ore 15 nell’aula Barone del Dipartimento di civiltà e forme del sapere, in via Paoli 10 a Pisa, sarà presentato l’ultimo volume di Santo Peli, Storie di GAP. Terrorismo urbano e resistenza, da poco uscito per Einaudi. Ne discuteranno con l’autore Luca Baldissara e Fabio Dei, con il coordinamento di Gianluca Fulvetti.

In allegato la l0candina dell’evento.




Presentazione del volume “Le officine della follia”

L’11 dicembre alle ore 16:30 presso  la biblioteca “Francesco Chioccon” dell’Isgrec (Cittadella dello Studente), Giuseppe Cardamone, Edvige Facchi (DSM Grosseto) e Marica Setaro (Università di Firenze) presentano il volume di Vinzia Fiorino “Le officine della follia. Il frenocomio di Volterra (1888-1978)” (Ets Edizioni). Sarà presente l’autrice; introdurranno Adolfo Turbanti (Presidente dell’ISGREC) e Fabrizio Boldrini (Direttore del COESO).

L’autrice ripercorre la storia dell’ospedale psichiatrico di San Girolamo a Volterra, che si caratterizzò, fino alla dismissione dopo la legge Basaglia, per l’ergoterapia, la terapia del lavoro: al suo interno si coltivava, si fabbricava, si produceva. Non un semplice ospedale, quindi, ma una vera e propria officina, che seguiva logiche a sé, assicurandosi sempre più degenti, e quindi manodopera.

Vinzia Fiorino mette in luce i modelli culturali che hanno legittimato “le officine della follia”, andando oltre gli aspetti dello sfruttamento, mettendo invece in relazione l’ergoterapia con  una serie di valori morali alla base di un preciso ordine culturale e sociale.

Info: ISGREC, Via de’ Barberi 61-58100 GROSSETO | Tel./fax 0564415219 | segreteria@isgrec.it | www.isgrec.it




Conferimento Premio Giovanni Spadolini

Alle ore 11, nella sede della Biblioteca della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, via Pian dei Giullari 36/A, procederemo al conferimento dei riconoscimenti della XVIII edizione del Premio Spadolini Nuova Antologia riservato a tesi di laurea specialistica e di dottorato discusse nelle Università italiane su tematiche relative alla “Storia culturale e politica dell’Italia contemporanea”.

Interverrà Rossana Rummo, direttore generale per le biblioteche, gli Istituti culturali e il diritto di autore, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
I riconoscimenti, ai sette premiati provenienti dalle diverse Università della penisola, consistono in:
– quattro assegni da 1500,00 euro ciascuno
– Medaglia del Presidente della Repubblica
– Medaglia del Presidente del Senato
– Targa del Presidente della Camera



Unione Comuni Mugello: compie 100 anni la guida turistica del Mugello

100 anni fa, il 12 aprile 1914, dopo tre anni di un lungo e minuzioso lavoro, Francesco Niccolai illustre letterato di Borgo San Lorenzo, il 12 aprile 1914 pubblicava “MUGELLO VAL DI SIEVE – Guida topografica storico artistica illustrata ”.
Un compendio di informazioni non solo sulla storia e sui beni artistici ma anche sulla geografia, sull’economia, la geologia, la flora, la fauna, il clima della vallata della Sieve da Barberino fino a Pontassieve: a tutti gli effetti possiamo considerare l’opera del Niccolai la prima guida turistica del nostro territorio. Una guida illustrata con fotografie dell’Avv. Giuseppe Ungania, rappresentante del Touring Club Italiano a Borgo San Lorenzo.
Francesco Niccolai nella prefazione scrive che “lo scopo che mi sono prefisso è duplice: far conoscere la regione ai valligiani e invogliare a visitarla, pel suo interesse artistico, connazionali e forestieri.”
Il prof. Niccolai anche grazie alla sua collaborazione con il Touring Club, ha voluto con la sua guida rendere omaggio alla terra natale descrivendola non più solo in maniera erudita – come accaduto con precedenti pubblicazioni – ma tentando di far comprendere in modo semplice e chiaro le bellezze e ricchezze del territorio.

Programma:

8 dicembre ore 15.00 Villa Pecori Giraldi: 100 anni dalla stampa della prima guida turistica del Mugello nei commenti dei Prof. M. Pinelli, C. Rombi e F. Apergi e della nipote la poetessa Beatrice Niccolai; ore 17.00: letture dell’attore G. Domenici, visita a Villa Pecori Giraldi con il Prof. Pinelli, Vieri Chini e il Teatro Idea. Seguirà aperitivo.
Mostra di immagini del fotografo del Touring Club Avv. Ungania – Archivio A. Giovannini

14 dicembre ore 15.00 con il Prof. Pinelli sulle tracce del Niccolai per il centro storico di Borgo. Ore 17.00: nel Palazzo Comunale brani d’opera dei primi novecento: tenore Mattia Nebbiai, pianista Beatrice Bartoli
Saranno disponibili copie anastatiche della guida a cura di edizioni Noferini




La città e la guerra: letteratura, guerra, Resistenza e Liberazione a Firenze

In occasione delle aperture straordinarie delle domeniche di dicembre, la Biblioteca delle Oblate promuove un percorso letterario per approfondire le azioni e la memoria degli anni della Resistenza a Firenze per aprire una finestra su uno dei momenti più drammatici della storia italiana ed europea del Novecento, nel settantesimo della Liberazione della nostra città.

Programma degli incontri:
7 dicembre: La guerra, la Resistenza, la Liberazione Testimonianze e ricostruzione storica.
14 dicembre: La guerra, la Resistenza, la LiberazioneLo sguardo letterario e cinematografico.
21 dicembre: La guerra, la Resistenza, la Liberazione, Il racconto delle stragi.

Gli incontri, a cura dell’Associazione Culturale Venti Lucenti, sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili (Sala Conferenze – piano terra).

 



Una notte d’estate del 1944. Le rovine della guerra e la ricostruzione a Firenze

logo_istitutoFirenzeNell’ambito della mostra “Firenze in guerra 1940-1944“, alle ore 17.00 in Palazzo Medici, Sala Fabiani, si terrà la presentazione del volume di Gianluca Belli e Amedeo Belluzzi, Una notte d’estate del 1944. Le rovine della guerra e la ricostruzione a Firenze, Polistampa, 2013.

Intervengono: Costanza Caraffa (Direttrice Photothek des Kunsthistorischen Instituts in Florenz), Valeria Galimi (curatrice scientifica della mostra), Raimondo Innocenti (Università di Firenze).

Coordina: Giacomo Pirazzoli (ideatore dell’allestimento della mostra).

Saranno presenti gli autori.




Il silenzio di Barbiana in un’opera di Antonio Palma

don MilaniL’inaugurazione del lavoro su Don Milani realizzato dall’artista italo ca-nadese Di Palma, che si terrà il prossimo 6 dicembre alle ore 17, chiude le celebrazioni del 90° anniversario della nascita del prete fiorentino e ricorda quando salì a Barbiana 60 anni fa

Un’opera dell’artista italo canadese Antonio Di Palma ispirata a don Milani e alla sua scuola alle-stita nella cripta della Basilica di San Lorenzo a Firenze. È il modo scelto da FDLM, la Fondazione Don Lorenzo Milani, per chiudere i due anni di celebrazioni del 90° anniversario della nascita del sacerdote di “Lettera a una professoressa”.
La scelta di Di Palma non è certo casuale: considerato negli anni ottanta uno dei giovani più pro-mettenti delle nuove avanguardie italiane, lasciò per scelta e dissenso gli ambienti delle gallerie e delle Biennali per ritirarsi proprio a Barbiana, dove ha continuato a lavorare in modo indipenden-te.

Il progetto che ha dedicato a Don Milani si intitola Il linguaggio universale del silenzio a cura di Sandra Gesualdi. Prende spunto proprio dal profondo silenzio che trovò Lorenzo quando giunse su quella montagna e che anche l’artista ha imparato a conoscere e sperimentare in questi oltre venti anni di residenza su Monti Giovi.
Un monumentale trittico sapientemente foggiato di pieni e vuoti scultorei, cromato di blu e parti-colari in doratura con tavole in giallo ocra e verde brillante che ne spezzano l’andamento. Sopra Di Palma vi proietta immagini fotografiche rielaborate graficamente, ma mai ritoccate, che si fondono con l’opera stessa e ne assorbono il colore.
È il linguaggio originale del lavoro del Di Palma, che rende vive e tridimensionali le figurazioni, a-nimate dal colore e inglobate nella scultura.
Le fotografie proiettate, tutte originali e d’epoca, in bianco e nero, sono quelle della scuola di Bar-biana digitalizzate di recente per motivi conservativi e catalogate dalla Fondazione DLM, dopo un lavoro di ricerca, recupero e archiviazione.

L’artista tradizionalmente fonda le sue opere con l’ambiente che lo circonda utilizzando materiale così detto “povero” e organico.
Apprezzato dai maggiori critici, soprattutto da Renato Barilli che ha voluto offrire un suo contribu-to al catalogo ragionato, Di Palma forgia e modella il legno alla maniera dei laboratori rinascimentali con dovizia di cesello e intarsiature, che poi imbeve di schiette e coinvolgenti note cromatiche ricavate dall’uso antico delle terre legate all’uovo.
Ne risultano sculture dalla poetica minimalista, rese virtuali dagli interventi dei colori. Una poetica molto vicina per modi e ispirazioni alle modalità scelte da don Lorenzo Milani per la sua opera, secondo cui non occorrono grandi mezzi per intraprendere imprese importanti e che la grandezza di un uomo (e di un artista) non si valuta dal luogo in cui vive e lavora.
La curatrice: “Il linguaggio universale del silenzio è una sorta di affresco del ventunesimo secolo che prende vita e si anima abbagliato dai toni accesi. I ragazzi di don Milani sembrano così irrorati da una poesia che il linguaggio contemporaneo dell’artista ferma nel tempo e nello spazio, dandogli nuova vita.
Antonio Di Palma torna con un’opera che solo a Barbiana e solo la purezza del silenzio avrebbe po-tuto offrirgli. Un prodotto d’ingegno pensato e costruito in loco, da un artista “barbianese”, con i legni scelti dai boschi di lassù; senza compromessi, nato dall’etica e dalla coerenza del maestro e di chi ha creduto in lui quando tutti lo avevano dimenticato”.

Il lavoro del Di Palma sarà introdotto dalla recente mostra fotografica Barbiana e la sua scuola, a cura di Sandra Gesualdi e Pamela Giorgi frutto di un primo riordino del fondo fotografico della Fondazione DLM che traccia per immagini la biografia di quella scuola di montagna, con scatti fa-mosi e inediti. Emergono la vita e gli sviluppi della scuola di Barbiana attraverso foto d’epoca re-staurate e molte mai viste.

Progetto speciale – Opera dell’artista Antonio Di Palma ispirata a don Lorenzo Milani

Titolo: Il linguaggio universale del silenzio. Don Lorenzo Milani nell’opera di Antonio Di Palma
Progetto: Fondazione Don Lorenzo Milani
Opera: Antonio Di Palma
Curatela e catalogo: Sandra Gesualdi
Luogo: Sala Donatello, Basilica di San Lorenzo, Firenze
Periodo: 6 dicembre 2014 – 31 gennaio 2015
Inaugurazione: 6 dicembre 2014 h. 17
Orari: Dal lunedì al sabato h. 10 – 17
Ingresso libero. Chiusa i festivi ad eccezione del 26 dicembre
Catalogo: Noferini editore
Contributi critici: curatore, Renato Barilli, Michele Gesualdi
Collaborazione: Giovanni Pallanti, Basilica San Lorenzo, Opera Medicea Laurenziana, Regione Toscana
Patrocinio: Regione Toscana, Comune di Firenze, Provincia di Firenze
Mostra fotografica. Barbiana e la sua scuola a cura di Sandra Gesualdi e Pamela Giorgi

Il 7 dicembre a Barbiana, per ricordare i 60 anni dell’arrivo del priore si svolgerà una fiaccolata lungo il sentiero della Costituzione.

É lo stesso sentiero che fece don Lorenzo quando 60 anni fa arrivò a Barbiana a piedi per raggiungere la sua chiesa. Su quella mulattiera è nato il “Sentiero della Costituzione Italiana” con 48 grandi pannelli che illustrano gli articoli della Costituzione.