L’Europa che sognavano: il Manifesto di Ventotene

Martedì 20 Gennaio 2015, alle ore 16, nei locali del Portale degli Etruschi, si terrà la un incontro con Luciana Rocchi, Direttrice dell’ISGREC, su “L’Europa che sognavano: il Manifesto di Ventotene”.

L’incontro è organizzato dall’UNIELI di Massa M.ma – l’Università dell’età libera -, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Massa M.ma, l’ANPI e la biblioteca comunale “G. Badii” di Massa M.ma.




Dall’Eden alla Terza guerra mondiale

Alle ore 14.30 nel Salone delle Feste di Palazzo Bastogi a Firenze, presentazione del volume di Amintore Fanfani, Dall’Eden alla Terza guerra mondiale. Un inedito, a cura di Monika Poettinger (Edizioni Polistampa).

Presiede Giorgio Gattei

Intervengono: Antonio Magliulo Università degli Studi internazionali, Roma; Angiolo Moioli Università Sacro Cuore, Milano; Carlo Maria Travaglini Università Roma Tre

A lungo conservato presso l’Archivio storico del Senato e mai pubblicato, il testo rappresenta la summa del pensiero storico di Fanfani e il suo testamento politico.

 




Treno della Memoria 2015

Viaggio studio in Polonia agli ex campi di concentramento e di sterminio nazisti Auschwitz- Birkenau e Auschwitz I con oltre 750 partecipanti in prevalenza studenti e insegnanti delle scuole superiori della Toscana, alla presenza dei testimoni sopravvissuti Andra e Tatiana Bucci, Marcello Martini, Vera Michelin Salomon.

Evento promosso dalla Regione Toscana in collaborazione con la Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato.

 




MiliToscana… ai piedi della linea gotica

Due giorni immersi in oggetti, decorazioni e vecchi cimeli del mondo militare. E’ il weekend dedicato alla mostra mercato militaria, “MiliToscana… ai piedi della linea gotica”, in programma al Palazzo delle Esposizioni di Empoli, in piazza Guido Guerra.
Appuntamento sabato 17 e domenica 18 gennaio 2015 a partire dalle 9.30 con orario continuato. Giunta alla decima edizione, la mostra offrirà la possibilità di trovare in vendita materiale originale, seguire altri eventi collaterali come i convegni in collaborazione con i più noti storici a cui il pubblico della manifestazione può partecipare liberamente, oltre a una vasta scelta di materiale da collezione che gli oltre sessanta espositori, provenienti anche dall’estero proporranno: elmetti, divise, buffetterie, decorazioni, equipaggiamento, editoria specializzata, ricambi per jeep e tanto altro ancora.
ORARI E PREZZO di INGRESSO – Sabato 17 gennaio apertura dalle 9.30 alle 19; domenica 18 gennaio 2015 dalle 9.30 alle 18. Il biglietto di ingresso è di 6 euro per quello intero; 5 euro per il ridotto (la riduzione è valida con il volantino-riduzione o per i militari o per i soci tesserati 2015 al Museo Storico della Liberazione (Pi) con cui potranno entrare gratuitamente a tutti gli eventi del 2015 inerenti la militaria). Il tesseramento lo si può fare direttamente in biglietteria il giorno stesso della manifestazione empolese; l’ingresso è gratuito per i bambini al di sotto dei 12 anni.
COME RAGGIUNGERE LA FIERA – Per chi viene da Bologna-Roma, Uscita autostrada Firenze Scandicci ed imboccare la FI-PI-LI in direzione Pisa per circa 20 km. (15 minuti) uscita Empoli Est; per chi viene da Pisa su FI-PI-LI uscita Empoli; per navigatore satellitare il palazzo delle Esposizioni è in piazza Guido Guerra – Empoli
L’evento è organizzato da Prometeo in collaborazione col MUSEO STORICO DELLA LIBERAZIONE di San Miniato (Pi). Per informazioni: info@prometeo.tv , 0571-22266 oppure 333 4639609.




Violet del Palmerino

Il Consiglio regionale vi invita alle ore 16.30, in Palazzo Panciatichi, Sala degli Affreschi, alla presentazione del volume, Violet del Palmerino. Aspetti della cultura cosmopolita nel salotto di Vernon Lee: 1889-1935, a cura di Serena Cenni, Sophie Geoffroy, Elisa Bizzotto (Edizioni dell’Assemblea).

Saluti di Daniela Lastri, Consigliera regionale – Ufficio di Presidenza

Interventi di Maurizio Naldini giornalista e scrittore, Cristina Acidini storica dell’arte, Giovanna Mochi anglista

Partecipa Jack Glatzer violinista




A Livorno due “Pietre d’Inciampo” dedicate a Dina Bona Attal e Dino Bueno

pietreIn occasione della Giornata della Memoria e del ricordo particolare degli ebrei livornesi, saranno poste a Livorno, venerdì 16 gennaio alle ore 9, in via della Coroncina, due “stolpersteine”, le famose pietre rivestite di ottone che ricordano i deportati nei campi di concentramento nazisti. Saranno impiantate dall’artista che le ha ideate, Gunther Denmig, e dedicate a Dina Bona Attal e Dino Bueno, madre e figlio, entrambi uccisi ad Auschwitz.

Chi sono le persone ricordate quest’anno.

Dina Bona Attal nasce a Livorno il 1 ottobre 1899. Con il marito Mario Bueno e i figli Dino, Luciano ed Edi, vive in centro, al numero 2 di via della Coroncina, nei pressi del mercato.Durante la guerra, con i bombardamenti del ’43, la famiglia sfolla a Marlia in provincia di Lucca. Qui, vengono arrestati su delazione insieme ad altri ebrei livornesi e deportati ad Auschwitz da Milano il 30 gennaio 1944. Dina viene uccisa all’arrivo, il 2 febbraio 1944, il figlio Dino in data ignota.

LE “STOLPERSTEINE”: Breve storia di un’idea

L’idea di Gunther Demnig risale al 1993 quando l’artista fu invitato a Colonia per una installazione sulla deportazione di cittadini rom e sinti. All’obiezione di un’anziana signora secondo la quale a Colonia non avrebbero mai abitato rom, l’artista decide di dedicare tutto il suo lavoro successivo alla ricerca e alla testimonianza dell’esistenza di cittadini scomparsi a seguito delle persecuzioni naziste. Escogita un’ idea: un semplice sampietrino, come i tanti che pavimentano le strade delle città europee, ma che reca incisi sulla superficie superiore, di ottone lucente, pochi dati identificativi: nome e cognome, data di nascita, data e luogo di deportazione, data di morte in un campo di sterminio nazista. E’ collocato sul marciapiede prospiciente l’abitazione dei deportati, per ricordare che da lì furono prelevati, strappati agli affetti, per essere uccisi e seppelliti in fosse comuni. L’inciampo non è fisico ma visivo e mentale: costringe chi passa a interrogarsi e a ricordare quanto accaduto in quella casa o in quel quartiere, intrecciando continuamente il passato e il presente, la memoria e l’attualità. Le prime “Stolpersteine” sono state installate a Colonia nel 1995; da allora a oggi ne sono state distribuite oltre 37.000, in diverse città tedesche ed europee. Grazie alla posa delle pietre di inciampo, Livorno è entrata a far parte di questo grande circuito internazionale della memoria.

LE PIETRE DI INCIAMPO A LIVORNO

Le stolpersteine sono parte del tessuto urbano di Livorno dal 2013, quando la Comunità di Sant’Egidio promosse per la prima volta una manifestazione cittadina in ricordo della deportazione dei livornesi ebrei e contattò Denmig, l’artista tedesco. L’intenzione era quello di restituire alla città la memoria, la storia e la presenza di concittadini altrimenti “sommersi” – secondo la famosa definizione di Primo Levi – e di considerare, a partire da questa memoria, la necessità di convivere pacificamente in un presente ancora pieno di violenza e intolleranza.

Le pietre possono ricordare persone scomparse così come persone sopravvissute alla Shoah; sono poste in corrispondenza delle case abitate prima della deportazione o almeno presso l’ultima residenza nota. In alcuni casi tali abitazioni non esistono più, perché abbattute dai bombardamenti del ’43 o demolite nell’immediato dopoguerra. Le pietre vengono allora poste nel luogo più vicino a quello precedente la guerra mondiale. La ricostruzione topografica e toponomastica è stata svolta grazie alla collaborazione con gli uffici del Comune di Livorno e su segnalazione di amici, conoscenti e parenti delle persone deportate.

Le stolpersteine installate fino ad ora sono 6: le prime quattro sono state dedicate in particolare ai bambini vittime della Shoah: Franca Baruch e Perla Beniacar, poi Enrico Menasci e suo padre Raffaello che tentò di salvarlo; altre due pietre sono state impiantate nel 2014 e dedicate a Isacco Bayona e Frida Misul, testimoni coraggiosi dell’orrore della Shoah.




Al Marino Marini un “Omaggio a Giovanni Michelucci”

É un “Omaggio a Giovanni Michelucci”, la mostra di Paolo Gubinelli che verrà inaugurata domani venerdì 16 gennaio alle 17.30 alla Fondazione Marino Marini. L’artista fiorentino presenta negli spazi espositivi di corso Fedi circa trenta quadri realizzati perlopiù negli anni Settanta e Ottanta, periodo in cui è nato un rapporto di amicizia profonda e collaborazione con l’architetto Giovanni Michelucci. Si tratta di opere elaborate con la carta, piegata o incisa, frutto di un attento studio sui binomi luce-colore e spazio-luce. A corredo della personale, il testo critico Tra luce-colore e spazio-luce scritto nel 1985 dalla studiosa d’arte contemporanea Lara Vinca Masini, in occasione di una mostra di Paolo Gubinelli allestita a Ferrara, al Palazzo dei Diamanti.
Nella sua attività artistica, Paolo Gubinelli ha maturato molto presto, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica. In una prima fase ha infatti operato su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce. In un secondo momento il cartoncino bianco è stato sostituito da carta trasparente, sempre incisa e piegata. Nella più recente esperienza artistica, ancora su carta trasparente, il segno geometrico è stato abbandonato per una espressione più libera, arricchito dall’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili.

Paolo Gubinelli, nato a Matelica nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si è diplomato all’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continuando poi gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana, che determina un orientamento costante nella sua ricerca. Conosce e stabilisce un’intesa di idee con numerosi artisti e architetti di fama internazionale e allestisce mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero. Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, tela, ceramica, vetro con segni incisi e in rilievo. Nel 2011 è stato ospite alla 54^ Biennale di Venezia, padiglione Italia presso L’Arsenale, invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra.

La mostra resterà aperta al pubblico fino a sabato 21 febbraio, dal lunedì al sabato dalle 10 alle 17. Chiuso la domenica.
Per maggiori informazioni contattare il numero 0573 30285.




A Pisa storici, giuristi e giornalisti discutono della trattativa Stato-mafia

73059_De Mauro0904 sovracc.qxdVenerdì 16 gennaio alle ore 15 presso l’aula magna della Scuola Superiore Sant’Anna (sede centrale di piazza Martiri della libertà 33, Pisa) l’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna e dall’Associazione Allievi della Scuola Superiore Sant’Anna promuovono un incontro per discutere della trattativa Stato-mafia.

Si confronteranno Giovanni Fiandaca, docente di Diritto penale all’Università di Palermo e Salvatore Lupo, che nella stessa università insegna Storia contemporanea, autori di “La Mafia non ha vinto” (Laterza, 2013), saggio che propone la teoria “contraria” rispetto alla tesi della trattativa. Con Fiandaca e Lupo dialogheranno Massimo Bordin, giornalista di Radio Radicale; Giovannangelo de Francesco, docente di Diritto penale dell’Università di Pisa; Tullio Padovani, docente di Diritto penale della Scuola Superiore Sant’Anna; Paolo Pezzino, docente di Storia contemporanea dell’Università di Pisa, Gaetana Morgante, docente di diritto penale della Scuola Superiore Sant’Anna, a cui sarà affidato anche il compito di moderare l’incontro.