I fucecchiesi e la Grande Guerra

In occasione del centenario della prima guerra mondiale, sabato scorso alla Fondazione Montanelli Bassi di Fucecchio si sono svolte due importanti iniziative: la presentazione del libro Un fucecchiese nella grande guerra. Il diario e le lettere di Egisto Lotti, pubblicato dalle Edizioni dell’Erba, a cura e con introduzione di Giuliano Lastraioli, e l’inaugurazione della mostra Fucecchiesi nella grande guerra a cura di Riccardo Cardellicchio e Cinzia Giuntoli. Oltre all’autore del libro e ai curatori della mostra, sono intervenuti Alberto Malvolti, presidente della Fondazione Montanelli Bassi, il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli e Paolo Regini, presidente della Banca di Cambiano, l’istituto che col proprio contributo ha reso possibile la realizzazione di questi due progetti.

Il libro curato da Lastraioli, comprendente il diario e le lettere scritte dal fronte da Egisto Lotti tra il 1917 e il 1918, oltre che una significativa testimonianza diretta dai luoghi della guerra, è anche un doveroso ricordo nei confronti di Egisto Lotti che si impegnò a lungo per la difesa e la valorizzazione dei beni storici e artistici fucecchiesi.

La mostra curata da Cardellicchio e Giuntoli, invece, vuole ricordare i Fucecchiesi andati in guerra tra il 1915 e il 1918, specialmente i tanti che hanno perso la vita in quei tragici anni. I documenti più commoventi sono costituiti dalle lettere conservate nell’archivio storico del Comune di Fucecchio. La mostra intende anche lanciare un appello ai cittadini possessori di memorie lasciate da parenti che hanno partecipato al conflitto. Già in questa occasione alcuni privati hanno concesso in prestito ricordi, come diari, fotografie e altri documenti, che per anni sono stati conservati dalle famiglie e che per la prima volta sono mostrati al pubblico.




Mostra sport, sportivi e giochi olimpici nell’Europa in guerra (1936 – 1948).

Dal 21 marzo  al  3 maggio a Lucca, Castelnuovo di Garfagnana, Viareggio sarà esposta la MOSTRA SPORT, SPORTIVI E GIOCHI OLIMPICI NELL’EUROPA IN GUERRA (1936 – 1948). La mostra  viene proposta nell’ambito delle iniziative organizzate in occasione del Giorno della Memoria 2015 da Provincia di Lucca, Comune di Lucca, Scuola per la Pace ed Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea, con la collaborazione del Comune di Castelnuovo di Garfagnana e dell’ANPI Comitato. Prov.le di Lucca e sezioni di Lucca, Mediavalle Garfagnana e Viareggio.

L’allestimento di questa mostra – frutto del lavoro del Mémorial de la Shoah di Parigi – coincide con la scelta, operata quest’anno, di dedicare le iniziative della Memoria al tema dello sport. Fenomeno sociale di massa e linguaggio universale, lo sport divenne espressione di propaganda politica e ideologica, strumentalizzato dai fascismi nei suoi valori più genuini; per molti – atleti e dirigenti – esso fu comunque un formidabile strumento di resistenza e non pochi furono gli uomini e le donne di sport vittime della persecuzione e del Nuovo Ordine Europeo di stampo razziale voluto dal nazismo tedesco e dal fascismo italiano.

Già in occasione del Giorno della Memoria abbiamo ricordato l’allenatore della Lucchese degli anni Trenta, l’ebreo-ungherese Egri Erbstein, perseguitato dalle leggi razziali.

La mostra sarà inaugurata a Lucca sabato 21 marzo alle ore 10.00 (Palazzo Ducale – sala Ademollo), con un incontro sulla figura di ARPAD WEISZ, protagonista del calcio italiano degli anni venti e trenta, costretto a lasciare l’Italia all’apice della sua carriera, dopo l’approvazione delle Leggi Razziali del 1938, e poi morto ad Auschwitz assieme alla sua famiglia. Interverranno – tra gli altri – RENZO ULIVIERI, Presidente Ass. Italiana Allenatori di Calcio e GIANLUCA FULVETTI, Direttore Istituto Storico della Resistenza.

La mostra rimarrà esposta

dal 21 marzo all’8 aprile a Lucca – Palazzo Ducale, sala del Trono,

 dal 14 al 21 aprile a Castelnuovo Garfagnana – Rocca Ariostesca (inaugurazione 14/4 ore 17),

 dal 24 aprile al 3 maggio a Viareggio – Villa Argentina (inaugurazione 24/4 ore 17).

 

In allegato la locandina.

 

 




Le donne nella Resistenza

Alle ore 16.00 nella Sala delle Feste del Consiglio regionale, via Cavour 18, iniziativa per ricordare le donne della Resistenza fiorentina.

Saluti di Daniela Lastri, Consigliera regionale, e Rosalia Manno, Presidente Archivio per la memoria e la scrittura delle donne.

Introduce Anna Scattigno

Reading delle testimonianze delle protagoniste (Istituto Storico della Resistenza in Toscana).

Selezione dei testi Elisa Caramazza, Gianna Deidda

Letture: Gianna Deidda, Angela Giuntini, Elisa Scaramazza

Regia Gianna Deidda

Interventi: Marta Baiardi, Silvia Salvatici

Progetto a cura di Marta Baiardi, Rosalia Manno, Anna Scattigno.




Proseguono gli incontri del ciclo “Cent’anni dopo: la Grande Guerra oggi”

Venerdì 20 marzo alle ore 15 a Lucca, presso la  sala Tobino del Palazzo Ducale, prosegue il ciclo di conferenze ” Cento anni dopo: la Grande Guerra oggi”, con l’intervento di Stefano Bucciarelli, dal titolo Dalla neutralità all’intervento in provincia di Lucca.




La maglia azzurra di Gino Scarpellini

Alle ore 17.30 in Sala degli Affreschi, Palazzo Bastogi, presentazione del volume di Franco Quercioli, La maglia azzurra di Gino Scarpellini.

Ne parlano:

Paolo Bambagioni, consigliere regionale
Mirko Dormentoni, Presidente del Quartiere 4
Daniele Calosi, Segretario FIOM Firenze
Silvano Sarti, Presidente ANPI provinciale
Paolo Mencarelli, Istituto Storico della Resistenza in Toscana
Mauro Fuso, Segretario Camera del Lavoro di Firenze
Marcello Marchioni, Presidente ASSI Giglio Rosso

Saranno presenti i figli Sergio e Mirella Scarpellini

Coordina Marco Capaccioli editore




Ghino Venturi architetto (1884-1970). Un artista tra Roma e Livorno

venturiE’ affidata a Denise Ulivieri, ricercatrice universitaria presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa,  la decima conferenza del ciclo “Frammenti Livornesi” in programma per giovedì 19 marzo, alle ore 17, ai Granai di Villa Mimbelli (via San Jacopo in Acquaviva).

La relatrice  parlerà di Ghino Venturi architetto (1884-1970). Un artista tra Roma e Livorno.

Urbanista italiano e famoso architetto, Venturi fu attivo soprattutto a Roma e a Livorno dove progettò i nuovi Spedali Riuniti, la Colonia Regina Elena al Calambrone, l’Istituto Case Popolari, il Gazebo della Terrazza Mascagni (distrutto durante la seconda guerra mondiale poi ricostruito) e la sede del quotodiano Il Telegrafo (oggi Il Tirreno).

“Ghino Venturi – spiega Denise Ulivieri –  di buon sangue etrusco, di gusto sicuro e di sensibilità squisita, è uno dei personaggi significativi della cultura architettonica del primo Novecento.  Un architetto poliedrico e versatile che si avvale della tradizione tardo cinquecentesca e seicentesca, “modernamente sentita”, per il recupero della cultura del passato, e che interpreta le limpide architetture d’Oltralpe per rompere la monotonia verticale dei prospetti. Nella città eterna Venturi è attirato dalla tradizione architettonica romana, caratterizzata dall’equilibrato convivere di passato e presente, dove, nel corso della sua crescita intellettuale, crea un linguaggio individuale ben riconoscibile sia nei singoli edifici sia nei complessi urbani. Una riconoscibilità che risulta assai evidente in terra toscana, dove, soprattutto a Livorno, ricerca nuove forme che rispondano alle esigenze ed ai mezzi moderni. II suo lavoro si estende anche al di fuori dell’ambito romano e livornese, manifestandosi in importanti progetti realizzati a Cortina, Oslavia e nella città di Nuoro”.




Fra eresia e santità

Alle ore 17.30 – presso la Fondazione Circolo Fratelli Rosselli (Via degli Alfani 101 r, Firenze), presentazione de Tra eresia e santità. I quaderni del Partito d’Azione. Ristampa a cura delle edizioni Il Settimo Libro.

Intervengono: gli storici Ariane Landuyt e Sandro Rogari, il presidente dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana Simone Neri Serneri, e Valdo Spini, presidente Fondazione Circolo Fratelli Rosselli. Coordina Tommaso Nencioni. Sarà presente l’editore, Gian Luigi Capurso




La mia vita prigioniera

Alle ore 11.00, Auditorium, Palazzo Panciatichi. Iniziativa promossa dal Consiglio regionale della Toscana in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana.

Lo spettacolo racconta la storia di Elio Bartolozzi, interpretato da Alessandro Varrucciu, contadino toscano originario del Mugello che nell’aprile del 1944, per aver aiutato dei partigiani, viene preso dai tedeschi e dai repubblichini. Dopo la cattura viene portato prima a Villa Triste, poi al carcere delle Murate. Da qui nei campi di Fossoli, di Bolzano e infine in quelli di Mauthausen e Gusen. Verrà liberato il 5 maggio del 1945.
La narrazione dei fatti avviene in prima persona, rispettando la lingua di Elio, fiorentino, con le sue imperfezioni, accenti e strutture grammaticali.
La scelta morale di Elio Bartolozzi, semplice contadino non politicizzato, rappresenta a pieno merito quella resistenza civile (rimasta sempre in ombra rispetto a quella armata), quell’humus ribelle e antifascista che ha nutrito e sostenuto i partigiani.
Lo spettacolo si ispira al volume  “La mia vita prigioniera” di Elio Bartolozzi, a cura di Marta Baiardi, pubblicato nella collana “Edizioni dell’Assemblea” (2011) del Consiglio regionale della Toscana.

saluti
Giuliano Fedeli, Vicepresidente del Consiglio regionale

introduce
Marta Baiardi, Istituto Storico della Resistenza in Toscana

regia, Francesca Uguzzoni
elaborazione grafica, Silvia Uguzzoni