A Livorno il 24° anniversario della tragedia del Moby Prince

mobyprinceVenerdì 10 aprile si celebra il 24° anniversario della tragedia del traghetto Moby Prince, con i suoi 140 morti la più grave della marineria civile italiana.  Questo il programma della giornata “Per non dimenticare”, organizzata dall’associazione 140 e dal Comune di Livorno con la collaborazione della Regione Toscana e della Provincia di Livorno:

  • ore 9.30 – Sede dell’Associazione “140″, via Terreni 2:

incontro organizzato dal Comitato Moby Prince con i parlamentari della Commissione Trasporti del Senato

  • ore 12.00 – Cattedrale: funzione religiosa
  • ore 15.30 – Palazzo Civico, Sala Consiliare: saluto del sindaco alle autorità e ai familiari delle vittime
  • ore 17.00 – Corteo da Piazza del Municipio al Porto (percorso viale Avvalorati, piazza della Repubblica, via Grande, Porto Mediceo)
  • ore17.45 – Andana degli Anelli: deposizione del cuscino di rose del Presidente della Repubblica e corona di alloro, lettura dei nomi delle vittime, lancio di rose in mare.



Le pietre parlano. Il caso del cimitero dei Lupi

frammmenti“Il cimitero dei Lupi di Livorno si presenta al visitatore non frettoloso, non come un cimitero qualsiasi, ma come un luogo capace di “parlare”, di raccontare storie, appartenenze religiose e politiche, passioni personali e civili”. Lo afferma Catia Sonetti, direttrice dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Livorno che giovedì 26 marzo (ore 17)  terrà la penultima conferenza del ciclo di Frammenti Livornesi.
Programmata ai Granai di Villa Mimbelli (via San Jacopo in Acquaviva) la conferenza è intitolata “Le pietre parlano. Il caso del cimitero dei Lupi” , un cimitero appunto che è luogo di memoria. Percorrendone i viali , così come visitando il Tempio della Cremazione, è possibile farsi un’idea precisa  della realtà politica e sociale che animò la città labronica a partire dall’Ottocento fino ai giorni nostri.
• L’ingresso alla conferenza è gratuito




A Livorno la presentazione del libro “Bombardate Auschwitz”

bombardate-auschwitzMercoledì 25 marzo, alle ore 18, presso la libreria Feltrinelli di Livorno sarà presentato il libro “Bombardate Auschwitz” di Arcangelo Ferri, edito da “Il Saggiatore”.

L’incontro, a cui parteciperà l’autore, sarò introdotto dal rabbino di Livorno, Yair Didi. Il presidente dell’Istoreco di Livorno Gabriele Cantù porterà il suo saluto insieme Caterina Meucci, presidente della Associazione per l’Amicizia Ebraico Cristiana di Livorno.

L’attacco aereo su Auschwitz era richiesto dalle organizzazioni ebraiche più influenti e dagli stessi deportati, che lo invocarono più volte. Ma dagli alti comandi alleati l’ordine – tecnicamente attuabile – non fu mai dato. Questo libro contiene molte domande e alcune risposte sul prolungato “silenzio degli Alleati”.




A Livorno si ricorda l’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine

pioalbertelli

Pilo Albertelli

Martedì 24 marzo si celebra l’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, nel quale perirono anche 4 cittadini livornesi, Umberto Lusena, Odoardo Della Torre, Ilario Zambelli,Pilo Albertelli. Si ricorda, com’è noto, il massacro di 335 civili e militari italiani, fucilati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione tedesche come rappresaglia per l’attentato partigiano compiuto da membri dei GAP romani contro truppe germaniche in transito in via Rasella.

L’Amministrazione Comunale, di concerto con le associazioni della Resistenza e dell’Antifascismo (Anpi, Annpia, Anei, Aned e Istituto Storico della Resistenza), hanno deciso di ricordare le vittime con la deposizione di un mazzo di fiori in corrispondenza delle strade cittadine a loro dedicate per quanto riguarda Lusena,Della Torre e Zambelli.
Pilo Albertelli invece sarà ricordato nelle due scuole cittadine dove insegnò all’inizio della sua carriera di docente, e dove sono collocate delle targhe  commemorative:  l’omonima scuola elementare e l’Istituto ISIS Niccolini-Palli.

Sarà la vicesindaco Stella Sorgente a rappresentare l’Amministrazione, domani, martedì 24 marzo, nella celebrazione, secondo questo programma:

Ore 9 Inizio delle deposizioni in via Lusena.
A seguire, deposizione in via Della Torre e poi in via Zambelli.

Ore 9.45 commemorazione alla scuola Albertelli e alle 10.15
all’Istituto ISIS Niccolini Palli. (u.g)

Pilo Albertelli, insegnante e partigiano, ricevette nel 1947 la medaglia d’oro al valor militare, con la seguente motivazione:
«Lasciati gli studi prediletti per guidare nella battaglia della libertà, anche con l’esempio, gli allievi, prodigandosi nella difesa di Roma, contro l’invasore tedesco, fu tra i primi organizzatori e animatori della lotta di resistenza. Al comando di tutte le forze armate cittadine insurrezionali del Partito d’Azione, sprezzante di ogni pericolo, arditissimo in eroiche imprese, fu luminoso esempio di coraggio e di abnegazione. Arrestato e torturato con selvaggio accanimento, oppose ai carnefici superbo disprezzo e superba volontà di sacrificio, tentando stoicamente, per due volte, di togliersi la vita, pur di non parlare. Con le costole infrante, il corpo maciullato, conservò intatta fino all’ultimo la sua serena superiorità d’animo. Cadde, barbaramente trucidato, alle Fosse Ardeatine.»

Umberto Lusena, militare e partigiano
Medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione
«Ufficiale superiore di alte qualità militari, al comando di un battaglione arditi paracadutisti rifiutava la resa imposta dai tedeschi e si opponeva valorosamente all’avanzata su Roma di una forte colonna nemica rinforzata da mezzi corazzati. Cessata, per l’incalzare degli eventi, ogni resistenza militare passava alla lotta clandestina organizzando e potenziando le formazioni partigiane, preparando con slancio illimitato animi, volontà e mezzi per il giorno della riscossa. Arrestato per vile delazione, sopportava duro carcere e subiva inumane torture, sopportando nello spasimo della carne martoriata il segreto che, se svelato, avrebbe tradito la causa e i compagni di lotta. Condotto al martirio legato ad altri italiani colpevoli di amare la Patria, cadeva barbaramente trucidato bagnando col suo sangue il sacro suolo delle catacombe dei primi martiri del cristianesimo e lasciando in retaggio ai suoi teneri figli il sublime patrimonio dell’onore e del dovere.»

Odoardo Della Torre
Nato a Livorno il 24 febbraio 1894, trucidato alle Fosse Ardeatine (Roma) il 24 marzo 1944, insegnante.
Militante socialista, si era laureato in filosofia e giurisprudenza. Insegnava filosofia a Roma quando, in seguito all’approvazione delle leggi razziali, non solo fu allontanato dall’insegnamento in quanto ebreo, ma fu pure cancellato dagli albi professionali. Durante l’occupazione nazista, Della Torre fu attivo nella Resistenza romana. Arrestato il 18 marzo 1944, fu ucciso sei giorni dopo con altri 334 prigionieri politici ed ebrei alla periferia di Roma, nella rappresaglia seguita all’azione di via Rasella. (Fonte Anpi)

Ilario Zambelli
Nato a Rio nell’Elba (Livorno) nel 1909, ucciso alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944, telegrafista, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.
In servizio come sottufficiale telegrafista presso il ministero della Marina, l’otto settembre fu tra i militari che parteciparono ai combattimenti contro i tedeschi in difesa della Capitale. Con l’occupazione, Zambelli entrò nelle file della resistenza romana, svolgendo compiti di informazione e di collegamento in una formazione partigiana legata al Fronte militare clandestino della Marina.
Durante questa sua attività cadde nelle mani dei nazifascisti i quali, nonostante le feroci torture cui lo sottoposero, non riuscirono ad ottenere dallo Zambelli la minima informazione. Prelevato sanguinante dal carcere, il valoroso telegrafista fu trasportato alle Fosse Ardeatine e lì fucilato.(Fonte Anpi)

 




Ghino Venturi architetto (1884-1970). Un artista tra Roma e Livorno

venturiE’ affidata a Denise Ulivieri, ricercatrice universitaria presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa,  la decima conferenza del ciclo “Frammenti Livornesi” in programma per giovedì 19 marzo, alle ore 17, ai Granai di Villa Mimbelli (via San Jacopo in Acquaviva).

La relatrice  parlerà di Ghino Venturi architetto (1884-1970). Un artista tra Roma e Livorno.

Urbanista italiano e famoso architetto, Venturi fu attivo soprattutto a Roma e a Livorno dove progettò i nuovi Spedali Riuniti, la Colonia Regina Elena al Calambrone, l’Istituto Case Popolari, il Gazebo della Terrazza Mascagni (distrutto durante la seconda guerra mondiale poi ricostruito) e la sede del quotodiano Il Telegrafo (oggi Il Tirreno).

“Ghino Venturi – spiega Denise Ulivieri –  di buon sangue etrusco, di gusto sicuro e di sensibilità squisita, è uno dei personaggi significativi della cultura architettonica del primo Novecento.  Un architetto poliedrico e versatile che si avvale della tradizione tardo cinquecentesca e seicentesca, “modernamente sentita”, per il recupero della cultura del passato, e che interpreta le limpide architetture d’Oltralpe per rompere la monotonia verticale dei prospetti. Nella città eterna Venturi è attirato dalla tradizione architettonica romana, caratterizzata dall’equilibrato convivere di passato e presente, dove, nel corso della sua crescita intellettuale, crea un linguaggio individuale ben riconoscibile sia nei singoli edifici sia nei complessi urbani. Una riconoscibilità che risulta assai evidente in terra toscana, dove, soprattutto a Livorno, ricerca nuove forme che rispondano alle esigenze ed ai mezzi moderni. II suo lavoro si estende anche al di fuori dell’ambito romano e livornese, manifestandosi in importanti progetti realizzati a Cortina, Oslavia e nella città di Nuoro”.




Franco Cardini a Livorno per un seminario e una conferenza

cardiniIl Circolo Culturale “Il Centro” e Fidapa, Sez. di Livorno in collaborazione con l’Isis Niccolini-Palli organizzano Giovedì 12 Marzo 2015 – ore 10.00 presso Aula Magna Isis Niccolini-Palli (Via Ernesto Rossi, 6 – Livorno) il Seminario: “Leggere la storia per comprendere il presente. Lo studio della Storia per approfondire gli eventi contemporaneiGli studenti si confrontano con il Prof. Franco Cardini, storico.

 Nel pomeriggio alle 17 presso la Sala Consiliare della Provincia di Livorno (Piazza del Municipio 4) si terrà poi la conferenza del prof. Cardini su “La crisi tra Occidente e Oriente”. Nell’0ccasione saranno presentate le ultime opere dello storico.

 

 




I Modigliani. Dal ghetto di Roma a Livorno

amedeo_modiglianiLa storia della famiglia di Amedeo Modigliani è molto meno conosciuta di quel che ci potremmo aspettare. Nessuno studioso infatti si è finora cimentato sul tema, se non per rintracciare quei presunti caratteri ereditari da cui sarebbe scaturita la tormentata personalità dell’artista livornese, tra i massimi del Novecento. Andrea Addobbati, ricercatore universitario e docente di Istituzioni di Storia Moderna di Pisa, giovedì 12 marzo alle ore 17 terrà invece ai Granai di Villa Mimbelli (via San Jacopo in Acquaviva,65) una conferenza sulla ricostruzione delle vicende familiari dell’artista. Intitolata “I Modigliani. Dal ghetto di Roma a Livorno”, la conferenza si inserisce nel ciclo Frammenti Livornesi, dedicato ad aspetti particolari, curiosi e accattivanti della storia della città, spesso sconosciuti.
La conferenza è ad ingresso gratuito.

Nell’intervento – spiega il relatore – si tenterà  un’operazione del tutto nuova: ricostruire le vicende della famiglia, e più in particolare del misconosciuto ramo paterno, mettendo tra parentesi il mito, e cercando quindi di dimenticare, almeno per un momento, che proprio da quella famiglia trasse i natali uno dei massimi artisti del Novecento. Ne risulterà uno spaccato vivace di storia dell’ebraismo italiano tra le due emancipazioni, e di partecipazione attiva alla costruzione nazionale. I Modigliani, una delle famiglie eminenti del ghetto di Roma, ebbero, infatti, un ruolo di un certo rilievo sia nelle vicende risorgimentali, dall’età napoleonica fino all’unificazione sabauda, passando per la repubblica romana; sia nella modernizzazione economica del Paese. Al tempo della seconda industrializzazione, quella del carbone e dell’acciaio, Emanuele di Abram Vita Modigliani, e poi il figlio Flaminio – padre di Modì – furono tra i pionieri dell’industria mineraria italiana, dall’Amiata al Sulcis alle montagne bergamasche, prima di essere spazzati via dalle tendenze monopolistiche del capitalismo di fine Ottocento.




A Livorno la presentazione del libro “Buriazia” in occasione della giornata internazionale della donna

Copertina_BuriaziaIn occasione della giornata internazionale della donna dell’8 marzo, la REA Spa di Rosignano Marittimo con l’Istoreco di Livorno organizzano martedì 10 marzo la presentazione del libro “Buriazia” di Catia Giaconi.

L’incontro si terrà alle 16.30 presso l’auditorium di REA Impianti in località le Morelline a Rosignano. Presenterà il libro Catia Sonetti, direttore dell’Istoreco. Saranno presenti l’autrice Catia Giaconi e la presidente di REA Spa, Lilia Benini.

Pubblicato dall’Istoreco nel 2013 con la casa editrcie ETS di Pisa il libro è l’opera prima della castellinese Giaconi. Memoria, autobiografia, saggio, racconto, tutto questo e molto altro e “Buriazia”. Una ragazzina nata poco dopo il passaggio del fronte nella campagna pisana, figlia di una partigiana locale e di un soldato azero, sfuggito dai tedeschi e unitosi alla banda dei ribelli. Da Castellina Marittima all’Union Sovietica, la storia d una figlia alla ricerca del padre. Leggi qui la scheda completa.